La prima fase, come ha spiegato la sindaca Silvia Bernardini, sarà la più delicata: “Nei primi mesi di lavoro dovremo occuparci della bonifica del sito: questo significa che dovremo smaltire le macerie delle parti crollate e recuperare le bare che erano inumate in quell’area. Una volta che saremo riusciti a farlo – spiega la prima cittadina –, dovremo identificarle e trovare loro una nuova e dignitosa sistemazione, che potrebbe essere quella dei nuovi loculi che abbiamo costruito. È una soluzione provvisoria, ma certamente di grande solidità e soprattutto capace di garantire sicurezza ai visitatori e dignità ai defunti. È un’operazione molto complicata, visto che ogni bara andrà identificata e andranno soprattutto rintracciati i parenti del defunto per capire con quale sistemazione definitiva procedere. I problemi sorgerebbero qualora questa operazione dovesse essere impossibile: in questo caso potremmo pensare a una cappella comune che raccolga i resti delle persone che erano inumate nelle parti crollate”.
Una volta terminata questa fase, si potrà procedere con la vera e propria ricostruzione. La sindaca ha concluso: “A bonifica ultimata inizieremo la ricostruzione. La prima fase sarà dedicata alla messa in sicurezza dei versanti del ‘promontorio’ che ospita il cimitero, poi potremo passare al restauro vero e proprio. La speranza è quella di poter permettere le visite ai propri defunti nel minor tempo possibile, già al termine della bonifica del sito, visto che la soluzione temporanea che abbiamo predisposto è assolutamente sicura”.
l.c.