Notizie di cronaca nelle Marche
Un'antica strada romana ferma i lavori per la nuova Pedemontana. A Muccia, luogo che vedrà sorgere lo svincolo che collegherà la nuova arteria alla superstrada 77 e alla Valnerina, i lavori hanno subito una battuta d’arresto. Durante gli scavi sono stati infatti rinvenuti alcuni reperti archeologici di epoca romana, connessi con la vicina zona archeologica della Maddalena. A questo positivo “inconveniente” culturale, si sommano i lavori dovuti alle interferenze con le linee di acqua, luce e gas. Il sindaco Mario Baroni spera in qualcosa di storicamente rilevante, che possa dare ulteriore importanza agli scavi già presenti nell’area.

“I lavori sono fermi e si sta procedendo soltanto per la risoluzione interferenze degli impianti di distribuzione elettrica, dell’acqua e del metano – ha commentato Baroni –. Oltre a questo si è aggiunta la questione archeologica, con la Sovrintendenza che ha rinvenuto i resti di una antica strada romana. Speriamo che venga trovato qualcosa di importante: stando al confine con la zona archeologica della Maddalena c’è la possibilità di rinvenire reperti rilevanti, che inciderebbero in maniera positiva sull’attrattività anche turistica dell’area”.

l.c.
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Coronavirus: dopo mesi di restrizioni, alcuni Comuni della provincia di Macerata vedono la luce. Sono molti infatti quelli che hanno fatto registrare meno di cinque contagi da Covid, mentre in cinque casi – Colmurano, Fiastra, Monte San Martino, Ripe San Ginesio e Serravalle – i casi si sono addirittura azzerati. Numeri che fanno ben sperare la Regione in vista della possibile zona gialla da lunedì prossimo, visto che il Governo ha ormai aperto a un ritorno verso restrizioni più blande. Non mancano però situazioni meno confortanti rispetto a queste isole Covid-free. È il caso di Macerata, dove la presenza del Coronavirus continua a essere considerevole, seppur sotto la soglia fissata dalle istituzioni, quella dei 250 casi ogni 100mila abitanti.

Nel corso degli ultimi 15 giorni i contagi sono aumentati, passando dai 241 del 7 aprile ai 279 di oggi: in questo lasso di tempo il numero dei positivi nel Comune maceratese ha toccato un massimo di 299 unità nella giornata del 20 aprile, per poi iniziare una lenta discesa fino al dato odierno. L’aumento più marcato è però quello che riguarda gli isolati domiciliari, segnale della circolazione del virus e degli avvenuti contatti con positivi. I numeri parlano di un aumento dai 388 del 7 aprile fino al massimo di 672 sempre del 20 aprile, data che sembra lo spartiacque verso un’auspicata discesa: oggi sono infatti 657.

Il sindaco della città, Sandro Parcaroli, si è detto fiducioso: “La situazione non mi preoccupa, visto che i contagi stanno comunque calando. A Macerata siamo di poco sotto i 250 su 100mila abitanti e la mia speranza è di poter riuscire a contenere la diffusione. Non dovremmo avere misure più dure della zona gialla, ma dovremo continuare a fare attenzione e a controllare i dati giorno dopo giorno. Speriamo di ottenere i risultati dell’Umbria, che ormai ha azzerato il numero dei morti. Se vogliamo riaprire, l’unico modo è proseguire la vaccinazione e aspettare che la curva scenda”.

l.c.
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Accredito delle pensioni in anticipo: Poste Italiane ha fatto sapere che in provincia di Macerata le pensioni del mese di maggio verranno accreditate a partire da lunedì 26. I pensionati titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno quindi prelevare i contanti dai 47 ATM Postamat disponibili in provincia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Per tutti coloro che invece non dispongono di questi servizi e necessitano di recarsi allo sportello dell’ufficio postale per ritirare la pensione, vista l’emergenza sanitaria, Poste Italiane ha predisposto una turnazione alfabetica:

I cognomi dalla A alla C lunedì 26 aprile

dalla D alla G martedì 27 aprile

dalla H alla M mercoledì 28 aprile

dalla N alla R giovedì 29 aprile

dalla S alla Z venerdì 30 aprile.

Nella nota, Poste Italiane ricorda che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti e che non hanno già delegato altri soggetti al ritiro della pensione, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro a casa, delegando al ritiro i Carabinieri.

Inoltre, sempre per limitare gli spostamenti e assembramenti, in 16 uffici postali della provincia sarà possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp: basta memorizzare sul proprio smartphone il numero 3715003715 e seguire le indicazioni utili a conseguire la prenotazione del ticket.

Per gli uffici abilitati alla prenotazione su WhatsApp, è stata riattivata anche la possibilità di prenotare il proprio turno allo sportello direttamente da smartphone e tablet utilizzando l’app “Ufficio Postale”, oppure da pc collegandosi al sito poste.it, senza la necessità di registrarsi.


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“Si allentano le restrizioni, ma il sistema sanitario è pronto ad accusare il colpo?”.
Se lo chiede chi il Covid lo ha vissuto ed ha visto con i propri occhi le difficoltà che medici e infermieri riscontrano nel portare avanti un pronto soccorso, come quello di Macerata, che si è trasformato in un girone dantesco.

Non una critica a coloro che da un anno vengono definiti “angeli ed eroi” anzi. Il cittadino in questa storia vorrebbe portare il loro disagio sotto i riflettori, affinchè non si continui a discutere solo delle chiusure ingiuste, del coprifuoco e delle restrizioni, ma anche e soprattutto di quanto potrebbe aggravarsi la situazione ospedaliera.
A raccontare la sua storia, unita alla preoccupazione per ciò che potrebbe succedere dopo le riaperture stabilite dal 26 aprile, è colui che per ovvi motivi chiameremo con un nome di fantasia, Giovanni.

“Io ho avuto il Covid a fine febbraio – dice – e sono stato ricoverato al Covid Hospital di Civitanova per più di un mese. Ho potuto vedere con i miei occhi la sensibilità e la passione di medici e infermieri. Dopo essere stato dimesso i primi di aprile, ho avuto una ricaduta nei giorni scorsi e mi sono rivolto al 118 che mi ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. È stato in quel posto che ho compreso la reale difficoltà degli operatori sanitari: pochi e allo stremo delle forze. Ho atteso una giornata intera in una stanza, senza bere né mangiare, come accade nel pronto soccorso. Una lunga attesa dovuta alle procedure lente richieste dai protocolli Covid e per i quali servirebbe più personale. Al pronto soccorso non si rivolgono solo i presunti contagiati, ma anche pazienti con altre patologie: tutti hanno bisogno del tampone e devono attendere l’esito che arriva dopo ore e ore.

Il problema – dice Giovanni – non dipende da medici e infermieri, ma dal loro numero esiguo rispetto alla mole di pazienti che si rivolge al pronto soccorso”.

Giovanni è stato rimandato a casa la sera stessa: “La dottoressa ha chiamato mia figlia  dicendo che la mia polmonite si era riacutizzata e che potrò curarla a casa con l’antibiotico.
Dopo avermi dato i documenti necessari per l’uscita, mi hanno detto di potermene andare una volta finita la flebo, ma nel frattempo gli infermieri hanno cambiato il turno. Nessuno si è ricordato di venire a controllare il termine della terapia. Ho chiamato a lungo qualcuno che venisse a togliermi la flebo. Questo è sintomo di un sistema che non funziona – conclude – e viene naturale chiedersi come andrà a finire se le riaperture porteranno ad un aumento di contagi. Non so se riuscirà ad accusare il colpo”.

Quella di Giovanni è la storia di tanti altri cittadini che nell’ultimo anno si sono trovati in quel girone dantesco. Molti hanno deciso di tenere per sé quella triste esperienza; altri hanno pensato, nello sconforto e nella rabbia per la malattia, che la colpa fosse degli operatori sanitari; altri ancora, come Giovanni, hanno deciso di dar voce al disagio di “angeli ed eroi”, perché dietro la sofferenza di qualcuno c’è sempre chi cerca di alleviare quel dolore come meglio può. Medici ed infermieri lo stanno facendo.

Giulia Sancricca
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Verso il rientro in classe al 60 % per gli istituti superiori delle Marche.
Dopo l’iniziale 100 per cento è cambiata la bozza concordata con le regioni per il ritorno a scuola delle superiori il prossimo lunedì 26 aprile e si attesta dunque su una percentuale di prudenza l’orientamento che nella Regione Marche mette d’accordo le scuole e la capienza dei bus.
“Domani mattina ci incontreremo con tutti i portatori di interessi al tavolo istituito dall’Ufficio Scolastico Regionale da questa estate- spiega il Direttore Generale Ugo Maria Filisetti- per verificare gli orientamenti che sono stati assunti o si stanno assumendo nei tavoli prefettizi che tra oggi e domani o si sono già svolti o si stanno svolgendo. Sinora l’indicazione del sistema dei trasporti è stata quella di offrire una capacità di carico e quindi di trasporto degli studenti per il 60 per cento in presenza- continua Filisetti- e dunque l’orientamento è stato quello sinora di prevedere, a partire dal 26 aprile, una presenza al 60 % per il rientro in classe degli istituti superiori. Siamo in attesa del decreto e cioè dei provvedimenti che dovrebbero essere approvati in queste ore, per verificare che questa previsione sia coerente anche con le indicazioni date dal nuovo provvedimento in corso di adozione ed emanazione”.

c.c.
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Giornata mondiale della terra celebrata per il secondo anno con l’intero pianeta sotto il lockdown della pandemia. “Restore our hearth”, ripristina la nostra terra è il tema della cinquantunesima edizione, impegnativo come lo è il tempo che viviamo.
Ridurre l’impatto umano, rimediare agli errori del passato e costruire un nuovo mondo è la sfida che coinvolge l’intero pianeta.
" In questa fase così delicata – afferma la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini-
Legambiente lancia un messaggio molto semplice, quello cioè di ripartire dalla quotidianità delle nostre azioni che proprio un momento così difficile debbono cambiare. La pandemia ci ha infatti insegnato che il modello che stavamo vivendo non era un modello sostenibile, non faceva bene né a noi né all’ambiente. Quindi, ripromuoviamo nella giornata di oggi le azioni che tutti i giorni e portiamo avanti nella semplicità del nostro vivere quotidiano. Sono quei gesti semplici che possiamo compiere e che vanno dal fare bene la raccolta differenziata al ridurre la produzione dei rifiuti, dal cambiare le modalità di spostamento puntando molto di più su mezzi elettrici qualora dovessimo usare i mezzi privati e, dove possibile, utilizzare la mobilità pubblica. Compiere dunque tutti quei piccoli gesti che sembrano piccole cose ma che conducono a grandi risultati perché insieme possiamo veramente fare la differenza. È questo un modo per celebrare tutti i giorni la grandezza del nostro pianeta – conclude Francesca Pulcini- perché se la sfida la vinciamo tutti insieme, è vero che nelle nostre case e con le nostre azioni quotidiane, tutti noi possiamo compiere veramente tantissimo e fare la differenza”.

C.C.
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Prosegue l'iter che permetterà alle farmacie di effettuare i vaccini alla popolazione. Sono le strutture che rispondono a determinati requisiti quelle che potranno richiedere l'operatività dopo aver seguito un corso teorico e pratico. Molta, secondo la presidente di Federfarma Macerata, Ida Maria Kaczmarek, la partecipazione delle farmacie dell'entroterra che permetteranno quindi ai cittadini lontani dai centri di vaccinazione di poter avere il servizio vicino casa.

"Il protocollo per la vaccinazione nelle farmacie è stato sottoscritto il 20 aprile scorso - dice la presidente - e segue la falsa riga di quello nazionale; in alcune parti la Regione ha la facoltà di effettuare variazioni. È stata sottoscritta tutta la prima parte in cui viene accettato il ruolo della farmacia come centro di vaccinazione. La farmacia si pone in una posizione molto importante di collegamento tra il cittadino ed il servizio sanitario. Sappiamo tutti che in questo periodo è importante riuscire a vaccinare il maggior numero possibile di persone e questo verrà fatto per fasce di età. Probabilmente, quella che riguarderà le farmacie, sarà quella dei 60enni. Ancora non è stata messa a punto tutta la parte tecnica - chiarisce - ed i farmacisti stanno preparandosi con i corsi formativi che si articoleranno in due parti: una teorica e una pratica, al termine delle quali sarà rilasciato un attestato in cui si darà l'idoneità al farmacista di effettuare la vaccinazione. 
La parte pratica - specifica - sarà avallata dalla firma di un medico o un infermiere iscritto all'Ordine. In questo momento siamo in attesa di sapere come si svolgerà la seconda parte pratica. Ci stiamo preparanto tutti con il corso teorico e le farmacie in privincia di Macerata sono più della metà. Abbiamo avuto un ottimo riscontro, specialmente per quanto riguarda la fascia montana. Questo risultato è molto importante in quanto permette ai cittadini che abitano nelle zone lontane dai centri di vaccinazione di poter usufruire del servizio della farmacia". 

Non tutte, però, hanno potuto richiedere l'idoneità perchè non rispondono ai requisiti richiesti: "Principlamente è importante lo spazio - prosegue - , non tutte hanno spazi idonei per effettuare le vaccinazioni. Già quelle che facevano il tampone o i test sierologici sono già attrezzate e si sono iscritte per effettuare le vaccinazioni. È importante avere un locale dove attendere il proprio turno, uno idoneo per la vaccinazione ed un terzo luogo dove si possono attendere i 30 minuti dopo l'inoculazione che servono per tenere sotto controllo eventuali gravi reazioni allergiche". 

Proprio il tema delle possibli reazioni era quello che più preoccupava l'utente, dubbioso di rivolgersi ad una struttura non vicina ad un punto di primo intervento, ma la presidente di Federfarma Macerata chiarisce: "Immediatamente si chiede l'intervento del 118, ma tutti i farmacisti, per obbligo, devono frequentare dei corsi di primo sossorso, quindi c'è già da parte nostra una preparazione specifica per poter intervenire. A questo si aggiunge il corso che stiamo facendo e quello pratico che sarà fatto alla presenza di un medico. La possibilità di reazioni è comunque remota, in quanto prima di effettuare la vaccinazione il paziente dovrà compilare un modulo in cui dichiara tutte le patologie e le allergie: una scheda che viene caricata su una piattaforma che ci darà il via libera alla vaccinazione, proprio in base alle patologie della persona".

GS


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Soluzioni intermedie che permettano di trovare una via definitiva alla nuova discarica provinciale, dopo che il prossimo 31 ottobre scadrà quella di Cingoli.
Sono emerse ieri pomeriggio, durante l'assemblea dei soci del Cosmari. Si tratta di proposte tecniche fatte dal direttore Giuseppe Giampaoli e che ora dovranno essere valutate dai Comuni coinvolti.

"Il 31 ottobre la discarica di Cingoli sarà esaurita come volumetria e scadrà l'autorizzazione - ribadisce il direttore - . Non ci sono alternative in questo momento, dal momento che la località per una nuova discarica non è stata ancora idnivduata.
Le strade da percorrere nell'immediato sono due: o si andrà fuori provincia, con situazioni di difficoltà e un aumento dei costi; o si trovano delle soluzioni intermedie, razionalizzando quel poco che c'è in provincia".

Le soluzioni temporanee proposte da Giampaoli che, ci tiene a precisare, "non sono valutazioni politiche, bensì da tecnico" potrebbero concedere alla provincia due anni di tempo per poi dover trovare comunque una soluzione stabile: "Ci sono due discariche che potrebbero avere alcuni accorgimenti - dice - . In quella di Cingoli si potrebbe fare un piccolo sormonto per recuperare circa 80mila tonnellate. La discarica che deve essere chiusa a Morrovalle ha poi circa 30mila metri cubi di volumetria. L'insieme di queste due soluzioni potrebbe consentire alla provincia di andare avanti un paio di anni.
Sono soluzioni tecniche che vanno prese dagli organi competenti o dal Cosmari - precisa - , ma i tempi sono strettissimi. Anche per queste due ipotesi abbiamo bisogno di qualche mese. Anche queste soluzioni temporanee vanno concordate, hanno bisogno di tempo.
Il rischio grosso è che si vada in emergenza".

Riguardo alla nuova discarica la posizione dei Comuni resta ferma, con i 12 ricorsi al Tar ed i centri dell'entroterra che non vorrebbero sobbaccarsi l'onere di una discarica in una terra martoriata dal sisma: "Una situazione di precarietà che ha portato a un blocco della decisione - dice Giampaoli - . Per quanto riguarda le soluzioni intermedie, invece, non abbiamo avuto dai sindaci grosse contrarietà, mi pare di capire che ci sia la loro volontà di sperimentarle. Bisogna capire cosa ne pensano i due Comuni interessati (Cingoli e Morrovalle ndr) e bisogna fare tecnicamente i passi necessari.
Credo che ieri ci sia stato un sostanziale via libera ad approfondire queste situazioni, con la volontà di evitare di andare fuori provincia".

GS
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Alunni e studenti affetti da gravi patologie potranno usufruire dell'erogazione di servizi scolastici alternativi in ospedale o a domicilio, così da non interrompere il proprio corso di studi.

Un accordo di programma è stato sottoscritto dall’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti, presenti, tra gli altri, il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi.

“La Regione Marche - ha sottolineato Giorgia Latini - ha una visione innovativa della scuola per far si che i nostri ragazzi abbiano una delle migliori educazioni. Lo studio deve essere un diritto e questo deve essere garantito e tutelato perché gli studenti  nel vivere una situazione difficile, come essere affetti da una patologia, devono necessariamente essere supportati il più possibile nello studio, anche al fine di contrastare l’abbandono scolastico. Oltre l’accordo presentato oggi, la Giunta regionale ha deliberato da poco un progetto pilota molto importante sull’innovazione digitale didattica attraverso uno stanziamento di 750mila euro e individueremo a breve un istituto per ogni provincia dove iniziare questo percorso didattico”.

“Più che un progetto – ha rimarcato Filisetti - è una linea di attività e grazie alla Regione e alla rete ospedaliera il sistema di istruzione marchigiano si arricchisce di un ulteriore servizio”.

La sottoscrizione dell’accordo ha lo scopo di rispondere alla necessità di garantire un coordinamento degli interventi sanitari, sociali e scolastici per l'integrazione di compiti e attività degli studenti, in modo da assicurare un sistema di presa in carico globale del minorenne malato. Con due novità: l’istituzione di una sezione montessoriana presso il reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita del presidio di Torrette e un servizio d'istruzione domiciliare in ospedale con attività didattiche svolte da un pool di insegnanti specificamente formati. Sicuramente un modello organizzativo innovativo che individua e mette a sistema un contingente di risorse professionali, organizzative e culturali destinate a fronteggiare, con strumenti ordinari, evenienze che presentano caratteristiche di straordinarietà, quali appunto l’insorgenza e il decorso delle patologie che danno luogo al ricovero ospedaliero o alla degenza a domicilio.

f.u.
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65 aziende a disposizione dei 450 studenti, laureati e laureandi partecipanti: questi i numeri dell’edizione 2021 del Career Day dell’Università di Camerino, realizzato anche quest’anno in modalità telematica ed in collaborazione con Confindustria Macerata, che si è aperto stamattina e che consentirà agli studenti di incontrare le aziende nella piattaforma telematica fino al 30 aprile.

Il Career Day rappresenta il più importante momento di incontro tra studenti e aziende: i ragazzi hanno l’opportunità di incontrare le imprese, sostenere colloqui conoscitivi e scoprire nuove opportunità di lavoro mentre le aziende partecipanti hanno la possibilità di presentarsi, far conoscere la propria realtà e le opportunità di lavoro offerte ai giovani laureati.


All’evento di apertura, dopo i saluti del Rettore Claudio Pettinari, del Presidente Piccola Industria e Presidente reggente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi, della Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese Elisabetta Torregiani, sono intervenuti Luca Mercalli, Presidente della Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico che ha tenuto una relazione su “Crisi ecologica: nuovi rischi e nuove professioni”, Andrea Piccaluga, Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente di Innovation Management che è intervenuto su “Qualcuno (per fortuna) sta cambiando questa economia. Chi e come?”, Rocco De Nicola, docente di Informatica presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca che ha tenuto un intervento su “Pervasività dell’Informatica: criticità e opportunità”. Ha chiuso la sessione di webinar tematici l’intervento del conduttore televisivo Massimiliano Ossini su “Kalipè, un altro mondo possibile”

E’ poi seguita l’apertura della piattaforma per i colloqui con le aziende.

“Il Career Day – ha dichiarato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della vita universitaria dei nostri studenti e laureati. Ringrazio Confindustria Macerata per aver voluto proseguire questa importante sinergia, così come ringrazio tutte le aziende che hanno confermato non solo la loro presenza ancora nella modalità telematica, ma anche la soddisfazione e la fiducia nei nostri confronti. L’Ateneo è da tempo impegnato in iniziative di placement che permettano la maggiore visibilità possibile dei curricula dei nostri laureati, nonché nell’offrire tutte quelle opportunità che permettano a studenti e laureati di avere elementi utili per una ricerca attiva delle opportunità di lavoro in una dimensione sia territoriale che europea”.

E Torregiani


“La sinergia tra l’Ateneo e le imprese – ha sottolineato la prof.ssa Elisabetta Torregiani, Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese – non si è mai interrotta, anzi rappresenta uno dei fiori all’occhiello di Unicam. Ringrazio tutte le aziende che da molto tempo collaborano con noi e che non hanno voluto mancare a questo importante appuntamento, seppur ancora in modalità telematica”.
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Radioc1inblu

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