Il consorzio Arcale non ci sta. Non accetta e respinge al mittente le accuse che sono state rivolte alla società dalla Cgil di Macerata sulla vertenza Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, iniziata a dicembre scorso con l'infortunio di Lucian, l'operaio che stava lavorando in uno dei tanti cantieri per realizzare le ormai arcinonte casette per i terremotati. Quell'incidente aveva aperto un universo, quello dei cantieri delle Sae appunto, fatto, secondo quanto ricostruito fino ad oggi dai sindacalisti della Cgil maceratese, di lavoro nero, di assente o errata contrattualizzazione dei lavoratori, di lavoro stroardinario o festivo non pagato, e chi più ne ha più ne metta, di cui sarebbero resposabili le società, ovvero Europa e Gestione, che hanno preso in subappalto il lavoro da Gips, consorziata di Arcale, vincitrice dell'appalto della Protezione civile nazionale per la costruzione delle casette, che ha incaricato Gips di eseguire i lavori. Le vertenze che puntano a regolarizzare i lavoratori e a far riconoscere quanto a loro dovuto sono ancora aperte, alcune sono state portate a termine. Secondo la Cgil la partita è ancora aperta, perchè ci sarebbero delle verifiche in corso su altre società coinvolte nelle opere di costruzione delle Sae.
“Il consorzio stabile Arcale – spiega l'ingegnere Cristiano Costanzo – ha vinto l'appalto per la fornitura delle Sae. I lavori edili rappresentano il 20 per cento dell'appalto e una parte di questo 20 per cento è stata affidata alla consorziata Gips di Trento. L'impresa Europa (a cui Gips ha dato in subappalto alcuni lavori per la costruzone delle Sae ndr) è entrata in procedura di default. La proprietà è latitante e il consorzio Gips si è fatto carico del pagamento degli stipendi non versati”.
Nel frattempo, sempre secondo quanto ricostruito dalla Cgil, si è dimostrata inademmpiente sotto molti aspetti un'altra società che ha ricevuto in subappalto da Gips alcune lavorazioni, la Gesti One. Anche qui, per la Cgil, le lacune sono molte e gravi: ci sono delle posizioni di diversi lavoratori simili a quelle riscontrate con Europa. “Nel momento in cui sarà dimostrato quello che ci è stato sottoposto, dopo le opportune verifiche si provvederà a corrispondere quanto dovuto, come Gips ha già fatto. La Cgil ci dice che nei cantieri c'è lavoro nero e caporalato. Sottolineo – spiega Costanzo – che non c'è nessuna azione di caporalato, non l'avremmo mai tollerata. Dai controlli non risulta nulla. Abbiamo avuto le ispezioni di Anac, Guardia di Finanza, Asur, Ispettorato del lavoro: bene, dai controlli non è emerso nulla, solo alcune multe. I lavoratori che avevano un contrattro metalmeccanico, secondo un accordo sottoscritto in una riunione con Ance (Associazione nazionale costruttori edili), saranno spostati in contratto edile. Poi sarà una questione di livelli, ma è logico che non potranno essere tutti al terzo livello”.
I vertici provinciali della Cgil sostengono che voi abbiate negato l'esistenza dei lavoratori.
“A noi non risulta ne lavoro in nero né che i lavoratori siano stati sottopagati o non pagati. Non possiamo negare l'esistenza dei lavoratori: c'è il docuento di ingresso al cantiere, il Pos. La Cgil non ci ha mai comunicato l'elenco dei lavoratori: il sindacato sostiene di averlo fatto per paura di ritorsioni e minacce nei confronti dei lavoratori. Ma noi dobbiamo sapere chi sono. Se vogliamo parlare di lavoro e turni, la Regione marche ci ha fatto un ordine di servizio per fare il secondo e il terzo turno proprio per accelerare i tempi. Fino al venerdì la turnazione riguardava tutti, il sabato e la domenica, invece, è stata fatta una rotazione proprio per favorire il riposo. Senza contare che a ottobre, novembre e dicembre le ore di luce per poter lavorare sono poche. Quindi mi sembra difficile poter affermare quello che sostiene la Cgil, cioè che le ore di lavoro durante il giorno fossero molte... Questo è il cantiere diffuso più grande d'Europa, ci sono 75 aree in tutto il cratere e non abbiamo abbiamo avuto infortui, solo una persona che è scesa dall'auto ed è scivolata sul ghiaccio. Abbiamo ricevuto ordini per 1543 Sae nelle Marche: 1347 casette sono state consegnate, ne mancano 250, per le quali siamo in attesa delle aree di urbanizzazione”.