Danza, l'insegnante: "Niente è come prima"

Venerdì, 04 Settembre 2020 10:03 | Letto 1635 volte   Clicca per ascolare il testo Danza, l'insegnante: "Niente è come prima" Tutti attenti ma con gli occhi tristi.Si possono riassumere così le sensazioni dellinsegnante maceratese di danza classica, Anna Zanconi, che al secondo giorno dal nuovo inizio delle lezioni nella sua scuola di danza Isadora di Macerata racconta come cambia, al tempo del Covid, linsegnamento della disciplina che svolge da 34 anni.Lei, che durante il lockdown aveva chiamato a raccolta le sue allieve tramite le lezioni via Skype in attesa della normalità, ora comprende che, nonostante la danza sia tornata in presenza, per il momento niente è come prima.Non si può dire che io non sia felice - dice - ma la fatica è veramente tanta ed è tutto strano rispetto alla normalità.Prima dellinizio delle lezioni - racconta - ci siamo affidati a degli esperti per imparare le modalità di sanificazione e le regole da rispettare. Gli ingressi avvengono sui tappetini decontaminanti, cè il rilevamento della temperatura, la disinfezione delle mani, l’autocertificazione. Le allieve si cambiano negli spogliatoi e custodiscono gli affetti personali nei sacchetti di plastica: quelli delle più piccole li portano via le mamme, mentre le più grandi li portano in sala. È triste vederle arrivare a scuola quasi stordite dal non sapere cosa bisogna fare.Anna Zanconi con una allievaMa è durante la lezione che linsegnante percepisce la differenza rispetto ai momenti di divertimento e svago che, negli anni, ricorda per ogni classe: In sala le bimbe piccole sono troppo silenziose e troppo disciplinate, mi si stringe il cuore a vederle così: ordinate come mai, esattamente al proprio posto a 4 anni. Ognuna sopra la propria impronta dei piedini, distante 2 metri, a 50 cm dalle compagne. Per noi insegnanti correggere durante la lezione significa avere un contatto fisico con le allieve, ma solo quando mi avvicino mi rendo conto che non è possibile.Poi la mancanza di contatto anche tra le ballerine, a dimostrazione che è un errore considerare la danza unarte individuale: Ripenso alle nostre montagne umane - dice Anna Zanconi - , le diagonali con la compagna che aspetta l’altra per un abbraccio. Abbiamo messo da parte il paracadute. Posso dire che in pochi mesi, nellinsegnamento della danza, siamo tornati indietro di anni. Anche alla sbarra - aggiunge - non è più possibile vedere le coppie di allieve che si distraggono parlando, magari durante la spiegazione di un esercizio. Sicuramente sono classi molto attente, ma con gli occhi più tristi.Laugurio dellinsegnante è che presto si possa tornare alla normalità: Non sappiamo per quanto tempo dovrà essere così - spiega - mi auguro che le cose cambino prima di arrivare ad un vaccino, altrimenti i tempi saranno lunghi.E guardando il lato positivo che, nonostante le difficoltà e le restrizioni cè ancora chi ha deciso di continuare con le lezioni di danza, Anna Zanconi conclude: Speriamo di tornare presto al consueto caos, ai bimbi appiccicati uno all’altro, a quella che si starnutisce in mano, poi viene da te e ti dice maestra ho il naso sporco.Giulia Sancricca
"Tutti attenti ma con gli occhi tristi".

Si possono riassumere così le sensazioni dell'insegnante maceratese di danza classica, Anna Zanconi, che al secondo giorno dal nuovo inizio delle lezioni nella sua scuola di danza 'Isadora' di Macerata racconta come cambia, al tempo del Covid, l'insegnamento della disciplina che svolge da 34 anni.

Lei, che durante il lockdown aveva chiamato a raccolta le sue allieve tramite le lezioni via Skype in attesa della normalità, ora comprende che, nonostante la danza sia tornata 'in presenza', per il momento niente è come prima.

"Non si può dire che io non sia felice - dice - ma la fatica è veramente tanta ed è tutto strano rispetto alla normalità.
Prima dell'inizio delle lezioni - racconta - ci siamo affidati a degli esperti per imparare le modalità di sanificazione e le regole da rispettare. Gli ingressi avvengono sui tappetini decontaminanti, c'è il rilevamento della temperatura, la disinfezione delle mani, l’autocertificazione. Le allieve si cambiano negli spogliatoi e custodiscono gli affetti personali nei sacchetti di plastica: quelli delle più piccole li portano via le mamme, mentre le più grandi li portano in sala. È triste vederle arrivare a scuola quasi stordite dal non sapere cosa bisogna fare".

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Anna Zanconi con una allieva

Ma è durante la lezione che l'insegnante percepisce la differenza rispetto ai momenti di divertimento e svago che, negli anni, ricorda per ogni classe: "In sala le bimbe piccole sono troppo silenziose e troppo disciplinate, mi si stringe il cuore a vederle così: ordinate come mai, esattamente al proprio posto a 4 anni. Ognuna sopra la propria impronta dei piedini, distante 2 metri, a 50 cm dalle compagne. Per noi insegnanti correggere durante la lezione significa avere un contatto fisico con le allieve, ma solo quando mi avvicino mi rendo conto che non è possibile".

Poi la mancanza di contatto anche tra le ballerine, a dimostrazione che è un errore considerare la danza un'arte individuale: "Ripenso alle nostre montagne umane - dice Anna Zanconi - , le diagonali con la compagna che aspetta l’altra per un abbraccio. Abbiamo messo da parte il paracadute. Posso dire che in pochi mesi, nell'insegnamento della danza, siamo tornati indietro di anni. Anche alla sbarra - aggiunge - non è più possibile vedere le coppie di allieve che si distraggono parlando, magari durante la spiegazione di un esercizio. Sicuramente sono classi molto attente, ma con gli occhi più tristi".

L'augurio dell'insegnante è che presto si possa tornare alla normalità: "Non sappiamo per quanto tempo dovrà essere così - spiega - mi auguro che le cose cambino prima di arrivare ad un vaccino, altrimenti i tempi saranno lunghi".
E guardando il lato positivo che, nonostante le difficoltà e le restrizioni c'è ancora chi ha deciso di continuare con le lezioni di danza, Anna Zanconi conclude: "Speriamo di tornare presto al consueto caos, ai bimbi appiccicati uno all’altro, a quella che si starnutisce in mano, poi viene da te e ti dice 'maestra ho il naso sporco'".

Giulia Sancricca

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