Notizie di cronaca nelle Marche
Tutti o quasi ai nastri di partenza. La cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid 19 subisce un’accelerazione e dal prossimo lunedì 18 maggio anche bar e ristoranti potranno riaprire al pubblico, sia pure nel rispetto dei protocolli. Ma proprio su questi regna, almeno al momento, troppa confusione, come sottolinea Fabio Domizi del ristorante “Da Pippo e Gabriella” a S. Angelo in Pontano. “Sembra quasi una lotta – dichiara – visto che in questi giorni stanno arrivando protocolli e norme, spesso tra loro divergenti, in cui è difficile districarsi. Quello che chiediamo è una maggiore chiarezza di informazioni”. Regole a parte il timore è forte tra gli operatori del settore. “Quello che maggiormente temiamo – è ancora Domizi a parlare – è che almeno nei primi periodi la gente non venga nei ristoranti per paura dei luoghi affollati, anche se tali non saranno. A fronte di spese fisse, che continueremo ad avere, non ci saranno purtroppo introiti adeguati”.

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Fabio Domizi

Una scelta diversa è quella del ristorante “Villa Ninetta” a Caldarola. “Pensiamo in questi primi tempi di riaprire soltanto nel fine settimana – così Dino Casoni – seguendo l’evolversi della situazione come afflusso di clienti. Fortunatamente la nostra struttura è ampia e, anche se con il distanziamento dovremo ridurre il numero dei coperti, saremo in grado di riaprire. Penso, però, a tanti miei colleghi che con una capienza minore non riusciranno probabilmente a riaprire”.

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Serena Ceriscioli

Perplessità comuni sull’impatto che questa lunga chiusura produrrà sulla clientela anche da parte dei titolari di bar, come sottolinea Serena Cerescioli del Pop Cafè di Camerino. “Ci atterremo ai protocolli stabiliti – dichiara – anche se siamo consapevoli delle limitazioni che ciò comporta. Speriamo nel buon senso delle persone che dovranno abituarsi ad un nuovo modo di frequentare il bar. Il mio augurio è quello che torni la voglia di stare insieme, con tutte le precauzioni del caso, e che presto si possa tornare ad una parvenza di normalità”.

Yuri Pesaresi
Massimiliano Moretti e Yuri Pesaresi

A riaprire i battenti sarà anche il bar – pasticceria “Cappelletti” di Tolentino. “Finalmente ci stiamo organizzando per la riapertura – dichiara Yuri Pesaresi – anche se molto è ancora campato in aria. Nel frattempo, comunque, abbiamo istallato barriere protettive sul bancone del bar in modo che i clienti possano consumare in sicurezza, abbiamo distanziato i tavoli all’interno del locale e sicuramente sfrutteremo a dovere anche lo spazio esterno al locale. Naturalmente ci doteremo anche dei disinfettanti e di ogni altra accortezza che la normativa prevederà, anche se saremo costretti a lavorare in modo ridotto e questo provocherà criticità di carattere economico”. Sensazioni contrastanti e inevitabili preoccupazioni, unite alla forte volontà di ripartire quelle che dominano nei nostri interlocutori e che ben riassumono quanto stanno provando gli appartenenti ad una delle categorie maggiormente colpite dall’emergenza Coronavirus.

f.u.

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Molto partecipata la prima videoconferenza del gruppo Commercianti "ViViFiastra" che si è svolta nella serata di ieri. L'incontro virtuale, durato circa 3 ore, si è svolto nel pieno rispetto delle norme vigenti di sicurezza. Presente la gran parte delle attività locali, sono emerse molte perplessità da parte degli operatori rispetto alle linee guida fornite dalla Regione e dal Governo in merito alle riaperture della fase 2. A preoccupare gli operatori, come riferisce il coordinatore del gruppo Alessandro Marini, è il fatto che il rispetto del protocollo, oltre a comportare un aumento delle spese, carichi ulteriormente la  responsabilità civile e in alcuni casi penale dei commercianti, aspetto inaccettabile e che richiede di essere chiarito.

“In materia di ristorazione- nota Alessandro Marini- la situazione è praticamente ingestibile; ci troviamo a dover affrontare una stagione (già per lo più persa, avendo saltato i ponti più importanti) seguendo delle norme che non garantiscono in nessuna maniera il rientro economico rispetto a quelle che sono le dinamiche gestionali e lavorative di attività del genere, dei settori alberghiero o di ricettività all'aria aperta, senza considerare l’entità dei numeri con cui siamo abituati a lavorare da queste parti e, quelli che in entrata si auspicano per i prossimi mesi. 

Alle responsabilità legate all’accoglienza dei clienti- continua il coordinatore- sono da aggiungere quelle riferite al personale nonché la problematica dei fantomatici kit che, indicati dalla normativa, in realtà non sono facilmente reperibili, non riuscendo alcun fornitore a soddisfare la richiesta perchè le scorte di magazzino sono già terminate. Il che significa che guanti, disinfettanti e altri dispositivi, non bastano per tutti e che la possibilità di richiedere rimborsi spese per l’acquisto di questi materiali resta legata alla triste e macchinosa tradizione burocratica tipica del nostro paese che, seppure andasse a buon fine, non è detto che ottenga un automatico ed effettivo rimborso”.
Altro punto controverso, il dover ricorrere all'utilizzo del plexiglas o del body scanner per poter fare accoglienza che, di certo, non mette di buon umore nessuno e fa sorgere ulteriori dubbi su una possibile riapertura. Più semplice da gestire appare la procedura per bar o chioschi che dispongono di spazi all’aperto ma per altre attività si affaccia lo spettro di dinamiche gestionali penalizzanti sia dal punto di vista economico che sotto il profilo sanitario. Oltre al rispetto delle norme igieniche già praticate, vengono infatti richieste delle procedure che, a livello pratico risulta pressoché impossibile garantire, specie per quelle attività che offrono la possibilità di pernotto con servizi igienici condivisi.
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“Un’ altra preoccupazione che trova tutti d'accordo- continua Marini- quella della gestione dei flussi turistici e di come riuscire a contenere un eventuale sovraffollamento degli arrivi (Over-tourism); consapevoli di quanto accaduto in tempi di normalità, gli operatori non si sentono tutelati e temono che in un periodo di emergenza come quello attuale, possa accadere l'irreparabile". Il timore è che ci si debba trasformare in controllori ‘vigili’ del territorio, con il conseguente aggravio del peso di una gestione lavorativa al limite delle possibilità pratiche. E’ stato sottolineato inoltre che l’impossibilità pratica di gestire grandi flussi turistici sul territorio, potrebbe mettere in serie difficoltà le strutture operanti che ne pagherebbero inevitabilmente le spese con disservizi sia nei confronti del turista, sia a discapito degli stessi residenti.
“Tanti motivi e tante criticità che dunque consigliano di rimanere con i piedi per terra- dice Alessandro Marini-. E’ questa la volontà unanime che spinge ognuno di noi a valutare ogni tipo di soluzione praticabile, per ottenere la garanzia di un' accoglienza al meglio delle nostre possibilità”. 
La discussione ha toccato anche le numerose prenotazioni disdette che hanno comportato la restituzione degli anticipi nonché i giustificati timori che l’allentamento delle misure, possa comportare una regressione alla fase iniziale. “ In sostanza- evidenzia Marini- i temi sui quali ci si è confrontati sono stati numerosi e siamo tutti convinti che l’importanza degli argomenti è tale che andrebbero rivisti sotto ogni minimo dettaglio, economico e pratico. La maggior parte degli operatori crede sia giusto che le istituzioni si assumano la responsabilità di garantire la tranquillità a livello economico attraverso la pace fiscale e il blocco definitivo delle scadenze, altrimenti, per un territorio che oltretutto ancora vive il disagio dei danni causati dal terremoto, le condizioni per una riapertura vengono meno, non solo sotto l'aspetto economico ma anche e soprattutto sotto il profilo psicologico di ognuno di noi, oggi ulteriormente appesantito dal pensiero di una terribile pandemia che ha stravolto l'intero pianeta. 
Con queste premesse, chiediamo quindi di incontrarci con la "Commissione Comunale Covid-19" istituita nella seduta del consiglio comunale dello scorso 8 maggio.
Sentiamo il bisogno di essere ascoltati e crediamo che sia giunto il momento di un confronto serio che rapporti la teoria delle linee guide, con la pratica di chi il proprio lavoro lo svolge da anni, assumendosi le proprie responsabilità e conoscendone ogni minimo dettaglio”.

Intanto il Gruppo ViViFiastra, si appresta a lanciare logo e portale di un progetto che, per la prima volta, è stato in grado di riunire  ben 21 attività locali animate dalla volontà di imprimere un cambio di direzione verso un turismo più consapevole e sostenibile.
”La voglia di fare bene è tanta e ci accomuna tutti- conclude Marini- Siamo consapevoli che non sarà facile ma c’è tutta la nostra volontà di riuscire. Il lancio del nostro brand e della nostra piattaforma, erano già pronti ma l’emergenza ci ha bloccati. Adesso ci apprestiamo a farlo in maniera virtuale, ognuna delle attività partecipando all’evento dalla propria casa. In questa maniera allargheremo la visibilità verso altre regioni e, anche se distanti, arriveremo il più lontano possibile, facendo sentire a tutti che Fiastra è vicina ed è determinata a rinascere nel migiore dei modi: ViViBene. ViViFiastra”.

Al progetto ViViFiastra hanno aderito: Alcina; B-side Camp; Bar Fiastra-Bar I due ponti; Tutto per tutti – edicola, abbigliamento; Ristorante Fratelli Polverini; Farmacia Palmieri; Ristorante Il Gatto e la volpe; Minimarket da Vinicio; Albergo Ristorante Sasso Bianco; Rifugio il Tribbio; Agriturismo Campo del Rio; Gelateria La dolce vita; Osteria del Lago; Agriturismo Le Casette; Agriturismo Fonte Rosa; Alimentari e tabacchi bar da Ugolino; Bolognola SKI-B&B Belvedere sul Lago; Avventura nel Parco; ASD Aquila.

C.C.
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"E' stato creato un allarme inutile e oggi possiamo dimostrarlo con i fatti". Sono le parole del governatore Luca Ceriscioli dopo che ieri il Comitato etico ha dato il proprio parere favorevole alla sperimentazione della cura del Covid 19 con il plasma. Come si procederà è stato illustrato oggi in una videoconferenza a cui hanno preso parte la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia, il direttore del Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale Daniela Spadini, il direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive Andrea Giacometti e il presidente Ceriscioli. Potrà donare il plasma il donatore abituale che abbia avuto e superato il Coronavirus e anche il donatore non abituale.
"Quest'ultima tipologia di donatore - ha spiegato Spadini - dovrà rivolgersi ai centri trasfusionali e essere ovviamente sottoposto ai test sierologi per evitare la trasmissione di eventuali malattie come hiv, aids, epatite e dovrà avviare tutta una serie di controlli per appurare l'idoneità. Una volta fatto questo, il donatore dovrà attendere 15 giorni per donare il plasma. Il donatore abituale invece potrà rivolgersi al centro Avis più vicino".
I donatori dovranno avere età compresa tra i 18 e i 60 anni. Sono stati individuati tre poli per la donazione: per il nord delle Marche, a Pesaro, per il centro ad Ancona e per il sud a Fermo. "Non ci sono dei donatori già arruolati e proprio oggi ci siamo attivati per reperire tutta la strumentazione che servirà. Ci sono già state però tante espressioni di intenti e per la prossima settimana saremo pronti a partire con la sperimentazione che durerà sei mesi". Ci è voluto qualche giorno per approvare il protocollo ma Giacometti lo ha definito "inattacabile. Noi delle malattie infettive ci occuperemo dell'arruolamento delle persone che riceveranno il plasma: devono essere positivi al Covid19 ma essere in fase precoce di infezione. Il plasma, se non utilizzato, potrà restare congelato per un anno. Ad oggi non sappiamo quanti pazienti potranno giovare di questa terapia - ha aggiunto - e va anche detto che il nostro tasso di mortalità è basso. Se il San Matteo di Pavia con questa terapia è passato da un tasso del 15 per cento al 6 per cento, noi potremmo anche far meglio visto che partiamo da un tasso del 14 per cento".
A chiudere gli interventi, il governatore Ceriscioli che è voluto tornare sulla polemica generata dalla notizia secondo cui la Regione aveva rifiutato o bloccato la terapia. Nulla di più falso, ma solo la volontà di "fare le cose per bene. Non abbiamo sbandierato soluzioni miracolose né sminuito il lavoro di qualcuno. Il nostro atteggiamento è sempre stato quello di aprirci a qualunque opportunità e se oggi siamo la miglior Regione come dato epidemiologico - quando all'inizio eravamo fra i peggiori, ma non per nostra responsabilità - è la dimostrazione che le cose fatte bene pagano. Non abbassiamo la guardia, non ci interessano le polemiche - ha concluso - ma ci interessa che le fake news non generino ansie e disperazione".

Gaia Gennaretti
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Dopo il via libera al protocollo della Regione Marche per far ripartire il settore Benessere dal 18 maggio, si attende solo l'approvazione da parte del Governo ma, stando alle prime indiscrezioni, non dovrebbero esserci problemi per l'apertura di parrucchieri ed estetiste che sono già impegnati nella sanificazione dei locali e per organizzare il lavoro come richiede il protocollo.
"Nel nostro salone abbiamo preparato una postazione all'entrata con guanti e mascherine per le clienti - dice Michela Farabolini di Tolentino, sempre in prima linea anche dopo le difficoltà del sisma - . Utilizzeremo il termoscanner sia per le dipendenti (come obbligatorio) sia per le clienti (una nostra scelta per tutelarle e tutelarci maggiormente).
Maglie o capotti saranno appoggiate su stampelle ricoperte di teli usa e getta e le borse saranno inserite in sacchi di plastica.

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Michela Farabolini

Ogni cliente - prosegue la parrucchiera che si era fatta portavoce dei suoi colleghi in un incontro con il sindaco di Tolentino - sarà seguita dalla stessa operatrice fino alla fine del servizio. Noi siamo quattro operatrici e potremmo ricevere fino ad un massimo di 4 clienti contemporaneamente, ma per i primi tempi abbiamo deciso di riceverne al massimo 3. Per quel che riguarda i teli e gli asciugamaini sarà tutto monouso.

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Il locale di Michela Farabolini

Stiamo già ricevendo richieste per appuntamenti - spiega Michela Farabolini - che possono essere presi solo telefonicamente e dovranno essere rispettati nel migliore dei modi. Al momento - conclude - visto che in questo modo riceveremo meno clienti, lavoreremo ad orario continuato".
Preoccupato per come cambierà il suo modo di lavorare è Enzo Marziali, voce della trasmissione sportiva Tribuna Stadio di Radio C1...inBlu che è titolare di un salone da barba di Montecosaro.
Il classico luogo di ritrovo anche per scambiare quattro chiacchiere tra amici, oltre che per sistemarsi barba e capelli.

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Enzo Marziali

"C'è molta confusione - dice - tra quello che si dice e quello che dovremo fare. In un primo momento mi sono occupato della sanificazione e dell'acquisto dei dispositivi di protezione per me stesso e per i clienti. Due mesi di chiusura sono stati lunghi. Un tempo impensabile per qualsiasi attività commerciale. Sicuramente sarà tutto diverso rispetto a prima: il mio motto era quello dell'entrata libera, senza appuntamento. Da lunedì cambieranno le mie abitudini e quelle dei clienti che stanno già telefonando per i primi appuntamenti. Prima ci si ritrovava a parlare del più e del meno, mentre ora si opterà per una soluzione più rapida, volta soprattutto al servizio. Abbiamo visto che il virus è un avversario duro da affrontare (utilizzando il gergo calcistico) quindi bisognerà rispettare tutti i provvedimenti".
Si attivano anche le parrucchierie dei piccoli paesi che avevano già affontato l'emergenza sisma come Catia Gratani di Caldarola che dice: "Sto prendendo i provvedimenti per la riapertura. Ho già diverse chiamate di cliente che vogliono prendere l'appuntamento per venire in negozio. Siamo pronti per ripartire, speriamo vada tutto bene".
A Belforte del Chienti, pronta per rialzare la saracinesca anche Giada Tardarelli del centro estetico Gocce di Rugiada: "I protocolli di sicurezza non sono cambiati molto da quelli che avevamo in atto - spiega - . Stiamo acquistando mascherine, guanti e pannelli in plexiglass e ci stiamo organizzando per non avere clienti in sala di attesa, ma li riceveremo solo su appuntamento telefonico. In merito alla sanificazione, fin dall'apertura del centro abbiamo utilizzato un sanificatore dell'ambiente per tutte le cabine. Stesso comportamento per la sterilizzazione in autoclave.

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Giada Tardarelli

Non sono regole che ci colgono alla sprovvista. Ci sono già alcune richieste per gli appuntamenti - aggiunge - , sento pareri di chi non vede l'ora di tornare, ma anche chi ha ancora un po' di timore, non solo per la salute ma anche per la crisi del lavoro. Ovvio che chi è stato costretto a restare a casa o è rimasto senza lavoro cercherà di fare a meno delle spese che non riguardano le prime necessità. È un problema globale, non di un settore specifico. Credo - conclude - che le persone debbano essere fiduciose perchè se ci diamo un aiuto a vicenda potremo, pian piano, riminciare a fare quello che amavamo, ma sempre facendo attenzione".

Giulia Sancricca


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Graditissima sorpresa alla casa albergo di Pioraco: una pioggia di pigiami colorati, donati dalla Croce Rossa, che ha donato felicità nel cuore di ogni ospite.

“Sapendo che le case di riposo hanno chiuso da tempo alle visite dei familiari degli ospiti - ha detto il Tenente Commissario della Croce Rossa Andrea Passamonti -, ho pensato che potesse servire qualcosa agli anziani che sono al suo interno. Venendo quindi a sapere di questa grande donazione fatta alla Croce Rossa Nazionale, di pigiami da uomo e da donna in precedenza sequestrati, ho contattato il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi, per vedere come potevo muovermi per realizzare questa cosa. Mi ha messo in contatto con la signora Antonella dell’AssCoop che gestisce la casa di riposo di Pioraco la quale, con entusiasmo, mi ha detto che ne avrebbero avuto bisogno. Ne ho presi quasi 40 così che qualcuno possa avere a disposizione anche un ricambio. Mi sono mosso tramite il Comitato di San Severino Marche a cui appartengo come componente ausiliare delle Forze Armate. Noi, insieme al corpo delle infermiere volontarie siamo due componenti ausiliari all’interno della Croce Rossa. Siamo quindi coloro che vanno con le Forze Armate nelle attività addestrative, operative o affrontiamo casi d’emergenza come il coronavirus. Sono stato molto contento d’aver raggiunto questo obiettivo”.
Un gesto apprezzato dal primo cittadino: “Grazie al Tenente Andrea Passamonti per l’interessamento - ha detto Cicconi - e alla Croce Rossa per questo splendido progetto che ha regalato una piccola gioia a tutti coloro che vivono in queste strutture residenziali in un periodo come quello che stiamo vivendo, nelle quali esse sono costrette alla massima sicurezza”.

Lisa Grelloni
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Mercoledì, 13 Maggio 2020 09:41

San Severino, rubati fiori e vasi al cimitero

Chissà se una coscienza ce l'ha chi ha deciso di rubare dalle tombe altrui fiori, vasi e lumini? Chissà se in fondo queste persone riescono a provare un po' di vergogna? E' successo a San Severino, al cimitero di San Michele, proprio negli ultimi giorni, dopo che il sindaco Rosa Piermattei ha concesso la riapertura. Nella giornata di domenica ad esempio, erano tante le persone che hanno fatto visita ai propri cari ed erano tante anche quelle in fila, rispettando il distanziamento, per acquistare fiori e piante. E poi c'è chi ha deciso semplicemente di rubare i fiori e persino interi vasi da altre tombe. Non è chiaro quando sia successo di preciso, ma è anche vero che accade non di rado e nell'ultima settimana pare sia stata interessata più di una tomba. Tra l'altro, la notizia riportata sui social network ha destato molto disappunto ed è emerso che questi episodi si sarebbero verificati anche in alcuni cimiteri rurali quali quello di Chigiano e di Serralta dove sarebbero state prese scope, lampade e addirittura delle vecchie sedie che erano state sistemate all'interno della chiesetta.
g.g.
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A Camerino, operai al lavoro da qualche giorno per la cura e la manutenzione del verde pubblico. E’ iniziata, infatti, l’attività di taglio erba e su tutta la città sono in azione gli operai per la manutenzione e la cura dei parchi, degli spazi verdi, aiuole nonché giardini, aree gioco, spartitraffico e altre piccole aree.
Occorre tener presente che le condizioni climatiche potrebbero influenzare il decorso dei lavori, cambiando il quadro delle priorità e delle urgenze, dal momento che la pioggia impedisce di procedere con le attività.
“Vista l’emergenza che stiamo affrontando – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli – si erano fermati anche una serie di lavori programmati di manutenzione della città. Fino a qualche giorno fa, d’altronde, eravamo tutti chiusi in casa, nel rispetto di una normativa, a causa di un’emergenza sanitaria mondiale che ha costretto tante attività a uno stop. Seppure da casa abbiamo continuato sempre a lavorare, le attività di manutenzione e di cura del verde, tolte quelle relative alla sicurezza stradale, sono state per tutto il tempo del lockdown giustamente sospese. Anche perché abbiamo ritenuto che l’incolumità e la salute degli operai comunali valesse quanto quella del resto del personale comunale, che per lo più ha lavorato in smartworking, o altri lavoratori. Chi ha continuato a lavorare in questo periodo, rischiando anche la propria salute lo ha fatto perché era indispensabile per andare avanti. Le aziende e gli enti pubblici – continua Fanelli - quindi anche i Comuni, stanno riprendendo le attività, dopo le aperture previste con la Fase2, con enorme sforzo cercando di aggiornare le procedure di sicurezza, adeguandole alle norme sul Covid 19. Con tanto di polizze assicurative da sistemare. L'erba, piano piano sarà tagliata in tutte le zone della città, per cui rivedremo i viali ordinati come altri luoghi. Ammetto che in questo periodo il mio pensiero è andato anche a questi aspetti riguardanti la città, ma c’erano indubbiamente altre priorità. Amo la mia città e ci tengo che sia tenuta con cura; alcune situazioni come quella che stiamo vivendo, inducono però a riflessioni diverse e in questi casi anche il pensiero dell’erba alta, è andato giustamente in secondo piano”. Dal 23 aprile gli operatori comunali hanno provveduto allo sfalcio dell’erba: in Via A D'accorso, Via Le Mosse, V.le Giacomo Leopardi, Viale Seneca, V.le Emilio Betti, Via Dante Alighieri, Vallicelle- SP Varanese, Parco di Montagnano, aree verdi di Montagnano, Giardini Rocca Borgesca, parco area giochi Vallicelle, Scarpata V.le G.Leopardi monumento dei caduti. Dal 4 maggio la cooperativa si è occupata dell’area del centro commerciale Sottocorte village e dell’area Sae Cortine est.
c.c.


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Più forti del terremoto, del maltempo e del Covid. E' di nuovo in funzione a Sarnano il laboratorio de Il Tesoro dei Sibillini. Il lavoro del caseificio si era interrotto dalla metà dello scorso mese di febbraio quando forti raffiche di vento avevano ribaltato il prefabbricato. Poi l'emergenza sanitaria con le misure per contenere il contagio da Coronavirus che ha rallentato i lavori per ripristinare la struttura. Lavori che sono ripresi. E a costo zero grazie alla disponibilità di un’altra azienda maceratese, la Self Globe, che aveva installato il container e ora lo ha ripristinato.

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“Questa è una storia di giovani che non si scoraggiano di fronte alla avversità e che possono essere un esempio di imprenditoria agricola – ha commentato il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili – Come Coldiretti siamo stati e continueremo a star loro vicini e a fare il possibile per la ripresa economica dei nostri territori che, dopo il terremoto, stanno subendo anche le ripercussioni dovute all’emergenza sanitaria. Oggi più che mai - ha concluso il presidente Fucili - dobbiamo lavorare sulla qualità e sulle unicità rappresentate dal nostro cibo e dalle nostre tradizioni”.
Tradizioni che i giovani titolari Mauro e Marica Tidei continuano a far vivere, più forti anche delle avversità.

f.u.
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Finisce fuori strada e si ribalta. Ha fatto tutto da solo l'automobilista che, intorno alle 13.30, viaggiava con il suo mezzo, un furgone Iveco, lungo la strada Picena quando all'altezza di Ripe San Ginesio, per cause in corso di accertamento, avrebbe perso il controllo del mezzo finendo la corsa fuori dalla careggiata, ribaltandosi.
Sul posto i sanitari del 118 per soccorrere il ferito che non sarebbe in gravi condizioni.


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Ieri la Regione ha annunciato di aver approvato i protocolli di sicurezza per la Fase 2. Misure che riguardano il turismo, il commercio, la ristorazione,e servizi socio-educativi. Il protocollo per estetiste e parrucchieri è già stato varato l'8 maggio scorso.
Vi proponiamo di seguito una sintesi per ciascun settore che potrà ripartire dal 18 maggio

Turismo: 
in linea di massima, sarà obbligatorio formare adeguatamente il personale sui comportamenti da tenere e dotarlo di dispositivi di prevenzione quali mascherine, guanti, disinfettanti. Per gli stabilimenti balneari sarà necessario regolamentare gli accessi in modo da prevenire assembramenti, ogni 10,5 metri quadrati potrà essere installato un ombrellone ed è consentita la possibilità di posizionare gli ombrelloni con distanza minima di 4,60 metri nella stessa fila e 3 metri tra le file per consentire eventualmente in caso di superamento delle condizioni critiche epidemiologiche e successivamente ad eventuale specifico provvedimento, l’inserimento di ulteriori ombrelloni a distanza di 2,30 metri nella stessa fila. Fra i lettini di un ombrellone e quelli dell'ombrellone successivo deve esserci almeno 1,50 metri di distanza e la distanza va mantenuta anche sotto gli ombrelloni salvo per i membri del medesimo nucleo familiare o per persone conviventi. Per chi vorrà usufruire dei soli lettini senza gli ombrelloni, questi dovranno
 essere collocati orizzontalmente a distanza di almeno 2 metri l’uno dall’altro (salvo per i conviventi). Vietate le attività ludiche e sportive di gruppo. Chi avesse delle aree sportive che quest'anno non potranno essere utilizzate, potrà sfruttarle per inserire ulteriori ombrelloni o tavoli comunicandolo al proprio Comune. Nelle piscine è consentito l'ingresso di 4 persone per ogni 10 metri quadrati e va sempre garantito il distanziamento interpersonale. 
Per tutti, vale l'obbligo di pulire costantemente tutte le aree comuni e la sanificazione delle attrezzature ad ogni cambio di cliente, l'o
bbligo di pulizia regolare e frequente dei servizi igienici in base ai flussi.L’utilizzo delle docce è preferibile all’aperto (è consigliata la limitazione delle cabine-doccia singole).
Spiagge libere: i Comuni possono valutare di assegnare in concessione temporanea le fasce di spiaggia libera di lunghezza massima di 25 metri lineari contenute tra due spiagge o fasce di spiaggia libera confinanti con una singola concessione balneare per un massimo di 12 metri al fine di attrezzarle garantendone il corretto utilizzo in coerenza con le linee guida. Il controllo, che deve garantire analoghe misure a quelle previste per gli stabilimenti, è comunque a carico del Comune. La posa di ombrelloni, lettini, sdraie, teli da mare e altro da parte di privati cittadini dovrà rispettare la distanza minima di3,50 metri da palo a palo per gli ombrelloni e di 2 metri tra i lettini, sdraie, teli da mare. Il distanziamento può essere derogato per persone conviventi. 

Hotel:

a
ccoglienza alla reception:  Per agevolare il check-in, si inviteranno gli ospiti a inviare copia del documento e ogni altra richiesta in via telematica, prima dell'arrivo. La consegna delle chiavi avverrà al bancone, dove il personale indosserà mascherina chirurgica e chiederà il rispetto della distanza di sicurezza. In caso di gruppi la procedura di check in verrà effettuata dal solo capofamiglia o capogruppo. Sarà consigliato tenere le chiavi per tutto il soggiorno, senza riconsegnarle alla reception a ogni spostamento. Inoltre, si preferirà il pagamento con Card contactless, più rapido e sicuro.


Pulizie in camera

Per assicurare il massimo dell’igiene, potranno essere rimossi arredi quali tappeti e cuscini, nonché tutte le decorazioni che non sono facilmente sanificabili. Le pulizie verranno effettuate quotidianamente, con igienizzazione accurata di ogni superficie a rischio. Il personale addetto alle pulizie cambierà i guanti a ogni stanza e, alla fine del soggiorno, ad ogni cambio di cliente le camere verranno sanificate.

Prima colazione e ristorazione

È preferibile che il servizio venga erogato dal personale, munito di attrezzatura adeguata, possibilmente con servizio al tavolo e menù a la carta. Il servizio a buffet può essere effettuato solo se può essere garantito il distanziamento ed evitato l’affollamento (ad esempio, con adesivi da attaccare sul pavimento, paline, nastri segnapercorso, etc).

Il ristorante dovrà inevitabilmente subire delle modifiche nell’uso degli spazi. Tra i tavoli dovrà essere rispettata la distanza di almeno un metro tra gli ospiti ad eccezione dei componenti del medesimo nucleo familiare e saranno installati dei dispenser di gel igienizzante per le mani.

I camerieri dovranno indossare guanti e mascherine, accortezza che sarà richiesta anche ai clienti nel momento in cui saranno serviti i pasti. Su richiesta, si potrà avere il servizio in camera o il servizio di asporto interno all’hotel. Le tovaglie vanno sostituite ad ogni cambio cliente o in alternativa il coprimacchia. Per quanto riguarda gli altri spazi comuni, saranno adottate tutte le misure di sicurezza ritenute necessarie per garantire il distanziamento sociale. Inoltre, tutti gli elementi che vengono a contatto ripetuto con gli ospiti, quali maniglie, maniglioni, pulsantiere e altro, devono essere puliti ad intervalli regolari in funzione del livello di utilizzo.

In ascensore sarà sufficiente rispettare le norme di distanziamento sociale e indossare la mascherina nel breve tragitto che porterà fino alla camera.


Campeggi e villaggi:

Pulizia

Dovranno essere garantire procedure ordinarie e straordinarie.

Procedure ordinarie: rimozione residui e detergenza, applicazione della soluzione disinfettante, rispetto dei dosaggi e dei tempi di contatto, risciacquo e asciugatura.

Procedure straordinarie: intensificazione della frequenza degli interventi, anche in relazione alla quantità dei flussi, posizionamento dispenser/nebulizzatore con detergenti per la disinfezione lavandino/doccia prima e dopo l’utilizzo all’interno di ogni servizio igienico.

Animazione

Queste attività sono sospese o riorganizzate e previste in piccoli gruppi, con spazi ed orari in modo da permettere sempre il distanziamento anche per quanto riguarda i miniclub privilegiando aree all’aperto.
Nei negozi e attività commerciali interne alla struttura si devono applicare le misure di distanziamento disposte dalle linee guida specifiche per la categoria incentivando la consegna dei prodotti direttamente presso le piazzole e i bungalow, ordinando da remoto. Le attività sportive a squadre che non consentono il prescritto distanziamento sociale, sono vietate. L’utilizzo delle piscine interne alle strutture ricettive può essere consentito solo in funzione di una limitazione di accessi, di ricambio frequente dell’acqua e di disinfezione, adeguata. Valgono le regole generali sopra esposte per le piscine.

Commercio


Aree pubbliche, mercati, fiere e commercio itinerante

È consentita l’apertura dei mercati per tutti settori: alimentari e non, purché nel rispetto  delle condizioni di sicurezza. I settori alimentari vanno distanziati dagli altri. E' possibile ampliare le zone del mercato o, in alternativa, prevedeve un ampliamento delle fasce orarie o delle giornate.

L’operatore commerciale avrà cura di segnare a terra (con nastro colorato o gesso) le misurazioni di distanziamento di 1 metro per la gestione del flusso con la distanza di sicurezza e di apporre paletti mobili a catenella che garantiscano l’entrata in un punto e l’uscita nell’altro. Al massimo devono esserci 2 persone per volta. Fra i banchi deve esserci una distanza dai 2,40 ai 3 metri.
E' vietata la vendita di merce usata.

Ristorazione

Evitare assembramenti di clienti, separare gli accessi di entrata e uscita, preferire la prenotazione online o telefonica, dotare i tavoli dei condimenti possibilmente monodose. I bagni a disposizione dei clienti saranno dotati di prodotti igienizzanti per il lavaggio delle mani e l'accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti. Si consiglia l’adozione di menù digitali sui dispositivi dei clienti o, in alternativa, si procederà alla igienizzazione dei menu dopo ogni uso; il personale di sala sarà dotato di dispositivi di protezione individuale e manterrà, nei limiti del possibile, la distanza interpersonale di un metro; gli oggetti utilizzati per un servizio non potranno essere messi a disposizione di nuovi clienti senza adeguata igienizzazione. Fra i tavoli dovrà esserci almeno un metro di distanza e, nel caso di due o più persone tra loro non conviventi, dovranno essere garantite le distanze al tavolo o, in alternativa, saranno necessari dispositivi di protezione come i pannelli in plexiglass. Saranno preferiti sistemi digitali di pagamento direttamente dal tavolo. Piatti, bicchieri, posate e simili saranno lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, in modo che possano essere disinfettati, inclusi gli oggetti che non sono stati utilizzati dai clienti. Tovaglie, tovaglioli e altri tessuti per la tavola dovranno essere messi in specifici sacchi per la lavanderia e il lavaggio dovrà assicurare la rimozione di agenti patogeni; ciascun tavolo sarà servito possibilmente dallo stesso addetto per la durata dell’intero servizio.



Bar

Gli ingressi dovranno essere contingentati e possibilmente separati (entrata/uscita). All'ingresso il cliente dovrà trovare dispenser con gel igienizzanti e il servizio al banco assicurerà il distanziamento di un metro. Dovrà essere posizionata idonea segnaletica orizzontale per favorire il distanziamento interpersonale; l'accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti. Il personale sarà dotato di dispositivi di protezione individuale e sul banco sarà bene favorire la messa a disposizione di prodotti monouso; saranno favoriti sistemi digitali di pagamento e si consiglia, ove possibile, la predisposizione di barriere fisiche (es. barriere in plexiglas) nelle zone dove vi è una maggiore interazione con il pubblico (es. in prossimità dei registratori di cassa); sarà incentivato l’uso del take away e del delivery;piatti, bicchieri, posate e simili saranno lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, in modo che possano essere disinfettati, inclusi gli oggetti che non sono stati utilizzati dai clienti etovaglie, tovaglioli e altri tessuti per la tavola dovranno essere messi in sacchi per la lavanderia specifici e il lavaggio dovrà assicurare la rimozione di agenti patogeni.


Catering e banqueting 

Dovranno essere rimodulati gli spazi, il personale dovrà indossare dispositivi di protezione individuale qualora non sia possibile la distanza interpersonale di un metro e dovranno essere presenti dispenser con gel per la pulizia delle mani; è raccomandato, ove possibile, l'utilizzo di materiale monouso (bio e compostabile) ed è obbligatoria la sanificazione del materiale utilizzato per la produzione e il servizio; inoltre, dovranno essere usati mezzi dedicati esclusivamente al trasporto alimenti e altri esclusivamente al trasporto del materiale di ritorno da sanificare. Il camion frigorifero potrà trasportare i contenitori del cibo al rientro dal servizio e verrà in tal caso igienizzato successivamente. Le sedi ospitanti dovranno avere cura di apporre adeguata segnaletica orizzontale per la distanza interpersonale. 
Pinze, cucchiai, mestoli e altri utensili a disposizione degli ospiti verranno sostituiti con frequenza e lasciati in contenitori separati, al fine di evitare il più possibile il contatto diretto tra le mani degli ospiti e il cibo; saranno creati percorsi divisi per accesso ed uscita alle aree buffet a cura delle sedi ospitanti;non verrà effettuato il servizio a giro braccio, tra i tavoli dovrà esserci il distanziamento di un metro, servizio esclusivamente al piatto (no vassoi), e solo al tavolo.


Negozi

Distanziamento interpersonale almeno di un metro in tutte le attività, accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:

attraverso ampliamenti delle fasce orarie che possono essere prolungati fino alle 21;

- per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;

- per locali di dimensioni superiori a quaranta metri quadrati l'accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita; 

Utilizzo di mascherine;
- Dispenser di gel all’ingresso, vicino ai camerini, alle casse, ai sistemi di pagamento, tastiere e schermi touch.

Per quanto riguarda la prova dei vestiti, calzature e accessori, il 
cliente e addetto alle vendite procederanno sempre a lavarsi le mani con sostanza idroalcolica disinfettante; manterranno la distanza; indosseranno mascherine.


Sarà prevista la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e di tutti gli strumenti di lavoro, garantito il ricambio di aria naturale dei locali. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata saranno attivi 24 ore per tutti i giorni della settimana. Le prese e le griglie di ventilazione pulite con panni puliti in microfibra, inumiditi con acqua e sapone o con alcool etilico maggiore al 70 per cento; vietata la funzione di ricircolo dell’aria condizionata. 

Queste disposizioni valgono anche per tutti i negozi all'interno di centri commerciali, grande distribuzione, open mall e outlet. Inoltre, se ritenuto necessario dall'azienda, i clienti potranno essere sottoposti alla misurazione della temperatura corporea (attraverso scanner manuale o altre tecnologie) che dovrà risultare inferiore ai 37,5 gradi.

Tatuatori

Sarà obbligatorio l'utilizzo di soprascarpe monouso; di camici e teli monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti e teli ad alta temperatura (60-90°) con prodotti igienizzanti; accurata detersione/sanificazione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato (almeno 70%), ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento. Ricevimento clienti esclusivamente per appuntamento (tra uno ed un altro almeno 20 minuti per permettere la sanificazione e ventilazione dell’ambiente e degli strumenti); sterilizzazione di attrezzi per mezzo di autoclave o altri metodi di sterilizzazione equivalenti; confezionamento degli attrezzi stessi come avviene per la categoria medica dei dentisti; sanificazione (secondo modalità Circolare ministeriale n. 5443 del 22/2/20 “Pulizia di ambienti non sanitari”) ad ogni ingresso/servizio di: mobilio, lettini, pavimenti e macchinari al fine di preservare la clientela da agenti patogeni; utilizzo da parte del personale di guanti usa e getta e mascherine a presidio medico; utilizzo in via prioritaria di biancheria e presidi monouso. Anche in questo caso gli orari potranno essere estesi fino alle 21:30.


Attività sgombero cantine e solai 

L’attività dovrà essere svolta con la presenza all’interno dei locali da sgombrare di una sola persona (titolare, collaboratore familiare, o da un socio partecipante).
La presenza di più di una persona sarà consentita solo nel caso di convivente, uso obbligatorio di guanti monouso e della mascherina chirurgica del lavoratore e curare scrupolosamente l’igiene delle mani. In alternativa alla mascherina sarà possibile l’utilizzo di visiere protettive; i dispositivi di protezione andranno indossati sempre durante lo svolgimento del lavoro e anche durante la presenza del locale e o ufficio. Saranno favoriti sistemi di pagamento elettronici. Se il pagamento verrà effettuato in contante o POS portatile, l’operatore provvederà alla disinfezione delle mani e del POS. Inoltre, in accordo con il cliente, il pagamento tramite contanti avverrà senza contatto diretto: il contante sarà lasciato sull’uscio della porta dell’avventore e l’operatore, una volta verificato il pagamento si allontana prima che il cliente apra la porta. Il trasporto del materiale di sgombero con mezzi di traporto avverrà di norma con una sola persona a bordo fatto salvo il caso in cui il mezzo consenta di distanziamento sociale.

Servizi socio sanitari - primo stralcio
Potranno essere riaperti, nei giusti tempi, i 76 centri diurni per disabili (Cser) presenti nel territorio marchigiano, i 21 centri diurni per disabili psico-fisico sensoriali, i 41 centri diurni per anziani e i 12 centri diurni per anziani in situazione di demenza sospesi da due mesi con norma nazionale e con ordinanze regionali.

Con la delibera approvata lunedì 11 maggio la Regione ha adottato un primo Piano regionale di riattivazione dei servizi, autorizzando i comuni e gli ATS che hanno nel frattempo inviato i loro programmi di riattivazione con relative date, ad implementare i percorsi indicati, che la Regione monitorerà attentamente. Seguiranno ulteriori atti che interverranno sulle proposte che arriveranno dai Comuni e/o dagli ATS nei prossimi giorni o su eventuali aggiornamenti dovessero essere comunicati.

Gaia Gennaretti

Pubblicato in Cronaca

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