Sanità, un documento da presentare al futuro governatore

Mercoledì, 05 Agosto 2020 11:31 | Letto 433 volte   Clicca per ascolare il testo Sanità, un documento da presentare al futuro governatore Un documento congiunto in cui siano delineate le criticità e le necessità della sanità locale, dal mare alla montagna. Questo è quanto si è deciso di fare ieri sera nel corso della riunione del comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino a cui hanno preso parte anche altre associazioni e comitati che operano per tutelare la sanità pubblica. Fra queste, il Tribunale del Malato, l’Avis, la Croce Rossa, Help Sos Salute e Famiglia, il comitato No Covid di Civitanova e il comitato provinciale per la difesa della sanità pubblica. Nel corso della riunione è stato fatto il punto della situazione e lo stato dell’arte per quanto riguarda le tematiche in ambito sanitario. “Si è pensato di fare un documento comune, una sorta di decalogo – spiega il vicepresidente del comitato per la difesa dell’ospedale - da far sottoscrivere ad altre associazioni che ieri erano tutte presenti. Vorremmo poi usare questo documento congiunto per confrontarci con la politica regionale che è quella che decide in ambito sanitario. A mio avviso sono emerse interessanti proposte che sono in linea con quanto noi sosteniamo da tempo, a partire dalla necessità di dire no all’ospedale unico, o cosiddetto provinciale, la revoca della determina 742 del 31 dicembre 2019 (che ridimensiona e depotenzia, fra le altre cose, i reparti settempedani di Radiologia, Oncologia e Hospice, ndr), il potenziamento del dipartimento di prevenzione, il turn over efficace per i medici che vanno in pensione e, fra le altre cose, anche la possibilità di avere un miglior rapporto con chi andrà a ricoprire il ruolo di direttore di Area Vasta 3 al posto di Alessandro Maccioni. Vorremmo portare tutto questo all’attenzione di chi da settembre governerà la nostra Regione”.Il documento ovviamente non è ancora stato sottoscritto, visto che cinque associazioni presenti ieri, ma non il comitato, insieme alla Caritas vicariale si erano giù riunite individuando, in un documento presentato proprio nei giorni scorsi, tematiche, problematiche e necessità del territorio e stabilendo di coinvolgere in seguito anche altre realtà. Queste, nei prossimi giorni, si riuniranno nuovamente e decideranno il da farsi.Gaia Gennaretti
Un documento congiunto in cui siano delineate le criticità e le necessità della sanità locale, dal mare alla montagna. Questo è quanto si è deciso di fare ieri sera nel corso della riunione del comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino a cui hanno preso parte anche altre associazioni e comitati che operano per tutelare la sanità pubblica. Fra queste, il Tribunale del Malato, l’Avis, la Croce Rossa, Help Sos Salute e Famiglia, il comitato No Covid di Civitanova e il comitato provinciale per la difesa della sanità pubblica. Nel corso della riunione è stato fatto il punto della situazione e lo stato dell’arte per quanto riguarda le tematiche in ambito sanitario. “Si è pensato di fare un documento comune, una sorta di decalogo – spiega il vicepresidente del comitato per la difesa dell’ospedale - da far sottoscrivere ad altre associazioni che ieri erano tutte presenti. Vorremmo poi usare questo documento congiunto per confrontarci con la politica regionale che è quella che decide in ambito sanitario. A mio avviso sono emerse interessanti proposte che sono in linea con quanto noi sosteniamo da tempo, a partire dalla necessità di dire no all’ospedale unico, o cosiddetto provinciale, la revoca della determina 742 del 31 dicembre 2019 (che ridimensiona e depotenzia, fra le altre cose, i reparti settempedani di Radiologia, Oncologia e Hospice, ndr), il potenziamento del dipartimento di prevenzione, il turn over efficace per i medici che vanno in pensione e, fra le altre cose, anche la possibilità di avere un miglior rapporto con chi andrà a ricoprire il ruolo di direttore di Area Vasta 3 al posto di Alessandro Maccioni. Vorremmo portare tutto questo all’attenzione di chi da settembre governerà la nostra Regione”.
Il documento ovviamente non è ancora stato sottoscritto, visto che cinque associazioni presenti ieri, ma non il comitato, insieme alla Caritas vicariale si erano giù riunite individuando, in un documento presentato proprio nei giorni scorsi, tematiche, problematiche e necessità del territorio e stabilendo di coinvolgere in seguito anche altre realtà. Queste, nei prossimi giorni, si riuniranno nuovamente e decideranno il da farsi.
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