Sabrina Giansanti, tra le docenti che, insieme a Dominga Cervigni e a Genny Ceresani, hanno accompagnato gli studenti alla scoperta della Commedia, ha raccontato come il percorso di preparazione alla rappresentazione sia stata “la giusta via per comprendere e avvicinarsi a un’opera difficile. L’occasione dei sette secoli dalla morte di Dante è stata il giusto input per provare a fare qualcosa di diverso – commenta la professoressa – , che coinvolgesse maggiormente gli studenti. Studiare Dante in questo modo aiuta a memorizzarlo, a comprenderlo meglio quando poi verrà approfondito alle superiori e magari all’università”.
Soddisfatta anche la preside, Grazia Maria Cecconi, che ha parlato di un grande lavoro alla “riscoperta dell’attualità di Dante. Sono stati i ragazzi – spiega la preside –, grazie agli input delle insegnanti, a riscrivere e a reinventare il canovaccio. Hanno saputo calarlo nell’attualità, con dei riferimenti alla pandemia, all’isolamento: davvero un grande lavoro. Assistendo allo spettacolo abbiamo potuto capire come davvero il linguaggio e il messaggio di Dante siano universali e senza tempo”.
l.c.