Penna San Giovanni ricorda Giovanni Burocchi
“E’ un motivo di orgoglio per la nostra comunità - afferma il sindaco di Penna San Giovanni, Stefano Burocchi - e oltre a questo è importante sottolineare un aspetto: la valenza dell’Arma dei Carabinieri, ci sono persone che dei valori ne fanno il loro credo. Burocchi ha ritenuto opportuno sacrificare la propria vita pur di non tradire gli ordini ricevuti. Questo significa tutto, anche perché proveniva da una famiglia umile che gli aveva impartito insegnamenti di carattere morale”.
Penna San Giovanni si veste quindi della granitica purezza di Burocchi, nato il 14 aprile 1881, poiché quest’anno ricorre il centenario del suo sacrifico: morì nel porto di Fiume il 3 novembre 2019, dentro la nave “Presidente Beker”, salpata dal porto di Ancona per portare viveri a un contingente di soldati Italiani di stanza a Sebenico e dirottata, da legionari di D’Annunzio, verso il porto di Fiume. Fu ucciso proprio da uno di questi, perché si rifiutò di autorizzare lo sbarco dei viveri stivati nella nave. “Siamo italiani come voi ma la consegna ricevuta è sacra…” disse ai legionari poco prima di essere ucciso con un colpo d’arma da fuoco.
In questa frase è racchiusa la forza incommensurabile del suo gesto: priorità alla legalità e al sociale rispetto ai suoi sentimenti personali.
A volere questa celebrazione è stato il generale dei Carabinieri in congedo Governatori, fondator dell’Associazione LumbeLumbe Onlus. LumbeLumbe ha organizzato anche il progetto “Carabinieri e solidarietà” per le scuole che ha visto il coinvolgimento degli alunni delle scuole di Penna San Giovanni e Monte San Martino. Iniziato nel mese di aprile 2019 con l’impiego diretto dell’Arma dei Carabinieri del territorio si concluderà il 5 giugno 2020 nella caserma della Legione Carabinieri di Ancona intitolata proprio a Giovanni Burocchi, con l’assegnazione della borsa di studio che LumbeLumbe ha messo a disposizione. Il progetto prevede incontri periodici con gli alunni durante i quali si è parlato e si parlerà di legalità, solidarietà, educazione alla difesa della natura e di Giovanni Burocchi. La sintesi proposta è che gli eroi non sono quelli con i superpoteri ma coloro che sono capaci di mantenere fede agli impegni presi anche a rischio di dover rinunciare a qualcosa di proprio per una esigenza sociale, della quale possono beneficiare tutti.
g.g.
“Strade più sicure anche dopo gli incidenti stradali”
La gestione è garantita tramite la Centrale Operativa, raggiungibile al numero verde tutto il giorno per 365 giorni all’anno, che attiva le Squadre Operative posizionate capillarmente sul territorio. La cosa più particolare è che il servizio sarà completamente gratuito per il Comune e per i cittadini: “Con l’accordo, che in sostanza consiste nel ripristino post incidente delle condizioni di sicurezza, con attività di pulitura e bonifica della strada sarà a totale carico della società convenzionata, con rivalsa sulle compagnie assicurative. Per noi - aggiunge - i benefici saranno molteplici, innanzitutto miglioreremo il monitoraggio sul patrimonio stradale, salvaguarderemo l’ambiente, ci sarà un rispetto scrupoloso del controllo della filiera dei rifiuti e, in casi di incidente, il ripristino della viabilità avverrà in tempi brevissimi. Questo - conclude - è uno strumento di buon governo”.
g.g.
Una rosa per Norma Cossetto, “simbolo del martirio delle foibe e della violenza sulle donne”
“Nel corso della commemorazione abbiamo deposto delle rose rosse ai piedi del monumento dei caduti di San Severino - spiega Emanuele Piloni - rappresentante del comitato 10 febbraio e dell’associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - e poi abbiamo ricordato la sua storia. Al vicesindaco Vanna Bianconi abbiamo proposto di intitolare alla memoria di questa giovane o una via, una piazza, un giardino o una scuola e siamo pronti a supportare questa iniziativa attraverso una raccolta firme”.
Norma Cossetto nel 2005 è stata anche insignita della medaglia d’oro al merito civile dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
In generale del martirio perpetrato dai comunisti slavi si parla ancora troppo poco: “Negli ultimi anni la situazione è andata migliorando, ci sono state molte manifestazioni - spiega Piloni - prese di coscienza anche da parte della cittadinanza che ignorava queste vicende tuttavia a questa progressiva presa di coscienza ha fatto da contraltare un muro di negazionismo organizzato che ancora oggi nega, appunto, o addirittura giustifica la vicenda delle Foibe, compresa la storia di Norma Cossetto che è il simbolo del martirio ma anche, a mio modo di vedere, della violenza sulle donne che continuare ad essere un tragico fenomeno”.
Gaia Gennaretti
Piano sanitario regionale: “Uno sconosciuto. Vogliamo saperne di più”
g.g.
Recanati alla LuBeC, nella Rete delle Città della Cultura.
A rappresentare Recanati, l’assessore alla Cultura Rita Soccio: “Crediamo che fare rete sulla cultura, confrontarsi con altre realtà sia importante. Quest’anno abbiamo partecipato sia per presentare l’evento Lunaria, col quale partecipiamo al concorso Progetto Art Bonus dell’anno e che invito tutti a votare sulla pagina Facebook di Art Bonus, e per coordinare un tavolo molto interessante sulle nuove tecnologie a servizio della cultura e dei musei”.
Alla LuBeC l'assessore Soccio è stata coordinatrice del seminario "Digital innovation meets cultural heritage" un focus sugli strumenti digitali che favoriscono una maggiore partecipazione e un più profondo coinvolgimento della società alle differenti attività del museo, connettendolo a un sistema di relazioni molto ampio e a un bacino di utenza sempre più esteso e diversificato: “Soprattutto si parla di strumenti immersivi, specie in questo ultimo periodo per attrarre un pubblico più giovane. Da questo tavolo è venuta fuori la necessità di fare innamorare le nuove generazioni e lo si può fare in tanti modi. Molte realtà si sono dotate di videogiochi sull’arte, come Firenze, oppure delle sale immersivi come quella che abbiamo realizzato a Recanati con il Fai sulla poesia dell’Infinito. Chi viene a Recanati a visitare il Colle prima fa un passaggio in queste sale multimediali in cui viene spiegata la poesia e nell’ultima sala fanno una esperienza immersa, con nebbia e con degli specchi che danno la sensazione di intimità”.
g.g.
Operazione di Tolentino, il commento del Prefetto Rolli
GS
Tolentino, si barrica in casa armato - VIDEO ALL'INTERNO
Erano circa le 9 quando un 53enne del posto ha lanciato l’allarme al 112 per il comportamento di suo fratello che vive con lui in via Filzi, al civico 13.
L’uomo, infatti, divorziato e sofferente di crisi depressive, si era barricato nella propria camera da letto, al primo piano, armato dei suoi 3 fucili da caccia, regolarmente detenuti, con circa 50 cartucce calibro 20 a pallettoni.
Sul posto è subito intervenuto un negoziatore del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Macerata per cercare di far desistere l’uomo. Insieme a lui anche altri militari da tutto il Comando Provinciale, nonché una squadra dall’8° Reggimento “Lazio” e distaccata a Porto Recanati per mettere in sicurezza tutta l’area interessata.
A difendere il negoziatore, invece, una Squadra Operativa di Supporto del 13° Reggimento “Friuli Venezia Giulia”, di stanza in Umbria.
Durante le fasi di negoziazione, condotte anche con l’ausilio del fratello, l’uomo ha esploso un colpo d’arma da fuoco col proprio fucile da caccia, dall’interno dell’appartamento, fortunatamente senza ferire nessuno.
La trattativa è proseguita per ore senza alcuna soluzione, mentre il 53enne, in due momenti diversi, è uscito per pochi secondi dal balcone, completamente nudo, imbracciando e puntando il fucile, con il dito sul grulletto, in direzione della piazza sotto l’abitazione, già messa in sicurezza sin dall’inizio dell’emergenza.
Poco dopo mezzogiorno, il 53enne, sempre imbracciando il fucile, è uscito di casa e ha attraversato la piazza, mentre i militari gli intimavano ripetutamente di buttare a terra l’arma.
Ma è quando l’uomo si è avvicinato ad una scuola che le forze dell’ordine sono riuscite a sorprenderlo alle spalle prima che potesse girarsi completamente e sparare. Dopo una breve colluttazione, lo hanno bloccato lungo la salita di vicolo Bezzi, disarmandolo, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118 che lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata per una lesione al capo.
Dopo aver messo in sicurezza il fucile, che era carico con 3 cartucce di cui 1 in canna, i militari dell’Arma hanno arrestato il 53enne per resistenza al pubblico ufficiale, minaccia grave, esplosioni pericolose e porto abusivo di armi da fuoco e di munizionamento.
L’uomo, attualmente ricoverato all’ospedale di Macerata, è sottoposto piantonato dai militari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Tutte le operazioni sul posto, fin dall’iniziale negoziazione, sono state coordinate dal Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti.
Sul posto anche i vigili del fuoco.
GS
VIDEO DISPONIBILE SOTTO
Camerino, in tanti alla scoperta di un "tesoro" di città
Ben 55 i partecipanti presentatisi puntuali alla partenza dalla sede della Pro Camerino, nella piazza del Sottocorte Village. Ricevuto il kit necessario per cominciare la ricerca dei tesori della città, le varie squadre composte da persone di ogni età, in prevalenza camerinesi, si sono addentrate con grande entusiasmo in questa avventura che per molti ha significato tornare bambini. Un fare circospetto e un alone di mistero nei visi imperscrutabili degli Indiana Jones di turno, divertitisi un mondo in una prova che ha consentito loro di tornare a calpestare le amate pietre del centro storico e di venire a conoscenza di luoghi mai esplorati prima. Nel dirsi tutti soddisfatti del pomeriggio inconsueto che ha riunito nel gioco anche molte famiglie, una volta collezionato il numero di mete raggiunte del percorso obbligato, di ritorno alla base hanno ricevuto l’agognato tesoro arancione, un piccolo scrigno contenente materiale donato dal Touring Club e tipicità locali.
In un clima di grande amicizia, favorito anche dalla mite temperatura autunnale, tanto il piacere di aver vissuto una domenica così gioiosa che ognuno in cuor suo si è augurato il ripetersi di simili iniziative. Grande soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale per la collaborazione e per la positiva risposta della comunità, ulteriore riprova del forte senso identitario e di appartenenza nei confronti della città quale tesoro da preservare in tutte le sue caratteristiche storiche, artistiche e culturali. " Siamo davvero felici del successo di questo appuntamento- ha dichiarato l'assessore al turismo e cultura Giovanna Sartori. Per nulla scontata la riuscita, visto che era la prima volta in assoluto per Camerino. Quattordici i gruppi in gara che a partire dalle ore 15 hanno girato nelle diverse zone della città, compresa quella tornata agibile e fruibile del centro storico, alla scoperta dei tesori e trovando la chiave giusta agli indovinelli proposti. La cosa che mi ha fatto più piacere è che tanti camerinesi hanno voluto partecipare a questa divertente iniziativa, segno del grande attaccamento alla loro città".
cc
Nel fosso di Elcito una discarica abusiva
Una passeggiata in tranquillità in un pomeriggio autunnale, e salta fuori una discarica abusiva in uno dei luoghi più belli e suggestivi del territorio settempedano. Succede nel fosso di Elcito dove qualche giorno fa è passato l'architetto Luca Maria Cristini per una escursione. La sorpresa e l'amarezza nello scoprire una vera e propria discarica probabilmente lì da anni: copertoni, lamiere zincate, plastica. E chissà, andando a scavare cos'altro potrebbe uscir fuori. Cristini ha documentato con delle foto la presenza di tutto questo lanciando anche una proposta: "Quei sedimenti sono lì da decenni. Andrò a fare foto più eloquenti. Perché non fare una grande corale edizione di Puliamo il Mondo? Con Agesci, Masci, Legambiente, Protezione Civile, Cai, il Cosmari e chi vuole collaborare?".
g.g.
Si sente male mentre va a caccia
g.g.