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In manette due giovani, derubavano con la tecnica dell’abbraccio

Sabato, 14 Settembre 2019 10:01 | Letto 1578 volte   Clicca per ascolare il testo In manette due giovani, derubavano con la tecnica dell’abbraccio Beccati in località Promano, a Città di Castello, due giovani di 26 e 21 anni, un uomo e una donna. L’arresto da parte dei Carabinieri di Camerino, coadiuvati da quelli della città umbra, è avvenuto ieri pomeriggio. Entrambi sono risultati senza fissa dimora e ritenuti responsabili di tre furti di collane, di cui un tentativo, eseguiti con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio” ai danni di altrettanti anziani ultraottantenni a Muccia e Serravalle. i due, nonostante si fossero dati alla fuga alla vista dei militari, sono stati catturati al termine di un inseguimento. L’arresto è la conseguenza di una specifica e minuziosa indagine coordinata dalla procura di Macerata e condotta dai carabinieri della compagnia di Camerino.  I fatti di cui sono colpevoli risalgono a giugno. Il loro era un rodato modus operandi: un uomo faceva da palo e supporto con una macchina pronta alla fuga con intestazione fittizia, e una mano scaltra di una giovane che era invece capace di scegliere con cura le vittime da abbracciare e quindi depredare solo dopo averle avvicinate con banali scuse o simulando pregresse conoscenze. Le due si trovano in carcere a Perugia.G.G.
Beccati in località Promano, a Città di Castello, due giovani di 26 e 21 anni, un uomo e una donna. L’arresto da parte dei Carabinieri di Camerino, coadiuvati da quelli della città umbra, è avvenuto ieri pomeriggio. Entrambi sono risultati senza fissa dimora e ritenuti responsabili di tre furti di collane, di cui un tentativo, eseguiti con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio” ai danni di altrettanti anziani ultraottantenni a Muccia e Serravalle. i due, nonostante si fossero dati alla fuga alla vista dei militari, sono stati catturati al termine di un inseguimento. L’arresto è la conseguenza di una specifica e minuziosa indagine coordinata dalla procura di Macerata e condotta dai carabinieri della compagnia di Camerino.  I fatti di cui sono colpevoli risalgono a giugno. Il loro era un rodato modus operandi: un uomo faceva da palo e supporto con una macchina pronta alla fuga con intestazione fittizia, e una mano scaltra di una giovane che era invece capace di scegliere con cura le vittime da abbracciare e quindi depredare solo dopo averle avvicinate con banali scuse o simulando pregresse conoscenze. Le due si trovano in carcere a Perugia.
G.G.

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