Unicam capofila di Purple, progetto di reinserimento donne operate al seno

Venerdì, 01 Ottobre 2021 15:04 | Letto 1170 volte   Clicca per ascolare il testo Unicam capofila di Purple, progetto di reinserimento donne operate al seno Presentato nella sala convegni del rettorato di Unicam il progetto Purple, finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del Por Fse e tra quelli volti al reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle donne con pregresso carcinoma mammario. Il progetto, unico del genere ad essere finanziato in provincia di Macerata, vede l’Università di Camerino nel ruolo di capofila in collaborazione di partenariato con l’associazione Le orchidee,Cooss Marche onlus e Asur Area vasta 3. Alla conferenza stampa sono intervenuti il rettore dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari, la prorettrice alle Pari opportunità Unicam Barbara Re, la direttrice dell’Area Vasta 3 dott. Daniela Corsi collegata in streaming, la coordinatrice dei servizi formativi di Cooss Marche Susy Sartini, la presidente dell’associazione Le Orchidee Maria Baio e il dott. Nicola Battelli, direttore del reparto Oncologia dellOspedale di Macerata     Una iniziativa importante per tutto il territorio di riferimento - così ha definito il progetto il rettore Claudio Pettinari: “Dare risposte chiare, positive e di prospettiva è grande  compito degli atenei essere attori importanti nella vita di tutti i giorni. Lo facciamo con una progettualità condivisa con l’Area Vasta 3 e con i partner Coos Marche e  Le orchidee”. Prima di cedere la parola a Barbara Re Pettinari ha voluto ricordare che l’università di Camerino, attraverso i registri dei tumori, monitora da anni la situazione provinciale e regionale, evidenziando l’incidenza negativa dei casi di  tumori al seno il cui dato, solo nelle annualità dal 2010 al 2012, registrava 3880 donne colpite e di queste almeno2000 in età lavorativa. “Quando parliamo di età lavorativa- ha osservato Pettinari- parliamo di persone che invece hanno capacità di continuare a dare un  contribuito alla società col proprio lavoro e che, grazie alla possibilità di lavorare, possono sentirsi veramente bene. Ed è estremamente importante che ognuno di noi si senta bene e che, anche a seguito di una malattia, possa essere in grado di esprimere se stessa  e continuare a darsi agli altri. Come università  e con le nostre competenze possiamo dare un contributo innovativo a tutto il progetto”. Il percorso di Purple è stato quindi illustrato dalla prorettrice Barbara Re: ”Un progetto che ci accompagnerà per ii prossimi 12 mesi e che già da tempo ci ha visti metterci in gioco per trasferirvi competenze in vari ambiti, dai profili giuridici del mercato del lavoro della scuoladi Giurisprudenza,  alla comunicazione digitale del corso di Informatica al Teatro sociale in collaborazione con l’Accademia di arti sceniche e visive ETRA. Competenze che abbiamo poi voluto combinare con quelle proprie  degli altri partner del progetto e soprattutto con il supporto dell’Asur“.  Destinatarie di Purple saranno 32 donne e nello specifico 12 disoccupate e 20 occupate. Il budget a disposizione è di circa 150mila euro che per più dell’80 per cento avrà per destinatarie le donne coinvolte nel progetto stesso.  Articolato in due macro-fasi di attuazione Purple prevede una prima macro-fase di formazione della quale è previsto l’avvio nel mese di ottobre e che avrà per base l’informazione con seminari tematici, la formazione e, una prima consulenza orientativa “perché vorremmo far sì che la formazione non sia qualcosa di preconfezionato ma sia adeguata per queste donne individuando le competenze più calzanti per loro  - ha spiegato Barbara Re- . Nella seconda fase le disoccupate e occupate si divideranno in due gruppi;  avremo quindi la possibilità di coinvolgere le donne disoccupate  in borse lavoro nelle aziende che hanno già espresso la volontà di partecipare e in quelle che vorranno unirsi. Per le donne occupate continuerà invece  la formazione e moduli di approfondimento. Nel vivo dei corsi di formazione avremo da un lato competenze di leader-ship e dall’altro l’informatica e il  percorso di orientamento di counseling specifico”. La collaborazione con ETRA favorirà poi una nuova modalità di condivisione e sperimentazione formativa. In aggiunta alle aziende della regione Marche che hanno già dimostrato interesse al percorso, disponibilità è stata assicurata anche dai  Centri per l’impiego e dagli Ambiti  Territoriali. Accolgo questo progetto con grande entusiasmo, sia come donna e sia come medico  - ha dichiarato la dott. Daniela Corsi -. Trovo che sia la dimostrazione fattiva di come dal gioco di squadra si possano attivare delle bellissime finalità. Una squadra che unisce laspetto sanitario, luniversità, associazioni di volontariato che sono sempre stati enti fondamentali e di supporto per una finalità che è davvero molto interessante e dallimpatto sociale di grande rilievo. In un momento storico nel quale un po tutti, vuoi per la pandemia, vuoi per altri motivi, ci siamo un po sentiti soli, riprendere in mano quel segmento delle persone che si sono trovate colpite da questa patologia, trovo che sia di alto valore. I numeri delle persone affette sono tristemente alti e noi dobbiamo ringraziare tutto il lavoro di screening che cè dietro e che permette di individuarle. Debbo fare un elogio ai servizi di oncologia di questa Area Vasta che, nonostante le difficoltà del periodo pandemico, hanno portato a termine comunque questo fondamentale lavoro di screening. Concludendo il suo saluto, Corsi si è augurata che il progetto  Purple possa essere solo linizio di tante progettualità e di una sempre più proficua collaborazione con lUniversità di Camerino. Felici di dare il proprio apporto, testimoniato dalle parole delle rispettive rappresentanti, dott.ssa Susy Sartini e dott.ssa Maria Baio, sia la Cooperativa Cooss Marche che da tempo collabora con Unicam, sia lassociazione Le orchidee . Ci siamo resi conto che le tematiche affrontate in questo progetto allargavano la nostra mission di supporto alle persone - ha detto Susy Sartini- . Un progetto  quello di Purple che non ha un fine  assistenzialistico, ma che mira ad accompagnare le donne che hanno incontrato la difficoltà della malattia a riprendersi il proprio percorso di vita.  Limportanza del reinserimento lavorativo e sociale delle donne operate di tumore al seno è stata infine evidenziata dal dott. Nicola Battelli direttore del reparto Oncologia dellOspedale di Macerata, il quale ha riferito che oggi in Italia il carcinoma al seno colpisce una donna su otto e spesso non si capiscono le cause.  Cosa chiedono le donnne operate al seno?  - ha detto Battelli -Intanto ci chiedono di guarire e poi di tornare ad essere donne. E tornare ad essere donne significa recuerare la vita che avevano prima di questo incidente di percorso, ovvero ritornare nellambiente in cui si vive, ritornare donne dal punto di vista psicologico e sociale.   c.c.nella foto il dott. Nicola Battelli c.c.
Presentato nella sala convegni del rettorato di Unicam il progetto Purple, finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del Por Fse e tra quelli volti al reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle donne con pregresso carcinoma mammario.

Il progetto, unico del genere ad essere finanziato in provincia di Macerata, vede l’Università di Camerino nel ruolo di capofila in collaborazione di partenariato con l’associazione Le orchidee,Cooss Marche onlus e Asur Area vasta 3.

Alla conferenza stampa sono intervenuti il rettore dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari, la prorettrice alle Pari opportunità Unicam Barbara Re, la direttrice dell’Area Vasta 3 dott. Daniela Corsi collegata in streaming, la coordinatrice dei servizi formativi di Cooss Marche Susy Sartini, la presidente dell’associazione Le Orchidee Maria Baio e il dott. Nicola Battelli, direttore del reparto Oncologia dell'Ospedale di Macerata    

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"Una iniziativa importante per tutto il territorio di riferimento" - così ha definito il progetto il rettore Claudio Pettinari: “Dare risposte chiare, positive e di prospettiva è grande  compito degli atenei essere attori importanti nella vita di tutti i giorni. Lo facciamo con una progettualità condivisa con l’Area Vasta 3 e con i partner Coos Marche e  Le orchidee”. Prima di cedere la parola a Barbara Re Pettinari ha voluto ricordare che l’università di Camerino, attraverso i registri dei tumori, monitora da anni la situazione provinciale e regionale, evidenziando l’incidenza negativa dei casi di  tumori al seno il cui dato, solo nelle annualità dal 2010 al 2012, registrava 3880 donne colpite e di queste almeno2000 in età lavorativa. “Quando parliamo di età lavorativa- ha osservato Pettinari- parliamo di persone che invece hanno capacità di continuare a dare un  contribuito alla società col proprio lavoro e che, grazie alla possibilità di lavorare, possono sentirsi veramente bene. Ed è estremamente importante che ognuno di noi si senta bene e che, anche a seguito di una malattia, possa essere in grado di esprimere se stessa  e continuare a darsi agli altri. Come università  e con le nostre competenze possiamo dare un contributo innovativo a tutto il progetto”. Il percorso di Purple è stato quindi illustrato dalla prorettrice Barbara Re: ”Un progetto che ci accompagnerà per ii prossimi 12 mesi e che già da tempo ci ha visti metterci in gioco per trasferirvi competenze in vari ambiti, dai profili giuridici del mercato del lavoro della scuoladi Giurisprudenza,  alla comunicazione digitale del corso di Informatica al Teatro sociale in collaborazione con l’Accademia di arti sceniche e visive ETRA. Competenze che abbiamo poi voluto combinare con quelle proprie  degli altri partner del progetto e soprattutto con il supporto dell’Asur“. 
Destinatarie di Purple saranno 32 donne e nello specifico 12 disoccupate e 20 occupate. Il budget a disposizione è di circa 150mila euro che per più dell’80 per cento avrà per destinatarie le donne coinvolte nel progetto stesso.  Articolato in due macro-fasi di attuazione Purple prevede una prima macro-fase di formazione della quale è previsto l’avvio nel mese di ottobre e che avrà per base l’informazione con seminari tematici, la formazione e, una prima consulenza orientativa “perché vorremmo far sì che la formazione non sia qualcosa di preconfezionato ma sia adeguata per queste donne individuando le competenze più calzanti per loro  - ha spiegato Barbara Re- . Nella seconda fase le disoccupate e occupate si divideranno in due gruppi;  avremo quindi la possibilità di coinvolgere le donne disoccupate  in borse lavoro nelle aziende che hanno già espresso la volontà di partecipare e in quelle che vorranno unirsi. Per le donne occupate continuerà invece  la formazione e moduli di approfondimento. Nel vivo dei corsi di formazione avremo da un lato competenze di leader-ship e dall’altro l’informatica e il  percorso di orientamento di counseling specifico”. La collaborazione con ETRA favorirà poi una nuova modalità di condivisione e sperimentazione formativa. In aggiunta alle aziende della regione Marche che hanno già dimostrato interesse al percorso, disponibilità è stata assicurata anche dai  Centri per l’impiego e dagli Ambiti  Territoriali.
" Accolgo questo progetto con grande entusiasmo, sia come donna e sia come medico  - ha dichiarato la dott. Daniela Corsi -. Trovo che sia la dimostrazione fattiva di come dal gioco di squadra si possano attivare delle bellissime finalità. Una squadra che unisce l'aspetto sanitario, l'università, associazioni di volontariato che sono sempre stati enti fondamentali e di supporto per una finalità che è davvero molto interessante e dall'impatto sociale di grande rilievo. In un momento storico nel quale un po' tutti, vuoi per la pandemia, vuoi per altri motivi, ci siamo un po' sentiti soli, riprendere in mano quel segmento delle persone che si sono trovate colpite da questa patologia, trovo che sia di alto valore. I numeri delle persone affette sono tristemente alti e noi dobbiamo ringraziare tutto il lavoro di screening che c'è dietro e che permette di individuarle. Debbo fare un elogio ai servizi di oncologia di questa Area Vasta che, nonostante le difficoltà del periodo pandemico, hanno portato a termine comunque questo fondamentale lavoro di screening". Concludendo il suo saluto, Corsi si è augurata che il progetto  Purple possa essere solo l'inizio di tante progettualità e di una sempre più proficua collaborazione con l'Università di Camerino.
Felici di dare il proprio apporto, testimoniato dalle parole delle rispettive rappresentanti, dott.ssa Susy Sartini e dott.ssa Maria Baio, sia la Cooperativa Cooss Marche che da tempo collabora con Unicam, sia l'associazione Le orchidee . "Ci siamo resi conto che le tematiche affrontate in questo progetto allargavano la nostra mission di supporto alle persone - ha detto Susy Sartini- . Un progetto  quello di Purple che non ha un fine  assistenzialistico, ma che mira ad accompagnare le donne che hanno incontrato la difficoltà della malattia a riprendersi il proprio percorso di vita". 

L'importanza del reinserimento lavorativo e sociale delle donne operate di tumore al seno è stata infine evidenziata dal dott. Nicola Battelli direttore del reparto Oncologia dell'Ospedale di Macerata, il quale ha riferito che oggi in Italia il carcinoma al seno colpisce una donna su otto e spesso non si capiscono le cause. " Cosa chiedono le donnne operate al seno?  - ha detto Battelli -Intanto ci chiedono di guarire e poi di tornare ad essere donne. E tornare ad essere donne significa recuerare la vita che avevano prima di questo incidente di percorso, ovvero ritornare nell'ambiente in cui si vive, ritornare donne dal punto di vista psicologico e sociale".   
c.c.


nella foto il dott. Nicola Battelli 

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