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Presentata a Tolentino "Tratti del crea-tere"

Giovedì, 21 Marzo 2019 20:52 | Letto 1373 volte   Clicca per ascolare il testo Presentata a Tolentino "Tratti del crea-tere" Lemozione di rivedere i teatri storici del territorio danneggiati dal sisma ospitare ancora un attore. È quella che trasmette la docu-fiction Tratti del crea-tere presentata questo pomeriggio al Politeama di Tolentino. Un video presentato da Teatro Valmisa con lUnione Montana dei Monti Azzurri dove i giovani attori Mirco Abbruzzetti, Iacopo Cicconofri e Rebecca Liberati fanno rivivere i palcoscenici coperti dalla polvere delle macerie, in attesa di essere riaperti e restituiti alla città. Un viaggio tra i teatri di Caldarola, Sarnano, San Ginesio, SantAngelo e Monte San Martino con le testimonianze degli operatori culturali dei Monti Azzurri che si alternano ai monologhi di tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili, ma pur sempre carica di quella emozione che solo chi fa, vede e ama il teatro sa cogliere. Con le loro parole disegnano quei tratti di resilienza e ingegno che caratterizzano lessere umano davanti alle difficoltà.  Largomento sarà approfondito con le interviste nella edizione della prossima settimana de LAppennino Camerte. GS

L'emozione di rivedere i teatri storici del territorio danneggiati dal sisma ospitare ancora un attore.

È quella che trasmette la docu-fiction "Tratti del crea-tere" presentata questo pomeriggio al Politeama di Tolentino.

Un video presentato da Teatro Valmisa con l'Unione Montana dei Monti Azzurri dove i giovani attori Mirco Abbruzzetti, Iacopo Cicconofri e Rebecca Liberati fanno rivivere i palcoscenici coperti dalla polvere delle macerie, in attesa di essere riaperti e restituiti alla città.

Un viaggio tra i teatri di Caldarola, Sarnano, San Ginesio, Sant'Angelo e Monte San Martino con le testimonianze degli operatori culturali dei Monti Azzurri che si alternano ai monologhi di tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili, ma pur sempre carica di quella emozione che solo chi fa, vede e ama il teatro sa cogliere.

Con le loro parole disegnano quei tratti di resilienza e ingegno che caratterizzano l'essere umano davanti alle difficoltà. 

L'argomento sarà approfondito con le interviste nella edizione della prossima settimana de L'Appennino Camerte.

GS

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