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“Sulle tracce di Gregorio”: un papa, un Uomo

Sabato, 19 Ottobre 2019 15:15 | Letto 777 volte   Clicca per ascolare il testo “Sulle tracce di Gregorio”: un papa, un Uomo “Conoscendo sempre di più questa figura ho capito che in lui non cercavo solo un Papa ma un Uomo”. Un personaggio originario di Venezia ma che poi trovò nelle Marche e in Recanati la sua seconda casa. È Papa Gregorio XII, protagonista de “Sulle tracce di Gregorio”, scritto dall’avvocato Giuseppe Sabbatini e presentato ieri pomeriggio a Recanati, al Museo Colloredo Mels.  Presenti il vicario generale monsignor Pietro Spernanzoni, l’assessore alla cultura Rita Soccio, e gli avvocati Luciano Magnalbò e Paolo Moretti.  Il romanzo si sviluppa sulle vicende che segnarono la vita di Papa Gregorio XII, il veneziano Angelo Correr, del quale Sabbatini indaga lo spessore umano e la profondità di fede: un Papa che prima e dopo gli anni di un pontificato piuttosto tormentato (1406-1415, tempi di scisma d’occidente) ebbe rapporti diretti con il nostro territorio, prima come Legato Pontificio nella Marca Anconitana e dopo come Vescovo di Recanati e Macerata. “Sono un’insegnante di arte - ha raccontato Soccio - e quando dico ai miei alunni che all’interno del Duomo abbiamo le spoglie di un Papa rimangono tutti increduli. Questo per dire che si tratta di un personaggio importante per la nostra città che dobbiamo rivalutare perché è importantissimo: abbiamo Leopardi, Beniamino Gigli che è un mostro sacro del canto lirico e poi Lorenzo Lotto che ha ritratto Gregorio XII. Ora dobbiamo lavorare per far conoscere di più questa figura visto che Recanati è sulla Via Lauretana”. A raccontare i contenuti del suo libro, l’avvocato Sabbatini: “Narro di un Papa del XV secolo che morì a Recanati. Fu un Papa speciale perché fu l’ultimo pontefice prima di Papa Ratzinger a rifiutare il soglio pontificio per una ragione particolare: era il periodo di scisma in occidente e la sua rinuncia avvenuta nel Concilio di Costanza fruttò la fine di questo scisma. Papa Gregorio rimase gli ultimi due anni a Recanati e ricoprì il ruolo di Legato per la Marca di Ancona e vescovo di Macerata e Recanati”. Il libro è sotto forma di romanzo in cui Sabbatini ha cercato di riportare le vicende umane di questa figura facendole raccontare a lui stesso, riempiendo degli spazi vuoti con la fantasia: “Per ricostruirli però mi sono rifatto alla sua personalità, ai suoi comportamenti, ai fatti dell’epoca. Penso che alla fine venga fuori qualcosa di molto vicino alla realtà. Mi sono accorto che si tratta di un Papa un po’ bistrattato, secondo me alcuni suoi comportamenti non sono stati interpretati nella maniera giusta ma è stato veramente un uomo di grande valore. Mi sono accorto che non cercavo un Papa ma un Uomo e credo di averlo trovato”. Un Uomo che ha tante cose da insegnare anche ai giorni nostri: “E’ un formidabile esempio di fede, è stato eletto Papa a 80 anni e lo si ricorda per quello che ha fatto nei successivi dieci anni di vita. Evidentemente aveva dentro di sé scolpita questa missione. Certamente, avendo avuto una vita travagliata, ci insegna soprattutto che se veramente c’è fede, bisogna combattere per mantenerla e insegnarla”. Gaia Gennaretti
“Conoscendo sempre di più questa figura ho capito che in lui non cercavo solo un Papa ma un Uomo”. Un personaggio originario di Venezia ma che poi trovò nelle Marche e in Recanati la sua seconda casa. È Papa Gregorio XII, protagonista de “Sulle tracce di Gregorio”, scritto dall’avvocato Giuseppe Sabbatini e presentato ieri pomeriggio a Recanati, al Museo Colloredo Mels. 

Presenti il vicario generale monsignor Pietro Spernanzoni, l’assessore alla cultura Rita Soccio, e gli avvocati Luciano Magnalbò e Paolo Moretti. 

Il romanzo si sviluppa sulle vicende che segnarono la vita di Papa Gregorio XII, il veneziano Angelo Correr, del quale Sabbatini indaga lo spessore umano e la profondità di fede: un Papa che prima e dopo gli anni di un pontificato piuttosto tormentato (1406-1415, tempi di scisma d’occidente) ebbe rapporti diretti con il nostro territorio, prima come Legato Pontificio nella Marca Anconitana e dopo come Vescovo di Recanati e Macerata.

“Sono un’insegnante di arte - ha raccontato Soccio - e quando dico ai miei alunni che all’interno del Duomo abbiamo le spoglie di un Papa rimangono tutti increduli. Questo per dire che si tratta di un personaggio importante per la nostra città che dobbiamo rivalutare perché è importantissimo: abbiamo Leopardi, Beniamino Gigli che è un mostro sacro del canto lirico e poi Lorenzo Lotto che ha ritratto Gregorio XII. Ora dobbiamo lavorare per far conoscere di più questa figura visto che Recanati è sulla Via Lauretana”.

A raccontare i contenuti del suo libro, l’avvocato Sabbatini: “Narro di un Papa del XV secolo che morì a Recanati. Fu un Papa speciale perché fu l’ultimo pontefice prima di Papa Ratzinger a rifiutare il soglio pontificio per una ragione particolare: era il periodo di scisma in occidente e la sua rinuncia avvenuta nel Concilio di Costanza fruttò la fine di questo scisma. Papa Gregorio rimase gli ultimi due anni a Recanati e ricoprì il ruolo di Legato per la Marca di Ancona e vescovo di Macerata e Recanati”. Il libro è sotto forma di romanzo in cui Sabbatini ha cercato di riportare le vicende umane di questa figura facendole raccontare a lui stesso, riempiendo degli spazi vuoti con la fantasia: “Per ricostruirli però mi sono rifatto alla sua personalità, ai suoi comportamenti, ai fatti dell’epoca. Penso che alla fine venga fuori qualcosa di molto vicino alla realtà. Mi sono accorto che si tratta di un Papa un po’ bistrattato, secondo me alcuni suoi comportamenti non sono stati interpretati nella maniera giusta ma è stato veramente un uomo di grande valore. Mi sono accorto che non cercavo un Papa ma un Uomo e credo di averlo trovato”. Un Uomo che ha tante cose da insegnare anche ai giorni nostri: “E’ un formidabile esempio di fede, è stato eletto Papa a 80 anni e lo si ricorda per quello che ha fatto nei successivi dieci anni di vita. Evidentemente aveva dentro di sé scolpita questa missione. Certamente, avendo avuto una vita travagliata, ci insegna soprattutto che se veramente c’è fede, bisogna combattere per mantenerla e insegnarla”.

Gaia Gennaretti

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