Un pestaggio di gruppo per regolare i conti: tre giovani nei guai

Mercoledì, 22 Settembre 2021 11:02 | Letto 771 volte   Clicca per ascolare il testo Un pestaggio di gruppo per regolare i conti: tre giovani nei guai Un pestaggio in piena regola, seguito da una rapina. Il tutto per “impartire una dura lezione”. È quanto accaduto nella notte dello scorso 28 agosto a San Severino, quando un gruppo di giovani ha avvicinato un coetaneo, picchiandolo ripetutamente e lasciandolo tramortito. Solo le grida dei passanti hanno interrotto il pestaggio, evitando il peggio. Dietro alla rappresaglia, il cui movente è stato ricostruito dagli inquirenti, il mancato rispetto di accordi legati allo spaccio.Stando a quanto riportato dai Carabinieri, l’aggressione nasce appunto per un regolamento di conti. Non un atto estemporaneo, ma un’azione premeditata, studiata a tavolino: prima l’appuntamento in un luogo appartato, poi l’aggressione. Un colpo di spranga alla testa per tramortire la vittima, prima di una serie di calci e pugni interrotta soltanto dalle grida di chi è capitato sul posto. Gli aggressori si sono dispersi prima che potessero intervenire i Carabinieri della Stazione di San Severino, dell’Aliquota Radiomobile e quelli delle Stazioni di San Ginesio e Penna San Giovanni. Non prima, però, di aver ripulito le tasche della vittima. I militari hanno rintracciato il giovane aggredito poco lontano dal luogo dei fatti; ferito e sporco di sangue lo hanno portato al pronto soccorso dell’ospedale Bartolomeo Eustachio.Per rintracciare gli aggressori, invece, i Carabinieri hanno immediatamente attivato la macchina investigativa. Dalle indagini è emerso come i responsabili fossero alcuni ragazzi del posto, già noti alle Forze dell’Ordine, velocemente rintracciati e perquisiti. Le perquisizioni domiciliari e, prima ancora, quelle personali hanno permesso il recupero di tutti gli oggetti sottratti al giovane, oltre a stupefacenti, un proiettile, un coltello a serramanico e un manganello telescopico, arma con cui il gruppo aveva agito nel corso del pestaggio. Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire il ruolo di ciascuno degli aggressori nel corso della vicenda, attestandone le responsabilità grazie alle testimonianze e ai circuiti di video sorveglianza.Gli aggressori, tre in totale, sono stati denunciati dai militari all’Autorità Giudiziaria. Viene loro contestato il reato di rapina aggravata dall’utilizzo di un’arma impropria e in più persone. Il PM, Rosanna Buccini, ha chiesto pertanto al Gip del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, l’emissione di misure cautelari nei confronti degli aggressori: due dei ragazzi sono ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, mentre per il terzo è stato stabilito l’obbligo di firma.Lorenzo Cervigni
Un pestaggio in piena regola, seguito da una rapina. Il tutto per “impartire una dura lezione”. È quanto accaduto nella notte dello scorso 28 agosto a San Severino, quando un gruppo di giovani ha avvicinato un coetaneo, picchiandolo ripetutamente e lasciandolo tramortito. Solo le grida dei passanti hanno interrotto il pestaggio, evitando il peggio. Dietro alla rappresaglia, il cui movente è stato ricostruito dagli inquirenti, il mancato rispetto di accordi legati allo spaccio.

Stando a quanto riportato dai Carabinieri, l’aggressione nasce appunto per un regolamento di conti. Non un atto estemporaneo, ma un’azione premeditata, studiata a tavolino: prima l’appuntamento in un luogo appartato, poi l’aggressione. Un colpo di spranga alla testa per tramortire la vittima, prima di una serie di calci e pugni interrotta soltanto dalle grida di chi è capitato sul posto. Gli aggressori si sono dispersi prima che potessero intervenire i Carabinieri della Stazione di San Severino, dell’Aliquota Radiomobile e quelli delle Stazioni di San Ginesio e Penna San Giovanni. Non prima, però, di aver ripulito le tasche della vittima. I militari hanno rintracciato il giovane aggredito poco lontano dal luogo dei fatti; ferito e sporco di sangue lo hanno portato al pronto soccorso dell’ospedale Bartolomeo Eustachio.

Per rintracciare gli aggressori, invece, i Carabinieri hanno immediatamente attivato la macchina investigativa. Dalle indagini è emerso come i responsabili fossero alcuni ragazzi del posto, già noti alle Forze dell’Ordine, velocemente rintracciati e perquisiti. Le perquisizioni domiciliari e, prima ancora, quelle personali hanno permesso il recupero di tutti gli oggetti sottratti al giovane, oltre a stupefacenti, un proiettile, un coltello a serramanico e un manganello telescopico, arma con cui il gruppo aveva agito nel corso del pestaggio. Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire il ruolo di ciascuno degli aggressori nel corso della vicenda, attestandone le responsabilità grazie alle testimonianze e ai circuiti di video sorveglianza.

Gli aggressori, tre in totale, sono stati denunciati dai militari all’Autorità Giudiziaria. Viene loro contestato il reato di rapina aggravata dall’utilizzo di un’arma impropria e in più persone. Il PM, Rosanna Buccini, ha chiesto pertanto al Gip del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, l’emissione di misure cautelari nei confronti degli aggressori: due dei ragazzi sono ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, mentre per il terzo è stato stabilito l’obbligo di firma.

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