Notizie di cronaca nelle Marche
In giro al parco con la droga addosso. Sono stati multati e segnalati come tossicodipendenti i due ventenni di San severino, già noti alle forze dell'ordine, che ieri pomeriggio sono stati scoperti dai militari della Radiomobile di Tolentino al Parco Isola D'Istria della città.
I due ventenni sono stati identificati e perquisiti: avevano addosso una modica quantità di hashish.
Uno dei due aveva appena finito di preparare uno spinello in modo da poterlo fumare in compagnia dell'amico.
Ai due giovani è toccata una multa di 400 euro ciascuno, per aver violato le disposizioni del DPCM e sono stati segnalati come tossicodipendenti alla Prefettura di Macerata.

GS
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In tempi di pandemia cambia anche il trasporto pubblico. Sebbene gli utenti siano molti di meno, Contram Mobilità non ha fermato i propri servizi, ma ha deciso di adattarsi al cambiamento dettato dal periodo dell'emergenza, decidendo di reinterpretare il trasporto pubblico.
Già da alcune settimane, infatti, è attiva una collaborazione con alcune aziende marchigiane i cui dipendenti hanno avuto dei problemi negli spostamenti. L'azienda di trasporti ha messo in piedi un servizio di trasporto dedicato, che garantisce a tutti gli operai di potere raggiungere il luogo di lavoro rispettando i turni e il distanziamento sociale obbligatorio.

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Accanto ad un servizio 'reinventato' continuano le operazioni messe in campo in tema di sicurezza per i passeggeri e per gli autisti: "Le corse - scrive l'azienda in una nota - sono svolte con mezzi capienti, così da potere assicurare ai passeggeri il distanziamento interpersonale necessario, indicato in ogni bus da una serie di segnali e catenelle che impediscono di sedersi a caso. Ogni autista è dotato di mascherina, guanti e gel sanificante.
Gli autobus urbani ad una sola porta sono stati modificati apponendo una paratia in plexiglass a separare lo spazio di passaggio accanto all’autista. Ogni giorno - aggiungono - tutti i mezzi in circolazione vengono sanificati approfonditamente con l’utilizzo di prodotti chimici specifici in aggiunta all’azione degli ozonizzatori che garantiscono una completa igienizzazione".

GS


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In prima linea per affrontare l'emergenza Covid anche gli operatori della Croce Rossa Italiana di Tolentino, che ricevono continuamente il sostegno e la solidarietà di aziende, associazioni, privati cittadini. Così la presidente del Comitato Monica Scalzini desidera esprimere il proprio ringraziamento. "Davvero un sostegno senza fine - le sue parole - Abbiamo ricevuto vicinanza, affetto e sostegno da moltissime parti. In primo luogo, però, desidero ringraziare tutti i dipendenti e i volontari che stanno lavorando senza soste per questa emergenza con impegno e dedizione. Un pensiero va anche alle loro famiglie, prime a sostenerci anche con donazioni simboliche per consentirci di sostenere tutte le spese necessarie ad operare in sicurezza". Non manca la presidente Scalzini di ringraziare i cittadini "che - continua la presidente - ci permettono quasi di raddoppiare le forze per dare un messaggio positivo alla comunità. Grazie alle associazioni cittadine, le società sportive, la polizia municipale e tra le aziende voglio citare la Montebove che in occasione della Pasqua ha voluto donarci delle calzature che sono state destinate agli operatori del nostro servizio di emergenza. Grazie davvero a tutti".

f.u.
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Nei guai la titolare cinese di una azienda del settore della calzatura. Denunciata per sfruttamento di manodopera clandestina e per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale. Questo è il risultato di alcun controlli svolti dai Carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e coordinati dal Prefetto di Macerata, Iolanda Rolli in stretta collaborazione con 

il Procuratore Giovanni Giorgio. Il Nil, insieme all’Arma territoriale di Macerata, ha controllato due aziende gestiste da cittadini cinesi, operanti nel settore calzaturiero. Una di queste è risultata non in regola con le prescrizioni  in materia di contenimento del Covid19 nei luoghi di lavoro. Al di là che non aveva alcuna autorizzazione a restare attiva in questo periodo, la ditta impiegava anche lavoratori privi di dispositivi di protezione individuale generici e specifici, e si avvaleva anche di personale in nero e clandestino, non sottoposto a sorveglianza sanitaria obbligatoria. La titolare è tata denunciata oltre che per sfruttamento di manodopera clandestina anche per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, poiché ha tentato di impedire l’operato dei militari sbarrando la porta d’ingresso dell’azienda con una barra metallica per favorire l’allontanamento del personale in nero ed occultare il materiale lavorato. I militari del Nil, con l’ausilio dei Carabinieri della stazione di Monte San Giusto, sono riusciti comunque ad accedere in azienda e, grazie ad alcuni filmati registrati prima dell’accesso attraverso una finestra del laboratorio, sono riusciti a identificare i lavoratori che nel frattempo si erano nascosti nei piani superiori e cambiati d’abito per eludere il controllo, ed anche a reperire la merce lavorata. Per di più, gli interni dell’azienda erano in pessime condizioni igienico sanitarie. 

g.g.
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Un messaggio corale per trasmettere positività. E’ quello che hanno voluto offrire i ragazzi del Coro dei Licei Costanza Varano di Camerino, con la realizzazione di un video dal quale intonano“Don’t worry stay at Home”. In un periodo denso di difficoltà e ristrettezze, la rivisitazione di una celebre canzone fischiettata di Bobby Mc Ferrin, diventa l’occasione per sentirsi uniti e lanciare l’invito a non preoccuparsi ma a rispettare le regole.
Ciascuno dalla propria abitazione, sotto la direzione artistica del loro maestro di musica Vincenzo Pierluca, ragazze e ragazzi del Coro dei Licei hanno partecipato con entusiasmo a questa iniziativa che sceglie il canale e il linguaggio immediato della musica per dire che, ognuno per la sua parte, può fare molto per raggiungere più velocemente il superamento dell’emergenza sanitaria.
“Due i motivi che hanno reso il nostro momento felice – spiega il maestro Vincenzo Pierluca-; se le attività scolastiche sono sospese, da un lato abbiamo avuto infatti il piacere di collaborare insieme a distanza e ognuno con i propri mezzi a disposizione, per un’occasione gioiosa. Altro piacevole motivo, utilizzare una canzone molto festosa e allegra per trasmettere a tutti l’idea che è bene restare a casa ma che non dobbiamo preoccuparci perché poi torneremo a riabbracciarci e a stare insieme.


Di base c’è dunque il messaggio positivo del coro dei Licei di Camerino- continua Pierluca-. Ognuno ha registrato da casa la propria parte e, da maestro di musica che cerca di mettere insieme tutte le voci, questa volta sono stato chiamato a svolgere un lavoro più tecnologico ma che ci ha dato soddisfazione. Ne è uscito un video simpatico e significativo per il momento particolare che tutti viviamo. I ringraziamenti vanno in primo luogo al nostro dirigente Francesco Rosati che ci permette di continuare a svolgere un’attività a distanza e sicuramente agli stessi ragazzi, rinchiusi talvolta in quello che è il loro cantuccio che potrebbe risultare un po’ apatico, ma che questa piccola e significativa cosa che si è riusciti a realizzare, ha contribuito a risvegliare nella loro voglia di stare insieme”.

Carla Campetella

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Carolerie, librerie e negozi per bambino. Sono questi i settori che da ieri hanno rialzato la saracinesca, seppur con orari limitati e tutti gli accorgimenti del caso.
Settori per cui la richiesta non era scesa nemmeno durante la chiusura, dal momento che le lezioni a distanza sono proseguite e c'era la necessità di acquistare corredi e indumenti per i bambini, soprattutto appena nati.
A confermarlo sono i commercianti che, da Camerino a Tolentino, passando per i Comuni più piccoli, confermano di aver avuto delle richieste e aver visto i primi clienti già da ieri.
"C’è una notevole  differenza tra la grande città e un piccolo centro come il nostro - dice Mario Volpini, titolare del negozio di abbigliamento Narducci di Camerino - . Noi chiaramente non registriamo quella fila davanti al negozio che potrebbe avere  un centro commerciale o un supermercato;  la nostra clientela si riduce a meno di 10 clienti al giorno per cui il tutto avviene con molta  tranquillità e senza grossi problemi. Di certo, quel che si avverte, è che le persone escono pochissimo di casa. Qui a Camerino si sta rispettando davvero molto il dettato delle direttive governative”.

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Il negozio Narducci

A preoccupare i negozi di abbigliamento per bambini che hanno riaperto è ora la chiusura dei loro fornitori, come evidenzia Samuela Porfiri, titolare del negozio Tentazioni di Belforte del Chienti, che aveva aperto solo poche settimane prima del lockdown: "Sono ottimista di natura - dice la commerciante - e non voglio disperare. Posso dire che, proprio lavorando da poco tempo nel settore, mi sono resa conto in maniera diversa di tutta la situazione, rispetto ai colleghi che hanno negozi da più tempo. Sicuramente con il cambio della stagione avrei potuto lavorare di più, ma ora sto comunque ricevendo telefonate di clienti che prima di venire vogliono accertarsi che ho quello che cercano e si prova a ripartire. L'unico problema è che non so quando riapriranno i fornitori e questo potrebbe compromettere l'apertura dele negozio".

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Samuela Porfiri in negozio

Una leggera ripartenza è stata avvertita anche da Silvana Pallorito, del negozio di abbigliamento per bambini, Bobò a Tolentino: "Ieri è stato il primo giorno - dice - . Molta gente, purtroppo, non ha ben compreso quali sono i settori che hanno riaperto. È stata chiara la notizia della chisura totale e credo che sarà chiara quella che vedrà le riaperture generali, ma c'è più incertezza per questa via di mezzo. Ovviamente non mi sento nemmeno di invitare i clienti a venire in negozio con il marketing sui social, vista la situazione. Posso dire, però, che il settore dei corredini è ripartito subito perchè c'era davvero molta richiesta. Molte clienti mi hanno chiesto di mettere da parte la merce: passeranno a ritirarla approfittando dell'uscita per la spesa. Ovvio - commenta - che se un indumento non è indispensabile si rinuncia ad uscire, come richiede il decreto".

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Silvana Pallorito (Foto d'archivio)


Buone notizie anche per quanto riguarda il settore scolastico che era andato avanti con le consegne a domicilio: "Dopo un mese gli studenti hanno finito diversi materiali per lo studio - dice Clelia Bentivoglio della cartoleria Passato Presente di Caldarola - . Proprio per questo la settimana scorsa abbiamo effettuato delle consegne a casa. Ieri, con la riapertura, diversi clienti sono venuti, ci auguriamo che continuino a venire".

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Stefano Annibali e Clelia Bentivoglio in negozio

Le fa eco Letizia Pazzelli della Cartoleria Vera di Tolentino: "Ho riaperto al mattino - dice - mentre nel pomeriggio proseguo con le consegne a domicilio che effettuavo già nei giorni passati. La ripartenza va comunque molto piano. Giustamente in giro ci sono poche persone. Molti richiedono ancora la consegna a casa per evitare di uscire. Dire che abbiamo sempre lavorato sarebbe esagerato, però posso dire che qualcosa ha continuato a muoversi".

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Il negozio di Letizia Pazzelli

La situazione si fa ovviamente più difficile nell'entroterra dove i negozi, come l'edicola cartolibreria Calbucci di Sandro Bisbocci di Camerino aveva già affrontato il sisma e la delocalizzazione: "Il numero delle persone è scarso anche in tempi normali - dice il commerciante - figuriamoci con la situazione attuale. Più che altro abbiamo fatto consegne di materiale come penne e quaderni che sono serviti agli scolari per continuare la didattica da casa. Pochissime le persone che si sono viste da ieri e interessate al settore libreria perché giustamente c’è il timore di uscire da casa e, io che nella mia vita sono stato sempre ottimista, sotto il profilo economico la vedo brutta.

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Sandro Bisbocci con sua moglie (Foto d'archivio)

È anche per questo motivo che alcuni hanno preso la decisione di non riaprire per non affrontare spese, limitandosi ad effettuare consegne a domicilio. La libreria è  anche un settore particolare - evidenzia Bisbocci -  si entra e si guarda,  si chiedono consigli, il cliente dedica del tempo alla scelta di un libro. Un tipo di contatto che dunque non c’è più e che fa sì che se prima la vendita di un libro era molto rara, adesso lo è ancora di meno”.


Giulia Sancricca
Carla Campetella


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Il valore della vicinanza tra concittadini, soprattutto nei piccoli paesi, si fa più forte nei momenti di difficoltà.
Ne è l'esempio Camporotondo di Fiastrone dove è stato proprio un cittadino a donare un contributo al Comune per l'acquisto delle mascherine chirurgiche da distribuire agli abitanti.
"In questo momento così particolare - dice il sindaco, Massimiliano Micucci - di piena emergenza sanitaria, desideriamo comunicare che abbiamo ricevuto da parte di un nostro concittadino una donazione rivolta alla Protezione Civile Comunale.
Grazie al suo contributo sono state acquistate 1000 mascherine chirurgiche una parte delle quali i giorni scorsi è stata distribuita a tutta la popolazione.
Un apprezzabile gesto di solidarietà e di grande valore civico, che ci teniamo a far sì che non resti inosservato.
A lui rivolgiamo il nostro più caloroso ringraziamento per il prezioso contributo".

GS

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Dopo tanti appelli finalmente una buona notizia per l'abbazia di Sant'Eustachio in Domora. Il segretariato regionale per le Marche del Ministero per i beni e le attività culturali ha messo a disposizione 500mila euro per la messa in sicurezza della struttura di alto valore storico che si trova nella Valle dei Grilli, a San Severino. In questo modo si potrà quantomeno salvare da ulteriore degrado uno degli insediamenti eremitici più antichi e significativi dell’Appennino centrale. Le opere saranno rese possibili grazie alla destinazione di una quota dei fondi disponibili a seguito del terremoto 2016.

“Questa è la risposta che il Comune, grazie alla Soprintendenza e al Mibac, potrà dare a un’emergenza ormai decennale - commenta il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei -. Molti si sono mossi ma solo a parole. Sono grata al segretariato regionale del Mibac che ha compreso come fosse necessario un intervento urgente per garantire la tutela e, mi auguro, il futuro uso. I lavori consentiranno di recuperare un bene dal grande valore storico ma in forte stato di degrado che è finito per gravare, dopo la concessione in uso da un privato al Comune, sulla intera comunità”. 

Il complesso monastico di Sant’Eustachio, incastonato sulla parete rocciosa a strapiombo sulla gola, è precedente al decimo secolo. L’abbazia fu abbandonata nel 1393. Nonostante alcuni interventi di restauro realizzati nel XVI e nel XVIII secolo, le sue condizioni sono progressivamente peggiorate nei decenni. Le opere più recenti, risalenti al 1964, hanno tentato di arrestare il degrado e prevenire i dissesti che sono comunque proseguiti, anche a causa dei terremoti fino a quello del 2016. Il degrado negli ultimi vent’anni si è fatto però davvero evidente. La struttura, di proprietà privata è in comodato d'uso gratuito al Comune che, insieme all’Unione Montana Potenza, Esino e Musone, ha messo a disposizione del Mibac tutto ciò di cui necessitava per poter pianificare l'intervento di messa in sicurezza, e ha già deciso di procedere con altre azioni concrete di valorizzazione dell’intera Valle dei Grilli, in cui l’abbazia si colloca.

“Questo bene monumentale - spiega ancora il sindaco - non era mai stato inserito in nessun programma di finanziamento di interventi ordinari ma neppure straordinari. Nel progetto, oltre al restauro, si prevede la realizzazione anche di strutture come laboratori di scultura e un piccolo auditorium. Le potenziali ricadute saranno significative per la Città e per la sua comunità, ma non solo, visto che l’abbazia di Sant’Eustachio in Domora è stata da sempre interessata dal passaggio dei pellegrini in cammino sulla via Lauretana”.
g.g.


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"Non una lista di codici Ateco, ma l'elenco di chi deve vivere e chi morire".
E' duro il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni, come tutti i colleghi delle altre regioni d'Italia, sulla chiusura imposta fino al prossimo 3 maggio.
“Ci saremo aspettati una riapertura graduale delle nostre aziende - dice - , e per questo abbiamo lottato con tutte le nostre forze, ma evidentemente chi ci governa non ha capito un concetto essenziale: l’azienda è ad oggi il luogo più sicuro dove stare. In questi giorni ho avuto modo di parlare con decine di colleghi imprenditori in tutta la regione e vi posso assicurare che tutti noi abbiamo messo in atto dei protocolli rigidissimi: utilizzo di dispositivi di protezioni individuali, distanziamento, turni di lavoro, ingressi alternati, sanificazione. Se queste misure garantiscono il contenimento del contagio nelle aziende che hanno un codice Ateco che rientra nella lista delle attività che possono continuare, qualcuno ci deve spiegare perché per le altre aziende questo non debba essere sufficiente! Questa non è una lista di codici Ateco: è una Schindler’s list, che decreta chi deve vivere e chi morire.
Il rischio di contrarre il virus è molto più basso nelle aziende che in tanti altri luoghi".

Una visione in controtendenza con quanto invece temono i lavoratori che, sebbene da un lato siano preoccupati per il futuro delle aziende dove lavorano, dall'altro hanno paura di portare il contagio dalle loro famiglie. Un timore che si era fatto grande quando le aziende non erano ancora state chiuse da Conte.

"Se continuiamo così - prosegue Schiavoni - tutte le misure messe in atto, a partire dai 400 miliardi in prestito che secondo loro dovrebbero risolvere tutti i nostri problemi, non serviranno assolutamente a nulla: le aziende chiuderanno o nella migliore delle ipotesi perderanno enormi quote di mercato e posti di lavoro a favore dei concorrenti esteri che hanno Governi più lungimiranti, che non hanno fermato il motore produttivo come sta succedendo nel nostro Paese. Ci sono settori, come quello della Moda, legato alla stagionalità dei prodotti, che perderanno un anno di lavoro: tutto il Made in Italy che si afferma di voler tutelare subirà un contaccolpo durissimo.
Se fermiamo le aziende - conclude - fermiamo il Paese". 

GS
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Un dramma che si è consumato stanotte, intorno alle 3, a Pollenza. L'uomo, di 58 anni e padre di tre figli, è stato trovato riverso a terra in fondo alle scale di casa. Era agli arresti domiciliari e il corpo privo di vita è stato ritrovato dai Carabinieri nel corso dei controlli alle persone che vivono in tale condizione. I militari dell’Arma si sono insospettiti nel momento in cui l’uomo non rispondeva al citofono. Dopo un’ispezione esterna dell’abitazione, hanno notato che la porta del garage era aperta e salendo le scale hanno rinvenuto l’uomo sdraiato a terra, supino.
Sul posto anche il 118 che ha solo potuto constatarne il decesso, nonché i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Macerata che hanno effettuato un accurato sopralluogo e, d’intesa con il magistrato di turno, hanno ottenuto la presenza del medico legale per chiarire se avesse potuto trattarsi di un omicidio. Il medico però non ha rilevato segni di violenza sul corpo dell’uomo, fatta eccezione per la ferita alla nuca, presumibilmente compatibile con la caduta a seguito di un malore. Quasi sicuramente verrà fissata l’autopsia all’obitorio di Macerata, per accertare la causa della morte. Il 58enne, pluripregiudicato per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti, viveva attualmente da solo in un’abitazione su 3 piani, nella periferia di Pollenza. 
La notizia sta già velocemente facendo il giro dei social, pare infatti che l'uomo fosse molto conosciuto. 

g.g.
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Radioc1inblu

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L'Appennino Camerte

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