Sant'Eustachio in Domora. Cristini: "Rischia di crollare ma dal Comune tutto tace".

Sabato, 04 Agosto 2018 08:43 | Letto 2017 volte   Clicca per ascolare il testo Sant'Eustachio in Domora. Cristini: "Rischia di crollare ma dal Comune tutto tace". “L’abbazia di Sant’Eustachio in Domora sta crollando, il Comune rischia di perdere l’ultima opportunità per restaurarla”. È l’architetto Luca Maria Cristini, di San Severino, che lancia un grido d’allarme dopo aver scritto al Comune ma senza ricevere alcuna risposta. A destare preoccupazione sono le condizioni della chiesetta che si trova alle grotte di Sant’Eustachio che ormai, dopo il terremoto del ’97, quello del 2013 in Ancona e quello più recente del 2016, rischia il crollo e di non poter più essere recuperata. Si tratta di un abbazia di impronta benedettina risalente all’XI secolo situata in quello che i Beni Culturali presumono fosse un villaggio di scalpellini. La chiesa, nel ‘200 era uno dei centri fondamentali lungo l’antica via lauretana (argomento sul quale l’attuale amministrazione si sta impegnando molto, stando a Cristini) ed ospitava viandanti e pellegrini. Oggi ovviamente è sottoposta a vincolo ed è anche per questo che i proprietari, dei privati, dopo il sisma del 1997 non sarebbero riusciti a risistemarla e avrebbero deciso di venderla al demanio regionale nel 2000 insieme ad altre proprietà del lato sinistro della Valle dei Grilli. “Tuttavia - racconta l’architetto - per una svista, nel sottoscrivere l’atto di compravendita, la particella della Chiesa rimase esclusa”. Non potendo far nulla per rimetterla a posto, i proprietari decisero di concederla in comodato d’uso gratuito al Comune di San Severino, che avrebbe potuto accedere a finanziamenti pubblici tramite l’iniziativa Salva l’Arte. “Una concessione di 99 anni col patto di restaurarla e renderla di nuovo fruibile. Venne così inserita in una graduatoria che poi si fermò poco prima”. Così si perse la prima opportunità. Oggi la situazione è ben più grave, vi piove all’interno e se la volta si scioglierà, la chiesa crollerà. “Ma in tutto ciò - sottolinea Cristini - dal Comune non si ricevono segnali di vita. Io ho scritto ma non ho avuto risposta e lo stesso vale per il Cai e Legambiente che hanno chiesto, quanto meno, una messa in sicurezza. Rischiamo di perdere - incalza - l’ultima opportunità di una struttura che, oltre alla sua importanza storica e architettonica, è anche un luogo del cuore per la maggior parte dei settempedani. Ci sarebbero i soldi - conclude - eppure sembra non si vogliano sfruttare. Cosa vogliamo fare?”.Gaia Gennaretti 

“L’abbazia di Sant’Eustachio in Domora sta crollando, il Comune rischia di perdere l’ultima opportunità per restaurarla”. È l’architetto Luca Maria Cristini, di San Severino, che lancia un grido d’allarme dopo aver scritto al Comune ma senza ricevere alcuna risposta.

A destare preoccupazione sono le condizioni della chiesetta che si trova alle grotte di Sant’Eustachio che ormai, dopo il terremoto del ’97, quello del 2013 in Ancona e quello più recente del 2016, rischia il crollo e di non poter più essere recuperata. Si tratta di un abbazia di impronta benedettina risalente all’XI secolo situata in quello che i Beni Culturali presumono fosse un villaggio di scalpellini. La chiesa, nel ‘200 era uno dei centri fondamentali lungo l’antica via lauretana (argomento sul quale l’attuale amministrazione si sta impegnando molto, stando a Cristini) ed ospitava viandanti e pellegrini. Oggi ovviamente è sottoposta a vincolo ed è anche per questo che i proprietari, dei privati, dopo il sisma del 1997 non sarebbero riusciti a risistemarla e avrebbero deciso di venderla al demanio regionale nel 2000 insieme ad altre proprietà del lato sinistro della Valle dei Grilli. “Tuttavia - racconta l’architetto - per una svista, nel sottoscrivere l’atto di compravendita, la particella della Chiesa rimase esclusa”. Non potendo far nulla per rimetterla a posto, i proprietari decisero di concederla in comodato d’uso gratuito al Comune di San Severino, che avrebbe potuto accedere a finanziamenti pubblici tramite l’iniziativa Salva l’Arte. “Una concessione di 99 anni col patto di restaurarla e renderla di nuovo fruibile. Venne così inserita in una graduatoria che poi si fermò poco prima”. Così si perse la prima opportunità.

Oggi la situazione è ben più grave, vi piove all’interno e se la volta si scioglierà, la chiesa crollerà. “Ma in tutto ciò - sottolinea Cristini - dal Comune non si ricevono segnali di vita. Io ho scritto ma non ho avuto risposta e lo stesso vale per il Cai e Legambiente che hanno chiesto, quanto meno, una messa in sicurezza. Rischiamo di perdere - incalza - l’ultima opportunità di una struttura che, oltre alla sua importanza storica e architettonica, è anche un luogo del cuore per la maggior parte dei settempedani. Ci sarebbero i soldi - conclude - eppure sembra non si vogliano sfruttare. Cosa vogliamo fare?”.
Gaia Gennaretti 

IMG 4105

Letto 2017 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo