Montagne innevate, ma gli impianti sciistici restano chiusi. È la beffa che sono costrette a sopportare le attività legate al turismo invernale che sull'Appennino non vedevano così tanta coltre bianca da tanti anni.
Nonostante si parli di una possibile apertura per il 18 gennaio, Maurizio Tosoroni, direttore di Sarnano Neve, non racconta comunque una situzione rosea: "È stata una stagione con tanta neve e tanto sole durante le festività, come non capitava da anni. Normlmente, nel periodo tra il 23 dicembre ed il 7 gennaio, avremmo registrato oltre il 75% degli incassi della stagione intera".
È consapevole che comunque non sarà una stagione coe le altre Tosoroni: "Ci rendiamo conto che l'apertura del 18 gennaio non è altro che un'ipotesi, perchè non ci sono conferme e nemmeno le condizioni in cui eventualmente si potrebbe aprire. Ammesso che sia il 18, è comunque un lunedì, con le scuole chiuse, è infrasettimanale, e non vedo come si potrebbe lavorare. Per di più c'è il rischio che nei weekend ci siano ulteriori restrizioni. Mi viene il dubbio che questo sia solo un modo per non concedere i ristori a questo settore.
Ormai la stagione è compromessa - ammette il direttore - e i costi li abbiamo comunque sostenuti per preparare le piste. Quello che chiediamo è che ci sia una data certa e che ci venga comunicata in anticipo: non si può pensare di aprire un impianto come il nostro dall'oggi al domani. Se anche quest'anno non potremo aprire ce lo dicano subito perchè noi siamo già al lavoro per la battitura delle piste e se l'apertura dovesse slittare questo sarebbe un ulteriore spreco di forze e di denaro".
La chiusura in questa stagione si aggiunge alle difficoltà che gli impianti si portano dietro già da marzo scorso: "Lo scorso anno c'è stata poca neve - dice - , abbiamo lavorato solo con quella artificiale. Quando è arrivata prima di Pasqua siamo andati in lockdown e con questo stop siamo fermi per la seconda stagione".
GS