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Ad Esanatoglia la terza "opera di pace" delle Marche

Mercoledì, 09 Settembre 2020 17:22 | Letto 550 volte   Clicca per ascolare il testo Ad Esanatoglia la terza "opera di pace" delle Marche In serata ad Esanatoglia la cerimonia di riconoscimento del dipinto Angelo della Pace come opera di pace delle Marche. Si tratta della terza opera riconosciuta in questo senso nellambito delle iniziative dellUniversità della Pace. Il dipinto è nel palazzo comunale di Esanatoglia e di facile visione in quanto collocato in posizione centrale allingresso. Prevista nella sala consiliare di Esanatoglia, la cerimonia sarà presieduta dal sindaco Luigi Nazzareno Bartocci e arricchita dagli interventi della vicepresidente delluniversità della pace delle Marche, Erica Cupelli e della dottoressa Maria Giannatiempo Lopez già funzionario della Soprintendenza. Per il sindaco di Esanatoglia, il riconoscimento del dipinto come opera di pace è un segno importante  che vale a porre lopera al centro di un percorso che abbraccia tutto il territorio e soprattutto in direzione della promozione di una cultura della pace Una soddisfazione per noi laver messo a disposizione questopera e soprattutto che è stata riconosciuta non solo la sua valenza storico - culturale ma il suo messaggio di pace- afferma Luigi Nazzareno Bartocci. Un a cultura di pace è impegnativo costruirla per cui al di là della nostra soddisfazione del momento la cosa importante è che diventa un impegno ancora maggiore per essere promotori portatori e riuscire a diffondere quanto più possibile la cultura della pace tra i popoli.  Centrale come Angelo della pace è la figura dellArcangelo Michele che è il soggetto principale del dipinto , attestato per la prima volta in un atto notarile rogato nel 1902, al quale la pietà popolare riconosce il ruolo di pacificatore tra contendenti. aQuella dellArcangelo Michele è sicuramente una  delle figure più importanti e più amate nella cultura anche cattolica;  nel dipinto in sè  testimonia anche questa grossa passione per il francescanesimo che ha attraversato le nostre terre in maniera forte e incisiva, infatti nello stesso dipinto LArcangelo Michele è colui che fa far pace ai contendenti per intercessione verso la Vergine Maria di una Clarissa che è rivolta a San Francesco. Figure che dunque testimoniano laffetto del Cristianesimo di queste Terre per il francescanesimo e per la cultura della pace che in quei tempi era sicuramente  più sentita proprio come necessità di pacificazione delle varie disfide tra contendenti in questi territori. - aggiunge il sindaco di Esanatoglia-  Siamo pertanto molto lieti di questo riconoscimento anche perchè si tratta di un dipinto che è stato recuperato grazie al contributo diretto dellallora  sindaco Pizzi per cui alla base  cè sicuramente anche un discorso affettivo. Un dipinto tra laltro recuperato quasi per caso allinterno della nostra Santa Maria Maddalena nel monastero e probabilmente li seminascosto da decenni ,ma soprattutto perché  ci pone oggi di fronte a un ragionamento complesso che è quello di costruire la pace. Ci dà un impegno ancora maggiore- conclude- e che dovremmo cercare di diffondere e trasmettere anche alle generazioni che verranno e che stanno affrontando la vita in questo momento, da qui per il domani.c.c.
In serata ad Esanatoglia la cerimonia di riconoscimento del dipinto "Angelo della Pace" come opera di pace delle Marche. Si tratta della terza opera riconosciuta in questo senso nell'ambito delle iniziative dell'Università della Pace. Il dipinto è nel palazzo comunale di Esanatoglia e di facile visione in quanto collocato in posizione centrale all'ingresso. Prevista nella sala consiliare di Esanatoglia, la cerimonia sarà presieduta dal sindaco Luigi Nazzareno Bartocci e arricchita dagli interventi della vicepresidente dell'università della pace delle Marche, Erica Cupelli e della dottoressa Maria Giannatiempo Lopez già funzionario della Soprintendenza. 
Per il sindaco di Esanatoglia, il riconoscimento del dipinto come opera di pace è un segno importante  che vale a porre l'opera al centro di un percorso che abbraccia tutto il territorio e soprattutto in direzione della promozione di una cultura della pace " Una soddisfazione per noi l'aver messo a disposizione quest'opera e soprattutto che è stata riconosciuta non solo la sua valenza storico - culturale ma il suo messaggio di pace- afferma Luigi Nazzareno Bartocci. Un a cultura di pace è impegnativo costruirla per cui al di là della nostra soddisfazione del momento la cosa importante è che diventa un impegno ancora maggiore per essere promotori portatori e riuscire a diffondere quanto più possibile la cultura della pace tra i popoli". 
Centrale come 'Angelo della pace" è la figura dell'Arcangelo Michele che è il soggetto principale del dipinto , attestato per la prima volta in un atto notarile rogato nel 1902, al quale la pietà popolare riconosce il ruolo di pacificatore tra contendenti. a"Quella dell'Arcangelo Michele è sicuramente una  delle figure più importanti e più amate nella cultura anche cattolica;  nel dipinto in sè  testimonia anche questa grossa passione per il francescanesimo che ha attraversato le nostre terre in maniera forte e incisiva, infatti nello stesso dipinto L'Arcangelo Michele è colui che fa far pace ai contendenti per intercessione verso la Vergine Maria di una Clarissa che è rivolta a San Francesco. Figure che dunque testimoniano l'affetto del Cristianesimo di queste Terre per il francescanesimo e per la cultura della pace che in quei tempi era sicuramente  più sentita proprio come necessità di pacificazione delle varie disfide tra contendenti in questi territori. - aggiunge il sindaco di Esanatoglia-  Siamo pertanto molto lieti di questo riconoscimento anche perchè si tratta di un dipinto che è stato recuperato grazie al contributo diretto dell'allora  sindaco Pizzi per cui alla base  c'è sicuramente anche un discorso affettivo. Un dipinto tra l'altro recuperato quasi per caso all'interno della nostra Santa Maria Maddalena nel monastero e probabilmente li seminascosto da decenni ,ma soprattutto perché  ci pone oggi di fronte a un ragionamento complesso che è quello di costruire la pace. Ci dà un impegno ancora maggiore- conclude- e che dovremmo cercare di diffondere e trasmettere anche alle generazioni che verranno e che stanno affrontando la vita in questo momento, da qui per il domani".
c.c.

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