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"Ove abitai fanciullo”, le stanze di Leopardi raccontano il poeta

Giovedì, 25 Giugno 2020 17:09 | Letto 934 volte   Clicca per ascolare il testo "Ove abitai fanciullo”, le stanze di Leopardi raccontano il poeta Una bianca scalinata che conduce al primo piano di palazzo Leopardi e poi un viaggio a ritroso in cui sembra di rivivere il tempo di Giacomo Leopardi. I ritratti dei suoi avi, il salone di rappresentanza, il piccolo spazio ligneo che da bambino utilizzava insieme ai fratelli come palcoscenico immaginario in cui inscenare opere, versi, e poi il giardino “de le ricordanze”. Le stanze private, con la sala in cui i fratelli Leopardi si intrattenevano e le camere di Carlo e Giacomo in cui c’è ancora il tavolino e la sedia in cui si sedeva ad ammirare le “vaghe stelle dell’orsa” che illuminavano il giardino privato sottostante. Visitare le nuove stanze del poeta recanatese è un’esperienza incredibile che le guide rendono ancora più piacevole citando e contestualizzando alcuni tra i versi più famosi del poeta e raccontando aneddoti della sua vita e delle sue abitudini.  Un peccato non poter ancora visitare la meravigliosa biblioteca, purtroppo chiusa affinché possa essere adattata alle nuove normative per il contenimento del Coronavirus ma nel museo si possono comunque ammirare cimeli e numerosi manoscritti del poeta.g.g.(il reportage completo sul prossimo numero di Appennino Camerte)
Una bianca scalinata che conduce al primo piano di palazzo Leopardi e poi un viaggio a ritroso in cui sembra di rivivere il tempo di Giacomo Leopardi. I ritratti dei suoi avi, il salone di rappresentanza, il piccolo spazio ligneo che da bambino utilizzava insieme ai fratelli come palcoscenico immaginario in cui inscenare opere, versi, e poi il giardino “de le ricordanze”. Le stanze private, con la sala in cui i fratelli Leopardi si intrattenevano e le camere di Carlo e Giacomo in cui c’è ancora il tavolino e la sedia in cui si sedeva ad ammirare le “vaghe stelle dell’orsa” che illuminavano il giardino privato sottostante. Visitare le nuove stanze del poeta recanatese è un’esperienza incredibile che le guide rendono ancora più piacevole citando e contestualizzando alcuni tra i versi più famosi del poeta e raccontando aneddoti della sua vita e delle sue abitudini. 

Un peccato non poter ancora visitare la meravigliosa biblioteca, purtroppo chiusa affinché possa essere adattata alle nuove normative per il contenimento del Coronavirus ma nel museo si possono comunque ammirare cimeli e numerosi manoscritti del poeta.
g.g.

(il reportage completo sul prossimo numero di Appennino Camerte)

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