A tre anni dal sisma che ha colpito il centro Italia, e in particolare le Marche, Fondazione Symbola ha presentato un report sullo stato della ricostruzione, un’analisi critica delle difficoltà e dei ritardi accumulati e le proposte per avviare la rinascita delle comunità e dei territori.
A spiegare quanto emerso dall'elaborazione dei dati ufficiali, le cui fonti sono quelle del sito del commissario e della Regione, è il segretario generale della fondazione, Fabio Renzi ai microfoni di Radio C1: "Su 46mila edifici privati danneggiati nelle Marche - spiega - , con danno lieve e grave, gli edifici con progetto di ripristino presentati sono solo 6000: il 13%.
Mentre gli edifici per cui sono stati autorizzati intervento e finanziamento sono 2800, appena il 6%, e non significa che abbiamo cantieri aperti per questa percentuale. La quota infatti scende, perchè una volta che è stato autorizzanto l'intervento bisogna attendere la procedura da fare con la banca.
Le pratiche esaminabili dagli uffici incaricati, all'anno, sono 1250, una percentuale del 2.7% annua. I progetti presentati ogni anno sono in media 3500, mentre la media mensile è di circa 300 pratiche.
Significa - aggiunge Renzi - che per la sola presentazione di tutti i progetti ci vorranno 15 anni. Questi dati ci parlano di una prospettiva di ricostruzione di 30 o al massimo 35 anni. Noi finiremmo, andando avanti con questi tempi, nel 2044 o al massimo 2049. Un report complesso - conclude - quello che abbiamo presentato, molto ricco, ma molto chiaro. Abbiamo fatto lo stato dell'arte e una analisi critica su quali sono le storture che hanno portato a questo esito e abbiamo presentato le nostre proposte, grazie alle quali si potrebbe anticipare la fine della ricostruzione fisica al 2030".
Tra le proposte, un paragone con il ciclismo: "Quando si corrono gare importanti -dice - gli atleti si trovano sulla linea di partenza e cominciano la corsa. Solo a fine gara vengono fatti i controlli antidoping. Se i controlli venissero fatti all'inizio, ogni gara durerebbe settimane. Dovremmo ragionare così anche con la ricostruzione e i professionisti che se ne occupano: sono esperti che hanno superato un esame di stato per iscriversi ai rispettivi ordini. Facciamoli correre, poi alla fine faremo gli eventuali controlli".
GS