Notizie di cronaca nelle Marche

Al relais Torre del Parco, sabato 26 maggio serata anteprima per l’undicesima edizione del “Ducato in un bicchiere. Nico Speranza, titolare della Cantina “Vittorini ”di Monsampietro Morico ( Fermo) è “ Il vignaiolo dell’anno”. La Cantina “Serenelli “ Vigne Magiche in Varano (An) è risultata vincitrice tra “ Le cantine dell’eccellenza”. I premi sono stati assegnati nel corso di una elegante cerimonia seguita da una gustosa cena con menù degustazione in abbinamento ai vini di produzione del vincitore del premio “ Il vignaiolo”. Alla presenza del presidente dell’associazione Sergio Gubinelli e del vicepresidente Sergio Poeta, dell’assessore al Bilancio del Comune di Camerino Roberto Mancinelli e del rettore di Unicam Claudio Pettinari, sono stati consegnati i riconoscimenti ai titolari delle due cantine, rispettivamente Nico Speranza e Aldo Serenelli.

 

Foto di copertina: Aldo Serenelli e Nico Speranza

 

 

Nella foto sotto il vignaiolo dell'anno Nico Speranza, titolare della Cantina Vittorini

Nico Speranza

Alberto Serenelli

Nella foto sopra Aldo Serenelli della omonima Cantina 

Grande attesa ora per quella che sarà la giornata clou della manifestazione” Il ducato in un bicchiere” in programma il prossimo sabato 2 giugno all’interno della suggestiva cornice dei giardini del relaisTorre del Parco dove, a partire dalle ore 15.30 prenderà il via il percorso enologico con la partecipazione di oltre 25 cantine da tutta la regione e dell’”ospite straniero" della manifestazione, quest'anno la cantina abruzzese Josci e Marchesani.

Stand- degustazione, gastronomia, mostre collaterali, mercatini e concerti jazz, arricchiranno l’undicesima edizione di un evento che nel tempo ha conquistato sempre più apprezzamento. Possibili anche visite guidate ai locali della Torre rinascimentale fatta edificare da Giovanni Da Varano. 

Cantina Vittorini

Cantina Serenelli

 

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Tutto pronto per la 26esima edizione dell’Infiorata di Castelraimondo.

Si comincerà domani, domenica 27, con una cena in piazza e la presentazione delle associazioni e poi un momento dedicato ai più giovani con tanta musica.

Giovedì prossimo invece sarà il momento del taglio dei fiori e venerdì della realizzazione dei tappeti. Poi, sabato e domenica, saranno pronti per essere ammirati lungo Corso Italia. Allo spettacolo floreale, ogni sera sarà associato anche dell’intrattenimento musicale: giovedì a cura della scuola di ballo Joy&Dance sponsorizzata dall’Aio, venerdì il Festival del Folklore e sabato il Castelraimondo Festival Rock in piazza Dante. La domenica si concluderà con la banda, il coro e la partecipazione straordinaria di Opera Pop. 

Ma questo è solo il programma civile. Infatti domenica si celebra anche la vera ragione dei festeggiamenti dell’Infiorata: alle 18:30 si svolgerà la messa presieduta dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro nella chiesa della Sacra Famiglia e poi la processione solenne lungo Corso Italia. 

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“Era intenzione dell’amministrazione - spiega l’assessore al turismo Elisabetta Torreggiani, veicolare sempre di più quella che è la nostra manifestazione di punta, non soltanto nella nostra provincia e regione, ma anche al di fuori. Ormai questo evento è molto noto, lo abbiamo presentato alla Bit di Milano e facciamo parte del Gran Tour delle Marche, che è la vetrina dei maggiori eventi della Regione. Puntiamo però a farla conoscere a livello nazionale e internazionale”.

La prossima, per Castelraimondo, sarà una settimana ricca di iniziative. Non solo l’Infiorata ma anche la 16esima edizione della StraCassero, la gara podistica di Castelraimondo, prevista per domenica 3 giugno.

"Avremo la possibilità di ospitare moltissime persone - commenta il sindaco Renzo Marinelli - e in concomitanza col 2 giugno avremo anche il Mercatino delle festività con bancarelle di antiquariato, prodotti locali, piante e fiori. Quindi per chi vorrà il prossimo fine settimana ci sarà anche la possibilità di fare acquisti. Per lo più si tratta di produttori locali provenienti dalle zone terremotate - aggiunge - perché vogliamo rilanciare l’economia di questi territori e far conoscere le produzioni tipiche di questa area. Il nostro dovere è infatti proprio questo, promuovere tutti insieme il nostro territorio”.
g.g.

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Grande festa per la decima edizione della gara podistica organizzata dall’Itts Divini e dall’Ipsia Pocognoni. Diverse centinaia di studenti, provenienti da tutte le scuole medie e superiori dell’alto maceratese, hanno preso parte alla mattinata dedicata allo sport e allo star bene. Poi, a corsa partita, l’inaugurazione dei laboratori per l’indirizzo di meccanica realizzati all’interno del cortile della Luzio dove ora son accolti gli studenti del Divini in attesa che venga ricostruita la scuola in viale Mazzini. Presenti al taglio del nastro il presidente della provincia Antonio Pettinari, il cardinale Edoardo Menichelli, il sindaco Rosa Piermattei e gli assessori Paolo Paoloni e Tarcisio Antognozzi e la dirigente scolastica Rita Traversi.

La corsa, sia quella competitiva che la passeggiata non competitiva, è partita alle 10:15 dopo una serie di esibizioni del cantante di Amici Francesco Capodacqua, e dei due giovani cantanti locali Riccardo Brandi e Simone Della Ceca, e delle studentesse del liceo coreutica di Tolentino. Ospiti speciali i bersaglieri della fanfara umbra e l'ordine dei cavalierie di Malta.

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Testimonial della gara podistica di quest’anno, Manuel Trebbi, il giovane pesarese che lo scorso anno ha perso una gamba dopo un incidente in moto ed oggi pratica atletica grazie ad una protesi particolare: “La vita va vissuta un pezzo per volta - ha detto prima della partenza ai ragazzi - dando sempre il massimo. Vivere la giornata pienamente significa non sprecarla e avere stupendi ricordi”.

Atleta d’eccezione anche il presidente della Contram Stefano Belardinelli, in scarpette, pantaloncini e pettorina. Il sindaco Rosa Piermattei ha invece promesso che l’anno prossimo anche lei sarà presente in tenuta sportiva per la corsa. 

Graditissimo ospite il cardinale Edoardo Menichelli che ha presenziato anche al taglio del nastro dei nuovi laboratori temporanei. Per la benedizione era presente il vicario don Aldo Romagnoli.

(Manuel Trebbi)

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(Stefano Belardinelli)

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“Siamo tutti consapevoli di essere davanti a una realtà che ci sovrastata - ha commentato il cardinale -. La ricostruzione complessiva è frutto di una molteplicità di tessere, e la loro armonia fanno la bellezza dell’intero mosaico. L’armonia delle responsabilità fa la bellezza della ricostruzione. Noi possiamo sollecitare e pregare, a voi - ha detto rivolgendosi alle cariche istituzionali presenti - tocca fare, cerchiamo di lavorare insieme”.

La dirigente scolastica Rita Traversi ha da parte sua ringraziato il presidente della provincia Antonio Pettinari per la vicinanza e l’attenzione dimostrate: “La Provincia ha messo tanto impegno - ha detto - per questo laboratorio. Sarà destinato agli studenti di meccanica ed ha macchine utensili pesanti che non potevamo collocare all’interno della scuola. Per noi è davvero un sogno e Pettinari è stato squisito, ci ha supportato e sopportato. Il suo ascolto ci ha dato coraggio”.

A ringraziarlo anche il primo cittadino che ha apprezzato l’interesse e l’impegno del presidente a far rimanere l’istituto a San Severino, dove è sempre stato: “Lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto per la città. È stato sempre presente anche se talvolta noi sindaci chiediamo l’impossibile. Grazie per tutto”. 

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Sono partiti da alcune settimane i lavori di ricostruzione per i laboratori dell’Itts in viale Mazzini, già appaltati prima del sisma ma il cui progetto è stato adattato al corpo centrale della scuola, demolita dopo il terremoto.

Su questo e sulla necessità di essere un territorio coeso e unito si è concentrato il presidente Pettinari: “Un tempo attorno al focolare e alla mensa povera si affrontavano le difficoltà del giorno dopo, insieme. E insieme il nostro Paese ha affrontato tante difficoltà. Questa è una lezione di cui dobbiamo far tesoro anche in una difficoltà così grande come quella del terremoto. Le persone ci chiedono di essere compatti, non servono le polemiche, ma il confronto. Molte norme vanno cambiate ma ciò che non possiamo permetterci è quello di competere tra di noi. Un istituto tecnico o professionale senza laboratori - ha poi aggiunto - non può esistere, chiedo scusa perché è tardi, i soldi per i laboratori sono arrivati un anno dopo esatto. Lunedì faremo il primo getto delle fondazioni e poi procederemo con i lavori per il piano terra. Per essere più rapidi - ha concluso - abbiamo realizzato la variante al progetto pur non avendo gli 80mila euro aggiuntivi che ha stanziato l’ufficio commissariale. Avremmo dovuto aspettarli ma abbiamo deciso di proseguire con le economie della gara”.

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Poi tutto si è spostato nuovamente nel piazzale Luzio per le premiazioni dei vincitori della gara.

Per il percorso di 2,5 chilometri, dedicato agli studenti di elementari e medie, i maschi arrivati sul podio sono Cruciani Marco (1° posto), Zagaglia Mattia (2° posto) e Mattia Lullo (3° posto), tutti e tre del Tacchi Venturi di San Severino. Le femmine sono Costantini Chiara (1° posto) di San Ginesio, Kaur Harpeet (2° posto) di San Severino, Francucci Giorgia (3° posto) anche lei di San Severino.

Per la gara di 5 chilometri, aperta a tutti i primi tre classificati sono: Vanni Edoardo, Giorgi Patrizio e Pavoni Pietro. Le donne: Pignataro Roberta, Zaharia Fiorella, Selita Jessica. 

Gaia Gennaretti

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“Voglio pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi”. Sono le parole di Francesco Guccini dedicate a Ilaria Raggi, la giovane mamma che ha perso la vita a seguito di un drammatico incidente lungo la provinciale Murattiana, a Tolentino. Nonostante gli sforzi dei medici dell’ospedale Torrette di Ancona, il suo cuore ha smesso di battere dopo una settimana e oggi pomeriggio l’ultimo saluto, a San Severino. La celebrazione è avvenuta nella chiesa di Santa Maria della Pieve, in via Zampa. Poco più in là Ilaria aveva trascorso un anno in camper: aveva perso la sua abitazione col terremoto. Qualche mese fa si era poi trasferita a Passo di Treia in autonoma sistemazione.

Una cerimonia straziante, con una folla di persone che non sono volute mancare per l’addio a Ilaria. A celebrare, don Aldo Romagnoli: “Ti ho conosciuto da bambina, venivi agli scout - ha raccontato - e ricordo che mi facesti prendere un grosso spavento. Eri sempre vivace, mai ferma e una volta sei caduta dalle scale e abbiamo dovuto portarti all’ospedale. Sei rimasta lì, sotto osservazione, per tutta la giornata. Poi ti ricordo da giovane - ha proseguito - in un momento di sofferenza. Avevi perso tuo padre, che era un po’ anche amico mio. E infine da mamma, quando hai portato tuo figlio in parrocchia agli scout. Hai voluto che contribuissimo alla sua crescita”.  Don Aldo l’ha ricordata come una persona piena di grinta e di determinazione. Poi un pensiero al figlio, per fortuna rimasto quasi illeso dall’incidente: “Non l’hai persa del tutto, è in un’altra casa ma continua a vegliare su di te, a prendersi cura di te e tu puoi parlarci. Puoi ascoltarla ancora e sentire il suo amore. Puoi ancora dirle che le vuoi bene. Infine - ha concluso - una parola a me e a voi tutti. La vita è bella, fragile, non ne siamo i padroni ma i custodi. Dobbiamo vivere pienamente ogni momento, senza sprecarli”.

Poi, prima della conclusione della celebrazione, la lettera dei vicini di camper che con lei hanno condiviso un anno fatto di momenti difficili ma anche di istanti di serenità, felicità e divertimento.

“Ci sembra ancora di vivere un brutto, terribile sogno e non aspettiamo nient’altro che risvegliarci e rivederti col tuo sorriso. Eri una forza, eri la forza fatta persona: con la tua grinta riuscivi a trascinare anche chi, più anziano di te, era veramente abbattuto e soffriva per la perdita della propria casa. E magari dentro di te, soffrivi e avevi paura più di chiunque altro - prosegue la lettera - ma non mancavi mai di essere coinvolgente per tutti”. Ilaria era l’anima del villaggio, sempre pronta a rimboccarsi le maniche anche dopo una dura giornata di lavoro, era “l’anima di quella strana famiglia allargata e mai potremo dimenticare la tua grinta, il tuo splendido sorriso, le giornate, le serate, il tuo amato gelato alla nocciola e le tagliatelle, e tutti i momenti passati insieme. Anzi, saranno la nostra forza, ci ricorderanno di non perderci e di rimanere uniti perché il terremoto non ci ha solo tolto tanto, ci ha anche dato amicizie forti e bellissimi momenti di condivisione e non dobbiamo perdere questa opportunità. Non dobbiamo farlo nemmeno per te: ti porteremo sempre con noi, anche se niente sarà più come prima. Noi possiamo solo ritenerci fortunati di averti potuto conoscere e vivere. Veglia su tutti noi e ricordaci di sorridere più spesso”.
Gaia Gennaretti

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Venerdì, 25 Maggio 2018 17:01

Camerino e Muccia senza acqua

Rottura dell'acquedotto comunitario Acquasanta in loc. Pintura di Lucciano-Zona PIP 2 a Pieve Torina. Interrotta l'erogazione dell'acqua a servizio dei Comuni di Camerino e Muccia, al fine di procedere all'urgente riparazione tramite  ditta specializzata di fiducia che è stata tempestivamente incaricata dall’unione Montana di Camerino proprietaria  dell’ infrastruttura idrica in questione.

Si è provveduto allo svuotamento con pompa del pozzetto posto in corrispondenza dell'intersezione tra l'acquedotto comunitario e quello di Collattoni-M. Cavallo (sempre a servizio del Comune di Camerino), oltre che una linea di metano, ritenendo necessario ricercare la perdita esternamente allo stesso, mediante uso di escavatore. A causa di tale complicazione, si ritiene che la riparazione difficilmente possa essere conclusa prima di sabato sera salvo ulteriori imprevisti. Pertanto i Comuni di Camerino e Muccia sono stati invitati a predisporre cautelativamente servizi sostitutivi

per garantire l'approvvigionamento idropotabile alle rispettive popolazioni, invitate anche a fare un uso responsabile della risorsa idrica per il massimo risparmio dell'attuale dotazione. 

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Una lezione di "prevenzione culturale", corredata da grafici mappe e immagini, per capire come geologi ed esperti sismologi studiano i terremoti. E' quella che ha preso vita nell’aula A della sede di Geologia di Unicam, davanti ad una platea formata da docenti, studenti universitari e comuni cittadini. L'occasione è stata offerta dal seminario organizzato dalla sezione di Geologia- Scuola di Scienze e Tecnologie dell’università di Camerino. e dedicato in particolare alla sequenza sismica iniziata il 24 agosto nell’Italia Centrale. Introdotte dal responsabile prof. Emanuele Tondi, le relazioni della ricercatrice Maddalena Michele e del dottor Lauro Chiaraluce, esperti della sezione terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.  I due sismologi lavorano nella rete della sala sismica dell’INGV e, in questi anni, hanno registrato, elaborato e analizzato tutte le scosse sismiche che la popolazione ha sentito dal vero; durante la loro relazione hanno fatto capire al pubblico quello che, da un punto di vista sismologico, è accaduto nel nostro territorio  a partire dalla scossa del 24 agosto 2016 e fino all'ultimo evento del 21 maggio 2018, periodo nel quale sono stati localizzati circa 90.000 terremoti. La dottoressa Michele ha presentato il lavoro  svolto sulla sequenza sismica di Amatrice, illustrando in particolare, l’anatomia del sistema di faglia descritto dalla sismicità della sequenza, basandosi sulle rilocalizzazioni eseguite, in parte periodicamente aggiornate e in parte confluite in un lavoro che è in pubblicazione. Al centro dell’intervento anche la cinematica che descrive il sistema di faglia, per concludere con l’illustrazione degli aspetti riferiti all’evoluzione spazio-temporale della sismicità. Area di studi,o la sequenza sismica Amatrice-Visso- Norcia del 2016 con la rilocalizzazione di tutti gli eventi fino al 21 maggio 2018. Secondo quanto affermato dalla ricercatrice, la sismicità risulta essere quasi confinata ai bordi, dalla sequenza di Colfiorito del 1997 e dalla sequenza sismica de L’aquila del 2009.

Quindi, il dottor Lauro Chiaraluce, responsabile della sezione mobile dell'INGV ha illustrato  il lavoro che si svolge quotidianamente nella sala sismica dell'ente preposto dallo Stato al monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica su tutto il territorio nazionale.“ Noi che ci occupiamo di terremoti,- ha detto-   facciamo riferimento alla sala sismica dove si fa sorveglianza 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno;  tutte le stazioni sismiche che sono installate sul territorio nazionale, acquisiscono continuamente dati e li trasmettono al centro di acquisizione dove tre persone a turno, giorno e notte, localizzano terremoti.  Quando c’è un terremoto, sopra una certa magnitudo locale, che ‘in tempi di pace’ è di 2.5, - ha proseguito Chiaraluce- secondo il protocollo, ci attiviamo tramite la linea diretta con la Protezione civile e, nell’arco di due minuti avvertiamo del terremoto che c’è stato e in quale zona. Dopodiché, entro 5 minuti dobbiamo dare una prima localizzazione e una prima stima della magnitudo ed entro 30 minuti la localizzazione definitiva e magnitudo definitiva . Questo è il motivo per cui noi utilizziamo la magnitudo locale, che forse non è la più esatta che possiamo calcolare, ma sicuramente la più veloce e speditiva ; si calcolano le ampiezze su tutte le componenti del sismogramma, si fanno delle medie e si dà la magnitudo locale. Poi la magnitudo, sia la localizzazione ,epicentro ed ipocentro, viene migliorata secondo altri calcoli e informazioni degli strumenti. Ecco perché spendiamo tanto tempo per cercare di migliorare la localizzazione esatta di ogni terremoto, fino ai terremoti più piccoli perché vedere la distribuzione nello spazio degli ipocentri del terremoto ci permette di ricostruire l’anatomia del sistema di faglie. Vediamo pure come la sismicità evolve nel tempo , per capire se la sismicità migra in una direzione o in un’altra per capire se ci sono dei comportamenti che possano far comprendere da che parte andrà la sismicità. Cerchiamo dunque di migliorare le informazioni in termini di localizzazione dei terremoti e per fare questo , qualora si verifichino eventi sismici di magnitudo locale sopra a 5, in tutta Italia abbiamo una serie di stazioni sismiche e cioè strumenti che portiamo immediatamente per un periodo di tempo temporaneo nell’area epicentrale per migliorare le informazioni. A differenza del 1997, quando non c’erano neanche i telefoni cellulari, passando per l’Aquila quando la comunicazione era accresciuta , dopo pochi mesi siamo riusciti ad avere un’immagine del sistema di faglia già ad alta risoluzione perché ad esempio oggi addirittura le stazioni sismiche che portiamo in campagna ci mettiamo una SIM che trasmette in tempo reale alla sala sismica di Roma. Più stazioni sismiche più il sistema migliora . Dallo studio di una nuova sequenza sismica la comunità scientifica e la comunità capisce tante cose; si avanza per errori e per esperienze fatte”. Chiaraluce ha sottolineato come l’evoluzione della tecnologia, l’aumento degli investimenti e l’incremento delle informazioni dei sensori abbiano comportato un miglioramento delle informazioni scientifiche sui terremoti, con una maggiore capacità di registrarli rispetto al passato.

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In un territorio continuamente sottoposto a quelli che ormai sappiamo chiamarsi ’aftershoock ‘ e con i quali si è imparato a convivere per forza di cose, se molte persone ormai sono in grado di riconoscere la magnitudo della scossa percepita, altri attendono con ansia l’uscita dei dati dell’INGV che talvolta si scontrano con altri dati non sempre coincidenti. Ciò è avvenuto in particolare in riferimento all’ultima scossa del 21 maggio, nella quale secondo EMSC l’epicentro era Treia e che INGV ha localizzato a Muccia alzando la magnitudo da 3.8 a 3.9. A fornirci spiegazioni in merito è il prof. Emanuele Tondi.

“L’affidabilità del dato sismologico, dipende dalla rete sismica e cioè, da quante stazioni sismiche sono presenti nel territorio. L’INGV ha ovviamente la rete sismica più sviluppata. Poi le app si collegano comunque ai dati INGV e dunque anche il dato delle app è corretto; ci sono alcune app che fanno riferimento a dati di enti internazionali che confidano solo su alcuni dati della rete sismica, cmunque provenienti sempre dall’INGV.  L’ultima volta da 3.8 la magnitudo è stata alzata a 3.9.   L’INGV è convenzionato con la Protezione civile e quindi, entro 2 minuti i responsabili debbono dare la localizzazione approssimativa e anche una magnitudo indicativa, di modo che la Protezione civile abbia giàun'idea di cosa è successo; poi dopo 15- 20 minuti si elaborano i dati facendo appunto cernita tra gli stessi, secondo il valore medio e cambiando anche la magnitudo stessa. Ed è chiaro che tra un metodo è un altro si possono avere delle variazioni che, generalmente, si mantengono nell'ordine massimo di uno 0. 3 di variazione. Quanto ad un epicentro diverso- ha spiegato ancora- c'è da dire che i dati che a livello internazionale fornisce l’EMSC  ( Euro-Med Seismological Centre) sono sempre dati precisi a livello internazionale. Per una persona che sta in California un epicentro Camerino, San Severino o Muccia è la stessa cosa; per noi naturalmente non è così, quindi, ogni volta che si vedono i dati dell’EMSC è bene aspettare il dato dell’INGV che arriva dopo qualche minuto ma che è più preciso.Quanto alla scossa di 3.9 - ha aggiunto il prof. Tondi-  è sempre riferita alla sequenza del sisma iniziato a sud il 24 agosto e propagatasi poi a nord con gli eventi più forti di fine ottobre 2016 e, da allora, tutta la zona è instabile; la zona tra Muccia e Amatrice  già era a suo tempo zona instabile  Questi terremoti che continuiamo ad avvertire  fanno dunqueparte della stessa sequenza ed essendo più piccoli di quelli più grandi, sono appuntochiamati aftershocks. Non si è originata una nuova faglia; la sequenza è sempre quella – ha affermato-. Le faglie non si originano infatti da un momento all’altro; possiamo dire che a Muccia grandi faglie come quelle che conosciamo del Vettore, non sono presenti, anzi termina proprio il sistema di faglie del Vettore. Chiaro poi che nella zona a nord di Muccia e cioè nell’appennino centro settentrionale, in passato ci sono stati terremoti piuttosto forti; ricordiamo quello del 1799 tra Camerino- San Severino- Tolentino, quelli del 1741 a Fabriano e del 1746 a Gualdo Tadino. E’ chiaro dunque che altre faglie ci sono, ma sono un po’ più piccole di quelle del Vettore. I terremoti avvengono purtroppo sempre negli stessi posti quindi, prima o poi, non possiamo sapere quando, quei terremoti si ripeteranno e il nostro consiglio è sempre quello di fare in modo di abitare e frequentare edifici che possano sopportare tranquillamente le sollecitazioni di questi sismi che non sono così grandi. Ridurre il rischio sismico si può". 

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Un ultimo gesto d'amore: Ilaria Raggi, la giovane mamma 44enne di San Severino, deceduta due giorni fa dopo una settimana di agonia a seguito del terribile incidente avuto il 15 maggio, ha donato i tessuti dando così speranza a centinaia di persone.

I funerali sono fissati per domani, alle 15:30 nella chiesa di Santa Maria della Pieve, in via Zampa, dove per un anno la donna ha vissuto in un camper dopo aver perso la casa a seguito del sisma.

Famigliari, parenti e amici hanno dovuto attendere poiché la Procura aveva disposto l'autopsia sulla salma. Infatti è in corso un'indagine per chiarire la dinamica ed eventuali responsabilità dei due autisti coivolti nell'incidente, uno a bordo di un camion che trasportava un bobcat e uno di un furgone Fiat Ducato.

In macchina con la donna c'era anche suo figlio di 12 anni che per fortuna non ha riportato conseguenze ed è stato dimesso dall'ospedale Torrette dopo un paio di giorni.

Mentre da Passo di Treia si dirigevano a Tolentino, la mattina del 15, con una Toyota Yaris nuovissima, Raggi ha prima urtato frontalmente il camion che sopraggiungeva sulla corsia opposta, ha poi fatto un testacoda ed è stata colpita dal Ducato che viaggiava nello stesso senso di marcia. Mamma e figlio sono stati estratti dalle lamiere dai Vigili del Fuoco e immediatamente trasportati all'ospedale Torrette di Ancona in eliambulanza. Ha subito diverse operazioni ma le fratture e i traumi riportati erano troppo gravi e dopo sette giorni di lotta il suo cuore non ce l'ha fatta.

g.g. 

 

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L’incontro con gli studenti del biennio su “Disabilità e sport” apre domani la decima edizione della manifestazione podistica “Ricostruiamo… di corsa” alla quale, da sempre, si legano convegni e riflessioni sulla sicurezza e la prevenzione ma anche sulla lotta all’abuso di alcol e droghe. Un importante progetto, promosso col patrocinio del Comune di San Severino, che vede protagonisti l’Itts Eustachio Divini e l’Istituto Professionale Pocognoni.

Alle 8:30 al teatro Italia saliranno in cattedra Manuel Trebbi, atleta pesarese vittima di un incidente in moto che si è fatto costruire una protesi in acciaio per poter praticare allenamenti e gare. Con lui anche Ivan Cottini, ex ballerino di “Amici” di Maria De Filippi malato di sclerosi multipla che ogni giorno lotta con coraggio e con una forza incredibile. In programma poi gli interventi di Alessia Venanzoni, coordinatrice dei servizi di salute mentale dei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali delle Unioni Montane di San Severino e di San Ginesio ed Ilenia Cittadini, educatrice specializzata in riabilitazione psichiatrica e pedagogista clinica che illustrerà i laboratori attivati nelle scuole settempedane in tema di prevenzione. All’incontro, promosso in collaborazione con l’associazione sportiva dilettantistica “Santo Stefano”, interverranno anche i giocatori e la squadra di basket in carrozzina che milita in serie A e che si è classificata terza nel campionato appena conclusosi.

In serata, a partire dalle ore 21, in piazza Del Popolo spettacolo di varietà presentato da Marco Moscatelli e Barbara Chiappini con la partecipazione straordinaria di Filippo Roma delle Iene e di tanti ospiti locali fra cui il duo comico Lando e Dino.

Sabato l’evento entra nel vivo con la manifestazione podistica, aperta a tutti, sui tre percorsi della camminata non competitiva di 5 chilometri per le vie del centro storico, la corsa competitiva di 2 chilometri e mezzo per gli studenti delle scuole medie e la corsa competitiva di 5 chilometri per tutti, studenti e non. Tra le novità della decima edizione, inoltre, ci sarà anche un percorso stracittadino. Ospiti d’eccezione i bersaglieri della fanfara umbra e i volontari dell’Ordine di Malta che presteranno servizio insieme ai volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, a quelli dell’Associazione Nazionale Carabinieri e agli agenti della Polizia Municipale.

La mattinata sarà animata anche dalla voce di Francesco Capodacqua direttamente da Amici di Maria De Filippi. Ad aprire la manifestazione, alle ore 8:30, sarà il corteo “MentiIndipendenti” dei Servizi di Sollievo dell’Unione Montana del Potenza, Esino e Musone di San Severino con la distribuzione di materiale informativo cartaceo e l’annuncio di alcuni slogan che saranno divulgati dai ragazzi dell’Ipsia Pocognoni che per l’occasione attraverseranno il centro storico fino a raggiungere la partenza della competizione. A firmare la regia di “Ricostruiamo… di corsa” come sempre saranno Rodolfo Benigni, Paola Fiori e Livio Poleti.
g.g.

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Iniziati a Camerino, i lavori di completamento e ampliamento del polo scolastico provinciale. A disposizione la somma di 2,6 milioni di euro che verranno utilizzati per la realizzazione di laboratori didattici, per la sistemazione dell’ingresso a monte, la copertura del campetto esterno e per il completamento dell’auditorium. I 2,6 milioni di euro provengono da due finanziamenti; il primo di 1,6 milioni di euro, era già destinato al polo scolastico come somma accantonata dalle economie del sisma del 1997; la parte restante è stata invece messa a disposizione dalla protezione civile a seguito del terremoto del 2016.

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“Partita la prima tranche di lavori, nell'ambito del piano di completamento della struttura che verrà sviluppato in più anni - spiega il dirigente dei licei Francesco Rosati-; al terzo piano del polo scolastico la ditta ha iniziato a realizzare le nuove aule polivalenti, in un locale ancora a grezzo e che in origine avrebbe dovuto essere destinato a mensa. Nello specifico, si tratta di tre nuovi laboratori scientifici, informatici e linguistici; già da settembre saranno a disposizione degli studenti dei Licei. Progetto pronto anche per la copertura del campetto esterno da calcio e tennis n erba sintetica che condividiamo con gli studenti dell'Istituto Antinori, opera per la quale, comportando una modifica del prospetto esterno, è stato necessario attendere il parere favorevole del comune. Con la copertura del campetto, avremo una ulteriore palestra esattamente sopra a quella precedente. Le due scuole dell’ Antinori e dei Licei,- continua Rosati- oltre ad una sala ginnica, avranno a disposizione due ampie palestre. Altro lavoro che partirà a ridosso, secondo le informazioni che giungono dall’ufficio tecnico della provincia, quello relativo al completamento dell'auditorium che sarà utile anche all'intera cittadinanza. Una struttura molto bella, con capienza di circa 400 persone e che spero possa essere utilizzata anche per altre attività, oltre a quelle scolastiche prioritarie. C’è poi la sistemazione dell’area principale a monte, con l'ingresso definitivo della scuola e la realizzazione di parcheggi, lavori che, come molti sanno, si dovrebbero integrare con quelli che la Protezione Civile sta attuando per la realizzazione della strada che collegherà Madonna delle Carceri con l’area delle  SAE e,anche lì speriamo nella prossima consegna. Tutta questa zona si arricchisce: qui verrà costruito anche il nuovo plesso Betti; siamo vicinissimi all'Università di Camerino che raggiungiamo spesso a piedi per recarci nei loro laboratori: si ricrea dunque un Polo scolastico che va dall'infanzia fino alle superiori, mentre la città si ripopola poco lontano e, sempre con l'idea e la prospettiva di fare il prima possibile per riappropriarci del nostro amato centro storico. C’è comunque da dire che, rispetto ad altre realtà, noi abbiamo almeno una ‘cittadina di studi’ che diventa attrattiva. Una dimostrazione lo è il fatto che nel marzo scorso abbiamo avuto anche un ottimo riscontro da parte delle iscrizioni; a metà maggio il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale ha assegnato le classi per l'anno scolastico 2018/19 e, come da tre anni a questa parte, confermiamo 8 classi prime e il gap tra diplomati e matricole quest'anno è di più 50, per cui arriveremo a contare circa 750 studenti. Siamo orgogliosi di questo risultato- conclude Rosati-; 6 anni fa eravamo poco sopra i 500 per cui l’aumento è considerevole. Come le famiglie e gli studenti sanno, noi badiamo soprattutto alla qualità, tuttavia i numeri sono importanti perché, ne consegue anche un aumento del personale e, negli ultimi 4 anni, da noi sono passati di ruolo molti giovani insegnanti che hanno creato un ricambio e un’integrazione molto buona con i docenti più esperti. Ne risulta pertanto arricchita la struttura scolastica, di studenti, di personale, di docenti e, adesso, anche di opere, grazie alla provincia che si sta impegnando molto su questo”.

C.C.

Sotto il campetto di calcio dove sorgerà la nuova palestra

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 Nella foro sotto l'auditorium dacompletare 

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 La strada d'accesso da sistemareIMG 20180523 121745815

Lavori in corso nell'area laboratori IMG 20180523 121243341

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Non c’è pace per Caldarola, presa di mira questa volta da una violentissima, ed insolitamente lunga, bomba d’acqua, tanto da costringere il primo cittadino Luca Maria Giuseppetti a richiedere in Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

Nel pomeriggio di lunedì scorso, e in misura fortunatamente più lieve anche ieri, piogge violentissime con fulmini e saette, hanno martirizzato la comunità caldarolese.

Strade invase dal fango a causa di una trentina di smottamenti di terreno, scantinati e garage allagati. Tubature scoppiate e pozzetti divelti.

Cimitero e cappelline private completamente invasi dal fango.

Violenti fulmini che, abbattuti su case private e alberi, hanno causato notevoli danni.

E poi la scuola media, il cui sotterraneo è stato completamente invaso da diversi centimetri d’acqua. Ad aggravare ulteriormente la situazione l’irrimediabile danneggiamento delle attrezzatura scolastiche che vi erano state ammassate in attesa della fine dei lavori.

Una lunga lista di danni che va ad aggravare una situazione già drasticamente complicata a causa di un terremoto che ha messo in ginocchio la comunità e che non placa la sua ira.

Il sindaco Giuseppetti, nel ringraziare la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e gli operai del comune per l’immediato intervento prestato durante l’emergenza, ha presentato un conto in Regione che ammonta a circa 250 mila euro, considerati anche i lavori che si stanno rendendo necessari per ripulire le strade e le fogne e ripristinare la normalità.

Ciò che lascia l’amaro in bocca” secondo una riflessione del sindaco Giuseppetti “è la scarsa attenzione che si pone su situazioni di tale portata per una comunità come Caldarola. Spesso la stampa riporta sulle prime pagine dei propri giornali, o tra le prime notizie dei propri telegiornali, argomenti di una banalità quasi irritante, lasciando “ai titoli di coda” informazioni come questa, quasi come se la vita di piccoli comuni come Caldarola fosse meno importante di superficiali avvenimenti nelle grandi città. Tutto ciò è demoralizzante”

 

Gli effetti della "bomba d'acqua

 

frana caldarola

 

fonticelle

 

acqua

Pubblicato in Cronaca

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