Notizie di cronaca nelle Marche

Pochi minuti prima delle 13, il presidente del Senato Pietro Grasso è arrivato all'ospedale di Macerata per portare la vicinanza delle istituzioni ai feriti ricoverati all'ospedale del capoluogo. “Stanno in buone condizioni ha detto Grasso - grazie ai sanitari che li stanno curando con dedizione. Presto saranno dimessi, sono in via di guarigione”. Uno dei feriti è stato operato ieri. Dopo il giro nei reparti, il presidente si è soffermato sui temi più caldi di cui si dibatte in questi giorni. “Ho incontrato la mamma di Pamela, Alessandra. E' una donna forte e coraggiosa che mi ha rappresentato tutte le difficoltà che ha avuto la figlia e che si impegnerà perchè fatti del genere non succedano piu. Lei vuole, pretende giustizia, non vendetta. E questo le fa onore. E spera che qualcuno possa collaborare nel dare particolari che aiutino a ricostruire completamente la vicenda in cui è stata coinvolta la figlia. Noi siamo qua per dare solidarietà e vicinanza ai familiari di una vittima e in maniera paritaria anche alle vittime di una aggressione, che ha una caratteristica terroristica perchè rivolta in maniera indiscriminata verso persone e una caratteristica fascista e di stampo razzista, come è stata definita anche da un punto di vista giuridico dalle imputazioni. Chi semina odio raccoglie violenza. Siamo qui per opporci alla violenza e alla violenza fascista e razzista”.

L'attenzione poi si concentra sulle manifestazioni in programma nei prossimi giorni e in particolare su quella di sabato pomeriggio, dove sarebbe scesa in piazza l'Italia antifascista. Al momento, tutti gli appuntamenti sono stati cancellati dalla prefettura di Macerata. Ma Grasso esprime forti dubbi su questa scelta. “L'antifascismo è un valore fondante della nostra repubblica e della Costituzione. Penso che fare una distinzione tra una manifestazione fascista e una antifascista sia qualcosa che il nostro Stato deve fare. Dobbiamo essere capaci di distinguere. Non si può pensare che siano la stessa cosa. Capisco le preoccupazioni e le tensioni, però dobbiamo difendere i valori della nostra democrazia e della Costituzione. Le decisioni però le devono prendere le autorità responsabili dell'ordine e la sicurezza. Non si può equiparare l'antifascismo che è un valore fondante della nostra repubblica con una violenza che cerca di trovare la causa e la giustificazione con un fenomeno che nulla ha a che vedere con queste manifestazioni”.

Anche una delle più alte cariche dello Stato esprime preoccupazione per il timore di una nuova stagione di odio e vendette. “C'è preoccupazione per una tensione che si coglie nel Paese. Allora noi possiamo anche comprendere che ci sia la paura, ma non va alimentata. La paura va spiegata e accompagnata. La situazione di questi esseri umani che hanno diritto se sono rifugiati all'accoglienza e in quanto esseri umani hanno diritto all'integrazione. Alcuni di loro stavano studiano l'italiano, altri sono disponibili a lavorare e ad integrarsi. Questo è un territorio esemplare da questo punto di vista. E' assurdo che siano successe queste cose. E poi scusatemi. Vedere la bandiera italiana che avvolge una persona che spara indiscriminatamente contro delle persone inermi, fa veramente male”.

s.c.

 

Il presidente Grasso accolto al suo arrivo dal direttore Maccioni

 

arrivo grasso

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Curioso fuori programma per un autista francese di un mezzo pesante rimasto incastrato sotto il cavalcavia della strada ferrata all'altezza del ponte di S. Antonio. Probabilmente ingannato dal navigatore, il conducente del mezzo, che doveva raggiungere un vivaio della zona, non si è avveduto della segnalazione del divieto di transito a mezzi superiori ad una determinata altezza e, così, è rimasto bloccato con il suo autocarro. Immediata la richiesta di soccorso, sul posto si è recata una pattuglia della polizia municipale che ha avvertito il carro attrezzi per la rimozione del mezzo. Non c'è stato però bisogno di ulteriori interventi, visto che l'autista è riuscito a liberare il mezzo sgonfiando i pneumatici dello stesso e riuscendo, così, a superare l'ostacolo. Fortunatamente soltanto una brutta disavventura che il transalpino difficilmente dimenticherà.

 

camion ponte

 

 

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Sale la tensione a Macerata dopo i fatti della settimana scorsa, l'omicidio di Pamela Mastropietro e il raid di follia di Luca Traini, che con la sua pistola ha ferito sei persone di colore, seminando il panico per le vie del capoluogo. La situazione è davvero pesante, il clima è tesissimo, basta davvero poco a far accendere gli animi. Animi che si sono gia acceso ieri sera, nel cuore del centro storico di Macerata, quando un gruppo composto da una trentina di ragazzi, al grido di “fascisti carogne tornate nelle fogne”, ha lanciato fumogeni. Il blitz è durato poco, ma è solo l'antipasto di quello che potrebbe avvenire nelle prossime ore e nei prossimi giorni: oggi è arrivato a Macerata il segretario nazionale di CasaPound. Il referente nazionale del movimento di ultradestra è stato accolto da un gruppo di seguaci delle Marche, ma anche da una città blindata da presidi delle forze dell'ordine. La seconda scintilla che potrebbe scatenare gli animi è la manifestazione di Forza Nuova, in programma domani sera. Il terzo appuntamento, quello dell'Italia antifascista, era stato inizialmente fissato per sabato pomeriggio. E' invece notizia di oggi che, in seguito all'appello del sindaco di Macerata di annullare tutte le manifestazioni, Anpi, Arci, Cgil e Libera hanno deciso di cancellare l'evento di sabato. “Ero fiducioso che le forze democratiche e antifasciste avrebbero saputo ascoltare la voce della Città – ha commentato il sindaco di Macerata Romano Carancini - La decisione di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio a Macerata dimostra la sensibilità verso una comunità che intende rialzarsi e tornare a essere se stessa dopo le ferite subite. Sono pronto a fare la mia parte in una grande manifestazione unitaria nazionale a sostegno della nostra Costituzione. Infine, ho ancora speranza che tutte le altre annunciate manifestazioni in città possano essere spontaneamente annullate”. Detto che l'appuntamento di Forza Nuova è ancora confermato, per l'evento di sabato si sono invece mobilitate altre forze, che non hanno voluto rinunciare a scendere in piazza. Sono i centro sociali delle Marche, in prima linea, e altre forze anche politiche che in queste ore stanno decidendo cosa fare. Il Csa Sisma ha annunciato con una nota la sua netta posizione. “E' confermata la manifestazione nazionale contro il fascismo e il razzismo di sabato 10 febbraio a Macerata. Apprendiamo dell'annuncio della sospensione della partecipazione alla manifestazione nazionale di sabato da parte delle segreterie e delle presidenze nazionali ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA. Ancora una presa di posizione irricevibile, quella del sindaco, che a fronte della gravità dei fatti di sabato, pone sullo stesso piano le iniziative neofasciste lanciate da quanti rivendicano l'attacco terroristico di sabato scorso e la grande manifestazione di condanna di quanto accaduto. L'unica risposta possibile a quanto accaduto sabato scorso è quella di rifiutare il clima creato ad arte per ostacolare la libera espressione del diritto di tutti i cittadini a manifestare la loro solidarietà alle vittime dell'attentato, e la loro ferma condanna di ogni manifestazione di fascismo e razzismo. Nessuno può sospendere una manifestazione che in pochissimi giorni ha ricevuto appelli, adesioni ed inviti alla partecipazione da tante realtà sociali e singoli cittadini, a livello locale, come a livello nazionale”. Intanto ieri sera, dai giardini Diaz a piazza Cesare Battisti ha sfilato il corteo con fiaccolata dal titolo “Una luce per Pamela” organizzato dall'associazione l'Esistenza Ora. Trecento persone hanno voluto dire basta alla violenza insieme alla mamma di Pamela Mastropietro. Oggi a Macerata anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in visita all'ospedale ai feriti della sparatoria di sabato scorso e al tribunale di Macerata.

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I carabinieri Forestali hanno rinvenuto lungo il sentiero che costeggia il fosso Coldellanoce di Sassoferrato 4 trappole in metallo innescate per la cattura di fauna selvatica.

All’interno delle trappole, perfettamente funzionanti, erano presenti anche delle esche.

Il proprietario dell’area è stato sottoposto ad attività di perquisizione, presso l’edificio rurale con i due capanni annessi, adiacenti all’area, dove sono state rinvenute e sequestrate altre tre trappole armate, tra le quali una di medie dimensioni risultava innescata con patate per la cattura di istrici.

Il presunto responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, ed ore rischia l’ammenda prevista per il reato di utilizzo di mezzi di caccia non consentiti.

 

Sequestro trappole 1

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Innocent Oseghale, il nigeriano di 30 anni sospettato dell'omicidio di Pamela Mastropietro, 18 anni, romana di San Giovanni, scappata lunedì 29 gennaio dalla comunità Pars di Corridonia, di cui era ospite, e ritrovata fatta a pezzi in due valigie nelle campagne di Pollenza mercoledì 31 gennaio, è in carcere dopo la convalida dell'arresto, ma non con le accuse di omicidio, ma solo di vilipendio e occultamento di cadavere. Le ragioni della scelta del giudice delle indagini preliminari vanno ricercate nella mancanza di prove e indizi che portano in quella direzione. L'autopsia, infatti, non ha ancora chiarito le cause della morte della giovane romana e per questo saranno approfonditi esami tossicologici per capire i motivi del decesso. Un'ipotesi infatti, che neanche gli inquirenti scartano, potrebbe essere quella del malore che ha colto la ragazza dopo aver assunto sostanze stupefacenti nell'appartamento di via Spalato 124, dove viveva Osenghale. Lui, però, nega anche di averla fatta a pezzi e quindi di essere completamente estraneo ai fatti.

Scattano, come era prevedibile, intanto le iniziative di solidarietà per quanto accaduto alla giovane. Ai giardini Diaz di Macerata, l'associazione l'Esistenza Ora, che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, organizza una fiaccolata che il sodalizio ha chiamato “Una luce per Pamela”.

Sono profondamente addolorata per gli ultimi accadimenti avvenuti a Macerata – scrive la presidente Orietta Quarchioni – in primis per la morte di Pamela Mastropietro, una giovanissima uccisa con modalità di inaudita ferocia e in seguito per i fatti ingiustificabili e gravi di un ragazzo che sopraffatto da un raptus di pura follia ha seminato coas e sparato contro passanti extracomunitari. Entrambi i fatti colpiscono profondamente ognuno di noi. Come associazione ci stringiamo al dolore della mamma della giovane e delle persone colpite dai successivi fatti. Per questo ci siamo sentiti in dovere di organizzare una fiaccolata dai giardini Diaz fino a piazza Cesare Battisti per condannare ogni forma di illegalità e di violenza”.

s.c.

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Scontro tra una Panda e una moto Aprilia 750. Giovane motociclista trasportato a Torrette in elicottero. È avvenuto intorno alle 16:20 sulla statale 78 in località Gabella di Sarnano.

Una Panda guidata da un uomo di 68 anni del fermano stava svoltandoa sinistra per entrare in un distributore di benzina quando ha centrato in pieno il motociclo che sopraggiungeva dalla parte opposta, alla cui guida c’era un 19enne di Tolentino.

Immediato l’intervento dei soccorsi e dei carabinieri per i rilievi del caso. Il ragazzo è tato trasportato in elicottero all’ospedale di Ancona. Non sarebbe in pericolo di vita ma avrebbe riportato una frattura al bacino.

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FERITI – Provengono dalla Nigeria, Mali e Ghana le sette persone ferite nelle sparatorie che sono abvvenute questa mattina a Macerata. Uno di loro è in gravi condizioni, altri sono stati ricoverati in codice rosso all'ospedale di Macerata, ma non corrono pericolo di vita.

La città di Macerata è sotto choc per quello che è avvenuto questa mattina – ha commentato il sindaco di Macerata Romano Carancini - Non so se quello che è avvenuto è collegato ai fatti legati all'omicidio di Pamela Mastripietri, 18 anni, ma non dobbiamo esasperare gli animi. non dobbiamo farne una questione politica di quello che è avvenuto, in questo momento ci dobbiamo occupare delle persone”.

Nel pomeriggio, è arrivato a Macerata il ministro degli Interno Marco Minni per il comitato provinciale sulla sicurezza.

servizio in aggiornamento

( sotto la foto dei carabinieri davanti alla casa di Tolentino di Luca Traini 

 casa di Luca Traini a tolentino

 

 

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E' stato arrestato pochi minuti prima delle 13 il folle che ha letteralmente seminato il panico questa mattina per Macerata, tenendo bloccato il capoluogo per quasi due ore. E' un italiano con una bandiera italiana legata sulle spalle, Luca Traini 28 anni, maceratese, candidato alle ultime elezioni amministrative di Corridonia: prima che gli venissero strette le manette ai polsi ha fatto il saluto romano. I carabinieri di Macerata hanno arrestato il componente del commando killer davanti al monumento ai Caduti, in piazza Vittoria, dopo che era iniziata la caccia all'uomo lungo tutte le vie del capoluogo.

 

arresto

 

 

Il panico è iniziato verso le 11 di questa mattina, quando i primi colpi di arma da fuoco sono stati sparati in via dei Velini, dove è rimasto ferito un uomo di colore. I proiettili erano partiti dall'interno di un'auto, una Alfa di colore nero. Pochi minuti e il far west urbano si è spostato in altre zone della città: altre raffiche sono state avvertite in corso Cairoli, dove è andata in frantumi anche la vetrina di un esercizio commerciale. In rapida successione, altri spari sono stati avvertiti in zona stazione, via Pandalducci, via Cioci e anche in via Spalato, il quartiere dove è avvenuto il macabro omicidio della giovane romana Pamela Mastropietro. In tutto le persone ferite sono sette, tutte ricoverate all'ospedale di Macerata, ma le informazioni sono ancora da verificare. Subito dopo l'allarme, le forze dell'ordine in città hanno alzato il livello di allerta: i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado non sono stati fatti uscire dagli edifici scolastici, cosi come sono stati bloccati tutti gli autobus di linea urbana ed extraurbana per il trasporto pubblico. Il sindaco di Maceata Romano Carancini aveva anche diramato un annuncio ufficiale in cui invitava la cittadinanza a non uscire dalle proprie abitazioni e di restare in luoghi sicuri.

 

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Il gesto del folle è inevitabilmente da collegare ai fatti avvenuti in questi giorni a Macerata: il terribile omicidio di Pamela Mastropietro, 18 anni, romana di San Giovanni, ha scatenato l'odio nei confronti degli immigrati di colore. E proprio questa mattina è stato convalidato dal gip del tribunale di Macerata l'arresto di Innocent Oseghale, 30 anni, ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio della giovane romana.

FERITI – Provengono dalla Nigeria, Mali e Ghana le sette persone ferite nelle sparatorie che sono abvvenute questa mattina a Macerata. Uno di loro è in gravi condizioni, altri sono stati ricoverati in codice rosso all'ospedale di Macerata, ma non corrono pericolo di vita.

La città di Macerata è sotto choc per quello che è avvenuto questa mattina – ha commentato il sindaco di Macerata Romano Carancini - Non so se quello che è avvenuto è collegato ai fatti legati all'omicidio di Pamela Mastripietri, 18 anni, ma non dobbiamo esasperare gli animi. non dobbiamo farne una questione politica di quello che è avvenuto, in questo momento ci dobbiamo occupare delle persone”.

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Nella tarda serata di ieri, Innocent Oseghale, il nigeriano di 29 anni, ritenuto il responsabile dell'efferato omicidio di Pamela Mastropietro, 18 anni, romana del quartiere San Giovanni, al momento l'unico indagato per omicidio e occultamento di cadavere della giovane, è stato arrestato e trasferito nel carcere anconetano di Montacuto.
Su di lui gravano indizi pesantissimi: i vestiti sporchi di sangue della giovane, fatta e pezzi e rinchiusa in due valigie trovate nelle campagne di Pollenza la mattina del 31 gennaio, macchie di sangue sparse nella casa e lo scontrino della farmacia di via Spalato a Macerata, dove martedì mattina 30 gennaio alle 11 Pamela ha acquistato una siringa. Tutti questi elementi sono stati rinvenuti dai carabinieri del Ris nell'appartamento di via Spalato 124, dove l'extracomunitario viveva in affitto. Ci sono poi due testimonianze, che collocano prima Innocent Oseghale fuori della farmacia di via Spalato dove Pamela si era recata per comprare la siringa e nella serata di martedì 30 gennaio nella zona del ritrovamento delle due valigie.

Le indagini non si fermano. L'autopsia, eseguita dal medico legale Antonio Tombolini, non ha fatto emergere la causa della morte della giovane romana, ma sono stati prelevati campioni ed eseguiti tamponi proprio per raccogliere ulteriori elementi. Vanno avanti anche gli accertamenti tecnico-scientifici nell'abitazione del nigeriano: sono stati sequestrati tutti i coltelli e altri oggetti per capire con quali mezzi abbia sezionato il corpo della povera Pamela Mastropietro.

L'altro fronte di indagini riguarda poi gli spostamenti di Pamela e le persone che ha incontrato per ricostruire tutti gli spostamenti. Dalle verifiche dei carabinieri è emerso che i due non si conoscessero, ma sono in corso perizie sui telefoni cellulari per accertare eventuali contatti tra di loro o con altri soggetti.

 Sauro Ciarapica

 Il complesso nel quale sarebbe avvenuto l'omicidio

 

villa collevario

 

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Macerata sono risaliti all'extracomunitario passando al setaccio il capoluogo, alla ricerca di elementi utili a ricostruire spostamenti ed incontri fatti e avuti dalla giovane romana dopo l'allontanamento dalla comunità di Corridonia. La svolta è arrivata in seguito alla segnalazione del titolare della farmacia in via Spalato, che si ricordava di aver visto la ragazza entrare nei suoi locali proprio il 30 gennaio. “Ha fatto un acquisto qui da noi la mattina del 30 intorno alle 11”, ha detto il farmacista ai carabinieri, che poi hanno visionato le immagini delle telecamere del circuito interno, riscontrando quanto detto dal titolare. Alle 19.30 di ieri, i militari dell'Arma hanno fermato il nigeriano, risultato essere in possesso di un permesso di soggiorno scaduto e con precedenti legati al mercato degli stupefacenti. Le indagini, subito dopo, si sono spostate nell'appartamento dove vive da qualche mese Innocent Oseghale, al civico 124 di via Spalato, a poche decine di metri dalla farmacia dove è entrata Pamela Mastropietro. Il contratto di affitto non è intestato al nigeriano, ma ad un italiano che ha legami con lui. Da quanto appreso, il giovane è l'unico ad avere la disponibilità di quell'abitazione, dove i Ris hanno rinvenuto alcuni abiti della diciottenne intrisi di sangue e numerose macchie ematiche sparse per le stanze. I Ris stanno passando al setaccio tutta la casa e gli accertamenti andranno avanti almeno fino a questa sera. Nelle prossime ore si avranno anche i risultati scientifici avviati per capire a chi appartiene il sangue presente nella casa di via Spalato. Altro elemento che grava sulle spalle dell'extracomunitario è il ritrovamento nell'appartamento dello scontrino con cui Pamela Mastropietro ha effettuato lo scontrino in farmacia. Tutti questi elementi hanno convinto gli investigatori dell'Arma che la giovane romana sia stata uccisa tra le mura di quella casa e che il trentenne abbia agito da solo. Al momento, infatti, non ci sono indizi che conducono al coinvolgimento di altri soggetti. Perquisizioni e controlli eseguiti in alcune zone della città non hanno prodotto risultati. 

 

 

La farmacia all'interno della quale Pamela ha trascorso le sue ultime ore di vita

farmacia via spalato

 

L'interno della farmacia di via Spalato a Macerata

 

interno farmacia

 

La telecamera di sorveglianza le cui immagini sono al vaglio degli inquirenti

 

telecamera

POLLENZA – E' di Pamela Mastropietro il cadevare rinvenuto questa mattina lungo la strada che dalla Frazione Casette Verdini conduce al centro abitato di Pollenza.

Il corpo della giovane, di 18 anni, era stato ritrovato fatto a pezzi e rinchiuso in due valigie abbandonate in un fossetto a pochi metri dalla carreggiata.

L'identificazione è avvenuto nel pomeriggio di oggi in seguito alle risultanze della prima ispezione effettuata dal medico legale Antonio Tombolini e dalla risultanze investigative effettuate dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Macerata, che si stanno occupando del caso.

Pamela Masotropietro, romana di origine, si era allontanata dalla comunità di recupero “Pars”, di cui era ospite, nel pomeriggio di lunedì scorso e di lei si erano perse subito le tracce. Un appello dopo la sua scomparsa era stato lanciato anche dalla trasmissione “Chi l'ha visto”. In base ad una prima ricostruzione effettuata dal medico legale nel pomeriggio di oggi, il killer, dopo averla uccisa, ha tagliato testa, braccia e gambe, per chiudere poi le parti mozzate nelle due valigie. Gli accertamenti medico-legali stanno proseguendo per raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini.
Gli investigatori dell'Arma sono ora impegnati nel ricostruire gli spostamenti fatti dalla ragazza dopo che si è allontanata dalla comunità di Corridonia e nella ricerca delle persone che ha incontrato nelle poche ore che l'hanno separata dalla morte. 

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POLLENZA – Choc questa mattina a Pollenza. Il cadavere di una persona fatta a pezzi e poi riposta in due valigie è stato rinvenuto verso le 9 lungo la strada che dalla frazione Casette Verdini conduce al centro abitato del comune di Pollenza. Le due valigie, abbandonate in un fossetto non lontano dalla strada, sono state rivenute da un passante, che ha subito avvertito i carabinieri. Sul posto i carabinieri di Macerata e i Ris, che sono già al lavoro per tutti gli accertamenti scientifici.

Al momento le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo non consentono di capire se si tratta di un uomo o più probabilmente di una donna. Nelle prossime ore si saprà qualche elemento in più. 

servizio in aggiornamento

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Hanno lasciato il campo base a circa 5.000 metri di altitudine a ora si apprestano ad affrontare l'ultimo, ma più difficile ed impegnativo tratto che li porterà sulla vetta dell'Aconcagua, a quiota 6962 metri. Sono i tre componenti dell'Aconcagua Experience Team, composto da tre amici, Marco Capodacqua, presidente della onlus, titolare di un agriturismo, Roberto Pellegrini, responsabile di un'azienda in Albania, e il veneto Giovanni Dall'Armellina, ormai marchigiano a tutti gli effetti, responsabile di una clinica odontoiatrica ad Ancona.

Sono partiti alla volta dell'Argentina per scalare la vetta più alta del mondo al di fuori di quelle dell'Asia con un obiettivo ben preciso, la solidarietà. Sì, perché questa loro iniziativa ha una finalità ben precisa: portare sulla montagna più alta del continente americano la bandiera del piccolo comune di Monte Cavallo e della Provincia di Macerata. I fondi che riusciranno a mettere insieme con questo loro gesto saranno interamente devoluti al piccolo comune macaratese colpito dagli eventi sismici del 2016. Sono partiti per il continente sud americano il 23 gennaio scorso e, dopo alcuni giorni di acclimatamento, proprio in queste ore si apprestano a compiere la scalata finale. Nei giorni in cui hanno dormito al campo base, hanno appeso alle loro tende la bandiera del piccolo comune di Monte Cavallo, proprio come avevano promesso. Ora rimane l'impresa finale.

 

aconcqagua

 

tenda vessillo

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