“La terra trema noi no”. E’ lo slogan che ha movimentato le oltre 500 persone, partite all’alba dalle Marche per raggiungere Piazza Montecitorio. Armati di striscioni e slogan hanno raggiunto la Capitale per chiedere una risposta decisa da parte dello Stato sulle tante questioni che attanagliano le aree colpite dal terremoto di ottobre. Quasi tutti i territori dell’entroterra maceratese hanno risposto con una massiccia presenza. Una delegazione del comitato organizzatore è stata ricevuta dalla presidente della Camera Boldrini, dal presidente del Senato Grasso e dal Commissario straordinario Errani, mentre il Consiglio dei Ministri era impegnato nella discussione del terzo decreto sul terremoto approvato in giornata. Vi sarebbero previste nuove risorse per le regioni e una serie di misure per venire incontro alle tante attività commerciali colpite dal sisma,nonchè la conferma di un aiuto di 34 milioni di euro per gli allevatori delle 4 regioni.
“Abbiamo incontrato prima l’onorevole Boldrini e il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio – afferma l’architetto Fulvio Santoni che ha fatto parte della delegazione- ; successivamente abbiamo avuto un colloquio con il Presidente del Senato Grasso e con i capigruppo parlamentari di quasi tutti gli schieramenti politici e infine con il Commissario Errani.
"Abbiamo chiesto alle alte cariche dello Stato di supervisionare attentamente sull’attività del governo per la ricostruzione e per l’emergenza- spiega Santoni- nel senso che la Legge Quadro emanata è stata integrata da successive ordinanze con le quali sono state previste procedure che rallentano di fatto tutte le operazioni Preso atto di questa nostra richiesta i Presidenti hanno detto che chiederanno a breve un resoconto di quella che è la situazione allo stato attuale e sia quale sia il programma del governo per mettere in atto tutti i provvedimenti relativi all’emergenza e alla ricostruzione. Il Commissario Errani- aggiunge – ci ha poi fornito delle anticipazioni sul Decreto, delucidandoci su alcuni aspetti relativi alla seconda fase dell’emergenza e alla costruzione delle cd. “case di legno”. Diversi i chiarimenti che abbiamo potuto raccogliere da questo incontro che è stato sicuramente proficuo anche perché abbiamo potuto constatare che le alte cariche dello Stato e lo stesso Commissario Straordinario non sono delle istituzioni chiuse ermeticamente, ma si sono dimostrate molto disponibili nell’ascolto delle nostre problematiche, e nel capire quali fossero i punti deboli da dover aggiustare. Una mobilitazione pacifica della quale possiamo dirci soddisfatti. Certamente non ci illudiamo,in quanto dalle parole si dovrà vedere un seguito nei fatti “.