Notizie di cronaca nelle Marche
Spavento ad Ussita per due fratellini di 8 e 4 anni che si erano persi e che, fortunatamente, sono stati ritrovati dai carabinieri forestali di Visso. I due bambini erano nella loro casa vacanze di Frontignano ed erano usciti per giocare all’aperto. Quando dopo circa mezzora la loro mamma si è accorta che i due bimbi non erano più nelle vicinanze della casa ha immediatamente chiamato il 112 e sono partite le ricerche. I due bambini si erano allontanati per gioco, (la mamma ha riferito che volevano fare un’escursione sul monte Cardosa), ma poi hanno perso l’orientamento camminando nel bosco e su un tratto di strada asfaltata in loc. Nocria nel comune di Castelsantangelo sul Nera, dove li ha ritrovati la pattuglia dei carabinieri. I militari li hanno tranquillizzati e poi li hanno riportati a casa dalla mamma in buona salute.

f.u.


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Cooperazione tra l'area vasta 2 e l'area vasta 3 per ripristinare i servizi dell'ospedale di Cingoli. Ieri si è tenuto un incontro operativo tra i due direttori, Giovanni Guidi e Alessandro Maccioni che hanno concordato il raggiungimento di due importanti obiettivi: la riapertura con personale di area vasta 2 degli ulteriori 20 posti letto, prevista per il prossimo 20 luglio,portando a 40 la disponibilità complessiva (30 di Lungodegenza Riabilitativa, 10 di Cure Intermedie);L’implementazione di ambulatori specialistici anche con il supporto dei professionisti dell’area vasta 3. Dato che Cingoli è stata "spostata" di fatto dall'area vasta 2 all'area vasta 3, attrezzature e investimenti saranno inseriti nella programmazione curata da Maccioni il quale si è impegnato ad acquistare una nuova ambulanza 4 X 4.

Entrambi i Direttori chiederanno poi alla Direzione Generale ASUR e alla Regione di aggiornare la scadenza per il passaggio formale dei Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino all’AV3.
g.g.
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"Non vogliamo lasciare opere incompiute, le vogliamo terminare". Con queste parole il senatore Mauro Coltorti, Presidente della Commissione Opere Pubbliche, ha concluso il suo intervento relativo alla bretella San Severino-Tolentino, e non solo, stasera nel corso di una videoconferenza organizzata da CNA Macerata Fermo per parlare delle infrastrutture. Il senatore ha spiegato come in Commissione infrastrutture e trasporti si stia lavorando per snellire e portare a esecuzione le opere ritenute prioritarie. "Abbiamo bisogno di scuotere l’economia dando priorità ai progetti che hanno almeno lo studio alla fase definitiva". Coltorti ha ricordato che sono stati stanziati poco più di 100milioni per la tanto agognata bretella. "Il Cipe ha previsto i fondi su un tracciato che passerebbe nel centro urbano di Tolentino, incontrerebbe ben due grosse frane di cui una sotto ad un quartiere residenziale dove dovrebbe essere realizzata una galleria a poca profondità, circa 20 metri. Quella frana è caratterizzata anche da notevoli fuoriuscite d’acqua. Considerando che si tratta anche di una zona sismica, ci sarebbe il rischio concreto di danneggiare la strada. Poi c'è la proposta che siamo andati a riprendere da un vecchio progetto. Quel tracciato - spiega ancora Coltorti - da san Severino condurrebbe a Tolentino ovest, non passerebbe nel centro urbano, non incontrerebbe frane, avrebbe una sola galleria e costi sarebbero nettamente minori. Il denaro avanzante potrebbe essere investito in opere di miglioramento della viabilità locale. La Tolentino-San Severino è importante, ha atteso tanti anni l’avallo del Cipe ma i soldi son quelli e la cifra non si può superare. E da geologo so anche che le frane vanno evitate, è questione di saggezza".
g.g.

(Il servizio completo, sul prossimo numero di Appennino Camerte)
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“Non potevamo chiedere di meglio, dall’arcivescovo Massara abbiamo avuto una risposta solerte, esaustiva e molto rassicurante”. È il consigliere settempedano Francesco Borioni che, alcuni giorni fa, è intervenuto per sapere se le attività attualmente ospitate nel palazzo vescovile sarebbero rimaste lì anche dopo l’apertura del nuovo Museo Diocesano.

Sua Eccellenza Monsignor Francesco Massara ha quindi contattato Borioni “e in un amichevole e fraterno confronto ho avuto il piacere di constatare che nulla da parte della Curia è stato lasciato al caso. I nostri timori infatti sono stati immediatamente dissipati poiché Sua Eccellenza ha garantito che gli spazi del palazzo vescovile attualmente dedicati alle attività pastorali e sociali, manterranno questa stessa destinazione d'uso. Non solo - prosegue - conversando è emerso che potrebbero essere messi a disposizione per questo tipo di attività anche ulteriori locali attualmente in disuso”. Così Borioni rassicura i concittadini sul futuro delle attività e coglie l’occasione per “esprimere profonda gratitudine per l'operato della Curia che, nell'ambito del progetto del Museo Diocesano a San Severino, ha avuto attenzione verso tutte le esigenze della comunità territoriale, sociali, aggregative, culturali ed economiche”.

Da parte sua il vescovo ha sempre precisato che nelle sue decisioni il pensiero primario è il bene della comunità e che non bada ad alcun colore. D’altra parte il motu proprio che muove il suo operato è “Servo di tutti, schiavo di nulla e di nessuno", ragionando e agendo con libertà evangelica.

G.G.
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Con l’emergenza Coronavirus l’Area Vasta3 ha rimodulato il servizio prelievi all’ospedale di San Severino ma ora, con la fine del lockdown, questa situazione sta generando non poche difficoltà, anche in considerazione del fatto che al Bartolomeo Eustachio si rivolgono utenti non solo della città ma da tutto l’entroterra.

A chiedere che si allentino le misure restrittive è Cristina Marcucci, presidente dell'associazione Help Sos Salute e Famiglia, che ha scritto direttamente all’Area Vasta 3: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di disservizi avvenuti dopo il 1 giugno al servizio analisi dell'ospedale di San Severino. Dopo il Covid19, è stato posto il limite a 30 prestazioni giornaliere, che devono essere obbligatoriamente prenotate tramite CUP regionale e poi anche tramite servizio prenotazione al CUP ospedaliero”. Insomma, vengono accolte meno persone alle quali per giunta gli si richiederebbe un doppio passaggio per le prenotazioni. E manco a dirlo, questa direttiva non è stata così divulgata e in molti hanno fatto dei viaggi a vuoto, anche da zone della montagna come Visso e Pievebovigliana: “Tale limitazione per evitare affollamento - scrive la presidente - purtroppo ha causato numerose problematiche per gli utenti, soprattutto per chi non sapeva e proveniva anche da zone non proprio vicine, non solo per l'inconveniente ma anche per il fatto che doppiamente si sono recati in ospedale. Oltretutto si sta creando affollamento alle casse per le prenotazioni. Dopo 3 mesi di Covid, ci sembra una limitazione troppo restrittiva, tanti utenti hanno bisogno di controlli frequenti che hanno dovuto saltare e quindi ora devono recuperare e per tale ragione in questo periodo sicuramente c'è molta richiesta della prestazione. In tanti si sono dovuti rivolgere ai servizi privati. Vogliate riconsiderare la direttiva nel più breve tempo possibile - conclude - per evitare anche disguidi, perdite di tempo e disservizi. Sicuramente si potrà regolare l'accesso in modo sicuro e contingentato anche aumentando il numero delle prestazioni”.
g.g.
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Si erano mobilitati in 21 piazze d’Italia lo scorso 29 maggio i giovani medici neo laureati e specializzandi per richiamare l’attenzione sui deficit della sanità pubblica e sullo stato di abbandono cui sono sottoposti. Una manifestazione che ha prodotto l’effetto dei primi riscontri da parte delle istituzioni, con il ministro Manfredi che si è reso disponibile all’apertura di un tavolo finalizzato alla stesura di una riforma della formazione medica post laurea e il ricevimento da parte di presidenti e assessori regionali che hanno garantito di farsi portavoce delle istanze nella Conferenza Stato-Regioni. Il sasso nello stagno è stato lanciato e altre manifestazioni sono previste per questo venerdì 19 giugno nelle diverse piazze italiane, tra cui Ancona, e il prossimo 26 giugno con la mobilitazione generale a Roma. “Basi importanti sono state gettate – a parlare il dottor Daniele Crescenzi – per intraprendere un percorso per il cambiamento della formazione medica. Abbiamo ottenuto feedback positivi dalle istituzioni, governo e regioni, per consolidare i quali sono state previste queste due ulteriori manifestazioni. Quello che chiediamo in particolare è un aumento importante dei posti nelle specializzazioni riguardo ai quali sono state proposte soltanto soluzioni tampone. L’aumento dei posti proposto, infatti, non è in grado di coprire il numero dei candidati ne le necessità del Servizio Sanitario nazionale, come dimostrato dall’emergenza Covid. Così andiamo avanti con forza creando ulteriori tavoli di lavoro per avere risposte certe e conseguire l’obiettivo di sostenere la sanità pubblica”.
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Un incontro web per parlare della bretella San Severino-Tolentino e delle infrastrutture delle aree interne. L'appuntamento è su "Zoom", oggi alle 18:30 (all'indirizzo ID: 89705629698). Presente anche il senatore Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici. Si tratta di una videoconferenza organizzata da CNA Macerata Fermo. Oltre alla bretella, si parlerà anche di aree interne e dell'indotto, problematiche occupazionali e molto altro. In merito all'intervalliva, allo stato attuale la Quadrilatero sta valutando i due tracciati, quello proposto dal consigliere Regionale Luigi Zura-Puntaroni e dall'ingegnere Michele Cruciani, e quello realizzato dall'architetto comunale di San Severini, Ballini, e presentato dal Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino. Nel frattempo la Sovrintendenza si è espressa favorevolmente in merito alla seconda ipotesi e sulla stessa piega siano sia la Provincia che la Regione. Ancora silenti invece sembrerebbero i due Comuni interessati.
"La nostra idea progettuale - afferma il senatore Coltorti - permetterebbe di isolare l'area archeologica della città romana di Septempeda che è praticamente intatta ed è molto interessante. Potrebbe rappresentare un volano importante per il turismo. L'altro progetto incontrerebbe due grandi frane, passerebbe sotto la ferrovia, e poi una delle gallerie passerebbe sotto ad una zona residenziale di Tolentino dove c'è una delle due frane. In questo modo, si rischia di far lievitare i costi oltremisura e non credo che nessuno abbia milioni di euro da buttar via, specie in questo periodo. La Quadrilatero - precisa - sta verificando la fattibilità di queste due ipotesi progettuali ma ovviamente se ce n'è una più caldeggiata, con meno spese e meno problematiche, io penso sia preferibile, in modo da potersi concentrare sul progetto e le soluzioni. Il progetto di Ballini è ottimo, non attraversa frane, passa in un fondovalle senza problemi di stabilità, è meno impattante, meno problematico e con costi ridotti della metà". 
g.g.
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"Una volta tanto le istituzioni fanno rete ed operano una sinergia per restituire al territorio progetti di grande slancio e spessore". Inizia così una nota del consigliere Francesco Borioni, di San Severino, in merito al nuovo museo diocesano che sarà realizzato in città, nel palazzo arcivescovile. La scorsa settimana, a tal proposito, l'arcivescovo Francesco Massara ha firmato un protocollo di intesa col Presidente della Regione, Luca Ceriscioli. "E' un tassello di un percorso - sottolinea Borioni - che pone il museo e conseguentemente la nostra città all'interno di una rete di scambi e condivisioni dall'innegabile valore culturale, sociale, di crescita del territorio tutto. Un impegno economico imponente, un progetto ambizioso in un prezioso edificio, ma anche monumento, della città di San Severino che tanto bene ha resistito al sisma recente. Una sola perplessità - prosegue - fa sorgere in noi una domanda. Si badi bene, non è una provocazione bensì un dubbio che chiediamo a chi di dovere di dissipare. Il palazzo vescovile ha ospitato ed ospita tutt'ora diverse attività: pastorali, educative, di relazione e utilità sociale". Borioni si chiede se queste attività, troveranno nell'edificio una collocazione o se, in alternativa, siano state individuati sedi per ciascuna di esse. Il palazzo infatti, col sisma che ha reso inagibili gran parte delle strutture parrocchiali settempedane, è divenuto un punto di riferimento importante ospitando intere realtà parrocchiali, associazioni, con attività ludiche ricreative e anche riabilitative per giovani e non solo. "Ci auguriamo che l'amministrazione e la curia abbiano valutato di concerto l'importanza di questo aspetto e abbiano previsto per loro una piena continuazione: perché no, anche negli spazi ad esse attualmente destinati, poiché a nostro avviso per nulla confliggerebbero con gli scopi e lo spirito del nascituro museo. Perché se non è stata predisposta un'alternativa - dice in conclusione - sarebbe un vero “peccato” privare la comunità che pian piano cerca di ritrovare le sue vitali e necessarie forme di aggregazione e socialità, di un luogo che non è solo uno spazio fisico, bensì una opportunità".
g.g.


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“La via del ritorno – documentario su Nemi, “zona rossa”. Un cortometraggio girato da Federico Fabrizi, studente di arti cinematografiche, che narra, grazie alla collaborazione dei residenti che hanno voluto portare la loro testimonianza, la situazione attuale di Nemi, la più popolosa frazione del comune di Valfornace, che dopo il sisma si è quasi svuotata, con gli abitanti che vivono tutti nella provvisorietà delle Sae. Così il paese sopra il colle appare transennato e vuoto, quasi come non esistesse più. Una denuncia di come a 4 anni dal sisma nel cratere sia ancora tutto fermo, mentre come detto da una delle voci narranti “qui muore una cultura” e si spezzano i legami. “Un bel documentario – lo ritiene il sindaco di Valfornace Massimo Citracca – per ricordare le nostra bella frazione di Nemi con le case inagibili dopo il terremoto. Sono anche io originario di Nemi e vedendo questi luoghi abbandonati non posso non provare profonda tristezza.

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C’è una zona rossa, siamo in attesa di una perimetrazione, ma i fondi che ci sono stati assegnati dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sono insufficienti e non riusciamo a trovare tecnici disposti a portare avanti questo percorso. A breve attendiamo anche la visita del commissario Legnini al quale esporremo il problema per fare in modo che anche in questi luoghi possa partire la ricostruzione privata”.

Maggiori approfondimenti li troverete sul settimanale L'Appennino camerte

f.u.

 


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Fiuminata è praticamente Covid free. L'unico cittadino residente positivo sarebbe Gianfilippo Felicioli, figlio del sindaco. Benché ci sia un po' di apprensione per questo, il ragazzo, calciatore del Venezia, non torna a casa da oltre un mese.
"I fiuminatesi - dice il sindaco, Vicenzo Felicioli - stanno vivendo questa nuova fase come tutti, nel senso che provano un misto di liberazione dalle misure restrittive che iniziavano a pesare e un po’ di preoccupazione perché c’è coscienza che il virus sia ancora e presente e possa provocare dei problemi come in passato. Sono dell’opinione che servirebbe qualche passo in più nello studio e nella conoscenza di questa malattia e tante chiacchiere in meno, che sono tra loro anche discordanti. Sarebbe opportuno, finché non ci fossero dei riscontri precisi". Durante la fase del lockdown in città c'erano state delle piccole difficoltà relative all'apertura degli uffici di Poste Italiane e alla raccolta della spazzatura ma la prima problematica si è risolta non appena avviata la fase 2, il 4 maggio. Per quanto riguarda il Cosmari, "è stato solerte, anche a seguito dell’ordinanza regionale. Hanno indicato un percorso che avevamo già avviato con la protezione civile. Ringrazio il consorzio perché comunque c’è stato sempre vicino, disponibile a raccogliere le nostre istanze e a darci una mano". Fiuminata sarebbe di fatto Covid free visto che l'unico positivo al Covid, confermato tre giorni, è Gianfilippo Felicioli che risiede a Fiuminata ma che è domiciliato a Venezia: "Purtroppo - spiega il sindaco e papà - Gianfilippo quest’anno ha dalla sua una componente di sfortuna molto importante. Veniva da un bruttissimo incidente dopo un inizio di stagione molto promettente. Nei momenti topici della sua carriera ha avuto quell’infortunio o quell’intoppo che lo ha bloccato. Adesso stava ritornando in forma anche grazie alle sapienti mani del professor Santucci e questa nuova tegola non ci voleva. Con l’occasione vorrei rasserenare tutti - prosegue - perché non vorrei che girino delle notizie completamente sbagliate. Gianfilippo non è a Fiuminata. È venuto per una settimana dopo l’inizio della fase 2 ma è partito il 12 maggio. È più di un mese che si trova a Mestre quindi, e dopo il suo rientro ha iniziato, come da protocollo, a effettuare i tamponi. Quello del 18 maggio era negativo così come quelli del 1, del 4 e del 9 giugno. Il primo tampone positivo, con una carica virale debole, è del 12 giugno con conferma arrivata il 15. Capisco che in un momento di paura e perplessità di tutti, siccome dai giornali è passata la notizia che si trova in isolamento fiduciario nella propria abitazione, si sia potuto pensare che stia a Fiuminata. Ma questo lo smentisco".
g.g.





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