Notizie di cronaca nelle Marche

Il Comune di San Severino, dopo i tristi fatti di Genova, ha avviato un’operazione di controllo e censimento dei ponti presenti sul proprio territorio, uno dei più vasti di tutta la regione Marche con i suoi 195chilometri quadrati. 

Le verifiche sono state effettuate dai tecnici dell’ufficio Manutenzioni e da quelli dell’ufficio Sisma.

Non sono emerse particolari criticità – sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei – ma il monitoraggio continua. La sicurezza e la manutenzione dei ponti, così come quella delle strade, è necessaria e ci stiamo già adoperando per attuare una puntuale opera di prevenzione. Laddove ci sarà bisogno saremo prontiaintervenire o far intervenire gli enti preposti perché alcune strutture sono di competenza di Provincia, ente che sta svolgendo anch’esso controlli, ed Anas”.

L’elenco dei ponti censiti, e la loro condizione, è stato già spedito al ministero delle Infrastrutture. La verifica ha già riguardato il ponte lungo la strada comunale delle Camere, quella vicinale che conduce alle grotte di Sant’Eustachio, ponte Sant’Antonio che si trova a uno degli ingressi della città, il ponte sulla strada comunale San Pacifico, quello lungo il viale del Cappuccini, sulla comunale via San Paolo, in via del Vallato, in via Settempeda e in viale Varsavia. Controllata anche la situazione del ponte dell’Intagliata, di quello di via Aristide Merloni, dei collegamenti con le frazioni di Parolito e Carpignano, quello di Fondiola, il tombato sulla comunale per Colmone, il ponte di viale Santa Margherita a Cesolo, quello di via del Mulino e quello in località Fontecupa fra Stigliano e l’abitato di San Severino. 
g.g.

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“Agire su tre fonti. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli sta facendo figli e figliastri e non ha rispettato la legge”. È ancora sul piede di guerra il comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino dopo che il governatore ha deciso di chiedere una deroga al Governo alla chiusura del reparto maternità di Fabriano. Reparto di cui egli stesso aveva disposto al chiusura, insieme a quelli di San Severino e Osimo, con la determina regionale 931 della vigilia di Natale del 2015. All’epoca Ceriscioli dichiarò che non sarebbe tornato sui suoi passi, i reparti con meno di mille parti annui non erano sicuri e andavano chiusi. Se non fosse che per San Severino e Osimo, una deroga dell’allora ministro Lorenzin esisteva già: i reparti situati in zone montane o disagiate e mal collegate potevano limitarsi a un minimo di 500 parti. Che erano ampiamente superati. 

 

Marco Massei, vice presidente del comitato per l’ospedale settempedano, cosa pensate del fatto che Luca Ceriscioli abbia chiesto al Governo una deroga per il reparto nascite di Fabriano?

 

Senza nulla togliere al punto nascite di Fabriano, questa non è una battaglia contro qualcuno, riteniamo che sia una scelta irrazionale e contradditoria. Si decise qualche anno fa di chiudere i punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino. A quell’epoca precisò che non avrebbe chiesto alcuna deroga. 

 

E invece?

 

E invece oggi ci fa sobbalzare dalla sedia venire a sapere che per Fabriano, che era il punto nascite con meno numerosità di parti e quindi il primo ad essere chiuso, abbia chiesto una deroga, dunque di aggirare la norma. La nostra realtà invece, come quella di Osimo, che rispettava i parametri di legge non è stata considerata e in tal senso non è stata rispettata la legge che prevedeva giù una deroga per reparti situati in zone montane o ritenute disagiate ma che raggiungessero un minimo di 500 parti. È stata fatta una politica di figli e figliastri. 

 

E cosa proponete ora?

 

Ci siamo riuniti ieri sera e abbiamo deciso di lavorare su tre fronti: uno locale, comunale con l’aiuto dei consiglieri chiederemo all’amministrazione di prendere una posizione e a far notare questa discriminazione; vorremmo che si porti anche all’attenzione del consiglio regionale attraverso una mozione dei consiglieri regionali. Infine, stiamo contattando i politici eletti del territorio a livello governativo perché segnalino al Governo, l’irrazionalità della politica sanitaria regionale delle Marche che naviga a vista e compie azioni che discriminano i cittadini.

Gaia Gennaretti 

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Passione vacanze in campagna. Il terremoto del 2016 non ha fermato l’afflusso di turisti stranieri che vengono nel territorio marchigiano, e specialmente nell’entroterra maceratese, per trascorrere le vacanze estive. Anzi, l’incoming ha registrato un aumento fino al 15%. A dirlo è Frediano Palmili, di Rent Italy, un brand del tour operator settempedano Movimondo che gestisce circa 50 fra ville e casali di campagna in tutta la Regione

Chi si affida a questo servizio è al 95% proveniente dal nord Europa e viene nelle Marche per trovare silenzio e calma, privacy, contatto con la natura e con le tradizioni enogastronomiche.

“Dopo il terremoto - racconta Palmili - eravamo spaventati e temevamo un arresto del flusso di turisti. Peraltro i nostri clienti di solito prenotano con larghissimo anticipo, ad esempio in questo periodo iniziano ad arrivare già le prime richieste per l’estate 2019. Da settembre a febbraio raccogliamo il grosso delle prenotazioni dunque a ottobre abbiamo temuto il peggio. Invece abbiamo avuto un aumento del 12% degli arrivi che poi è cresciuto fino al 15%”. Le strutture private gestite da Rent Italy sono sparse un po’ in tutta la Regione ma un buon 50% è nel cratere sismico o immediatamente fuori: ad esempio a San Severino, Treia, Cingoli, Cessapalombo, Sarnano, Pievebovigliana. Alcune sono nel pesarese e nell’anconetano. 

“I nostri clienti sono al 95% stranieri del nord Europa, soprattutto olandesi belgi e francesi ma di recente abbiamo stretto un accordo con una agenzia di Copenaghen che opera in tutta la Scandinavia e quest’anno abbiamo registrato un aumento del 25% di danesi, svedesi e finlandesi. In generale - spiega - chi sceglie le nostre strutture non cerca il mare. Richiede la piscina in casa piuttosto. Vengono da noi in cerca di contatto con la natura, privacy, momenti di assoluta calma da trascorrere con amici e familiari”. Non tutti, dice Palmili, vanno al mare, al massimo fanno escursioni giornaliere ma sono invece molto interessati all’enogastronomia e alle tipicità locali. Per questo Rent Italy organizza anche dei piccoli tour alla scoperta di aziende locali.

“Tutti rimangono estasiati da questi posti - sottolinea - perché vi possono trovare natura e calma come in Toscana, dove tutti bene o male sono passati, ma con la differenza che non sono ancora troppo turistici.  È un territorio tutto da scoprire. La trovano un’esperienza simpatica, ad esempio, andare dal macellaio o in un qualsiasi altro negozio di paese e non trovare qualcuno che parli inglese”.

L’età media degli ospiti di Rent Italy si è abbassata di una decina di anni: prima si aggirava tra i 45 e i 50 anni, ora è scesa a 35-40 con bambini. Tutto gira intorno alle recensioni o al passaparola dunque è importante fare molta attenzione che il servizio offerto sia perfetto. Unica nota dolente, conclude Palmili, “è la logistica. È penalizzante in alcuni casi. Francesi, belgi o olandesi non hanno problemi a venire in macchina. Ma per chi è più lontano è più impegnativo. Devono prendere l’aereo che nella maggior parte dei casi non atterra a Falconara ma a Roma o Bologna e poi noleggiare un auto. Una migliore accessibilità sarebbe di certo un maggior impulso”.

Gaia Gennaretti 

(In foto, a sinistra Emanuele Piunti e a destra Frediano Palmili, entrambi di Rent Italy)

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Incidente senza gravi conseguenze per le persone coinvolte nei pressi della frazione di Canepina di Camerino; è' avvenuto poco dopo le 9, sulla strada provinciale 256 muccese  Per cause in corso d'accertamento, una Fiat Panda che procedeva verso Camerino è entrata in collisione con uno scooter che proveniva dall'opposta direzione di marcia. Lo scontro è avvenuto proprio davanti al distributore di carburanti. Sul posto i sanitari del 118 di Camerino  che hanno provveduto a prestare soccorso ai rispettivi conducenti dei rispettivi mezzi, le cui condizioni non destano preoccupazione . Solo problemi ad una  caviglia per il giovane disarcionato dalla due ruote, trasportato per accertamenti al pronto soccorso del nosocomio camerte. Tanto spavento ma nessuna conseguenza fisica per il conducente e gli altri due occupanti l'auto  Per i rilievi del caso sono intervenuti sul posto i Carabinieri del Comando Compagnia di Camerino. 

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Giovedì, 30 Agosto 2018 08:38

Hashish e cocaina. Nei guai due tunisini

Sequestrate 36 dosi di cocaina e un grammo di hashi. Arrestato un tunis e denunciato a piede libero un connazionale. È il risultato di un’operazione della guardia di finanza della Compagnia di Civitanova Marche volta al contrasto di traffici illeciti. Un altro duro colpo dunque allo spaccio di stupefacenti. 

Sviluppando alcuni elementi acquisiti nel corso dell’attività info investigativa, i militari hanno individuato una abitazione nel Comune di Civitanova Marche ove erano alloggiati due tunisini collegati con lo spaccio di stupefacenti. 

Nel corso della perquisizione locale i due soggetti hanno negato ogni addebito, ma il fiuto del cane antidroga ha scovato lo stupefacente nascosto dentro un comodino della camera da letto: 36 dosi di cocaina, per un peso complessivo di oltre 37 grammi e quasi un grammo di hashish oltre ad un bilancino di precisione e un coltello con residui di stupefacente. 

Un tunisino di 24 anni, tra l’altro non in regola con le norme che disciplinano l’immigrazione, è stato arrestato e, su disposizione dell’autoritàgiudiziaria inquirente, posto in via precautelativa agli arresti domiciliari;un suo connazionale di 25 anni, invece, è stato denunciato a piede libero.
g.g.

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Arrestati nella notte due italiani di 51 e 40 anni e un romeno 44enne.

La banda aveva tentato un furto al Centro Commerciale “La Rancia” di Tolentino, ma a far sfumare il colpo è stato l'allarme lanciato da una donna che ha udito rumori sospetti provenire dal tetto della struttura.

Avvisati i carabinieri di Tolentino, sono arrivati sul posto con una pattuglia.

I malviventi, sentendosi scoperti, sono fuggiti scendendo prima dal tetto tramite una scala antincendio posta sul retro, e successivamente dileguandosi nell’area vicina.

Sul posto sono arrivati altri equipaggi dell'Arma e dopo circa due ore, due dei tre malviventi sono usciti allo scoperto, tentando invano di forzare di corsa il dispositivo dell’Arma. Bloccati i primi due, le ricerche sono proseguite alla ricerca del terzo.

Nel frattempo sono arrivati anche i Vigili del Fuoco.

Il terzo della banda è stato trovato sdraiato prono a terra e ricoperto di fogliame, nel tentativo, anche stavolta vano, di mimetizzarsi tra la vegetazione. Sul tetto ed addosso agli arrestati hanno trovato numerosi arnesi atti allo scasso, tre passamontagna ed un dispositivo “jammer”, utilizzato per disturbare le frequenze radio, le comunicazioni e gli antifurti.

I tre arrestati, gravati da precedenti specifici, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di convalida e del conseguente rito direttissimo.

Giulia Sancricca

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Mercoledì, 29 Agosto 2018 11:49

Il gomitolo dell’amore colora Tolentino

E’ stato un vero e proprio abbraccio solidale colorato da decine di coperte colorate quello celebrato domenica scorsa, in piazza della Libertà a Tolentino. 

Un incontro tra le popolazioni colpite dal sisma promosso dall'associazione “Il Gomitolo dell'Amore” di Roseto degli Abruzzi.

Un gruppo nato dalla sensibilità di tanti volontari animati dallo spirito di aiutare e sostenere le fasce sociali più deboli, in difficoltà, nonché afflitte per vari motivi da particolari condizioni di disagio che ha voluto dimostrare la propria vicinanza ideale, il proprio affetto e la propria solidarietà alla comunità tolentinate.

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Dopo la visita del sindaco, Giuseppe Pezzanesi, a Roseto degli Abruzzi, la delegazione abruzzese è arrivata a Tolentino per colorare la piazza di mille tonalità differenti: tantissime coperte, realizzate dalle volontarie dell’associazione “Il Gomitolo dell’Amore” al termine della manifestazione sono state donate alle donne tolentinati come simbolo dell'affetto e della solidarietà della popolazione abruzzese. 

Inoltre è stato donato alla Città di Tolentino, un lavoro fatto a mano, che raffigura l’antico Gonfalone del Comune. 

 

Giulia Sancricca

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Mercoledì, 29 Agosto 2018 11:33

Camerino piange la scomparsa di Fernanda Re

Camerino piange la scomparsa di Fernanda Re. Dopo lunga malattia, si è spenta questa mattina alle 6.30 nella casetta dell’area Le Cortine dove lei e suo marito erano andati ad abitare soltanto da pochissimi giorni. Ad uno stato di salute progressivamente indebolito, a seguito del sisma,si erano aggiunti per la sua famiglia anche i disagi della condizione da sfollati. Nata e sempre vissuta a Camerino, Fernanda Re aveva 74 anni; ricordata da tutti per il suo sorriso, per la sua infinita bontà d’animo unita ad un carattere gioviale ed affabile, da giovane aveva lavorato al Bar Centrale. Sposata con Luigino Micozzi , dipendente ora in pensione della Banca popolare di Camerino e attivissimo nel locale Moto Club, dalla loro unione era nato Alessandro. Solo qualche anno dopo Fernanda aveva deciso di mettersi di nuovo in attività, rilevando la gestione di un negozio di generi alimentari nella centralissima via Lili dove non era raro intrattenersi amichevolmente per qualche battuta scherzosa. Sensibile e sincera, votata alla famiglia e al lavoro, Fernanda ha sempre amato il contatto diretto con le persone e chi l’ha conosciuta, le ha sempre restituito stima, amicizia ed affetto. Un volto dunque ben noto a tutta la comunità, addolorata e commossa nell’apprendere la triste notizia del suo decesso. Unanime il cordoglio e i sentimenti di vicinanza nei confronti del marito Luigino, del figlio Alessandro, gestore in città di una copisteria, della nuora Sara e degli adorati nipoti Veronica e Francesco. I funerali si svolgeranno questo giovedì 30 agosto alle ore 10, 30 nella chiesa di comunità di Vallicelle a Camerino

Carla Campetella

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L’autopsia conclusasi ieri ha confermato quella che fin ora era stata una ipotesi degli inquirenti. Paolo Rastelli, 37enne di San Severino, è morto per overdose. Il medico legale Mariano Cingolani non ha riscontrato elementi che possano far pensare ad altre cause e, mentre il corpo è stato riconsegnato ai familiari, Rino Froldi farà gli esami tossicologici per capire quale sostanza abbia stroncato Rastelli. I risultati arriveranno entro 60 giorni. 

Intanto c’è anche un indagato, il soggetto che avrebbe venduto la sostanza al giovane settempedano. Sul caso sono a lavoro i Carabinieri della Compagnia di Tolentino.

Non appena il corpo è stato ritrovato senza vita in casa, in vicolo dell’Acquedotto, si era pensato all’ipotesi dell’overdose poiché erano state rinvenute anche delle siringhe. 

L’ultimo saluto a Rastelli sarà giovedì alle 15:30 nella chiesa di San Domenico, a San Severino.
g.g.

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Sta tentando l’impresa di conquistare il podio del DecaIronman in Svizzera, a Buchs. Alberto Cambio sta affrontando il nono giorno di gara, domani sarà l’ultimo e si può già dire che sta rendendo orgogliosi i suoi concittadini di San Severino. 

Infatti, al momento l’atleta delle imprese titaniche ha già vinto tre Ironman su nove ed è secondo assoluto nella classifica generale. Non solo, se oggi manterrà i livelli tenuti fino ad ora, c’è la possibilità che possa registrare il record assoluto italiano di specialità. Sarebbe insomma una doppia soddisfazione per Cambio che sta gareggiando dal 20 agosto e terminerà il 30. 

La vittoria di una delle giornate è arrivata dopo un principio di ipotermia durante l’ultimo chilometro della prova di nuoto e forzando in bicicletta: Cambio ha avuto tremori per diversi minuti e arti congelati ma spingere in bicicletta gli ha permesso di riscaldarsi e riprendersi. Ad incitarlo lungo il percorso, l’amico Flavio Flauti. 

Per chi si fosse perso l’intervista ad Alberto Cambio di alcune settimane fa, spieghiamo nuovamente cos’è un Ironman e di conseguenza un DecaIronman.

Ironman è una delle distanze standard del triathlon (3,86 km di nuoto, 180,260 km di bicicletta, 42,195 km di corsa). Il DecaIronman dunque è una gara che si svolge per dieci giorni, e ogni giorno si ripete un Ironman.

Cambio pertanto deve percorrere un totale di 38 chilometri a nuoto, 1800 in bicicletta e 422 di corsa.

Gaia Gennaretti

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