Notizie di cronaca nelle Marche
“La spina dorsale della nostra economia è costituita da Micro e PMI, che possono dare ancora uno slancio al Sistema Italia nonostante la sua sofferenza. La mia intenzione è quella di fare scelte con chi le rappresenta, costruendo insieme un percorso capace di condividere le esigenze e declinarne le priorità”. Così  l'assessore regionale Francesco Baldelli, ospite ieri pomeriggio di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo per fare il punto sulle più salienti opere infrastrutturali che si vedono all’orizzonte nelle tre province. Ascolto e collaborazione al centro dell’intervento dell'asssessore Baldelli nel corso dell'incontro che ha visto presenti il Presidente e Vicepresidente Renzo Leonori e Enzo Mengoni, il Segretario generale Giorgio Menichelli, insieme ad Emanuele Pepa Presidente interprovinciale Confartigianato Trasporti e Paolo Zengarini, Responsabile categoria Trasporti. 
Dobbiamo interconnettere le Marche - ha detto Baldelli - rivoluzionando la sua viabilità. L’Amministrazione Acquaroli sta avviando un cambio di passo, guardando ai reali bisogni dei territori”.  Tra i principali interventi infrastrutturali, oltre alla terza corsi adell'A14, Mezzina e Salaria,  si è parlato del Casello sulla Val Potenza, di Intervalliva Tolentino-San Severino Marche e Quadrilatero, del collegamento Villa Potenza-Macerata e Sforzacosta-Macerata
Con riferimento al Casello Val Potenza, l'assessore regionale ha spiegato che la sua realizzazione  con Ministero e Autostrade è stata posta come esigenza prioritaria: "L’evoluzione dell’emergenza Covid-19 ha rinviato la definizione della data per l’istituzione del tavolo tecnico ma abbiamo già definito la volontà della Regione per la realizzazione dell’opera. Dopo Pasqua ripartiranno i tavoli: realizzare questo nodo infrastrutturale è fondamentale per la Valle del Potenza e l’economia marchigiana". Baldelli ha poi rassicurato sulla richiesta di garanzie per la conclusione della San Severino-Tolentino "per la quale vi è la necessità di ulteriori 25-28 milioni di euro che, insieme alla Sforzacosta-Macerata per la quale attendiamo al più presto la gara di appalto, rappresentano degli assi stradali strategici anche per il completamento della Quadrilatero. Quest’ultima opera è senz’altro un modello, che vuole essere al centro della proposta della Regione da esportare anche nelle altre province marchigiane anche in considerazione degli ottimi risultati sul potenziamento delle strade statali 76, 77 e della pedemontana Fabriano – Muccia in corso di realizzazione e che verrà completata entro il 2023. Collegare la Quadrilatero alle varie intervallive, fino alla Fano-Grosseto, costituirebbe una potente rete viaria per l’intera Regione”. Quanto alla Villa Potenza- Macerata, ha spiegato l'assessore  " dopo oltre dieci anni di mancati finanziamenti abbiamo chiesto che venisse reinserita nel bilancio regionale la capacità economica per restituire una reale capacità di progettazione di opere infrastrutturali in capo alla Regione. La Villa Potenza – Macerata per un costo approssimativo prossimo ai 20 milioni di euro è tra i nostri obiettivi. Investiremo al meglio i 5,7 milioni di euro per le progettazioni per una visione regionale delle infrastrutture e per recuperare il tempo perso”.
Incontro Baldelli 1
Soddisfatti dell’appuntamento il Presidente e il Segretario di Confartigianato Imprese Macerata- Ascoli Piceno -Fermo, Renzo Leonori e Giorgio Menichelli: “Ringraziamo l’Assessore Baldelli per questo incontro e per l’impostazione che sta dando al suo operato. Unire le vedute, individuando obiettivi e cronoprogramma, è la chiave per una crescita armoniosa del territorio. Le Marche subiscono da sempre ritardi in fatto di infrastrutture e la pandemia ha rallentato ancora lo sviluppo: per questo è necessaria una sterzata capace di rendere competitiva la regione. Da parte nostra la collaborazione sarà sempre massima, seguendo l’interesse degli imprenditori che con onore rappresentiamo. Presto ulteriori appuntamenti che verranno dedicati a focus specifici sulle province di Ascoli e Fermo”.
c.c.





Pubblicato in Politica
“A mali estremi” è un cortometraggio promozionale in stile mockumentary (falso documentario). Racconta l’incontro-scontro tra due realtà agli antipodi: quella rurale e tradizionale della montagna marchigiana, rappresentata da un pastore terremotato, e quella digitale moderna. Alcuni aspiranti comunicatori del marketing online tentano di “vendere” prodotti pubblicitari digitali e, attraverso una serie di paradossi, il regista e produttore Damiano Giacomelli, di YUK! Film, rappresenta i contrasti tra mondi in contraddizione che convivono nel maceratese.

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“Siamo parte di un progetto di comunicazione, in collaborazione con l’Università di Camerino, chiamato ‘Unicamontagna’ – ha spiegato Giacomelli –: in questo contesto ci siamo confrontati con le difficoltà di realizzare prodotti visivi promozionali per realtà all’interno del cratere sismico. ‘A mali estremi’ è un piccolo esperimento di falso documentario, in cui ironizziamo su un conflitto tra mondi diversi, quello del marketing moderno, rappresentato da aspiranti comunicatori digitali, e quello rurale dell’entroterra, raffigurato dal personaggio di un pastore terremotato non molto interessato alle proposte provenienti da un contesto che non conosce e che non gli interessa. Questo conflitto, utilizzando un paradosso, lo abbiamo estremizzato per far sorridere ma anche per attivare una riflessione su un tema attuale nelle nostre zone”.

Scritto, diretto, girato e montato da Damiano Giacomelli, con Riccardo Pallotta, Antonio Cervigni, Marika Gatti, suono in presa diretta di Giacomo Bracalente, mix di Diego Schiavo e musiche di Mivergogno, il corto è stato girato nella campagna tolentinate e all'Università di Camerino. Appena presentato con successo al festival "Corto Dorico" di Ancona, dalle 8.00 di stamattina è visibile al link: https://www.facebook.com/unicamontagna/posts/2953521481592369 .

l.c.
Pubblicato in Cultura e Spettacolo
Il Direttore CNA Macerata Luciano Ramadori plaude al recente stanziamento del Ministero per lo Sviluppo Economico destinato alle imprese del Cratere sismico: “È un’ottima notizia che il MISE abbia stanziato risorse importanti per la Zona Franca Urbana del Sisma Centro Italia. Innanzitutto perché è un segnale di attenzione verso le nostre aree interne che, nella crisi economica generale, rischiano di passare in secondo piano. Inoltre, si tratta nello specifico di una misura di agevolazione particolarmente utile per le imprese e per i lavoratori”.
Potranno, infatti, beneficiare delle nuove agevolazioni sia le imprese e i titolari di reddito di lavoro autonomo, regolarmente costituiti e attivi alla data del 31 dicembre 2019, sia le imprese e i professionisti, di qualsiasi dimensione che, all’interno della zona franca urbana, hanno avviato una nuova iniziativa economica in data successiva al 31 dicembre 2019 e fino al 31 dicembre 2020. Le risorse disponibili per le esenzioni fiscali e contributive sono pari a circa 90 milioni di euro. Dal 20 maggio e sino al 16 giugno 2021 potranno essere presentate le domande e gli uffici CNA sono già in grado di fornire tutte le informazioni del caso.
Ramadori ribadisce quindi l’importanza della Zona Franca Urbana: “è uno strumento strategico fondamentale che va confermato almeno per i prossimi 4 anni. Le politiche di aiuto sporadiche rischiano di annullare i benefici dei migliori strumenti; è tempo di guardare più a lungo per un piano di sviluppo realistico di tutte le aree interne”.
Il Direttore CNA chiede la proroga anche del Credito di imposta, altro strumento individuato per queste zone: “Si tratta di crediti d’imposta destinati a strutture produttive ubicate in zone assistite come il Mezzogiorno e le Zone Economiche Speciali, che premiano gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature varie. Tra queste aree speciali c’era anche il nostro Cratere sismico ma al momento ci risulta prorogato solo nelle altre zone”. Ramadori tiene a precisare che i fondi per questa proroga ci sono: “Non necessitano nuove risorse in quanto ne sono avanzate molte dalla prima programmazione. Anche questa agevolazione non può essere smantellata dopo solo un paio d’anni. Se non è stata usata appieno è solo perché ancora non c’erano le condizioni minime di ripartenza, mentre ora la situazione è cambiata e ci sarebbe un grande interesse attorno a questo strumento”.
La CNA si è quindi attivata per sensibilizzare il governo su questa importante istanza.

c.c.
Pubblicato in Politica
La vera espressione di comunità. Mira a questo la Pro Loco di Caldarola nell'organizzare la seconda edizione della Pasquarola online. Il momento dell'anno più sentito per la comunità caldarolese cambia forma per il secondo anno consecutivo, ma si fà forte della tradizione e della voglia di stare insieme, anche da lontani e dietro lo schermo di un computer.
Se infatti il paese dei cardinali Pallotta è da sempre conosciuto per la processione del venerdì santo e per le iniziativa del lunedì di Pasqua, non sarà certamente il Covid a fermare questa voglia di sentirsi comunità, anzi. È nelle diffcoltà che emerge la spinta per sostenersi a vicenda, tanto che insieme ai video che saranno pubblicati sui social, il presidente dell'associazione, Daniele Piani, insieme al suo direttivo, ha pensato ad una lotteria che possa aiutare le attività in difficoltà tramite l'impegno dei commercianti che in questo momento possono invece lavorare.
"Noi abbiamo invitato tutti i cittadini a fare acquisti nei negozi del paese che in questo momento sono aperti e per ogni acquisto è stato dato loro un biglietto gratuito della lotteria. In palio ci saranno 10 buoni acquisto, offerti dalla Pro Loco, da spendere nei negozi e nelle aziende che in questo momento sono chiuse ed in difficoltà".

Accanto alle azioni di sostegno e solidarietà entra poi in gioco la tradizione: "Purtroppo anche quest'anno siamo costretti a rinunciare alla nostra festa tradizionale di Pasquetta che per Caldarola era una delle feste più sentite. Come lo scorso anno replichiamo online - dice - , questa volta con sei video, tutti dedicati a Caldarola ed alla tradizione. Dall'oratorio che ha recitato una poesia di Nicola Fabbroni fino a Marco Meo che ha scritto una ballata sulle nostre frazioni, passando per Simone Giaconi, Adriano Marchi e la compagnia Valenti di Treia che raccontano della Pasquetta. 
Sicuramente il nostro paese ha più che mai bisogno di comunità, lo scorso anno ci sono stati tanti like e visualizzazioni. Il nostro invito è, ancora una volta, di ritrovarci tutti lunedì dalle 15, collegati su Facebook, per trascorrere insieme questa insolita Pasqutta, sperando in una estate diversa ed in presenza". 

GS
Pubblicato in Cronaca
Il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli è positivo al Coronavirus. La conferma è arrivata dallo stesso primo cittadino attraverso un post dal proprio profilo facebook. "Ho avuto febbre un paio di giorni ecco perchè ho deciso di sottopormi al tampone- afferma Cecoli-La febbre nel frattempo è passata ma l'esito del tampone ha confermato la positività per cui, nel nome della trasparenza, ho deciso di rendere pubblico a tutti questo responso. Sto seguendo la terapia assegnata dal dottore di famiglia e resto operativo da casa- aggiunge-; le mie condizioni non sono gravi ma sempre il covid ho contratto quindi non c'è altro da fare che avere pazienza, non abbassare la guardia, fare la cura come si deve e seguire tutto l'evolversi di quella che è la prassi del caso. Sono cose che capitano- conclude il sindaco-. Le precauzioni sono state tutte adottate eppure il contagio c'è stato. Approfitto per augurare a tutti una serena Santa Pasqua e, spero con l'aiuto del Signore di tornare presto in sella". 
C.C.
Pubblicato in Cronaca
Vissani stanchi delle difficoltà legate alla linea telefonica in un territorio già duramente colpito dal sisma.
Lo denuncia Valerio Franconi che punta l'attenzione sui disservizi legati alla Vodafone: "Tutto è cominciato con la connessione Internet che ogni tanto s’interrompe - dice - . Poi è seguito il disservizio telefonico. Come in una favola dell’irrealtà, o come un incubo, riuscire oggi ad attivare o portare a termine una comunicazione telefonica nel territorio del comune di Visso è come prendere una carrozza trainata da cavalli per andare a Roma. Hai l’impressione di vivere ai confini di una realtà fatta di cittadini continuamente vittime di disservizi, o di mettere piede in un mondo ai limiti dell’irreale. Appena inizi una telefonata, se hai avuto la fortuna di poterti collegare con l’utente chiamato o sei stato chiamato a tua volta, la comunicazione s’interrompe in continuazione e a ogni tentativo di riattivarla compare sul display l’avviso-beffa “il telefono chiamato potrebbe essere spento”, oppure quello più realistico “Non c’è copertura di rete”.
La responsabilità del disservizio viene attribuita a Vodafone - dice Franconi - , la cui copertura di rete nel territorio del comune di Visso è del tutto lacunosa. Sono questi i tanti disagi che già angustiano una popolazione terremotata, per di più messa a dura prova dal Covid. Significa considerare i problemi gravissimi che il disservizio stesso comporta per i pazienti curati a domicilio e per quelli sottoposti a quarantena, impossibilitati di fatto a collegarsi telefonicamente con l’esterno. Stiamo meditando manifestazioni di protesta - ammette - . Si è attivata in questi giorni anche l’amministrazione comunale".

Ed è stato proprio il Comune ad informarsi sul disservizio, tanto che il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi chiarisce: "Gli addetti hanno chiamato in Prefettura per capire la situazione e pare che da tempo i clienti Vodafone fossero stati avvisati della necessità di cambiare la scheda per poter utilizzare il servizio senza problemi. È possibile però che la comunicazione non sia stata chiara a tutti ed è per questo che continuano i problemi. Sicuramente - ammette il sindaco - si tratta di disagi che si aggiungono ad un territorio terremotato. Molti problemi sono causati in generale dall'installazione della fibra e dalla mancanza sporadica di corrente elettrica. Ci auguriamo che gli interventi finiscano presto così da poter avere un servizio internet migliore il prima possibile".

GS
Pubblicato in Cronaca
"Carenza di vaccini e impossibilità di scegliere chi possiamo vaccinare".
Sono questi i due problemi principali con cui si sontrano i medici di medicina generale marchigiani che, attraverso una nota firmata dai coordinatori di equipe territoriale Accattoli Paolo (Macerata), Mosca Andrea (Tolentino) e Paparoni Fabrizio (San Ginesio/Sarnano), denunciano la situazione che riguarda i vaccini.

Esordiscono appunto con la mancanza di dosi: "Noi abbiamo avuto a disposizione finora solo un flacone di Moderna, che equivale a 11 dosi, ed abbiamo fatto a pazienti estremamente vulnerabili a domicilio; questa settimana ci daranno, forse, un flacone di Moderna e uno di AstraZeneca. Ci hanno fatto sapere che il Moderna non ci verrà più fornito e avremo la possibilità di avere solo AstraZeneca che però, secondo il piano vaccinale della Regione Marche, potremo somministrare solo ad ultraottantenni con patologie lievi o in buona salute e a pazienti tra 70 e 79 anni, ma non "estremamente vulnerabili".

È previsto che ci forniscano dei vaccini Pfizer - proseguono - , che come è noto non siamo in grado di gestire visto che devono essere conservati a temperature inferiori a -70° e che quindi necessitano di una preparazione abbastanza complessa. Tutto questo mentre si parla del coinvolgimento dei Medici di famiglia nella vaccinazione di massa.
Veniamo bombardati da una serie di richieste a cui non sappiamo cosa rispondere, quasi sempre informati in ritardo rispetto a qualsiasi cambio di programma. Continuiamo ad essere la figura di riferimento di tutti i pazienti che in noi ripongono fiducia e speranza. Invece non ci viene concesso di gestire i nostri pazienti, di cui conosciamo le patologie e le criticità, per andare dietro a un piano vaccinale che fa acqua da tutte le parti".

Ma i medici di medicina generale sottolineano anche di essere pronti a vaccinare: "Come dimostrato dai vaccini antinfluenzali da noi effettuati tra ottobre e novembre - periodo in cui da ciascuno di noi sono stati vaccinati in meno di 2 mesi 400-500 assistiti - i medici di medicina generale sono in grado di fare vaccini ai propri assistiti in sicurezza ed in breve tempo, ma tutto questo sembra che in Regione non sia elemento di sufficiente garanzia. Facciamo notare velocemente che le innumerevoli incombenze burocratiche cui bisogna far fronte sia prima che dopo la somministrazione del vaccino, vengono normalmente sbrigate da personale amministrativo dedicato, mentre per noi sembra non sia possibile organizzare alcun aiuto. Noi iniziamo a pensare che il nostro coinvolgimento in questa emergenza non sia gradito - denunciano - . Ci venga detto con chiarezza e ci faremo da parte senza spargimenti di lacrime.
Se invece c’è ancora la volontà di dar seguito all’accordo firmato tra lo Stato e tutte le sigle sindacali dei medici, chiediamo un cambio di passo sia a livello regionale sia a livello aziendale: non possiamo più sostenere il ruolo degli sprovveduti o peggio di quelli che creano problemi. Se la vaccinazione di massa dovrà essere gestita dai centri vaccinali - affondano - , noi facciamo un passo indietro, rendendo felice chi fin dall’inizio ha paventato che il nostro contributo sarebbe stato un aggravio di spesa enorme per la sanità regionale".

GS
Pubblicato in Cronaca

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