Il Sermit Tolentino: specchio di una città in trasformazione

Mercoledì, 17 Marzo 2021 15:12 | Letto 1406 volte   Clicca per ascolare il testo Il Sermit Tolentino: specchio di una città in trasformazione Dalle adozioni a distanza, al centro di ascolto, alla distribuzione dei pacchi alimentari e del vestiario fino ai lavori socialmente utili. Il Sermit, Servizio Missionario Tolentino, opera da anni in città, prendendosi cura dei bisogni delle persone più fragili. “Nasce come servizio missionario, consolidamento di unattività di adozione a distanza avviata da Antonietta Bartolozzi che negli anni 80-90 aveva intessuto una serie di relazioni in particolare con il terzo mondo.” Così Luciano Ruffini, presidente del Sermit ed ex sindaco della città, descrive da volontario i servizi erogati da questa realtà, come la consegna dei pacchi alimentari che avviene ogni due settimane, sia agli italiani, meno del 40%, che agli stranieri. Prima del sisma il Sermit aveva numeri più importanti di richieste, poi le cose sono cambiate. “Un numero significativo di persone secondo me ha abbandonato la città, altri sono andati allestero, molti altri si sono spostati anche nei container o nelle soluzioni che sono state realizzate dopo il sisma. Di fatto cè stato un calo della frequentazione del nostro centro di ascolto.” Il Sermit è collegato al Tavolo delle Povertà di Tolentino, una rete che si occupa di venire incontro alle esigenze di chi è più in difficoltà. Durante questo ultimo anno di pandemia l’attività del Sermit ha subito alcuni cambiamenti. “Nella prima parte dellanno scorso abbiamo ridimensionato fortemente le nostre attività e quindi per un certo periodo abbiamo agito solo su chiamata. Abbiamo delle imprese che si mettono a disposizione anche per i buoni pasto o buoni spesa per prendere altri prodotti freschi che noi non abbiamo.” In sede si possono trovare oggetti anche per i nuovi nati. “Abbiamo culle, carrozzine, materiali per il corredino dei neonati. In passato questa attività era molto più intensa, cera una richiesta molto più pressante, oggi si è fortemente ridimensionata.” Durante l’anno diverse sono le attività tese alla solidarietà. In questo periodo è attiva l’iniziativa “La coperta di Linus solidale”: acquistando una coperta di lana fatta a mano, frutto della generosità di alcune signore, i proventi serviranno per le adozioni a distanza e per prestare aiuti verso la linea balcanica. In vista della Pasqua si sta avviando l’iniziativa “Ovetto della pace pro Sermit”. Si tratta di uova ricamate da una signora ucraina che fa assistenza da anni ad una persona anziana. I fondi raccolti serviranno, oltre che per sostenere il progetto dei pacchi alimentari riservati alle famiglie in difficoltà, anche per progetti internazionali mirati a costruzioni di scuole, pozzi, ospedali. Insomma sono numerose le proposte per mettersi al fianco di chi ha bisogno. L’associazione può contare su 38 volontari, quelli più operativi sono circa 15. Chiediamo al presidente Ruffini, ex sindaco di Tolentino, che tipo di impegno sia a livello personale essere un volontario attivo. “L’impegno che richiede fare il sindaco è maggiore perché occorre rispondere su tante tematiche ma limpegno emotivo non è che sia diverso. Cè anche da dire che dopo aver fatto un po la politica si ha voglia di avere dei rapporti più semplici però più veri, più a contatto con le persone. Per me è stata una sorta di disintossicazione dalla politica”. Il Sermit si trova in viale Bruno Buozzi 121 a Tolentino, vicino alla chiesa della Madonna Addolorata. E’aperto il lunedì e il martedì. Barbara Olmai Altri approfondimenti su “L’Appennino Camerte” in uscita domani.
Dalle adozioni a distanza, al centro di ascolto, alla distribuzione dei pacchi alimentari e del vestiario fino ai lavori socialmente utili. Il Sermit, Servizio Missionario Tolentino, opera da anni in città, prendendosi cura dei bisogni delle persone più fragili.

“Nasce come servizio missionario, consolidamento di un'attività di adozione a distanza avviata da Antonietta Bartolozzi che negli anni 80-90 aveva intessuto una serie di relazioni in particolare con il terzo mondo.” Così Luciano Ruffini, presidente del Sermit ed ex sindaco della città, descrive da volontario i servizi erogati da questa realtà, come la consegna dei pacchi alimentari che avviene ogni due settimane, sia agli italiani, meno del 40%, che agli stranieri. Prima del sisma il Sermit aveva numeri più importanti di richieste, poi le cose sono cambiate.

“Un numero significativo di persone secondo me ha abbandonato la città, altri sono andati all'estero, molti altri si sono spostati anche nei container o nelle soluzioni che sono state realizzate dopo il sisma. Di fatto c'è stato un calo della frequentazione del nostro centro di ascolto.” Il Sermit è collegato al Tavolo delle Povertà di Tolentino, una rete che si occupa di venire incontro alle esigenze di chi è più in difficoltà. Durante questo ultimo anno di pandemia l’attività del Sermit ha subito alcuni cambiamenti. “Nella prima parte dell'anno scorso abbiamo ridimensionato fortemente le nostre attività e quindi per un certo periodo abbiamo agito solo su chiamata. Abbiamo delle imprese che si mettono a disposizione anche per i buoni pasto o buoni spesa per prendere altri prodotti freschi che noi non abbiamo.”

In sede si possono trovare oggetti anche per i nuovi nati. “Abbiamo culle, carrozzine, materiali per il corredino dei neonati. In passato questa attività era molto più intensa, c'era una richiesta molto più pressante, oggi si è fortemente ridimensionata.” Durante l’anno diverse sono le attività tese alla solidarietà. In questo periodo è attiva l’iniziativa “La coperta di Linus solidale”: acquistando una coperta di lana fatta a mano, frutto della generosità di alcune signore, i proventi serviranno per le adozioni a distanza e per prestare aiuti verso la linea balcanica. In vista della Pasqua si sta avviando l’iniziativa “Ovetto della pace pro Sermit”. Si tratta di uova ricamate da una signora ucraina che fa assistenza da anni ad una persona anziana. I fondi raccolti serviranno, oltre che per sostenere il progetto dei pacchi alimentari riservati alle famiglie in difficoltà, anche per progetti internazionali mirati a costruzioni di scuole, pozzi, ospedali.

Insomma sono numerose le proposte per mettersi al fianco di chi ha bisogno. L’associazione può contare su 38 volontari, quelli più operativi sono circa 15. Chiediamo al presidente Ruffini, ex sindaco di Tolentino, che tipo di impegno sia a livello personale essere un volontario attivo. “L’impegno che richiede fare il sindaco è maggiore perché occorre rispondere su tante tematiche ma l'impegno emotivo non è che sia diverso. C'è anche da dire che dopo aver fatto un po' la politica si ha voglia di avere dei rapporti più semplici però più veri, più a contatto con le persone. Per me è stata una sorta di disintossicazione dalla politica”. Il Sermit si trova in viale Bruno Buozzi 121 a Tolentino, vicino alla chiesa della Madonna Addolorata. E’aperto il lunedì e il martedì.

Barbara Olmai

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