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Caciorgna, la sua lettera letta in diretta da Mara Venier

Mercoledì, 20 Maggio 2020 09:41 | Letto 3029 volte   Clicca per ascolare il testo Caciorgna, la sua lettera letta in diretta da Mara Venier Mara Venier, volto noto della televisione italiana, e Massimiliano Caciorgna, imprenditore settempedano titolare de Il Faro Dancing, accomunati dalla fisarmonica. Entrambi avevano un padre fisarmonicista: luno Giovanni e laltro Gianni.Di recente Caciorgna è più volte intervenuto per parlare e far parlare delle problematiche che il Coronavirus ha provocato agli imprenditori del settore musicale e dellintrattenimento che potranno riaprire solo dopo che sarà fruibile il vaccino. Perché i loro locali, in cui si danza, si ascolta buona musica e si fa sano divertimento oltre al fatto che rappresentano luoghi di socialità, prevedono inevitabilmente un contatto con gli altri. Ma di questo ambiente, che pure contribuisce con importanti entrate nelle casse dello Stato, nessuno al momento parla: E stata una vera fortuna per il nostro amato padre - scrivono Massimiliano e Cristiana Caciorgna - la sua uscita di scena dal mondo con una morte fulminea, giusto un anno e mezzo fa, quando il nostro locale aveva vento in poppa. La costernazione lasciata da chi lo conobbe fu testimoniata da una cerimonia funebre con una partecipazione inimmaginabile. Ma è stato un bene immenso per lui non aver conosciuto la morte della sua creatura sulla quale aveva concentrato ogni sforzo organizzativo. Se oggidì fosse stato ancora vivo, ogni battito sarebbe stata come la punta di un chiodo arroventato conficcato nel suo cuore. Oggi siamo tutti fermi: quasi come di fronte alla salma di nostro padre. Questa serrata, per colpa del morbo improvviso, è stata come se il nostro locale, Il Faro, fosse morto all’improvviso, come il suo fondatore nostro padre. Il Faro non è morto però - proseguono - ma costretto ad un sonno del cui risveglio nessuno sa dire il come e il quando: così come nessuno sa dire del grave danno per lo Stato causato dalla perdita dell’importante contributo fiscale detraibile dal gran numero di affezionati ballerini. Infine lappello alla Venier, che oggi Caciorgna ringrazia con tutto il cuore per aver dato voce ad uno dei tanti imprenditori di questo settore che soffrono e soffriranno per molti mesi ancora e anche per aver dato la possibilità di ricordare Gianni Caciorgna, papà di Massimiliano, fondatore del locale da ballo e vera e propria istituzione della fisarmonica: Cara Mara, tu che non puoi non amare la fisarmonica che, nel nostro locale da ballo liscio, è stata l’incontrastata regina, dacci una mano a ripartire: tu che sei la donna più dolce ed amata dagli italiani amanti della Rai, dacci almeno il tuo conforto. Non te lo chiediamo a nome solo de “il Faro” - concludono - ma a quello di tutte le strutture del divertimento sano, lieto e pulito che altro non sono i locali del ballo liscio che abbondano in Italia.(Sul nostro settimanale Appennino Camerte della prossima settimana, torverete ilo servizio completo) g.g.
Mara Venier, volto noto della televisione italiana, e Massimiliano Caciorgna, imprenditore settempedano titolare de Il Faro Dancing, accomunati dalla fisarmonica. Entrambi avevano un padre fisarmonicista: l'uno Giovanni e l'altro Gianni.
Di recente Caciorgna è più volte intervenuto per parlare e far parlare delle problematiche che il Coronavirus ha provocato agli imprenditori del settore musicale e dell'intrattenimento che potranno riaprire solo dopo che sarà fruibile il vaccino. Perché i loro locali, in cui si danza, si ascolta buona musica e si fa sano divertimento oltre al fatto che rappresentano luoghi di socialità, prevedono inevitabilmente un contatto con gli altri. Ma di questo ambiente, che pure contribuisce con importanti entrate nelle casse dello Stato, nessuno al momento parla: "E' stata una vera fortuna per il nostro amato padre - scrivono Massimiliano e Cristiana Caciorgna - la sua uscita di scena dal mondo con una morte fulminea, giusto un anno e mezzo fa, quando il nostro locale aveva vento in poppa. La costernazione lasciata da chi lo conobbe fu testimoniata da una cerimonia funebre con una partecipazione inimmaginabile. Ma è stato un bene immenso per lui non aver conosciuto la morte della sua creatura sulla quale aveva concentrato ogni sforzo organizzativo. Se oggidì fosse stato ancora vivo, ogni battito sarebbe stata come la punta di un chiodo arroventato conficcato nel suo cuore. Oggi siamo tutti fermi: quasi come di fronte alla salma di nostro padre. Questa serrata, per colpa del morbo improvviso, è stata come se il nostro locale, Il Faro, fosse morto all’improvviso, come il suo fondatore nostro padre. Il Faro non è morto però - proseguono - ma costretto ad un sonno del cui risveglio nessuno sa dire il come e il quando: così come nessuno sa dire del grave danno per lo Stato causato dalla perdita dell’importante contributo fiscale detraibile dal gran numero di affezionati ballerini".

Infine l'appello alla Venier, che oggi Caciorgna ringrazia con tutto il cuore per aver dato voce ad uno dei tanti imprenditori di questo settore che soffrono e soffriranno per molti mesi ancora e anche per aver dato la possibilità di ricordare Gianni Caciorgna, papà di Massimiliano, fondatore del locale da ballo e vera e propria istituzione della fisarmonica: "Cara Mara, tu che non puoi non amare la fisarmonica che, nel nostro locale da ballo liscio, è stata l’incontrastata regina, dacci una mano a ripartire: tu che sei la donna più dolce ed amata dagli italiani amanti della Rai, dacci almeno il tuo conforto. Non te lo chiediamo a nome solo de “il Faro” - concludono - ma a quello di tutte le strutture del divertimento sano, lieto e pulito che altro non sono i locali del ballo liscio che abbondano in Italia".


(Sul nostro settimanale Appennino Camerte della prossima settimana, torverete ilo servizio completo)
g.g.

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