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Ricostruzione al palo. I tecnici del terremoto si riuniscono a Caldarola

Giovedì, 11 Luglio 2019 10:38 | Letto 1526 volte   Clicca per ascolare il testo Ricostruzione al palo. I tecnici del terremoto si riuniscono a Caldarola Lesasperazione è il sentimento che accomuna la gran parte dei tecnici che si stanno occupando della realizzazione dei progetti per la ricostruzione privata. Le nuove disposizioni del commissario straordinario Piero Farabollini non sembrano essere sufficienti a dare un impulso alla ricostruzione e il sindacato Inarsind Marche ha deciso di indire una riunione a cui sono invitati a partecipare il Commissario, i vice commissari (quindi i presidenti delle Regioni del sisma del centro Italia), i presidenti degli ordini degli ingegneri, architetti e geologi, i presidenti dei collegi dei geometri, il sottosegretario delegato alle emergenze, i rappresentanti dei tecnici ai tavoli commissariali e a tutti i tecnici scontenti. Insoma, tante persone, per discutere dei punti fondamentali che ancora sono rimasti irrisolti. Lappuntamento è il 23 luglio dalle 9:30 alle 12:30 nella Sala Tonelli di Caldarola (via Aldo Moro): Stiamo correndo da due anni - afferma Roberto di Girolamo, di Inarsind Marche - si parla tantissimo ma noi siamo in fortissima difficoltà. Lannunciata legge sullanticipo del 50 per cento purtroppo ancora è lontana dallarrivare, ci sono sempre tante difficoltà e noi tecnici non sappiamo più come fare. Sono due anni che sia noi tecnici che le ditte che effettuano i sondaggi sugli edifici anticipano i soldi per le prove e quindi tutta la filiera ha seri problemi. Aggiungiamoci che gli onorari sono da fame. Il Ministro Di Maio parla di salari minimi ma se noi facciamo il calcolo del monte ore che lavoriamo in rapporto alla parcella, siamo almeno alla metà del salario minimo di cui parla.Nel corso della riunione si parlerà anche di dignità e centralità della libera professione, degli allegati allordinanza 12 scaduti il 31 dicembre del 2018, del Durc di conguità: Cè tutta una serie di questioni, come il Durc di conguità che è giustissimo inserirlo - spiega Di Girolamo - ma che rappresenta un carico di lavoro in più per il professionista. Ebbene, tutti questi carichi, chi li paga?. G.G.
L'esasperazione è il sentimento che accomuna la gran parte dei tecnici che si stanno occupando della realizzazione dei progetti per la ricostruzione privata. Le nuove disposizioni del commissario straordinario Piero Farabollini non sembrano essere sufficienti a dare un impulso alla ricostruzione e il sindacato Inarsind Marche ha deciso di indire una riunione a cui sono invitati a partecipare il Commissario, i vice commissari (quindi i presidenti delle Regioni del sisma del centro Italia), i presidenti degli ordini degli ingegneri, architetti e geologi, i presidenti dei collegi dei geometri, il sottosegretario delegato alle emergenze, i rappresentanti dei tecnici ai tavoli commissariali e a tutti i tecnici scontenti. Insoma, tante persone, per discutere dei punti fondamentali che ancora sono rimasti irrisolti. L'appuntamento è il 23 luglio dalle 9:30 alle 12:30 nella Sala Tonelli di Caldarola (via Aldo Moro): "Stiamo correndo da due anni - afferma Roberto di Girolamo, di Inarsind Marche - si parla tantissimo ma noi siamo in fortissima difficoltà. L'annunciata legge sull'anticipo del 50 per cento purtroppo ancora è lontana dall'arrivare, ci sono sempre tante difficoltà e noi tecnici non sappiamo più come fare. Sono due anni che sia noi tecnici che le ditte che effettuano i sondaggi sugli edifici anticipano i soldi per le prove e quindi tutta la filiera ha seri problemi. Aggiungiamoci che gli onorari sono da fame. Il Ministro Di Maio parla di salari minimi ma se noi facciamo il calcolo del monte ore che lavoriamo in rapporto alla parcella, siamo almeno alla metà del salario minimo di cui parla".
Nel corso della riunione si parlerà anche di dignità e centralità della libera professione, degli allegati all'ordinanza 12 scaduti il 31 dicembre del 2018, del Durc di conguità: "C'è tutta una serie di questioni, come il Durc di conguità che è giustissimo inserirlo - spiega Di Girolamo - ma che rappresenta un carico di lavoro in più per il professionista. Ebbene, tutti questi carichi, chi li paga?".
G.G.

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