Notizie di cronaca nelle Marche
Alunni e studenti affetti da gravi patologie potranno usufruire dell'erogazione di servizi scolastici alternativi in ospedale o a domicilio, così da non interrompere il proprio corso di studi.

Un accordo di programma è stato sottoscritto dall’assessore all’Istruzione, Giorgia Latini e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti, presenti, tra gli altri, il direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi.

“La Regione Marche - ha sottolineato Giorgia Latini - ha una visione innovativa della scuola per far si che i nostri ragazzi abbiano una delle migliori educazioni. Lo studio deve essere un diritto e questo deve essere garantito e tutelato perché gli studenti  nel vivere una situazione difficile, come essere affetti da una patologia, devono necessariamente essere supportati il più possibile nello studio, anche al fine di contrastare l’abbandono scolastico. Oltre l’accordo presentato oggi, la Giunta regionale ha deliberato da poco un progetto pilota molto importante sull’innovazione digitale didattica attraverso uno stanziamento di 750mila euro e individueremo a breve un istituto per ogni provincia dove iniziare questo percorso didattico”.

“Più che un progetto – ha rimarcato Filisetti - è una linea di attività e grazie alla Regione e alla rete ospedaliera il sistema di istruzione marchigiano si arricchisce di un ulteriore servizio”.

La sottoscrizione dell’accordo ha lo scopo di rispondere alla necessità di garantire un coordinamento degli interventi sanitari, sociali e scolastici per l'integrazione di compiti e attività degli studenti, in modo da assicurare un sistema di presa in carico globale del minorenne malato. Con due novità: l’istituzione di una sezione montessoriana presso il reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica e congenita del presidio di Torrette e un servizio d'istruzione domiciliare in ospedale con attività didattiche svolte da un pool di insegnanti specificamente formati. Sicuramente un modello organizzativo innovativo che individua e mette a sistema un contingente di risorse professionali, organizzative e culturali destinate a fronteggiare, con strumenti ordinari, evenienze che presentano caratteristiche di straordinarietà, quali appunto l’insorgenza e il decorso delle patologie che danno luogo al ricovero ospedaliero o alla degenza a domicilio.

f.u.
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65 aziende a disposizione dei 450 studenti, laureati e laureandi partecipanti: questi i numeri dell’edizione 2021 del Career Day dell’Università di Camerino, realizzato anche quest’anno in modalità telematica ed in collaborazione con Confindustria Macerata, che si è aperto stamattina e che consentirà agli studenti di incontrare le aziende nella piattaforma telematica fino al 30 aprile.

Il Career Day rappresenta il più importante momento di incontro tra studenti e aziende: i ragazzi hanno l’opportunità di incontrare le imprese, sostenere colloqui conoscitivi e scoprire nuove opportunità di lavoro mentre le aziende partecipanti hanno la possibilità di presentarsi, far conoscere la propria realtà e le opportunità di lavoro offerte ai giovani laureati.


All’evento di apertura, dopo i saluti del Rettore Claudio Pettinari, del Presidente Piccola Industria e Presidente reggente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi, della Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese Elisabetta Torregiani, sono intervenuti Luca Mercalli, Presidente della Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico che ha tenuto una relazione su “Crisi ecologica: nuovi rischi e nuove professioni”, Andrea Piccaluga, Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e docente di Innovation Management che è intervenuto su “Qualcuno (per fortuna) sta cambiando questa economia. Chi e come?”, Rocco De Nicola, docente di Informatica presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca che ha tenuto un intervento su “Pervasività dell’Informatica: criticità e opportunità”. Ha chiuso la sessione di webinar tematici l’intervento del conduttore televisivo Massimiliano Ossini su “Kalipè, un altro mondo possibile”

E’ poi seguita l’apertura della piattaforma per i colloqui con le aziende.

“Il Career Day – ha dichiarato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – rappresenta senza dubbio uno dei momenti più importanti della vita universitaria dei nostri studenti e laureati. Ringrazio Confindustria Macerata per aver voluto proseguire questa importante sinergia, così come ringrazio tutte le aziende che hanno confermato non solo la loro presenza ancora nella modalità telematica, ma anche la soddisfazione e la fiducia nei nostri confronti. L’Ateneo è da tempo impegnato in iniziative di placement che permettano la maggiore visibilità possibile dei curricula dei nostri laureati, nonché nell’offrire tutte quelle opportunità che permettano a studenti e laureati di avere elementi utili per una ricerca attiva delle opportunità di lavoro in una dimensione sia territoriale che europea”.

E Torregiani


“La sinergia tra l’Ateneo e le imprese – ha sottolineato la prof.ssa Elisabetta Torregiani, Delegata del Rettore ai rapporti con le imprese – non si è mai interrotta, anzi rappresenta uno dei fiori all’occhiello di Unicam. Ringrazio tutte le aziende che da molto tempo collaborano con noi e che non hanno voluto mancare a questo importante appuntamento, seppur ancora in modalità telematica”.
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Il Covid miete un'altra vittima a San Severino Marche. Si è spento, infatti, Lando Borri, persona molto conosciuta nella comunità settempedana per la sua professione di benzinaio, era infatti titolare di due distributori di carburante, uno "storico" nel rione San Michele, e per il suo impegno in ambito sportivo.

Persona affabile e sempre pronta alla battuta, Borri era molto legato alla Settempeda, in modo particolare al settore giovanile biancorosso con il quale ha collaborato per molti anni. Un'intera generazione di "ragazzi", oggi trentenni, lo ricorda infatti come colui che alla guida del pulmino della società li accompagnava agli allenamenti, alle trasferte e, per i più "bravi", agli stage della rappresentativa regionale.

Così l'intera comunità lo piange insieme alla moglie e ai suoi due figli.

f.u.
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Anche il Comune di Bolognola ha la fibra ottica: l'infrastruttura tecnologica è a disposizione di sempre più famiglie, dopo che a fine 2020 erano terminati i lavori per l'installazione. Uno strumento importante per lo sviluppo e per l'attrattività di Bolognola, visto che oggi, con lo smart working che si è reso necessario, avere una buona connessione internet è fondamentale per chiunque.

La fibra "aiuta" Bolognola sia nei termini della comodità per i cittadini, sia per l'attrattività verso chi pensa a trasferirsi in montagna, secondo la sindaca Cristina Gentili: "Ovviamente sotto il periodo Covid è una grandissima fortuna: sia per lo smart working dei cittadini, sia per quello degli impiegati comunali, alcuni dei quali lavorano da remoto fuori dal territorio comunale. Credo che sia anche un grande strumento di sviluppo: chi ha già a casa Bolognola, chi vuole affittarne una, chi vuole pensare di cambiare stile di vita una volta finita l'emergenza Coronavirus, con la fibra avrà la possibilità di essere comunque connesso. Avere la fibra ottica quassù significa anche, magari, solleticare qualcuno a volersi trasferire".

l.c.
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Anche i Comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri rientrano nello studio contenuto nel Quaderno 32 “Granda & Smart - Esperienze smart in provincia di Cuneo”, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha prodotto la prima mappatura del livello di Smartness raggiunto, nel 2016, dai 250 Comuni della Provincia, sulla base di una griglia di 64 indicatori ripartiti su 10 ambiti, scelti tra quelli più utilizzati per valutare le Smart City.

“L’Unione – dice il presidente Giampiero Feliciotti - ha firmato nel 2011 il patto dei sindaci e ha portato avanti le previsioni che nel piano erano state inserite. A questo punto, anche in virtù di quelli che sono gli sviluppi tecnico-amministrativi e politici, siamo stati scelti come territorio per essere esaminato dal punto di vista Smart”.

L’aggettivo SMART = intelligente, brillante, applicato alle città a partire dagli anno ’90,  si è nel tempo modificato ed evoluto delineando infine un luogo in cui viene messo in campo un insieme di politiche e azioni strategiche volte a ottimizzare e innovare i servizi pubblici e a creare un nuovo sistema di relazioni tra la dotazione infrastrutturale materiale (capitale fisico) e quella immateriale, resi possibili dall’implementazione delle nuove tecnologie.

Indicando alla fine, in ultima istanza, una direzione di sviluppo in grado di rispondere alle sfide attuali attraverso approcci e politiche innovative.

In quest’accezione, il concetto si allarga fino a comprendere villaggi, territori e gruppi di personeed evidenziando la stretta correlazione tra la dimensione della città e delle infrastrutture fisiche, che ne regolano il funzionamento, con quella della comunità dei singoli cittadini e delle aggregazioni sociali che la popolano, abbracciando anche le sfide e le esigenze dei contesti extraurbani.

Grazie all’evoluzione del concetto di smart city, dunque, la smartness è diventata sempre più un indicatore della capacità di adattamento e sopravvivenza di un’entità complessa, attraverso l’“intelligenza” che riesce a mettere in gioco a tutti i livelli, in questa epoca di transizione. Inoltre, inglobando la qualità di vita e l’offerta di prodotti e servizi, permette di valutare un insieme di elementi fondamentali per competere a livello europeo e internazionale con gli altri territori.

“Individuare il posizionamento dei diversi comuni dei Monti Azzurri rispetto agli indicatori della smartness – scrive l’ente in una nota - non è quindi un esercizio fine a se stesso, ma consente di comprendere meglio i punti di forza e di debolezza del territorio, delineando un quadro di riferimento utile a orientare possibili strategie di intervento alle varie scale.

Considerando che molti degli indicatori utilizzati per l’analisi corrispondono a elementi che favoriscono sia il mantenimento degli abitanti nei territori che le condizioni minime che permettono di attrarre nuovi residenti e imprese, ricostruire il futuro dei Monti Azzurri con l’attenzione alla suo livello di Smartness è una scelta strategicamente importante.

Inoltre, i Monti Azzurri non partono da zero – spiega - , ma possono valorizzare le qualità ambientali e di comunità, che costituiscono un capitale che le città maggiori non posseggono e non riusciranno in molti casi a raggiungere.

Utilizzare quindi questo punto di vista permette di promuovere con maggior efficacia il territorio non solo e non tanto a scopo turistico, anche se i nuovi turisti apprezzano particolarmente l’integrazione delle qualità ambientali con le infrastrutture e i servizi reali e virtuali, ma soprattutto verso nuove imprese e famiglie”.

GS
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"Ecco a cosa è servito il fondo Covid arrivato al Comune d Tolentino".
Lo spiega l'assessore al Bilancio, Silvia Luconi, rispondendo all'interrogazione del Partito Democratico che ha chiesto all'amministrazione di prevedere la sospensione o l'azzeramento delle tasse alle microimprese e di erogare loro un aiuto una tantum.

"Tolentino non può negare, come Comune, di aver ricevuto liquidità per il Covid - dice - . I contributi sono stati erogati dallo Stato in base al numero degli abitanti e abbiamo ricevuto 800mila euro. Tolentino, però, a differenza di altre città costiere, come Civitanova, ha la differenza dell'emergenza sisma, con molti cantieri che hanno impattato sul bilancio, anche in termini di Covid.
Quando lo Stato, lo scorso anno, ha previsto per il Comune un contributo una tantum di 800mila euro, ci ha concesso di spenderli come meglio ritenessimo.
Per l'IMU sono entrati 130mila euro in meno, per l'imposta comunale sulla pubblicità 93mila euro in meno, per la tassa di occupazione del suolo pubblico 23 mila euro in meno.
Per la Tari - specifica Silvia Luconi - abbiamo stanziato a bilancio 20mila euro in meno a copertura dell'ultima rata delle attività che sono state chiuse nel corso del 2020 e per i quali, come anche per le altre tasse, non abbiamo avuto alcun tipo di copertura".

Il vicesindaco spiega quindi i motivi per cui non è stato possibile sostenere le attività rimaste chiuse: oltre ai mancati introiti relativi alle tasse, infatti, ci sono state delle spese specifiche dovute alla pandemia: "Alla voce relativa alle mense scolastiche troviamo una perdita di 211mila euro. Rispetto a un altro Comune, Tolentino ha scelto di utilizzare per le mense personale dipendente e derrate alimentari a km zero.
Se questa è una scelta di cui andiamo fieri, in momenti in cui ci sono le chiusure ci portano ad avere costi fissi che sono sempre attivi: uno su tutti il personale che non ha lavorato per diversi mesi e che il Comune non ha potuto mettere in cassa integrazione, nonostante la mancanza delle quote dei buoni pasto. Restando sul tema scolastico, anche per gli asili nido abbiamo registrato una perdita di 26mila euro, considerando che anche in questo caso abbiamo personale nostro e utilizziamo le cooperative solo per situazioni di emergenza".

Il Covid ha inciso anche sull'acquisto dei dpi e igienizzanti, non solo per le strutture pubbliche, ma anche per i cantieri comunali: "Abbiamo speso oltre 97mila euro per i dispositivi anticontagio; è stato a carico nostro anche lo screening effettuato ad inizio 2021 per gli studenti. Altri 40mila euro sono stati spesi per la gestione delle quarantene. In merito ai cantieri attivi sul territorio che ha dovuto sopportare il costo del contenimento del contagio, ogni cantiere, come viale matteotti o campi da tennis, ma benchè le ditte siano state preparate un attivi nel periodo di emergenza: per quello di viale Matteotti sono serviti oltre 50mila euro in più per le normative anticovid e 30mila per quello dei campi da tennis. Stesso discorso per il cantiere di Borgo Rancia, costato in termini di ritardo e precauzioni".

Il compito di una amministrazione, secondo il vicesindaco, è piuttosto quello di porsi da intermediario con gli organi sovracomunali, rispetto agli aiuti economici: "Abbiamo chiesto un aiuto serio alla Regione - dice - che ha risposto con oltre 15milioni di euro stanziati per le imprese colpite dall'emergenza. Questo è l'aiuto che ci si aspetta da un organo centrale, non aiuti a spot che, non condanno, ma per i quali bisogna capire l'atteggiamento scelto dall'amministrazione".

GS


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Il vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui, ha incontrato questa mattina il comandante della Stazione dei carabinieri di Tolentino, luog. Gaetano Barracane.
Pasqui era accompagnato dal presidente del Consiglio comunale di Tolentino, Carmelo Ceselli, e dal consigliere comunale Luca Scorcella.
Il vicepresidente del Consiglio ha ringraziato il comandante Barracane per il costante impegno dell’Arma sul territorio, ponendo l’accento sulla meritoria iniziativa che i carabinieri di Tolentino stanno portando avanti da qualche settimana. I militari, infatti, sono a disposizione della popolazione anziana e più svantaggiata per il supporto nelle procedure di prenotazione via web alla somministrazione del vaccino anti Covid 19.
Si tratta di un ulteriore servizio per i cittadini che va a sommarsi, ad esempio, a quelli già attivi di ritiro delle pensioni per gli anziani impossibilitati a raggiungere gli uffici postali o la scorta al trasporto dei vaccini sul territorio.
Per quanto riguarda la prenotazione dei vaccini, i cittadini possono recarsi in caserma e ricevere l’assistenza necessaria oppure, qualora avessero difficoltà negli spostamenti, richiedere l’intervento a domicilio. Va precisato che, al fine di scongiurare qualsiasi tentativo di truffa, i Carabinieri incaricati presteranno assistenza sempre in uniforme di servizio.
“Anche in questa occasione” ha detto Pasqui “l’Arma si conferma concretamente vicina alle fasce di popolazione più deboli, con un’opera meritoria che non mancherò di sottolineare alla direttrice dell’Asur Storti affinché sia presa da esempio e diffusa sempre più sul territorio marchigiano”.
I consiglieri Ceselli e Scorcella hanno, da parte loro, assicurato il massimo supporto da parte del Comune di Tolentino.


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Una delegazione di ristoratori ha incontrato ieri i vertici della Regione Marche – il presidente Acquaroli e il suo vice Carloni –, per ribadire le istanze della categoria in vista dei nuovi decreti anti-Covid. Si profila uno scenario in cui i locali con spazi al chiuso potranno tornare a lavorare, ma soltanto a pranzo, dal primo giugno. Dal 26 aprile dunque, stante la zona gialla, solo chi ha possibilità di fare servizio all’aperto potrà tornare al lavoro. Oltre a questo, la conferma del coprifuoco continua a lasciare perplessi.

La delegazione di Confartigianato Macerata – Ascoli – Fermo ha chiesto alla Regione di poter riaprire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, a pranzo e a cena con conseguente ampliamento e allungamento degli orari.

I ristoratori fanno leva sul punto dolente dei ristori, fino a questo punto inadeguati – secondo Confartigianato – a compensare le perdite subite a causa della riduzione o interruzione dell’attività. A questo proposito sono stati chiesti indennizzi da parte della Regione, oltre a contributi integrativi a fondo perduto a complemento di quelli previsti dal Governo.

Chieste anche garanzie nei confronti del sistema bancario, in modo che le imprese possano accedere a finanziamenti agevolati e per il prolungamento delle moratorie.

Il commento del presidente Acquaroli: “In questa fase di ripartenza dobbiamo essere prudenti, mettere le attività nelle condizioni di lavorare con norme chiare: il rispetto delle regole sarà la discriminante”.

Il vicepresidente Carloni ha ribadito: “L’argomento è il tema centrale della conferenza Stato-Regioni. Parole d’ordine: vaccini subito, riaprire in sicurezza e ristori per spese fisse”.

l.c.
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Promuovere e valorizzare in tutti i suoi ambiti principali (turistico, ambientale, produttivo, turistico, tecnologico e sociale) il territorio ricompreso nell’area della valle del fiume Potenza. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa Valle del Potenza esteso ai vari comuni dell’area e che nella fase di avvio vede l’adesione dei Comuni di Recanati, Treia, Montecassiano, Pollenza, Appignano, Montelupone e Montefano. L’auspicio è che l’iniziativa dia buoni risultati e che si possa estendere ad altri enti limitrofi. Con questo protocollo ciascun comune formalizzerà il proprio interesse a collaborare fattivamente al fine di promuovere congiuntamente lo sviluppo multifunzionale del loro territorio che ha caratteristiche ambientali, economiche, paesaggistiche, storiche e socio-culturali del tutto simili e connesse.
Tra le finalità del protocollo c’è la promozione della riorganizzazione delle risorse produttive del territorio della valle del Potenza in una visione multi-attoriale capace di creare nuovo valore economico e sociale, attraverso la costruzione di sistemi a rete nei quali siano inclusi non solo i produttori ma anche gli stessi cittadini residenti che possono mettere in gioco, a diversi livelli, capacità, risorse e conoscenze personali. Ma non solo, ulteriori obiettivi sono legati al passaggio da una visione economica legata alla singola impresa ad una visione bio-economica legata all’intero territorio e paesaggio della vallata; a garantire il sostegno culturale ed economico ai processi di transizione al digitale; alla componente sociale e sociosanitaria del territorio per la costruzione condivisa dei nuovi servizi di prossimità; alla riconsiderazione del rapporto città/borgo, mare/montagna, produttore/consumatore e sostegno al controesodo rurale, con particolare attenzione ai giovani e, infine, alla promozione di un’azione forte e mirata di sviluppo, rilancio e innovazione incentrata sul ruolo incisivo da parte dei giovani, gli under 35, a partire dai nuovi bisogni emersi puntando sulle potenzialità delle realtà giovanili per facilitare il rilancio del territorio della Valle del Potenza. Attraverso questa sinergia si punta a cogliere le opportunità offerte dai bandi regionali, ministeriali ed europei che singolarmente i comuni non riuscirebbero a cogliere e ad affrontare unitariamente le possibilità che saranno garantite dal programma Next Generation EU (recovery fund) per nuovi investimenti nel territorio.

L’intenzione dei comuni partecipanti è quella di collaborare con la Provincia di Macerata, con la Regione Marche e con le altre aggregazioni sovracomunali (ad esempio il MaMa) per la definizione di azioni di tutela e valorizzazione della Valle del fiume Potenza.

Il protocollo d’intesa avrà una durata di sei anni e potrà essere rinnovato, il Comune capofila verrà individuato a rotazione in base alla popolazione. Per il coordinamento tecnico/operativo e il raccordo tra le varie amministrazioni comunali verrà costituita una commissione intercomunale (che svolgerà la propria attività senza oneri per i sottoscrittori del protocollo) composta da tutti i sindaci o loro delegati che si riunirà periodicamente. La commissione provvederà anche alla vigilanza e al controllo sull'esecuzione del protocollo d’intesa.

c.c.
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Questa sera alle 21 la seconda serata della serie che il Politeama di Tolentino ha dedicata al compositore Ludwig Van Beethoven. "Caro Ludwig..." ha debuttato domenica sera, in streaming sul canale YouTube del Politeama, con una ottima audience: il concerto è stato seguito da quattrocento spettatori. 

La miniserie di concerti, incentrata sulle opere pianistiche e da camera dell’artista, si struttura in quattro serate. Quella di oggi sarà dedicata al binomio Musica e Natura: in programma la Sonata Op. 109, eseguita da Gianluca Luisi, e la Sonata Op. 24 I movimento, suonata da Silvia Mazzon e Marcello Mazzoni. Come negli altri concerti, prima delle musiche Piero Di Egidio presenterà i percorsi.

A chiudere la rassegna, venerdì 23 e domenica 25 aprile le ultime due serate. Saranno di nuovo trasmesse, sempre alle 21, in streaming gratuito sul canale YouTube del Politeama di Tolentino.

https://youtube.com/playlist?list=PLHhzoKxhI-og_G0RPe1ZSp5VCJjOnHe6B .

l.c.
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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
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62032 Camerino (MC)

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L'Appennino Camerte

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