Ultimati i lavori per la messa in sicurezza del ponte sulla strada comunale di Pian della Noce, per l’eliminazione del rischio idraulico del Torrente Madonna, che scorre a margine dell’abitato storico e delle attuali abitazioni di emergenza post-terremoto, nel comune di Monte Cavallo. Si è svolta, così, la cerimonia di apertura del ponte, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e Difesa del suolo, Stefano Aguzzi, del sindaco Pietro Cecoli e delle consigliere regionali Elena Leonardi e Anna Menghi.
“Erano interventi necessari e urgenti da realizzare – ha detto Aguzzi – Nonostante l’iter sia stato complesso sono soddisfatto che siano stati completati, grazie all’impegno e alla collaborazione sia della Regione che delle amministrazioni locali, degli enti e dei tecnici incaricati”.
Per questi lavori, la Regione ha utilizzato i fondi POR-FERS Asse 8 destinati alla riduzione del rischio idraulico nei territori colpiti dal sisma, destinando 600 mila euro alle opere per il comune di Monte Cavallo.
Il percorso amministrativo non è stato semplice in quanto la progettazione si colloca in zona di pregio ambientale. Dopo circa 1 anno, i lavori sono stati ultimati e l’opera è stata consegnata al comune.
Nel tratto di strada che conduce al centro abitato era presente un ponte che è stato riconosciuto non adeguato alla piena di progetto e comunque al limite di servizio; è stato quindi progettato un nuovo ponte della lunghezza di 12 metri, a 2 carreggiate.
I lavori si sono concentrati sul torrente della Madonna, in quanto sul torrente dell’Angelo si erano già risolti i problemi di esondazione con l’utilizzo di fondi dal Sisma del 1997, costruendo un nuovo ponte e curando lo scorrimento delle acque.
L’obiettivo è stato ripristinare l’argine di difesa dell’abitato, con attenzione sugli accessi ai fondi privati, prevedendo dossi artificiali per contenere le acque nella zona di scorrimento naturale.
“Con la realizzazione del muretto – ha affermato Aguzzi – si è portato a termine un intervento che oltre ad essere funzionale all’eliminazione del rischio idraulico, preserva una tecnica e una costruzione strettamente connesse ad elementi identitari e culturali del Maceratese, le quali possono diventare un focus di riferimento per altri interventi da realizzare in contesti simili”.