Notizie di cronaca nelle Marche
Nuovi interventi di edilizia scolastica per il campus di Camerino. La Provincia di Macerata ha approvato il progetto definitivo per l’adeguamento sismico dell’edificio che ospita la palestra e la realizzazione della copertura del campetto esterno. Il complesso scolastico, che si trova in Via Madonna delle Carceri, è la sede del Liceo Linguistico, Sportivo, delle Scienze Umane e dell’ITCG “Antinori”, e ospita provvisoriamente anche il Liceo Classico e Scientifico “C. Varano”, dato che l’edificio situato nel centro della città è stato dichiarato inagibile dopo gli eventi sismici del 2016. La Provincia ha stanziato 940 mila euro, con risorse provenienti dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dai fondi POR Fesr, per realizzare una copertura in acciaio a protezione del campetto, sorretta da nuovi speroni in calcestruzzo armato che fungeranno anche da opere di controventamento per la struttura portante.
I lavori fanno parte di un progetto, che interessa il polo di Camerino, più ampio; è suddiviso in 3 stralci e prevede un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro. L’adeguamento sismico dello stabile che ospita la palestra e la realizzazione della copertura del campetto esterno rappresenta proprio il primo stralcio.
“Questo intervento - afferma il Presidente Antonio Pettinari - si inserisce tra alcune opere realizzate, con un investimento di un milione e centomila euro, ed altre già programmate. Tra i lavori svolti ci sono la sistemazione del versante sud del campus con opere di fondazione per un importo complessivo di circa 700 mila euro; la realizzazione dei laboratori di chimica e informatica per l’Istituto Socio-Psico-Pedagogico, utilizzati anche dai Licei trasferitisi qui dopo il terremoto, per un valore di 250 mila euro; l’ultimazione di nove aule per una spesa di 150 mila euro”.

f.u.
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L’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche stanno realizzando due laboratori per testare l'efficacia delle mascherine chirurgiche prodotte dalle imprese manifatturiere  per arginare la pandemia.
A fronte delle richieste della Regione Marche, delle associazioni di categorie e della Camera di Commercio delle Marche, i due atenei si sono subito attivati per la creazione di laboratori per eseguire i test di efficacia e sicurezza sulle mascherine chirurgiche.

Nasce da questa esigenza il servizio di test che le due università  offriranno, attraverso i loro laboratori, con la finalità di incentivare, potenziare ed implementare attività utili alla gestione dell’emergenza sanitaria COVID-19, svolgendo ricerca e offrendo servizi di prove sperimentali. I laboratori di prove per maschere facciali saranno da supporto alle strutture sanitarie, agli operatori, alle imprese e ai cittadini. In particolare saranno forniti servizi di prova alle imprese manifatturiere che intendono produrre maschere facciali a uso medico (mascherine chirurgiche).

“Sostengo da sempre – ha sottolineato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – che l'innovazione tecnologica che si produce nei laboratori universitari debba essere messa a disposizione del territorio, in ogni sua forma; questo è uno dei principi della Terza Missione degli Atenei e questa volta, in collaborazione con il collega Rettore prof. Gregori, che ringrazio, abbiamo voluto declinarla in una azione concreta a beneficio della collettività e della salute pubblica. Abbiamo fatto con orgoglio un grande sforzo per implementare la strumentazione a disposizione nei nostri laboratori e ringrazio i colleghi docenti e ricercatori che si sono subito resi disponibili per effettuare i test che potranno iniziare già a partire dalla prossima settimana”.

“Mai come in questo momento si comprende il valore della ricerca scientifica a favore di tutti – afferma il Rettore Univpm Prof. Gian Luca Gregori-. Il nostro laboratorio è frutto di un lavoro di squadra dove hanno lavorato insieme docenti e personale in modo interdisciplinare di Scienze, Ingegneria e Medicina. L'Università oltre a fornire formazione e dare ai suoi laureati nuove conoscenze ha anche un ruolo importante nella ricerca e innovazione per il territorio, per le imprese e i cittadini, e questo si può ottenere solo mettendo in sinergia le diverse competenze. La collaborazione con l’Università di Camerino avviata da tempo prosegue anche oggi e ringrazio per questo il Rettore prof. Pettinari”.
C.C. 
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Quella che si sta vivendo in questi giorni non è una crisi soltanto sanitaria ma anche economica, con lavoratori autonomi ed artigiani che versano in difficoltà ogni giorno di più; tra questi Marco Baldini, tatuatore matelicese che sulla pagina del proprio studio (Leftorium Tattoo Studio) ha pubblicato un doloroso annuncio: “Nei giorni scorsi ho atteso molto tempo per parlare - scrive Marco - ma ormai è giunto il momento: dopo nove anni, nonostante ami quello che faccio, non ho altra scelta, ho deciso di chiudere lo studio; sono stanco di non avere nessun tipo di tutela dalla Regione, dallo Stato, da nessuno, mi hanno sfinito, quindi chiudo! Ovviamente saranno fatte due cose per tutelare i clienti: chiudere tutti i lavori in corso e ricontattare il prima possibile chiunque avesse fatto un buono regalo sarà contattato da me prima possibile. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato, anche chi non l'ha fatto - conclude - perché indirettamente mi ha dato uno stimolo per migliorare”.
Non stanno ovviamente mancando i messaggi di affetto da parte dei suoi numerosi clienti per indurlo al ripensamento.
Sono questi, dunque, i primi sintomi di una situazione economica molto difficile in un territorio già colpito dal sisma.

Alessio Botticelli
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Le città vuote nei giorni di quarantena hanno lasciato spazio al ritorno degli animali, anche nei luoghi che prima erano i più affollati. Il web e i social network hanno custodito immagini che resteranno nella storia e che non hanno riguardato solo le grandi metropoli, ma anche Tolentino.
Proprio in questi giorni, infatti, nella zona del lago delle Grazie, è arrivata una cicogna. Gli scatti che pubblichiamo arrivano da un nostro lettore che, nonostante conosca bene la zona, non le aveva mai viste sui tetti delle case tolentinati. Un arrivo che sorprende, dunque, e che porta il buon umore, come molto spesso la natura e la primavera sono solite fare.


I residenti, emozionati per questo insolito arrivo, si sono impegnati per accudirla. L'augurio è che quell'uccello elegante e sinuoso, spesso simbolo di una nascita, possa essere per Tolentino e per tutto il territorio simbolo di una vera rinascita al termine di un periodo difficile.
Che rappresenti, quindi, l'inizio di una vita più serena per una terra che ne ha affrontate tante.

Giulia Sancricca

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Una nuova campagna per raccogliere fondi per la didattica tramite sms quella lanciata dalla Andrea Bocelli Foundation ancora una volta in favore delle scuole e dei giovani del cratere sismico maceratese. Tra questi sicuramente il comune di Sarnano che per primo ha visto la Fondazione di Andrea Bocelli impegnata in prima linea nella realizzazione della nuova scuola.
“Desidero ringraziare la Fondazione per avere ancora una volta pensato a noi – le parole del primo cittadino sarnanese Luca Piergentili – Siamo onorati di essere partner in questa nuova avventura per un progetto ambizioso che riguarda la didattica a distanza dei ragazzi nella cosiddetta fase 2 della pandemia Covid”. Materiali multimediali e una biblioteca virtuale, sempre multimediale, saranno predisposti dalla Andrea Bocelli Foundation che metterà a disposizione esperti pedagogisti al fine di creare supporti per le famiglia, per la scuola e per i ragazzi.
Un progetto ambizioso a carattere nazionale che coinvolge, oltre Sarnano, anche i comuni di Muccia, Lajatico, paese natale di Andrea Bocelli, nonché gli ospedali “Gaslini” di Genova e l’ospedale di Napoli. “Siamo sicuri – conclude il sindaco Piergentili – che questo progetto avrà indubbi risvolti positivi per i nostri ragazzi e per la nostra scuola”.

f.u.
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La solidarietà al centro del cuore dei dipendenti della cartiera di Pioraco e Castelraimondo.
Tutti insieme, infatti, hanno deciso di sostenere la campagna lanciata dal reparto di pneumologa dell'ospedale di Camerino.
Hanno fatto riferimento alla dottoressa Gabriella Mazzoli dell'associazione “A cuore … aperto” per aiutare il Covid-Hospital della città ducale attraverso una donazione di circa 5.500 euro.
I lavoratori della cartiera sono infatti certi che tante singole gocce possono formare un oceano: un prezioso aiuto, quindi, per questo centro interamente dedicato alla lotta contro un nemico invisibile che ha tragicamente colpito l'Italia e il mondo intero.
"Un particolare ringraziamento - da parte dei dipendenti dei due stabilimenti - a tutti i medici e sanitari che ogni giorno mettono in campo tutte le loro forze per curare i pazienti affetti da Covid-19".

Lisa Grelloni

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Giovedì, 30 Aprile 2020 09:15

Maltempo, alberi cadono sulla strada

Danni causati dal maltempo a Fabriano. Ieri sera alle 21:30 circa, i vigili del fuoco sono intervenuti in via Monte Cucco per la rimozione di alcuni alberi di pioppo caduti sulla strada.
Il maltempo, probabilmente, ne è stato la causa.
Sul posto i vigili del fuoco di Fabriano e personale da Ancona che, con l'autoscala, hanno lavorato circa 4 ore per liberare la strada dalle piante che la bloccavano.

GS
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Una simbolica, ma forte forma di protesta nei confronti del Governo così come avvenuto anche nel resto del Paese.
E’ l’iniziativa adottata dai commercianti di Camerino che hanno richiesto al sindaco Sandro Sborgia

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un incontro nel corso del quale, oltre a rappresentare le proprie esigenze e difficoltà, hanno simbolicamente riconsegnato nelle mani del primo cittadino le chiavi dei propri esercizi commerciali.
"Riaprire in queste condizioni non è la soluzione migliore - a parlare Alessio Bottacchiari - soprattutto perchè non conosciamo bene criteri e modalità. Inoltre vorremo capire bene quando e come arriveranno gli aiuti economici previsti". Saracinesche che rischiano di essere abbassate definitivamente, come sottolinea Mario Bottega. "Se in questo momento la situazione è molto preoccupante per il domani sarà drammatica - le sue parole - Ogni attività ha quindi bisogno e diritto ad aiuti immediati per evitare chiusure di massa che saranno, purtroppo, molto probabili". Aveva già scritto una lettera al Premier Conte Serena Cerescioli, che aggiunge: "Una forma di protesta necessaria da parte di tante attività di Camerino e non solo che in questo momento hanno bisogno di essere sostenute da parte dello Stato. Un sostegno che non vuole essere una rinuncia alle prescrizioni volte alla salvaguardia della salute, ma chiediamo misure adeguate per affrontare i mesi che verranno e che saranno duri per tutti".  
Un gesto di forte carattere simbolico per sensibilizzare il Governo ad adottare provvedimenti più rispondenti alle problematiche che alcuni settori commerciali, in testa bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, si trovano a dover affrontare a causa delle disposizioni che ne posticipano la riapertura ad inizio giugno. Richieste e problematiche che l’amministrazione comunale ha accolto e che trasmetterà nelle opportune sedi istituzionali, Regione e Governo, rappresentando le difficoltà di chi dopo il terremoto cercava di rialzarsi e che, invece, rischia ora di restare definitivamente al tappeto. Urgono provvedimenti mirati per evitare la desertificazione economico-produttiva, e non solo, di una città e di un territorio.

f.u.
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All'Università di Camerino, proseguono con successo gli studi sulla Mela Rosa dei Monti Sibillini, una delle varietà più antiche delle Marche.

In un recente lavoro di ricerca pubblicato sulla rivista Molecules dal titolo ‘Hepatoprotective effects of standardized extracts from an ancient Italian apple variety (Mela Rosa dei Monti Sibillini) against carbon tetrachloride (CCl4)-induced hepatotoxicity in rats’ l’unità di ricerca Unicam, coordinata dal prof. Filippo Maggi, ha valutato l’effetto epatoprotettivo di un estratto idroalcolico ottenuto dalla buccia della mela rosa dei Monti Sibillini.

Lo studio, condotto in collaborazione con la Teheran University of Medical Sciences, ha dimostrato che l’estratto di mela rosa, standardizzato in proantocianidine, flavonoli e triterpeni, è stato in grado di diminuire in maniera significativa lo stress ossidativo e l’infiammazione nel fegato trattato con il tetracloruro di carbonio, noto per la spiccata tossicità a livello epatico.

In particolare, la somministrazione dell’estratto ha ridotto in maniera significativa il livello delle transaminasi, aumentando l’attività di enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi e riducendo i livelli di citochine infiammatorie. Il miglioramento si è osservato anche da un punto di vista istopatologico con una riduzione delle aree di necrosi, infiammazione e congestione epatica.

Nell'aggiungersi alle precedenti ricerche nell’ambito del progetto di dottorato Eureka su “I fitonutrienti della mela rosa dei monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche”, tale studio, finanziato dalla Regione Marche, dal Bacino Imbrifero Montano del Tronto, e Unicam, in collaborazione con il Comune di Montedinove, dimostra come la mela rosa abbia tutte le carte in regola per essere utilizzata come fonte di nutraceutici per la prevenzione di malattie legate allo stress ossidativo ed infiammazione.
C.C.





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"Nell'entroterra montano avvenga quel piccolo miracolo che si è compiuto a Genova".
Lo scrive Federico Maccari, Ceo di Entroterra Spa, azienda il cui principale marchio è la Pasta di Camerino. Una lettera appello piena di sentimento, di orgoglio e di passione  ma anche di amare considerazioni su tante problematiche irrisolte che riguardano le zone terremotate dove ci si è rimboccati le maniche tutti, compresa la sua azienda, dove si è nutrita speranza e fiducia, eppure le cose sono andate diversamente.
Ne riportiamo il testo integrale: 

«Ho molti amici e clienti a Genova, e vedere le immagini del ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018 e praticamente ricostruito con le auto che vi transiteranno entro fine luglio mi riempie di gioia. Mi restituisce un po’ di quell’orgoglio di essere italiano che mi è stato tramandato dalla mia famiglia.

Appena un attimo dopo però, forse ispirato proprio da quello stesso orgoglio, penso che al momento di quella tragedia erano già passati quasi due anni dal sisma 2016 che ha cambiato per sempre la storia dell’entroterra marchigiano. Ci dividono solo 450 Km, eppure tra Genova e Camerino è tutto molto più diverso di quanto non dica la distanza geografica. Noi abbiamo ancora le macerie a terra, le persone senza la loro casa, troppi senza lavoro e senza fiducia per il futuro. Ci mancava poi anche il Corona Virus a darci un ulteriore colpo inatteso.

Quello del Sisma 2016 è stato definito il più grande cantiere d’Europa, musica per un’economia locale, marchigiana e italiana che anela ossigeno sotto forma di lavori pubblici e investimenti. A Genova c’era un’opera sola da rifare e quindi seppur rilevantissima nello sforzo progettuale e con ostiche questioni legali in corso, probabilmente nel complesso più agevole.

Io credo invece che la politica abbia preso per Genova le decisioni giuste, anche spinta dal fatto che il ponte Morandi resti un nodo infrastrutturale indispensabile per merci e persone, fondamentale per l’economia di quel territorio e per far vivere il porto di Genova che è uno degli scali più importanti d’Europa. Intorno a quel percorso così brillantemente quasi completato le luci dei media raramente, o solo per brevi momenti, si sono spente.

Un commissario plenipotenziario capace e motivato, un progetto chiaro e condiviso, fondi a disposizione e via ai lavori. Meno di 3 mesi e quella tragedia resterà quasi solo nei cuori di chi ha perso in quel crollo un parente o un amico.

Veniamo a noi invece: abbiamo visto 4 commissari straordinari succedersi in meno di 4 anni, ma pochissimi risultati apprezzabili. Solo i media locali non si stancano di raccontare e denunciare. La ricostruzione pubblica è ferma, quella privata segna pochi successi ma del resto il guazzabuglio di norme rende più complicato completare una pratica edilizia per avviare un cantiere nel cratere in 120 comuni di 4 regioni che farlo in qualsiasi altro comune d’Italia e, in un Paese che chiede sempre lavoro dicono che manchi il personale. Hanno complicato le norme invece di semplificarle. Paradosso nostrano.

Per questo sento di nuovo vacillare il mio orgoglio di essere italiano. Almeno quello correlato a questo tempo storico. Italiani, sempre generosi in tutte le accezioni e coniugazioni del termine e spesso protagonisti della storia, oggi macchiati da una politica capace di predicare e promettere solo per gli interessi elettorali del proprio partito e tra l’altro con ottiche di breve periodo. Spesso incuranti o incoscienti dell’effetto complessivo, creano false promesse e speranze, a chi proprio su queste ha creduto con tutta la sua anima per tenere le sue radici ed il suo futuro su questo lembo di terra, quello dell’entroterra marchigiano, dell’entroterra italiano, da sempre meravigliosa sintesi dell’Italia.

Un entroterra fatto di tradizioni, di persone e prodotti genuini, semplici e autentici.

Elementi impercettibili e sconosciuti per chi miope misura il valore di un territorio solo con indicatori economici, spesso solo legati a consumismo ed efficienza.

Tempo fa feci una riflessione come questa chiedendomi a chi interessasse il futuro di questo territorio. E’ passato un anno e voglio confidare che ormai quella risposta me la sono data con tutto lo sconforto e la rabbia di un figlio di questa terra la cui famiglia continua ad investire per dare lavoro a chi lo abita.

Non voglio perdere l’orgoglio di essere italiano e non voglio smettere di credere che persone giuste e illuminate trovino il progetto adeguato per queste zone. Come per Genova, abbiamo bisogno di un ponte, firmato dal miglior architetto, che colleghi i pregi e le unicità delle nostre comunità ad un futuro con un sistema capace di valorizzarli.

Prometto di conservarne gelosamente ancora qualche stilla, casomai qualcuno intenda davvero stupirmi e far sì che nell’entroterra marchigiano avvenga quel piccolo miracolo che si è compiuto a Genova. Succederà»?
c.c.


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