Ricostruzione. L'odissea dello spostamento dei cavi delle utenze

Martedì, 03 Agosto 2021 11:43 | Letto 4189 volte   Clicca per ascolare il testo Ricostruzione. L'odissea dello spostamento dei cavi delle utenze Agevolata dalluscita di tante ordinanze commissariali, la velocizzazione della Ricostruzione è messa a repentaglio da diversi fattori che non riescono a stare al passo. Ne fanno le spese in primis i cittadini terremotati che vorrebbero tornare ad abitare le loro case danneggiate e i tecnici professionisti che, con in mano un decreto e la possibilità di mettere mano alla ricostruzione, a tuttoggi si imbattono in concreto in ostacoli spesso insormontabili. Rischia di trasformarsi in una vera e propria odissea ad esempio il problema della gestione dei servizi e sottoservizi collegati alle abitazioni da demolire e ricostruire. È proprio per cercare di risolvere questo empasse che lingegnere Roberto Di Girolamo ha scritto una lettera al Commissario straordinario  Giovanni Legnini.   Insieme a noi tecnici sono i cittadini innanzitutto ad aspettarsi la ricostruzione - spiega lingegnere Di Girolamo- Cittadini che vengono a chiedere perché con unin mano un decreto non possiamo iniziare una demolizione. Non possiamo farlo perchè  sulle pareti dei nostri edifici ci sono dei cavi Enel, Telecom ovvero  allacci di Italgas e questi cavi non vengono spostati. Se pensiamo che con lordinanza 100 si può ottenere un decreto in 90 giorni e il commissario e lUsr hanno dimostrato che tali tempi possono essere rispettati. purtroppo la realtà è che noi abbiamo gli stessi tempi se non sono anche più lunghi, per  concretizzare gli spostamenti di questi sottoservizi, ovvero - continua Di Girolamo- ci sono delle richieste, secondo me fuori luogo, per spostamenti su suolo pubblico a spese del cittadino. Magari sarebbe necessario un coordinamento da parte del commissario di tutte queste situazioni. Ecco il motivo della lettera inviata a Legnini che pur contemplando un caso specifico che personalmente sto trattando, è tuttavia lo specchio di tante situazioni che si presentano per la ricostruzione. Sento i colleghi e condividiamo tutti questi problemi perché è vero che si è velocizzata la ricostruzione ma gli altri non lo sanno. pertanto succede che per lo spostamento di un cavo Enel passano 120 giorni  e cè qualche gestore di servizio che non risponde dopo 90 giorni,  oppure, telefoni alla struttura commissariale e candidamente ti dicono di tranciare di netto il cavo tanto che succede. Bhè non è proprio questa la risposta che ci attenderemmo dagli uffici. Credo che se noi corriamo, altrettanto sarebbe opportuno facessero anche gli altri.  Complicata si presenta poi anche la partita del Superbonus che con laumento esorbitante dei prezzi dei materiali edili sta un po mettendo in crisi tutta la filiera. Il Superbonus collegato alla ricostruzione è unottima idea, ma è unottima idea purtroppo declinata male - commenta lingegnere - Come ho già avuto modo infatti di rilevare in precedenza. in questo caso ci sono due problematiche fondamentali. In primo luogo per la ricostruzione nel cratere sismico il superbonus deve sicuramente durare almeno quanto la ricostruzione. Non è possibile dare una scadenza a fine 2022, come è attualmente, dal momento che a fine 2022 la ricostruzione sarà appena iniziata. In secondo luogo- prosegue lingegnere Di Girolamo- il problema del Superbonus ha creato una bolla dei prezzi incredibile; ci sono degli aumenti delle materie prime, quali acciaio, cappotti, noleggio dei ponteggi,  che hanno subito unimpennata importante e, parliamo di prezzi raddoppiati se non triplicati. Terzo problema è che queste due norme non coordinate non sono semlici purtroppo da applicare. Basta tenerconto del fatto che la scorsa settimana sono uscite 30 pagine di delucidazioni ulteriori. Facile quindi comprendere che il meccanismo non è ancora abbastanza chiaro e rodato e, non solo,  perché con lultimo decreto cè stata una ulteriore modifica delle procedure, e questo fa capire che purtroppo, con la modifica delle regole in corsa si progetta male. Quindi- conclude di Girolamo- da mezzo di aiuto ai terremotati, il superbonus si sta trasformando per loro quasi in una complicazione in più Tra laltro, non nascondo che alcuni tecnici cercano di evitare questa complicazione, proprio perchè la complessità del meccanismo non è semplice da gestire. c.c.
Agevolata dall'uscita di tante ordinanze commissariali, la velocizzazione della Ricostruzione è messa a repentaglio da diversi fattori che non riescono a stare al passo. Ne fanno le spese in primis i cittadini terremotati che vorrebbero tornare ad abitare le loro case danneggiate e i tecnici professionisti che, con in mano un decreto e la possibilità di mettere mano alla ricostruzione, a tutt'oggi si imbattono in concreto in ostacoli spesso insormontabili. Rischia di trasformarsi in una vera e propria odissea ad esempio il problema della gestione dei servizi e sottoservizi collegati alle abitazioni da demolire e ricostruire. È proprio per cercare di risolvere questo empasse che l'ingegnere Roberto Di Girolamo ha scritto una lettera al Commissario straordinario  Giovanni Legnini.   
"Insieme a noi tecnici sono i cittadini innanzitutto ad aspettarsi la ricostruzione - spiega l'ingegnere Di Girolamo- Cittadini che vengono a chiedere perché con unin mano un decreto non possiamo iniziare una demolizione. Non possiamo farlo perchè  sulle pareti dei nostri edifici ci sono dei cavi Enel, Telecom ovvero  allacci di Italgas e questi cavi non vengono spostati. Se pensiamo che con l'ordinanza 100 si può ottenere un decreto in 90 giorni e il commissario e l'Usr hanno dimostrato che tali tempi possono essere rispettati. purtroppo la realtà è che noi abbiamo gli stessi tempi se non sono anche più lunghi, per  concretizzare gli spostamenti di questi sottoservizi, ovvero - continua Di Girolamo- ci sono delle richieste, secondo me fuori luogo, per spostamenti su suolo pubblico a spese del cittadino. Magari sarebbe necessario un coordinamento da parte del commissario di tutte queste situazioni. Ecco il motivo della lettera inviata a Legnini che pur contemplando un caso specifico che personalmente sto trattando, è tuttavia lo specchio di tante situazioni che si presentano per la ricostruzione. Sento i colleghi e condividiamo tutti questi problemi perché è vero che si è velocizzata la ricostruzione ma gli altri non lo sanno. pertanto succede che per lo spostamento di un cavo Enel passano 120 giorni  e c'è qualche gestore di servizio che non risponde dopo 90 giorni,  oppure, telefoni alla struttura commissariale e candidamente ti dicono di "tranciare di netto il cavo tanto che succede". Bhè non è proprio questa la risposta che ci attenderemmo dagli uffici. Credo che se noi corriamo, altrettanto sarebbe opportuno facessero anche gli altri". 
Complicata si presenta poi anche la partita del Superbonus che con l'aumento esorbitante dei prezzi dei materiali edili sta un po' mettendo in crisi tutta la filiera.
" Il Superbonus collegato alla ricostruzione è un'ottima idea, ma è un'ottima idea purtroppo declinata male - commenta l'ingegnere - Come ho già avuto modo infatti di rilevare in precedenza. in questo caso ci sono due problematiche fondamentali. In primo luogo per la ricostruzione nel cratere sismico il superbonus deve sicuramente durare almeno quanto la ricostruzione. Non è possibile dare una scadenza a fine 2022, come è attualmente, dal momento che a fine 2022 la ricostruzione sarà appena iniziata. In secondo luogo- prosegue l'ingegnere Di Girolamo- il problema del Superbonus ha creato una bolla dei prezzi incredibile; ci sono degli aumenti delle materie prime, quali acciaio, cappotti, noleggio dei ponteggi,  che hanno subito un'impennata importante e, parliamo di prezzi raddoppiati se non triplicati. Terzo problema è che queste due norme non coordinate non sono semlici purtroppo da applicare. Basta tenerconto del fatto che la scorsa settimana sono uscite 30 pagine di delucidazioni ulteriori. Facile quindi comprendere che il meccanismo non è ancora abbastanza chiaro e rodato e, non solo,  perché con l'ultimo decreto c'è stata una ulteriore modifica delle procedure, e questo fa capire che purtroppo, con la modifica delle regole in corsa si progetta male. Quindi- conclude di Girolamo- da mezzo di aiuto ai terremotati, il superbonus si sta trasformando per loro quasi in una complicazione in più Tra l'altro, non nascondo che alcuni tecnici cercano di evitare questa complicazione, proprio perchè la complessità del meccanismo non è semplice da gestire". 
c.c.

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