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Prime vittime tra gli animali sepolti dalla neve. Coldiretti: agricoltori terremotati debbono pagare smaltimento carcasse

Martedì, 17 Gennaio 2017 15:46 | Letto 6629 volte   Clicca per ascolare il testo Prime vittime tra gli animali sepolti dalla neve. Coldiretti: agricoltori terremotati debbono pagare smaltimento carcasse Con la nuova ondata di maltempo iniziano a morire gli animali sepolti dalla neve nelle zone terremotate, con il gelo che ha reso ancora più difficili le condizioni di vita per uomini e bestiame, anche a causa dei ritardi nella consegna delle strutture mobili. A denunciarlo è la Coldiretti Marche, con le prime segnalazioni di pecore morte a causa del freddo, mentre le stalle già lesionate dal sisma rischiano di cadere sotto il peso della neve travolgendo quegli animali che non possono essere ospitati altrove. Dal Piceno al Maceratese, gli allevatori sono così costretti a tenere mucche e pecore allaperto, in una situazione che nelle aree interne vede la neve ormai vicina al metro di altezza. E al danno degli animali morti si aggiunge la beffa di dover pagare i costi di smaltimento delle carcasse. Il maltempo sta inoltre aumentando ulteriormente l’enorme ritardo accumulato nella consegna delle stalle mobili richieste per il sisma del 24 agosto. Strutture che si sarebbe dovuto ultimare entro il 9 gennaio ma che in realtà non sono state ancora completate o, addirittura, nemmeno consegnate. Coldiretti ha chiesto alla Regione Marche di cambiare passo e accelerare garantendo la realizzazione dei moduli, compresi quelli richiesti dopo il sisma di ottobre. In tutto si tratta di oltre settecento tra container, tendoni-stalla e fienili. Per liberare le aziende dalla neve e per garantire la circolazione anche nelle campagne sono stati intanto mobilitati i trattori della Coldiretti attrezzati come spalaneve e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. Evitare l’isolamento delle strade è necessario per consentire le forniture quotidiane del latte che deve essere munto tutti i giorni, ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi.

Con la nuova ondata di maltempo iniziano a morire gli animali sepolti dalla neve nelle zone terremotate, con il gelo che ha reso ancora più difficili le condizioni di vita per uomini e bestiame, anche a causa dei ritardi nella consegna delle strutture mobili. A denunciarlo è la Coldiretti Marche, con le prime segnalazioni di pecore morte a causa del freddo, mentre le stalle già lesionate dal sisma rischiano di cadere sotto il peso della neve travolgendo quegli animali che non possono essere ospitati altrove. Dal Piceno al Maceratese, gli allevatori sono così costretti a tenere mucche e pecore all'aperto, in una situazione che nelle aree interne vede la neve ormai vicina al metro di altezza. E al danno degli animali morti si aggiunge la beffa di dover pagare i costi di smaltimento delle carcasse. Il maltempo sta inoltre aumentando ulteriormente l’enorme ritardo accumulato nella consegna delle stalle mobili richieste per il sisma del 24 agosto. Strutture che si sarebbe dovuto ultimare entro il 9 gennaio ma che in realtà non sono state ancora completate o, addirittura, nemmeno consegnate. Coldiretti ha chiesto alla Regione Marche di "cambiare passo" e accelerare garantendo la realizzazione dei moduli, compresi quelli richiesti dopo il sisma di ottobre. In tutto si tratta di oltre settecento tra container, tendoni-stalla e fienili. Per liberare le aziende dalla neve e per garantire la circolazione anche nelle campagne sono stati intanto mobilitati i trattori della Coldiretti attrezzati come spalaneve e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. Evitare l’isolamento delle strade è necessario per consentire le forniture quotidiane del latte che deve essere munto tutti i giorni, ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi.

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