Edilizia in ripresa, “ma permangono tante ombre”

Venerdì, 21 Dicembre 2018 17:55 | Letto 952 volte   Clicca per ascolare il testo Edilizia in ripresa, “ma permangono tante ombre” Una chiusura positiva quella del settore edile per il 2018 con tanti segno più per gli indicatori più importanti: aumento del 50,57 per cento del numero di lavoratori nel settore, del 32,95 per cento delle ore lavorate denunciate, ed un aumento di ore denunciate per singolo lavoratore. In aumento anche la massa salari del 27,71 per cento nei lavori pubblici e del 57,32 per cento nei lavori privati. “Se riparte il settore edile - ha affermato Iacopo Lasca di Filca Cisl - ripartono anche tanti altri settori ad esso correlati. Inoltre crediamo che l’edilizia possa essere una grande leva per riportare lavoro nelle zone montane. Quello che attualmente di preoccupa è il numero di dipendenti per azienda”. Su 745, ben 701 hanno meno di 10 dipendenti ma a destare preoccupazione È anche l’età media dei lavoratori occupati: 1200 su 3988 hanno più di 50 anni e questa è anche una delle cause delle drammatiche statistica a livello nazionale relativa agli infortuni mortali nel settore.  “Serve che le aziende si aggreghino - torna a dire Lasca - per essere competitive rispetto a quelle che verranno da fuori per la ricostruzione post sisma”.  Dietro le luci però rimangono le ombre, la maggior parte delle aziende si rifiuta di iscriversi alla Cassa Edile, e molte non applicano il contratto nazionale. Dietro a questo fenomeno spesso si nascondono meccanismi di illegalità, dumping contrattuale ed evasione contributiva. Il 2018 ha visto protagonisti i sindacati di Cgil, Cisl e Uil di Macerata Per l’attivazione del Durc di congruità e la sottoscrizione del contratto provinciale del settore nonché di un importante protocollo con il Comune di Camerino. Ma proprio in merito al Durc di congruità è attesa in queste ore la sua sospensione per volere del nuovo commissario straordinario Piero Farabollini: “In Umbria esiste dal ‘97 - ha spiegato Andrea Casini, Feneal Cisl - e abbiamo voluto fosse applicato per tutto il cratere. È un prezioso strumento per i lavoratori ma con la sospensione si vanno a ledere i diritti dei lavoratori e anche delle comunità. Il Durc non è burocrazia ma regolarità, legalità e dignità del lavoro. Era l’unica regola per garantire tutto questo”.  Il 2019 vedrà i sindacati impegnati in un’azione di contrattazione di anticipo: partiranno richieste di incontro per tutti lavori Anas del territorio relativi al cratere non che si procederà alla firma del protocollo sulla ricostruzione del polo scolastico Mestica di Macerata e l’avvio delle richieste di incontro per tutte le altre scuole che verranno cantierizzate a partire dall’Itts Divini di San Severino. A soffermarsi sugli appalti di ricostruzione dell’Anas è Massimo De Luca, direttore di Fillea Cgil Macerata: “Ad oggi nel cratere ci sono 500 milioni di euro già appaltati per la ricostruzione del sistema viario e la maggior parte ricade nella nostra provincia. Non si registra però nemmeno una impresa marchigiana che abbia vinto un appalto. Altro fenomeno che sta avvenendo- prosegue - è che una volta appaltati i lavori le aziende locali vengono chiamate in subappalto. È un sistema che deve emergere e si deve scardinare perché i ribassi sono al limite della soglia. Ci prendiamo l’impegno - conclude - per instaurare un tavolo di trattative”. G.G.

Una chiusura positiva quella del settore edile per il 2018 con tanti segno più per gli indicatori più importanti: aumento del 50,57 per cento del numero di lavoratori nel settore, del 32,95 per cento delle ore lavorate denunciate, ed un aumento di ore denunciate per singolo lavoratore. In aumento anche la massa salari del 27,71 per cento nei lavori pubblici e del 57,32 per cento nei lavori privati.

“Se riparte il settore edile - ha affermato Iacopo Lasca di Filca Cisl - ripartono anche tanti altri settori ad esso correlati. Inoltre crediamo che l’edilizia possa essere una grande leva per riportare lavoro nelle zone montane. Quello che attualmente di preoccupa è il numero di dipendenti per azienda”. Su 745, ben 701 hanno meno di 10 dipendenti ma a destare preoccupazione È anche l’età media dei lavoratori occupati: 1200 su 3988 hanno più di 50 anni e questa è anche una delle cause delle drammatiche statistica a livello nazionale relativa agli infortuni mortali nel settore. 

“Serve che le aziende si aggreghino - torna a dire Lasca - per essere competitive rispetto a quelle che verranno da fuori per la ricostruzione post sisma”. 

Dietro le luci però rimangono le ombre, la maggior parte delle aziende si rifiuta di iscriversi alla Cassa Edile, e molte non applicano il contratto nazionale. Dietro a questo fenomeno spesso si nascondono meccanismi di illegalità, dumping contrattuale ed evasione contributiva.

Il 2018 ha visto protagonisti i sindacati di Cgil, Cisl e Uil di Macerata Per l’attivazione del Durc di congruità e la sottoscrizione del contratto provinciale del settore nonché di un importante protocollo con il Comune di Camerino.

Ma proprio in merito al Durc di congruità è attesa in queste ore la sua sospensione per volere del nuovo commissario straordinario Piero Farabollini: “In Umbria esiste dal ‘97 - ha spiegato Andrea Casini, Feneal Cisl - e abbiamo voluto fosse applicato per tutto il cratere. È un prezioso strumento per i lavoratori ma con la sospensione si vanno a ledere i diritti dei lavoratori e anche delle comunità. Il Durc non è burocrazia ma regolarità, legalità e dignità del lavoro. Era l’unica regola per garantire tutto questo”. 

Il 2019 vedrà i sindacati impegnati in un’azione di contrattazione di anticipo: partiranno richieste di incontro per tutti lavori Anas del territorio relativi al cratere non che si procederà alla firma del protocollo sulla ricostruzione del polo scolastico Mestica di Macerata e l’avvio delle richieste di incontro per tutte le altre scuole che verranno cantierizzate a partire dall’Itts Divini di San Severino.

A soffermarsi sugli appalti di ricostruzione dell’Anas è Massimo De Luca, direttore di Fillea Cgil Macerata: “Ad oggi nel cratere ci sono 500 milioni di euro già appaltati per la ricostruzione del sistema viario e la maggior parte ricade nella nostra provincia. Non si registra però nemmeno una impresa marchigiana che abbia vinto un appalto. Altro fenomeno che sta avvenendo- prosegue - è che una volta appaltati i lavori le aziende locali vengono chiamate in subappalto. È un sistema che deve emergere e si deve scardinare perché i ribassi sono al limite della soglia. Ci prendiamo l’impegno - conclude - per instaurare un tavolo di trattative”.

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