Mezzo milione per la messa in sicurezza di Sant'Eustachio in Domora

Mercoledì, 15 Aprile 2020 10:35 | Letto 874 volte   Clicca per ascolare il testo Mezzo milione per la messa in sicurezza di Sant'Eustachio in Domora Dopo tanti appelli finalmente una buona notizia per labbazia di SantEustachio in Domora. Il segretariato regionale per le Marche del Ministero per i beni e le attività culturali ha messo a disposizione 500mila euro per la messa in sicurezza della struttura di alto valore storico che si trova nella Valle dei Grilli, a San Severino. In questo modo si potrà quantomeno salvare da ulteriore degrado uno degli insediamenti eremitici più antichi e significativi dell’Appennino centrale. Le opere saranno rese possibili grazie alla destinazione di una quota dei fondi disponibili a seguito del terremoto 2016. “Questa è la risposta che il Comune, grazie alla Soprintendenza e al Mibac, potrà dare a un’emergenza ormai decennale - commenta il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei -. Molti si sono mossi ma solo a parole. Sono grata al segretariato regionale del Mibac che ha compreso come fosse necessario un intervento urgente per garantire la tutela e, mi auguro, il futuro uso. I lavori consentiranno di recuperare un bene dal grande valore storico ma in forte stato di degrado che è finito per gravare, dopo la concessione in uso da un privato al Comune, sulla intera comunità”.  Il complesso monastico di Sant’Eustachio, incastonato sulla parete rocciosa a strapiombo sulla gola, è precedente al decimo secolo. L’abbazia fu abbandonata nel 1393. Nonostante alcuni interventi di restauro realizzati nel XVI e nel XVIII secolo, le sue condizioni sono progressivamente peggiorate nei decenni. Le opere più recenti, risalenti al 1964, hanno tentato di arrestare il degrado e prevenire i dissesti che sono comunque proseguiti, anche a causa dei terremoti fino a quello del 2016. Il degrado negli ultimi vent’anni si è fatto però davvero evidente. La struttura, di proprietà privata è in comodato duso gratuito al Comune che, insieme all’Unione Montana Potenza, Esino e Musone, ha messo a disposizione del Mibac tutto ciò di cui necessitava per poter pianificare lintervento di messa in sicurezza, e ha già deciso di procedere con altre azioni concrete di valorizzazione dell’intera Valle dei Grilli, in cui l’abbazia si colloca. “Questo bene monumentale - spiega ancora il sindaco - non era mai stato inserito in nessun programma di finanziamento di interventi ordinari ma neppure straordinari. Nel progetto, oltre al restauro, si prevede la realizzazione anche di strutture come laboratori di scultura e un piccolo auditorium. Le potenziali ricadute saranno significative per la Città e per la sua comunità, ma non solo, visto che l’abbazia di Sant’Eustachio in Domora è stata da sempre interessata dal passaggio dei pellegrini in cammino sulla via Lauretana”.g.g.
Dopo tanti appelli finalmente una buona notizia per l'abbazia di Sant'Eustachio in Domora. Il segretariato regionale per le Marche del Ministero per i beni e le attività culturali ha messo a disposizione 500mila euro per la messa in sicurezza della struttura di alto valore storico che si trova nella Valle dei Grilli, a San Severino. In questo modo si potrà quantomeno salvare da ulteriore degrado uno degli insediamenti eremitici più antichi e significativi dell’Appennino centrale. Le opere saranno rese possibili grazie alla destinazione di una quota dei fondi disponibili a seguito del terremoto 2016.

“Questa è la risposta che il Comune, grazie alla Soprintendenza e al Mibac, potrà dare a un’emergenza ormai decennale - commenta il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei -. Molti si sono mossi ma solo a parole. Sono grata al segretariato regionale del Mibac che ha compreso come fosse necessario un intervento urgente per garantire la tutela e, mi auguro, il futuro uso. I lavori consentiranno di recuperare un bene dal grande valore storico ma in forte stato di degrado che è finito per gravare, dopo la concessione in uso da un privato al Comune, sulla intera comunità”. 

Il complesso monastico di Sant’Eustachio, incastonato sulla parete rocciosa a strapiombo sulla gola, è precedente al decimo secolo. L’abbazia fu abbandonata nel 1393. Nonostante alcuni interventi di restauro realizzati nel XVI e nel XVIII secolo, le sue condizioni sono progressivamente peggiorate nei decenni. Le opere più recenti, risalenti al 1964, hanno tentato di arrestare il degrado e prevenire i dissesti che sono comunque proseguiti, anche a causa dei terremoti fino a quello del 2016. Il degrado negli ultimi vent’anni si è fatto però davvero evidente. La struttura, di proprietà privata è in comodato d'uso gratuito al Comune che, insieme all’Unione Montana Potenza, Esino e Musone, ha messo a disposizione del Mibac tutto ciò di cui necessitava per poter pianificare l'intervento di messa in sicurezza, e ha già deciso di procedere con altre azioni concrete di valorizzazione dell’intera Valle dei Grilli, in cui l’abbazia si colloca.

“Questo bene monumentale - spiega ancora il sindaco - non era mai stato inserito in nessun programma di finanziamento di interventi ordinari ma neppure straordinari. Nel progetto, oltre al restauro, si prevede la realizzazione anche di strutture come laboratori di scultura e un piccolo auditorium. Le potenziali ricadute saranno significative per la Città e per la sua comunità, ma non solo, visto che l’abbazia di Sant’Eustachio in Domora è stata da sempre interessata dal passaggio dei pellegrini in cammino sulla via Lauretana”.
g.g.


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