Notizie di cronaca nelle Marche
Sul recente episodio dell'uccisione di un esemplare di aquila reale avvenuta nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini interviene anche Legambiente Marche, definisce l'atto oltre che un reato anche causa di un danno inestimabile al patrimonio naturale e alla biodiversità del Parco Nazionale e dell’Appennino umbro marchigiano. “Non è la prima volta che purtroppo qualche bracconiere volutamente uccida a fucilate un’aquila reale, uno degli animali simbolo delle nostre montagne e importante per la funzionalità degli ecosistemi dell’Appennino – è il commento di Legambiente – Un delitto, la cui notizia arriva a ridosso della Giornata mondiale della biodiversità, e che oltre a costituire un reato ai sensi della normativa nazionale e comunitaria, causa un danno inestimabile alla società civile, al patrimonio naturale e alla biodiversità e che vanifica il lavoro di moltissime persone dedicate alla conservazione della specie”.

aquila vola

In attesa delle informazioni che arriveranno dagli approfondimenti diagnostici in corso presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche - termina la nota - non possiamo che condannare questi atti vili e gratuiti che evidenziano esclusivamente disprezzo nei confronti della straordinaria bellezza della natura. Occorre migliorare il controllo del territorio, anche coinvolgendo la vigilanza ambientale delle associazioni – conclude Legambiente – e avviare azioni di contrasto del bracconaggio con il supporto del Corpo dei Carabinieri Forestali”.

f.u.

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Atti vandalici all'interno dell'area verde Le Gagge di Camerino, nei pressi di via Ennio Passamonti. Ignoti si sono divertiti a sradicare dalla base una panchina e un cestino dei rifiuti  completando il quadro della malefatta prendendosela anche con tre dispositivi d'illuminazione dell'area.
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Non è dato sapere quando i fatti si siano verificati, visto che  si tratta di un'area pubblica poco frequentata e, complice della sciocca bravata e del gesto inqualificabile, deve essere stata la circostanza che le poche case vicine a quei vialettii, sono per lo più tutte disabitate dall'epoca del sisma 2016 e dunque si è potuto agire senza essere notati. 
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All'ingresso e all'uscita del terreno scosceso e boscoso nelle vicinanze della Rocca Borgesca, c'è ancora traccia dello sbarramento che era stato posto per interidirne la frequentazione all'inizio del blocco imposto dall'emergenza sanitaria, il che spingerebbe ad ipotizzare che il danneggiamento sia stato compiuto  dopo l'allentamento delle misure restrittive e la riapertura al pubblico di parchi e aree a verde. La zona è sprovvista di telecamere di videosorveglianza che permettano di poter risalire o individuare le responsabilità del gesto. 
Fatto sta che l'azione vigliacca da chiunque compiuta lascia senza parole; non può che essere condannata e additata come un segnale della mancanza di educazione civica al rispetto sia verso il prossimo che verso i beni pubblici.
C.C.
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Dove non arriva la grandine ci pensano i cinghiali. Nelle campagne marchigiane la situazione relativa ai danni da ungulati è sempre più drammatica e oltre ai danni del maltempo, che ha letteralmente distrutto intere coltivazioni di frutta, ortaggi, vigneti e cereali nella notte tra 20 e 21 maggio, si aggiungono le ininterrotte incursioni degli animali selvatici a terminare di rovinare i raccolti. Scorrerie indisturbate, nonostante la Regione Marche avesse già acceso i megafoni nei giorni scorsi per annunciare l’ok alla ripresa immediata delle attività di contenimento. Trappole e abbattimenti che, durante il lockdown, si erano fermati e ad oggi, pur essendoci tutti i presupposti, non sono affatto ripresi. Lo denuncia Coldiretti Marche che, attraverso i suoi uffici di zona, sta raccogliendo le forti lamentele degli imprenditori agricoli, sempre più esasperati da uno stato di cose che si aggrava di giorno in giorno. Nessuna area dell’entroterra è immune e la fauna selvatica indisturbata amplia il suo raggio d’azione in modo esponenziale. Nell’Anconetano branchi numerosi e fuori controllo a Fabriano, Sassoferrato, Serra San Quirico ma anche a Moie e Cupramontana. In provincia di Macerata non va meglio a San Severino, San Ginesio e Sarnano.

danni in un campo di orzo


Una devastazione senza fine che si abbatte su campi di girasole (attaccati anche dai piccioni), cece, piselli, mais e lenticchie, tanto che alcune colture non vengono neanche più riprese perché sistematicamente distrutte. Senza parlare dei rischi per l’incolumità degli agricoltori e per gli stessi cittadini che, con la ripresa degli spostamenti e il ritorno del traffico veicolare, corrono il pericolo di finire nella lista di quanti hanno avuto incidenti stradali: circa 150 in un anno secondo il Piano faunistico venatorio regionale. “Il tutto avviene nell’immobilismo degli enti preposti – denuncia Coldiretti Marche – e non se ne capisce più la motivazione, visto che la riapertura dell’attività di selezione è stata data dal presidente Ceriscioli con l’avvio della Fase 2”. Parliamo del 4 maggio. Quando già da tempo, comunque, le aziende agricole impegnate a produrre cibo e garantire i rifornimenti alimentari al Paese in chiusura forzata, lamentavano il senso di abbandono da parte delle Istituzioni. Agricoltori esausti e pronti a farsi sentire contro l’indifferenza e l’assenza di iniziative con una prossima grande manifestazione, se le cose non si sbloccheranno subito. Cittadini e agricoltori iniziano ad essere stanchi delle promesse non mantenute.

f.u.

danni



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Ladri in azione a Valfornace. Nemmeno la pandemia ha fermato i malviventi che hanno pensato di rubare due tiranti necessari alla messa in sicurezza della chiesa di San Mauro in Villarella di Valfornace.
A dare l'allarme è Carlo Morosi, responsabile dell'ufficio ricostruzione ed edilizia della Diocesi di Camerino - San severino Marche che ha denunciato il fatto ai carabinieri.
"Lo abbiamo scoperto ieri - spiega Morosi - durante uno dei sopralluoghi che facciamo periodicamente nelle chiese danneggiate dal sisma per controllare le messe in sicurezza.
Ho visto che la messa in sicurezza della chiesa di Valfornace, che comprendeva, oltre a delle travi in legno, alcune tirantature in acciaio, era stata modificata.
Due di questi tiranti, infatti, i più bassi, sono stati rimossi, mettendo a repentaglio la sicurezza della chiesa".
L'ingegnere accende così i riflettori su un problema che potrebbe aumentare in vista dell'inizio di nuovi cantieri e lancia un appello ai cittadini: "Questo è un problema che riguarderà, purtroppo, gli immobili sacri che sono posti in località piuttosto isolate e difficilmente controllabili costantemente sia da noi che dalle forze dell'ordine - prosegue Morosi - . L'appello è ai cittadini affinchè controllino periodicamente l'avvicendarsi di auto o persone che potrebbero aggirarsi furtivamente intorno a questi immobili e di avvisarci quanto prima per scongiurare, insieme alle forze dell'ordine, che queste messe in sicurezza possano essere rimosse per essere riutilizzate da imprese poco affidabili nei loro cantieri".

GS

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Al tempo del coronavirus ci si ingegna come si può ma talvolta ne escono anche delle trovate originalissime. Accade per manifestazioni che avrebbero richiamato folle ma che, per forza di cose, quest’anno non potranno avere il consueto svolgimento. E' così purtroppo per la celebre Infiorata di Castelraimondo, che per essere comunque vicina a migliaia di persone, ha scelto una modalità virtuale. Proprio da questa mattina, i maestri Infioratori sono alle prese con una sorta di 'infiorata virtuale" che vede la vivace associazione protagonista di una gara sul sito turistico culturale Fuoriporta.

Gara infiorata virtuale fotointerna
“Le grandi infiorate degli scorsi anni questa volta ci vedono fermi a causa della pandemia e allora- spiega Erasmo Rovelli-, eccoci presenti in questa infiorata virtuale. Il sito turistico Fuoritalia ha organizzato una singolare competizione tra tutte le manifestazioni del settore facenti parte come  noi dell'associazione nazionale InfiorItalia.
La gara  premierà la più bella Infiorata d'Italia delle passate edizioni.  Ogni volta lo scontro diretto avviene tra due comuni sorteggiati e, dalle 9 di questa mattina fino alla stessa ora di domani, l’infiorata del Corpus Domini di Castelraimondo è in gara contro quella di San Valentino Torio nel salernitano. Vi chiediamo dunque di aiutarci ,votandoci il più possibile per far vincere noi e tutto il territorio della provincia di Macerata”.
Per lasciare il segno, basterà collegarsi al sito Fuoriporta; compariranno le due foto dei quadri di Castelraimondo e San Valentino Torio, dopodiché, con un semplice clic  si esprimerà la propria preferenza direttamente sull'immagine che riproduce un piatto in maiolica faentina.
“Il nostro entusiasmo noi ve lo diciamo con i fiori- conclude Rovelli- voi fatecelo sentire con i voti”.
C.C.
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Venerdì, 22 Maggio 2020 11:18

Marca Maceratese e biblioteche in rete

Ma.Ma. è nato nel 2016 come rete per lo sviluppo del turismo ma nelle ultime settimane ha costituito anche lai rete delle biblioteche comunali con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato che valorizzi la funzione delle biblioteche pubbliche. 

Man mano stanno recependo il protocollo d’intesa e aderendo tutti i comuni della provincia, trasformando Ma.Ma. (acronimo di Marca Maceratese) in quella che l’assessore alla cultura di Macerata, Stefania Monteverde, definisce una vera e propria “infrastruttura essenziale della cultura”. Senza considerare l’alto valore della decisione di fare ancora più squadra, rete, in un periodo emergenziale come quello che l’Italia tutta e il mondo sta vivendo e di ripartire anche dalle biblioteche pubbliche come luogo di “connessioni”. L’impegno peraltro, non è solo di mettere in rete le biblioteche esistenti ma anche di fondare nuove biblioteche nei piccoli comuni dove mancano. 

Assessori, sindaci e bibliotecari dei Comuni, facilitati dalle rete del MaMa hanno lavorato online utilizzando le piattaforme digitali e in chat, definendo il protocollo d’intesa e organizzando il progetto BiblioOpen per partecipare al bando ministeriale del Mibact per il Fondo per la promozione lettura del 2020.

Al protocollo d’intesa per la costituzione del Sistema Territoriale delle Biblioteche Comunali Maceratesi in Rete hanno aderito al momento i Comuni di Macerata (che è anche capofila con la biblioteca Mozzi Borgetti), Tolentino, Gualdo, Gagliole, Fiuminata, San Ginesio, Pioraco, Treia, Appignano, Caldarola, Visso, Pollenza, Castelraimondo, Ripe San Ginesio, Porto Recanati, Mogliano, San Severino, Cingoli, Recanati, Montefano, Civitanova, Serrapetrona, Urbisaglia, Belforte Del Chienti, Potenza Picena, Monte San Giusto, Matelica, Montelupone Montecassiano, Petriolo, Sarnano, Loro Piceno, Bolognola, Camerino, Morrovalle Montecavallo, Bolognola, Sant’Angelo in Pontano, Monte San Martino, Esanatoglia, Castel Santangelo sul Nera, Sarravalle del Chienti, Pievetorina, Colmurano, Camporotondo di Fiastrone, Penna San Giovanni, Valfornace, Ussita, Poggio San Vicino, Fiastra, Muccia e Corridonia.

Il percorso è aperto a tutti, sia a quei comuni che hanno già una biblioteca, sia a quelli che ne vogliono realizzare una. Le finalità del progetto, si legge nel protocollo d’intesa che i Comuni aderenti hanno siglato, è “valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nello sviluppo delle competenze di information literacy e delle capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni, requisito indispensabile per partecipare effettivamente alla società dell’informazione; valorizzare il ruolo della biblioteca pubblica nella promozione del welfare culturale e sociale delle comunità; avviare processi, anche in forma sussidiaria, di costituzione di nuove biblioteche comunali, soprattutto nei Comuni dove non sono presenti; promuovere - si legge ancora - la diffusione del libro e della lettura in ogni età e fin da piccolissimi con la diffusione del metodo ‘Nati per Leggere’ e il coinvolgimento dei pediatri; mettere in campo azioni di tutela, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio librario presente nelle biblioteche; sviluppare forme di biblioteca digitale con la produzione, conservazione e valorizzazione di
documenti digitali, siano essi nativi digitali o convertiti da originali cartacei, e con la promozione di MLOL in collaborazione con il Sistema Bibliotecario della Regione Marche; individuare percorsi di formazione condivisa per il personale delle biblioteche; attivare strumenti di partecipazione ai bandi di finanziamento e attivare collaborazioni con le biblioteche pubbliche e private, in particolare con le biblioteche
scolastiche”. 
g.g.
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Denunciato un 40enne. Ha ferito il suo migliore amico. Questa mattina i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche insieme ai colleghi della Stazione Carabinieri di Porto Recanati hanno denunciato l'uomo a seguito di quanto accaduto ieri sera. Intorno alle 21:30 l'uomo, di Castelfidardo, si e presentato alla Gelateria del Corso di Porto Recanati con il suo migliore amico, hanno ordinato un gelato rispettando le nuove procedure di distanziamento sociale e, mentre attendevano, l'amico si è sentito male ed è caduto a terra proprio dinanzi la porta di ingresso. 
Subito sono arrivati i sanitari del 118 che hanno trasportato l'uomo all'ospedale ma, strada facendo, durante la visita ed i controlli dei parametri vitali, il medico si e accorto che il paziente presentava una ferita da taglio e punta  all’emitorace sinistro. Da qui la corsa dapprima verso il nosocomio di Macerata da dove poi è stato dirottato a Torrette in codice rosso. Nell'ospedale dorico è stato sottoposto ad intervento chirurgico e poi ricoverato in rianimazione con prognosi riservata, non in pericolo di vita. 

Intanto, subito dopo il fatto, i carabinieri hanno attivato le indagini per capire cosa fosse realmente accaduto all’uomo e, la vicenda che andava man mano ricostruendosi, ha definitivamente restituito la verità. 

I due erano partiti da Castelfidardo con un doblò bianco intorno alle 21 per fare un giro insieme e sulla strada che conduce a Porto Recanati, per motivi ancora sconosciuti, hanno cominciato ad armeggiare con una forbice acuminata fino a quando, secondo una dinamica al vaglio degli inquirenti, sarebbe finita infilzata nel torace dell’uomo che sedeva sul lato passeggero, il quale, a sua volta, aveva sottovalutato l’evento per la modesta fuoriuscita di sangue che la ferita gli aveva procurato, ignaro invece che il fendente aveva raggiunto il cuore e perforato il pericardio. Soltanto il malore sopraggiunto poco più tardi ha messo in luce il severo quadro clinico in cui versava e, grazie ai soccorsi ed il tempestivo intervento di cardiochirurgia, ha potuto salvarsi la vita. 

Il responsabile, grazie alle testimonianze della barista ed alle immagini di videosorveglianza cittadina, è stato rintracciato presso la sua abitazione e denunciato per lesioni personali aggravate, il mezzo di trasporto, le forbici e gli indumenti di entrambi sono stati sottoposti a sequestro per gli ulteriori necessari accertamenti.

g.g. 
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Il Tar delle Marche ha respinto la richiesta di annullamento del decreto regionale di aggiudicazione della gara europea telematica per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del Nuovo Ospedale nel Comune di Amandola. Possono dunque prendere il via i lavori per la costruzione di questo importante presidio sanitario.
“Ora procediamo velocemente con la costruzione del nuovo ospedale – afferma il presidente Luca Ceriscioli – che rappresenta uno dei punti di riferimento per la salute nelle aree interne e nelle zone terremotate. Abbiamo urgente bisogno di presìdi che possano rispondere alle esigenze delle nostre comunità provate dalla duplice emergenza del virus e del sisma”.

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Il sindaco Marinangeli

Un grande soddisfazione per il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli: "Eravamo in fibrillazione negli ultimi giorni - ha detto - dopo aver avuto la notizia che la seconda ditta che aveva partecipato alla gara di appalto aveva fatto ricorso al Tar per la verifica dei documenti.
Non sono stati fatti sbagli, il Tar non ha avuto dubbi, non ha garantito la sospensiva e si parte con i lavori. 
Ora passiamo subito alla fase della realizzazione. Noi avevamo già cantierizzato tutto nei primi giorni di aprile. Abbiamo perso un mese, ora è stata resa giustizia e lunedì la Regione firmerà.
Costruiremo in 19 mesi la più grande opera delle Marche, il nuovo ospedale dei Sibillini. Con fermezza e lucidità, e con un impegno continuo, il presidente Ceriscioli è arrivato fino in fondo, mantenendo i suoi impegni, per dare risposte e certezze al nostro territorio, che da anni ha assoluta necessità di questo servizio ospedaliero”.

GS

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Piscine ai blocchi di partenza per la riapertura dopo che il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha firmato il decreto che prevede che l’attività svolta in palestre e piscine è consentita dal 25 maggio prossimo.
È questa la data da cui saranno consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nonché l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte in palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati. Le strutture del territorio si stanno quindi organizzando per ricominciare anche se lunedì è troppo vicino e probabilmente le riaperture slitteranno a giugno.

Un ragionamento fatto dai gestori della piscina comunale Caporicci di Tolentino, del Blu Gallery di San Severino e Olimpia Nuoto di Camerino.
“Non riusciremo ad aprire il 25 maggio – spiega Mario Foglia, segretario dell’ASD Pallanuoto Tolentino che gestisce la piscina Caporicci - . Quello firmato dalla Regione è il terzo decreto: noi eravamo già partiti per la predisposizione delle nuove normative, ma con le indicazioni pubblicate ieri ci sono delle precisazioni da fare e abbiamo bisogno di qualche giorno in più.

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Mario Foglia

Siamo già impegnati nella sanificazione della struttura – annuncia - ; abbiamo pensato ad un ingresso e una uscita separati; gli spogliatoi avranno spazi diversi con il plexiglass per consentire il distanziamento.
Sicuramente il 3 giugno ricominceranno tutti i corsi, ma forse qualcosa potrà cominciare prima come il nuoto libero per il quale però ci sarà bisogno della prenotazione obbligatoria”.
Nuove norme che prevedono variazioni anche per i corsi: “Prima del virus un istruttore seguiva 8 o 9 bambini – prosegue Foglia - , ora questo non è più possibile perché abbiamo il vincolo dei 7 mq a persona nella vasca e 5 mq a persona negli spogliatoi.

Dobbiamo aggiungere istruttori, il personale per la misurazione della temperatura e quello per le pulizie che sarà impegnato al termine di ogni corso per la sanificazione”.
Tutte spese in più che sicuramente il bilancio non prevedeva prima della pandemia: “Il lato economico è la nota dolente – ammette - perché il 9 marzo, quando abbiamo chiuso, dovevamo fare una scelta: mantenere la piscina in attesa della riapertura o togliere l’acqua. Noi siamo stati ottimisti: abbiamo lasciato tutto come se funzionasse, con i regimi al minimo, ma nonostante questo le spese ci sono state e gli incassi sono stati pari a zero.
Oltre a questo le normative ci impongono ulteriori spese come l’orario continuato della segreteria e l’incremento del personale, così come la maggiore sanificazione. Situazioni che, sommate al dubbio di chi vorrà rientrare in portano a triplicare i costi”.

Gli fa eco il direttore delle strutture di Camerino e San Severino, Venanzio Aquili. “Stiamo procedendo alle disposizioni impartite dal Governo – dice - . Non riusciremo ad aprire per il 25 maggio. Per quanto riguarda San Severino la riapertura è prevista per il 3 giugno o al massimo l’8 giugno; mentre per Camerino apriremo l’8 o forse il 15 giugno.

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Venanzio Aquili

È stato fatto lo svuotamento delle vasche in entrambi i casi: sono state pulite e sanificate e ora stiamo procedendo al riempimento. A San Severino, non avendo la parte all’aperto, si procede alla predisposizione dei percorsi per l’interno. La gestione di Camerino è, invece, più onerosa perché la piscina estiva ha bisogno anche della predisposizione degli ambienti esterni”.

Giulia Sancricca
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Bruciano da ieri sera diverse balle di fieno sistemate su un'area di 5000 mq in una azienda agricola di Castelfidardo.
I vigili del fuoco sono intervenuti intorno alle 21 in via della Stazione e sono ancora al lavoro per spegnere le fiamme.
Ancora da stabilire le cause che hanno portato all'incendio: per il momento i vigili del fuoco hanno circoscritto il rogo e confinato le fiamme al solo deposito balle.
Non dovrebbero esserci persone ferite.
Sul posto, con diverse autobotti, le squadre di Osimo e Ancona.

gs



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