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Chiude la guardia medica

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 01:00 | Letto 1246 volte   Clicca per ascolare il testo Chiude la guardia medica Una riunione tra i sindaci di Caldarola, Luca Giuseppetti, Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, Serrapetrona, Silvia Pinzi, Cessapalombo, Gianmario Ottavi, Belforte del Chienti, rappresentata dal vice sindaco Mario Antinori, si è tenuta presso il palazzo Pallotta di Caldarola per fare il punto sulla delibera 735 della regione Marche inerente le nuove direttive sanitarie e soprattutto per scongiurare il pericolo, ormai concreto, del taglio del servizio di Guardia Medica Notturna. Gli amministratori del territorio dei cinque comuni, pur avendo riconosciuto limportante taglio che la regione ha dovuto subire negli ultimi periodi rispetto ai trasferimenti dallo stato in materia di sanità, si sono tuttavia detti preoccupati rispetto alle imminenti decisioni, chiedendo spiegazioni rispetto ad una scelta che non sembra essere incline rispetto alle esigenze del loro territorio montano, in modo particolare riguardo ad una popolazione sempre più anziana che vive in questi paesi. Il servizio di guardia medica, infatti, garantirebbe la sicurezza attraverso le competenze del medico di guardia e con tale servizio sarebbe possibile risolvere molte emergenze, evitando anche che i pronto soccorsi degli ospedali vicini siano congestionati da casi clinici risolvibili con lintervento di un medico di guardia. Gli anziani che popolano in grande maggioranza questi comuni vedono garantita dal presidio di guardia medica una maggiore tranquillità. Inoltre, il territorio in esame è composto da numerose frazioni, alcune molto distanti tra loro, e siffatta situazione morfologica deve essere presa in considerazione anche rispetto alle scelte che vengono fatte a livello regionale. Al termine del confronto è stato richiesto dai sindaci un ulteriore incontro con il presidente della giunta regionale, il direttore generale dellASUR Marche e il direttore generale dellAsur Area Vasta 3 per capire come verrà applicato nel dettaglio il piano e le relative ripercussioni che ricadranno sulla collettività.

Una riunione tra i sindaci di Caldarola, Luca Giuseppetti, Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, Serrapetrona, Silvia Pinzi, Cessapalombo, Gianmario Ottavi, Belforte del Chienti, rappresentata dal vice sindaco Mario Antinori, si è tenuta presso il palazzo Pallotta di Caldarola per fare il punto sulla delibera 735 della regione Marche inerente le nuove direttive sanitarie e soprattutto per scongiurare il pericolo, ormai concreto, del taglio del servizio di Guardia Medica Notturna. Gli amministratori del territorio dei cinque comuni, pur avendo riconosciuto l'importante taglio che la regione ha dovuto subire negli ultimi periodi rispetto ai trasferimenti dallo stato in materia di sanità, si sono tuttavia detti preoccupati rispetto alle imminenti decisioni, chiedendo spiegazioni rispetto ad una scelta che non sembra essere incline rispetto alle esigenze del loro territorio montano, in modo particolare riguardo ad una popolazione sempre più anziana che vive in questi paesi. Il servizio di guardia medica, infatti, garantirebbe la sicurezza attraverso le competenze del medico di guardia e con tale servizio sarebbe possibile risolvere molte emergenze, evitando anche che i pronto soccorsi degli ospedali vicini siano congestionati da casi clinici risolvibili con l'intervento di un medico di guardia. Gli anziani che popolano in grande maggioranza questi comuni vedono garantita dal presidio di guardia medica una maggiore tranquillità. Inoltre, il territorio in esame è composto da numerose frazioni, alcune molto distanti tra loro, e siffatta situazione morfologica deve essere presa in considerazione anche rispetto alle scelte che vengono fatte a livello regionale. Al termine del confronto è stato richiesto dai sindaci un ulteriore incontro con il presidente della giunta regionale, il direttore generale dell'ASUR Marche e il direttore generale dell'Asur Area Vasta 3 per capire come verrà applicato nel dettaglio il piano e le relative ripercussioni che ricadranno sulla collettività.

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