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Furto in un bar, il ladro e' il proprietario

Giovedì, 03 Ottobre 2013 02:00 | Letto 889 volte   Clicca per ascolare il testo Furto in un bar, il ladro e' il proprietario “Lho fatto per pagare i dipendenti”. E stata questa la giustificazione del titolare di un bar di Fiuminata quando i carabinieri gli hanno contestato il furto, commesso nel proprio esercizio, di una macchinetta cambiamonete. Un furto che gli avrebbe fruttato circa 4.000 euro se non si fosse imbattuto nella solerzia e nellacume del comandante della locale stazione il quale, transitando nei pressi dellesercizio commerciale e notando la presenza di una luce accesa allinterno, si era fermato per effettuare un controllo. Dallesterno del locale, regolarmente chiuso, attraverso la vetrata il maresciallo riusciva a vedere che accanto alle macchinette videopoker non vi era più al suo posto il dispositivo cambiamonete. Immediatamente contattava il proprietario invitandolo a recarsi sul posto al fine di effettuare un sopralluogo più approfondito. Durante le operazioni non sfuggiva al sottufficiale il comportamento irrequieto del proprietario del bar che, incalzato dalle domande, forniva ricostruzioni degli eventi contraddittorie. Luomo, condotto in caserma, davanti alla possibilità di procedere al rilevamento delle sue impronte digitali non è riuscito più a nascondere ed ha confessato tutto. Ad aiutare il titolare anche la moglie ed un loro amico, chiamato ad aprire il dispositivo asportato. Tutti hanno ammesso le loro responsabilità nellaccaduto. Ora i tre dovranno rispondere di furto aggravato ed i titolari del bar dovranno anche risarcire la ditta proprietaria del dispositivo elettronico danneggiato.  

L'ho fatto per pagare i dipendenti”. E stata questa la giustificazione del titolare di un bar di Fiuminata quando i carabinieri gli hanno contestato il furto, commesso nel proprio esercizio, di una macchinetta cambiamonete. Un furto che gli avrebbe fruttato circa 4.000 euro se non si fosse imbattuto nella solerzia e nell'acume del comandante della locale stazione il quale, transitando nei pressi dell'esercizio commerciale e notando la presenza di una luce accesa all'interno, si era fermato per effettuare un controllo. Dall'esterno del locale, regolarmente chiuso, attraverso la vetrata il maresciallo riusciva a vedere che accanto alle macchinette videopoker non vi era più al suo posto il dispositivo cambiamonete. Immediatamente contattava il proprietario invitandolo a recarsi sul posto al fine di effettuare un sopralluogo più approfondito. Durante le operazioni non sfuggiva al sottufficiale il comportamento irrequieto del proprietario del bar che, incalzato dalle domande, forniva ricostruzioni degli eventi contraddittorie. L'uomo, condotto in caserma, davanti alla possibilità di procedere al rilevamento delle sue impronte digitali non è riuscito più a nascondere ed ha confessato tutto. Ad aiutare il titolare anche la moglie ed un loro amico, chiamato ad aprire il dispositivo asportato. Tutti hanno ammesso le loro responsabilità nell'accaduto. Ora i tre dovranno rispondere di furto aggravato ed i titolari del bar dovranno anche risarcire la ditta proprietaria del dispositivo elettronico danneggiato.


 

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