Hotel House: non solo contrasto ma rassicurazione sociale

Lunedì, 08 Aprile 2019 12:43 | Letto 799 volte   Clicca per ascolare il testo Hotel House: non solo contrasto ma rassicurazione sociale Controllato un senegalese nei pressi dellHotel House. Pare si tratti di un cosiddetto cavallino, ossia un terminale degli spacciatori. Questo è solo lultimo dei risultati delle operazioni che vengono costantemente effettuate dai Carabinieri nei pressi e allinterno dellHotel House, nello specifico dai militari dela Compagnia di Civitanova guidata dal maggiore Enzo Marinelli. Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Porto Recanati, comandati dal Luogotenente Giuseppino Carbonari, insieme a quelli della Compagnia d’Intervento Operativo del 14° BTG “Calabria”, hanno controllato un Senegalese, 39enne, residente a Montecassiano ma di fatto dimorante presso il condominio multietnico. Durante la perquisizione personale è stato trovato in possesso di circa 1 grammo di eroina e 3 grammi di hashish, suddivisi in dosi. Si ritiene quindi di aver individuato e fermato un cosiddetto “cavallino”, ossia un terminale degli spacciatori, prima della consegna al tossicodipendente. La droga è stata sottoposta a sequestro e il senegalese è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio, e sono state avviate le procedure per l’applicazione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Porto Recanati. Quello di ieri è stato l’ennesimo controllo svolto dai Carabinieri che quotidianamente effettuano attività di questo tipo nella struttura e nelle sue vicinanze, anche con l’impiego dei reparti speciali, come i Carabinieri cinofili e l’elicottero di Pescara. In particolare, nei primi 3 mesi del 2019 sono stati svolti 74 servizi straordinari, 383 sono state le persone identificate e 65 i veicoli controllati. Cinque le persone arrestate e 20 quelle denunciate in stato di libertà, di cui 6 per spaccio di stupefacenti. 61 le perquisizioni personali e 21 quelle domiciliari all’interno del condominio. Quasi 1 chilogrammo di sostanza stupefacente è stata sequestrata. E poi numerosi sono stati i controlli alle attività commerciali con sanzioni amministrative elevate, sequestrati veicoli abbandonati e cumuli di rifiuti, sequestri di auto senza assicurazione, rimpatri di clandestini, controlli ai casolari abbandonati nelle vicinanze, etc., in prosecuzione con l’attività svolta nel 2018 quando furono eseguiti ben 609 servizi con 2369 persone identificate di cui 20 arrestate e 483 denunciate.  Ma l’attività dei Carabinieri e in particolare quelli della Stazione di Porto Recanati non si esaurisce solo con lo svolgimento dell’attività repressiva ma come dice il nostro motto, “possiamo aiutarvi”, anche con una costante attività di vicinanza e di collaborazione; come quando quotidianamente il Carabiniere – spesso lo stesso Comandante della Stazione – si reca al condominio dell’Hotel House ove prende contatti con i referenti delle varie comunità, dà consigli, cerca di stemperare gli animi in casi di contrasto, cercando di dare la risposta immediata dello Stato per evitare dissidi personali; o quando salutano e si intrattengono con i tanti bambini incontrati per le scale o nel cortile, per infondere fiducia nelle Forze dell’Ordine e migliorare l’integrazione, specialmente, delle generazioni future, poi ancora si intrattengono con gli studenti durante le conferenze nelle scuole di Porto Recanati per promuovere la “cultura della legalità”. Ma la vicinanza continua anche nei confronti delle persone più sole, per lo più anziane, che vivono ancora nel condominio o malate, come colui che, soffrendo di halzaimer, esce, perde l’orientamento e non riesce a ritrovare la strada di casa ed intervengono i Carabinieri che lo accompagnano fino all’uscio. Insomma “non solo il volto muscolare di interventi sempre più incisivi per il contrasto dell’illegalità - afferma il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale - ma anche una vera e propria funzione di rassicurazione sociale svolta quotidianamente dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati che si sostanzia con un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con chi abita il palazzone multietnico”.   G.G.    

Controllato un senegalese nei pressi dell'Hotel House. Pare si tratti di un cosiddetto "cavallino", ossia un terminale degli spacciatori. Questo è solo l'ultimo dei risultati delle operazioni che vengono costantemente effettuate dai Carabinieri nei pressi e all'interno dell'Hotel House, nello specifico dai militari dela Compagnia di Civitanova guidata dal maggiore Enzo Marinelli.

Ieri pomeriggio i Carabinieri della Stazione di Porto Recanati, comandati dal Luogotenente Giuseppino Carbonari, insieme a quelli della Compagnia d’Intervento Operativo del 14° BTG “Calabria”, hanno controllato un Senegalese, 39enne, residente a Montecassiano ma di fatto dimorante presso il condominio multietnico. Durante la perquisizione personale è stato trovato in possesso di circa 1 grammo di eroina e 3 grammi di hashish, suddivisi in dosi. Si ritiene quindi di aver individuato e fermato un cosiddetto cavallino”, ossia un terminale degli spacciatori, prima della consegna al tossicodipendente. La droga è stata sottoposta a sequestro e il senegalese è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio, e sono state avviate le procedure per l’applicazione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Porto Recanati.

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Quello di ieri è stato l’ennesimo controllo svolto dai Carabinieri che quotidianamente effettuano attività di questo tipo nella struttura e nelle sue vicinanze, anche con l’impiego dei reparti speciali, come i Carabinieri cinofili e l’elicottero di Pescara.

In particolare, nei primi 3 mesi del 2019 sono stati svolti 74 servizi straordinari, 383 sono state le persone identificate e 65 i veicoli controllati. Cinque le persone arrestate e 20 quelle denunciate in stato di libertà, di cui 6 per spaccio di stupefacenti. 61 le perquisizioni personali e 21 quelle domiciliari all’interno del condominio. Quasi 1 chilogrammo di sostanza stupefacente è stata sequestrata. E poi numerosi sono stati i controlli alle attività commerciali con sanzioni amministrative elevate, sequestrati veicoli abbandonati e cumuli di rifiuti, sequestri di auto senza assicurazione, rimpatri di clandestini, controlli ai casolari abbandonati nelle vicinanze, etc., in prosecuzione con l’attività svolta nel 2018 quando furono eseguiti ben 609 servizi con 2369 persone identificate di cui 20 arrestate e 483 denunciate. 

Ma l’attività dei Carabinieri e in particolare quelli della Stazione di Porto Recanati non si esaurisce solo con lo svolgimento dell’attività repressiva ma come dice il nostro motto, “possiamo aiutarvi”, anche con una costante attività di vicinanza e di collaborazione; come quando quotidianamente il Carabiniere – spesso lo stesso Comandante della Stazione – si reca al condominio dell’Hotel House ove prende contatti con i referenti delle varie comunità, dà consigli, cerca di stemperare gli animi in casi di contrasto, cercando di dare la risposta immediata dello Stato per evitare dissidi personali; o quando salutano e si intrattengono con i tanti bambini incontrati per le scale o nel cortile, per infondere fiducia nelle Forze dell’Ordine e migliorare l’integrazione, specialmente, delle generazioni future, poi ancora si intrattengono con gli studenti durante le conferenze nelle scuole di Porto Recanati per promuovere la “cultura della legalità”. Ma la vicinanza continua anche nei confronti delle persone più sole, per lo più anziane, che vivono ancora nel condominio o malate, come colui che, soffrendo di halzaimer, esce, perde l’orientamento e non riesce a ritrovare la strada di casa ed intervengono i Carabinieri che lo accompagnano fino all’uscio.

Insomma “non solo il volto muscolare di interventi sempre più incisivi per il contrasto dell’illegalità - afferma il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale - ma anche una vera e propria funzione di rassicurazione sociale svolta quotidianamente dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati che si sostanzia con un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con chi abita il palazzone multietnico”.   G.G.

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