Le note dell'Inno di Mameli per le panchine del Vaccaj

Martedì, 16 Ottobre 2018 20:08 | Letto 5443 volte   Clicca per ascolare il testo Le note dell'Inno di Mameli per le panchine del Vaccaj Un pentagramma e le note dell’Inno di Mameli. È l’idea che il fabbro tolentinate Andrea Cervigni, titolare dell’omonima azienda di lavorazioni in ferro, ha pensato per le due panchine che dalla prossima settimana animeranno la piazza del teatro Nicola Vaccaj. Le panchine saranno esposte in anteprima durante la sesta edizione di TolentinoExpo a partire da domani. Tanti i riferimenti al teatro che compongono le due panchine: oltre al pentagramma, anche la lira che sostiene la seduta e la facciata del teatro Nicola Vaccaj. “Abbiamo anche pensato di lanciare un nuovo rito scaramantico per gli artisti che si esibiranno al teatro - spiega Cervigni - . Metteremo in dei punti nascosti un ferro di cavallo e un chiodo storto, così che prima di ogni spettacolo, gli artisti si siederanno sulle panchine e toccheranno i due “amuleti” per la buona riuscita dello spettacolo. Ovviamente abbiamo scelto due simboli già attinenti alla magia teatrale: si dice che il chiodo storto rappresenti la fretta degli scenografi nel montare le scene perché il pubblico è in arrivo e il ferro di cavallo è già un noto portafortuna”. Il ritorno del teatro Vaccaj in città ha davvero rianimato lo spirito di tutti, anche di coloro che, come Cervigni, hanno messo in moto la loro creatività per dare un valore aggiunto al gioiello di Tolentino. Giulia Sancricca  

Un pentagramma e le note dell’Inno di Mameli. È l’idea che il fabbro tolentinate Andrea Cervigni, titolare dell’omonima azienda di lavorazioni in ferro, ha pensato per le due panchine che dalla prossima settimana animeranno la piazza del teatro Nicola Vaccaj.

Le panchine saranno esposte in anteprima durante la sesta edizione di TolentinoExpo a partire da domani.

Tanti i riferimenti al teatro che compongono le due panchine: oltre al pentagramma, anche la lira che sostiene la seduta e la facciata del teatro Nicola Vaccaj.

“Abbiamo anche pensato di lanciare un nuovo rito scaramantico per gli artisti che si esibiranno al teatro - spiega Cervigni - . Metteremo in dei punti nascosti un ferro di cavallo e un chiodo storto, così che prima di ogni spettacolo, gli artisti si siederanno sulle panchine e toccheranno i due “amuleti” per la buona riuscita dello spettacolo. Ovviamente abbiamo scelto due simboli già attinenti alla magia teatrale: si dice che il chiodo storto rappresenti la fretta degli scenografi nel montare le scene perché il pubblico è in arrivo e il ferro di cavallo è già un noto portafortuna”.

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Il ritorno del teatro Vaccaj in città ha davvero rianimato lo spirito di tutti, anche di coloro che, come Cervigni, hanno messo in moto la loro creatività per dare un valore aggiunto al gioiello di Tolentino.

Giulia Sancricca

 

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