Notizie di cronaca nelle Marche
Il giovane atleta treiese Giacomo Forconi ha trionfato nel percorso medio del Trail Sacred Forests, percorrendo i 24 chilometri del percorso medio con oltre 1500 metri di dislivello nel tempo di 2h13’24” e precedendo di 40” Roberto Gheduzzi (Esp) e di 3’29” Nicola Zibetti (Atl.Winner Foligno).

Il ritorno in calendario dopo due anni del Trail Sacred Forests, con oltre 8 corridori in gara, è stato reso possibile grazie al forte interessamento dei responsabili del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ha ospitato l’evento, delle autorità comunali di Poppi e dei tanti volontari dispiegati lungo il percorso, che hanno fatto sì che il mondo del trail italiano abbia ritrovato una sua classica dal grande passato ma dal futuro ancora più radioso.

Al giovane atleta treiese i complimenti dell’amministrazione comunale di Treia e dell’intera città.

premiazione

Pubblicato in Sport
Vertenza Elica. Il presidente della regione Francesco Acquaroli, insieme agli assessori alle attività produttive Mirco Carloni e al lavoro Stefano Aguzzi, ha incontrato i vertici dell'azienda per chiedere il ritiro del piano, come auspicato dalle sigle sindacali, di riorganizzazione e delocalizzazione dell'azienda fabrianese.

Abbiamo registrato un’apertura a una discussione e a una profonda revisione del piano stesso, non c’è però la disponibilità a ritirarlo” - le dichiarazioni del governatore, che ha poi ricevuto dagli stessi rappresentanti sindacali un documento sottoscritto dalle forze politiche e sociali del territorio.

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Acquaroli ha anche anticipato che la Regione “cercherà di fare subito il punto della situazione con i sindacati, per provare a definire, quanto prima, tutte le possibilità e le strade da percorrere che questa vicenda ci impone di perseguire. È necessario, però, rimuovere i pregiudizi che ostacolano il dialogo”. Il confronto, ha ribadito il presidente, “è fondamentale per perseguire tutte le soluzioni possibili e la difesa del territorio, prioritaria per la Regione. Finché il tavolo rimane aperto, l’azienda sospenderà l’esecuzione del piano con i relativi, enormi, esuberi. È indispensabile recuperare una fiducia reciproca per costruire soluzioni sostenibili per l’azienda, per i lavoratori per il territorio e le istituzioni. Ma occorre, da parte di tutti, una volontà a proseguire il dialogo, rimuovendo quanto ne ostacola il proseguo


Pubblicato in Politica
Per il prossimo anno scolastico, più di 30 classi ubicate nelle scuole del cratere della Regione Marche risultano soppresse. Questa la grave problematica che costituisce l’oggetto della lettera indirizzata al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi firmata dalla Presidente dell’Anci Marche Valeria Mancinelli.

«Nel momento in cui finalmente la ricostruzione ha preso concreto avvio, grazie alle recenti norme acceleratorie e di semplificazione emanate dallo Stato e dal Commissario straordinario con le ultime Ordinanze – scrive la Presidente di Anci Marche - assistiamo all’esito paradossale per cui le famiglie giovani, con figli in età scolare, costrette dal terremoto a trasferirsi temporaneamente in altro comune, possono finalmente tornare nella casa di residenza ricostruita ma, essendo state soppresse le classi, i bambini non vengono accolti dalla scuola del loro comune, anch’essa riparata o ricostruita o comunque mantenuta, ma dirottati in altra sede».

Quella che sembrava una eventualità è diventata invece un grave problema che riguarda gli 83 comuni inclusi nell’area del cratere colpiti dal sisma del 2016.

«In molti comuni stiamo assistendo alla soppressione di classi già attivate, nonostante la chiara deroga nel rapporto alunni classe stabilita all’art. 18 bis del DL n. 189/2016» – insiste a nome dei Sindaci che hanno sollevato la questione ponendola all’attenzione della Commissione Sisma di Anci Marche coordinata dalla stessa Mancinelli. La deroga si estende a più anni scolastici perché l’allontanamento temporaneo dalle proprie case, in attesa della ricostruzione, prevedeva ragionevolmente tempi non brevissimi. «Nel momento in cui la tendenza si sta finalmente invertendo e i rientri diventeranno sempre più numerosi nei prossimi anni, - ha scritto ancora al Ministro Bianchi - è di vitale importanza continuare a mantenere il numero delle classi già attivate negli anni precedenti in deroga ai limiti di legge.

Diversamente, oltre al danno sociale, ne deriverebbe un grave danno economico dovuto allo spopolamento dei borghi e dei comuni montani in cui lo Stato ha investito e sta investendo risorse ingentissime per la ricostruzione, che non è solo quella fisica degli edifici distrutti, ma anche del tessuto economico e sociale delle aree colpite.

La pandemia covid-19 ha messo in luce come proprio queste realtà locali possono diventare un’alternativa al modello di sviluppo sin qui prevalente offrendo la possibilità di uno stile di vita attrattivo per le nuove generazioni e alternativo alle grandi concentrazioni urbane. «Per tutto quanto sopra esposto – conclude la Presidente di Anci Marche e nella lettera al Ministro Bianchi, indirizzata per conoscenza anche al Presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli, all’Assessore Guido Castelli e ai capigruppo in Consiglio Regionale auspicando la necessaria condivisione per giungere alla risoluzione del problema - si chiede un Suo autorevole intervento, con la massima urgenza, affinché sia rispettata da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale la deroga in questione e, anzi, eventualmente rafforzata ed estesa per scongiurare le gravi conseguenze descritte».
Pubblicato in Politica
Lezione speciale per tutte le quinte classi dei licei di Camerino, con il rettore Unicam Claudio Pettinari che è salito in cattedra, per spiegare tutte le applicazioni dei polimeri, i composti che hanno rivoluzionato la chimica moderna.

La meraviglia di un filo di nylon che si crea all’improvviso da un composto trasparente come l’acqua, «resistente come l’acciaio, delicato come la tela del ragno», si è materializzata tra le mani di Pettinari, di fronte agli alunni, collegati da remoto.  Non solo nylon, ma anche il teflon delle pentole, il cellofan, il rayon, le scoperte straordinarie del Novecento che hanno avuto importanti applicazioni nella vita quotidiana, sono state illustrate rigorosamente in inglese dal rettore Pettinari. La lezione, in lingua inglese, si è inserita nell’ambito del programma C.L.I.L. (Content and Language Integrated Learning), la metodologia che prevede l’insegnamento di una materia, in questo caso la chimica, in lingua straniera.

Ad introdurre l’incontro è stato il dirigente scolastico Francesco Rosati.

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Pettinari è professore ordinario di Chimica generale ed inorganica presso Unicam, è risultato vincitore del premio Bonati nel 1998 come giovane ricercatore al di sotto dei 35 anni nel settore della chimica organometallica e vincitore della medaglia Nasini nel 2004 come miglior ricercatore attivo in Chimica inorganica al di sotto dei 40 anni. Entrambi sono premi Sci. È Doctor honoris causa in Chimica dell’Università di Galati (settembre 2012) e membro eletto dell’Accademia di scienze di Lisbona. È autore e coautore di 335 lavori (Google Scholar h index = 37, 6482 citazioni), Web of Science h index = 35, 5316 citazioni, Scopus h index = 37) su giornali internazionali peer review, di cui 15 review su invite su giornali di alto livello e più di 200 comunicazioni a congress nazionali ed intrenazionali. È anche autore di tre libri, 4 brevetti nazionali e 3 internazionali. Con queste parole il rettore Pettinari ha presentato la lezione: «I polimeri sono materiali formati dal legame chimico di un gran numero di molecole più piccole, ripetendo catene di unità chiamate monomeri. I polimeri hanno proprietà fisico-chimiche uniche, a seconda del tipo di unità da unire e di come sono legate. I polimeri sintetici sono definiti come polimeri prodotti artificialmente in laboratori o noti come polimeri artificiali. Durante la lezione sono stati descritti alcuni degli esempi di polimeri sintetici (polietilene (PE), polistirene (PS), poliammidi (nylon), poli (cloruro di vinile) PVC) ma anche polimeri abbondanti in natura come l'acido desossiribonucleico (DNA) e acido ribonucleico (RNA) che definisce la vita. Una breve descrizione della storia dei principali polimeri e una rapida analisi delle loro proprietà più importanti ha permesso di guardare meglio le prospettive future di questi materiali, indispensabili per l'umanità».
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Sabato 22 maggio è stato il giorno di “Italia Viva in piazza”, con il partito di Renzi che si è fatto promotore dell’allestimento di tanti banchetti in tutto il Paese per tornare al contatto con i cittadini dopo un lungo periodo di chiusure. Nella provincia di Macerata è stato allestito un banchetto a Matelica, dinanzi ai giardini pubblici, cui è stato presente, oltre alla coordinatrice di IV Fabiola Santini e l’iscritto Mario Pecchia, il coordinatore provinciale Antonello De Lucia, che abbiamo voluto avvicinare.

De Lucia, una valutazione sull’operato del governo Draghi: c’è stato quel cambio di passo che Italia Viva si auspicava?

“Il cambio di passo è evidente e sotto gli occhi di tutti – spiega il coordinatore provinciale di IV - Al governo non c’è più il professor Conte, ma Mario Draghi, una delle persone più credibili sia a livello nazionale che internazionale e che ha dato al nostro Paese quella riconoscibilità che merita da parte di tutte le leadership europee e mondiali. L’Italia è quindi nelle mani di una delle persone più autorevoli che in questo momento storico essa possa esprimere e che ha portato ad un cambio di passo in tanti campi, a cominciare da quello sanitario. La campagna di vaccinazione, ad esempio, ha subìto un’accelerazione enorme grazie al cambio del commissario Arcuri con il generale Figliuolo, arrivando alla famosa soglia delle 500 mila vaccinazioni al giorno. Il Paese, inoltre, sta pian piano riaprendo ed occorrerà vigilare: da parte nostra, Italia Viva continua a rendersi promotrice di battaglie che servono all’Italia, basti pensare al Family Act”.

Circoscrivendo il campo alla realtà locale, come ha vissuto questi due primi anni di vita del partito di Renzi? Quali sono le tue speranza ed aspettative per il futuro di IV?

“Appena il partito ha preso vita è iniziata una fase storica molto strana, caratterizzata dalla pandemia. Tutta la passione per questo nuovo progetto ha quindi dovuto fare i conti con i disagi delle chiusure e dei lockdown. Ciononostante è nata una bella comunità ricca d’entusiasmo. L’anno scorso, inoltre, abbiamo vissuto la nostra prima campagna elettorale, sia in contesti regionali che comunali, e questo ci ha consentito fin da subito di vivere in maniera attiva la politica del territorio, le cui ferite dovute al sisma del 2016 sono state acuite dalla pandemia e che merita pertanto attenzioni particolari poiché di temi da affrontare ce ne sono. Oggi siamo a Matelica e ne siamo felici, perché come partito abbiamo deciso di dedicare un attenzione particolare all’entroterra – conclude De Lucia - ringrazio tutti gli amici di Italia Viva Matelica, a cominciare dalla coordinatrice Fabiola Santini, perché per noi essere in strada è davvero importante”.

intervista de lucia

Alessio Botticelli
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Scuola materna ed ex mattatoio hanno bisogno di un finanziamento. Per questo la giunta comunale, giudata dal sindaco Alessio Vita, ha presentato due progetti e li ha sottoposti al Miur. L'obiettivo è quello di partecipare a due bandi che potranno permettere da un lato la ricostruzione della materna, dall'altro la ristrutturazione dell'ex mattatoio e la sua conversione in una struttura dedicata all'aggregazione per famiglie. Le opere vanno a caccia di fondi per un totale di circa 3 milioni di euro.

Il primo cittadino ha spiegato i dettagli delle opere, che spera possano ricevere parere positivo e dunque essere finanziate: “Queste opportunità di finanziamento sono di grande importanza per Belforte – ha spiegato Alessio Vita –. Per quanto riguarda la scuola materna, le opere prevedrebbero la demolizione e la successiva ricostruzione dello stabile, ovviamente ammodernandole e allineandole agli standard attuali in materia di sicurezza e di efficientamento energetico. Lavori che costerebbero circa 1 milione di euro. Sull’ex mattatoio invece parliamo di un’opera da 1 milione e 800mila euro, per poterlo ristrutturare e convertire a centro di aggregazione per famiglie. Non ci resta che incrociare le dita – conclude Vita – e sperare che incontrino un parere positivo per poi poter procedere”.

l.c.
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Rassegne teatrali, musica e campi estivi per i più giovani. È un’estate densa di appuntamenti quella che attende Caldarola. Il paese prova a ripartire dopo un anno difficile, contraddistinto dalle restrizioni contro il Coronavirus: con i contagi in calo, ora è tempo di tornare a vivere la socialità perduta negli scorsi mesi.

Il sindaco Luca Maria Giuseppetti ha raccontato le iniziative: “Dopo mesi di restrizioni finalmente ci siamo attivati insieme alla Pro Loco e alle altre associazioni per i progetti legati all’intrattenimento dei giovani durante l’estate. La Pro Loco è il nostro punto di riferimento, ma sono diverse le associazioni che stanno lavorando per l’estate. Un esempio sono i campus estivi. Se ne sta occupando la Giovanile Nicolò Ceselli, che vorrà un bel tempo libero ai nostri ragazzi. Sono progetti importanti – spiega il sindaco – che possono contribuire a ricreare la socialità che i più giovani hanno perso duranti i mesi delle restrizioni anti Covid”.

Tante attività, con la voglia di riportare il fulcro della vita sociale nella piazza del paese. “Vogliamo ridare splendore alle nostre usanze e alle nostre tradizioni – prosegue Giuseppetti – : cercheremo di riportare la nostra piazza al centro della scena. Dopo il terremoto e la pandemia non abbiamo più potuto godercela come avremmo voluto. Ripartiamo con la rassegna teatrale ‘Dialettiamoci’, riproponendola anche durante il periodo estivo. Come Comune abbiamo anche richiesto di poter essere una delle tappe di “Risorgimarche” e avremo la fortuna di poter ospitare una delle date del festival. Sarà un estate impegnativa per Caldarola – conclude il primo cittadino – : da qui a settembre le attività saranno molte e finalmente i nostri cittadini potranno trascorrere anche delle giornate di svago e di divertimento”.

l.c.
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Una doppia mostra grazie alla quale la Città di San Severino Marche ritrova le proprie radici, la propria storia ed i propri punti di riferimento.

Inaugurato a palazzo Servanzi Confidati il percorso “Memorie di una Terra”, evento culturale dell’estate 2021 promosso dal Comune con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Marche, del Consiglio regionale delle Marche, della Provincia di Macerata, dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, dell’Accademia di Belle Arti, dell’Università degli studi di Camerino, dell’Università degli Studi di Macerata, della Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative, della Fondazione Claudi, della Biblioteca statale di Macerata e del Rotary Club di Tolentino.

Un evento nell’evento con l’allestimento di ben due musei: il Museo del Territorio, al piano terra dello storico edificio, e il Museo della Guerra, al piano nobile.

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“Con il Museo del Territorio – ha sottolineato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in occasione della cerimonia del taglio del nastro – riviviamo il nostro passato, il passato della nostra comunità con le sue tradizioni, i suoi usi e i suoi costumi, apprezzando la laboriosità tipica dei settempedani. Mentre con il Museo della Guerra, che per noi tutti è il museo del dolore, abbiamo voluto mettere in mostra gli orrori del secondo conflitto mondiale con la volontà di preservare la memoria storica e sollecitare la conoscenza del passato. Ripartiamo dalle “Memorie di un Territorio” per non dimenticare e per tornare a sperare in un ritorno al presente, e perché no al futuro, positivo”.

Presenti all’apertura delle due mostre il vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui, il consigliere provinciale, Tarcisio Antognozzi, il cardinale Edoardo Menichelli e l’assessore comunale alla Cultura e vice sindaco, Vanna Bianconi, che tanto ha lavorato per la realizzazione del percorso allestito dall’architetto Shura Oyarce Yuzzelli e arricchito dal progetto grafico di Pamela Natalini di Hexagon Group e dall’opera di un comitato di studio formato, oltre che dai rappresentanti dell’Amministrazione locale, anche dagli espertissimi Claudio Cicconi, Claudio Ancillai, Raoul Paciaroni, Lorenzo Paciaroni, Egidio Pacella e Silvio Gobbi.
Preziosi i contributi, per i video presenti a palazzo Servanzi, di Maurizio Moscatelli e di Sandra Bosco, che ha curato tutte le traduzioni dei testi, e le collaborazioni fornite dall’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, dall’associazione Filottrano44 e dalla Fondazione don Carlo Gnocchi.

“Per la nostra rinascita siamo ripartiti dalla memoria di come eravamo un tempo, da quelle che erano le nostre origini, e dalla memoria dell’ultima guerra, e speriamo che resti tale, alla quale la nostra Italia ha partecipato – ha spiegato l’assessore Bianconi, sottolineando - Il Museo del territorio ha la finalità di mettere in contatto le nuove con le vecchie generazioni, perché è da qui che parte la nostra vita, mentre il Museo della guerra assume un aspetto didattico e culturale perché aiuta la formazione di quel senso critico che ci allontana dalle violenze e dagli orrori per coniugare obiettivi di tolleranza e rispetto”.

“Questa inaugurazione - ha sottolineato nell’intervento di saluti il vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui - è un momento che segna, non solo idealmente, la ripartenza di un territorio che dalle sue radici e dalla sua storia prende la forza per rimboccarsi le maniche e pensare a un futuro migliore per i nostri figli”.

“E’ necessario custodire, raccontare ed educare - è stata la voce del cardinale Edoardo Menichelli - Un po’ tutti non siamo stati capaci di fare un racconto educativo eppure questo è un compito fondamentale perché l’insidia della violenza e della stupida guerra c’è sempre. E’ un’insidia che la storia non smette mai di cancellare perché ci portiamo addosso la tentazione della supremazia. In realtà è doveroso educare le persone che sono in libertà. Abbiamo custodito ma dobbiamo raccontare e, soprattutto, educare”.

Il Museo del Territorio, ospitato fino al terremoto in un edificio annesso alla sede dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”, nasce da una felice intuizione del preside Giuseppe Micozzi Ferri che, negli anni Novanta, con passione e dedizione iniziò a raccogliere da privati cittadini una serie di testimonianze storiche e documentarie. Successivamente il museo si è arricchito di oggetti e strumenti legati al fiorente artigianato locale e alla civiltà protoindustriale. Scopo principale del museo, da sempre, è quello di rinforzare l’identità collettiva difendendo e mantenendo la memoria dal pericolo della dimenticanza e dai possibili travisamenti dell’antico significato di usi e costumi. Nel museo rivivono, quindi, i fondamenti della nostra cultura, una presenza attiva capace di riannodare l’incontro tra le nuove generazioni e il vissuto dei loro antenati, spesso dimenticato.

Il Museo della Guerra, invece, è stato allestito grazie alla donazione di padre Ivo Marchetti, frate cappuccino. Il religioso ha raccolto oltre 3mila reperti del secondo conflitto e ha deciso di donarli alla Città di San Severino Marche con cui ha sempre avuto profondi legami affettivi. Viene esposto un patrimonio storico documentario che rappresenta gli avvenimenti bellici dal 1943 al 1945, noti anche come Campagna d’Italia.
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Le due mostre, ad ingresso libero ma con prenotazione obbligatoria, resteranno aperte fino al 24 ottobre con i seguenti orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle 12,30 (pomeriggio su prenotazione), venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 12,30 e dalle ore 16 alle 19. Lunedì chiuso (eccetto i festivi).
Info e prenotazioni presso l’ufficio Cultura del Comune di San Severino Marche dalle ore 8 alle 14 al numero di telefono 0733641309 oppure in Pro Loco dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 telefono 0733638414.







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È il numero 13 a carattterizzare la quarantesima edizione della Corsa alla Spada e Palio di Camerino che, nostante le restrizioni imposte dalla pandemia, è riuscita a rinnovare le sue mai sopite emozioni. La spada dopo 13 anni torna a Muralto grazie al giovane maratoneta Luca Antonelli, studente del Corso di laurea in Scienze del Fitness all'Università di Camerino. Ultimo in ordine di tempo a conquistarla vestendo la casacca bianco azzurra era stato Walter Federici nel 2008.
I 208 punti totalizzati dalla squadra verde-nero, tra l'esultanza della nutrita tifoseria, hanno condotto al verdetto del tredicesimo Palio conquistato dal terziere di Mezzo.
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Partenza da San Venanzio e arrivo in salita al piazzale della Libertà dopo aver percorso tutto viale Giacomo Leopardi, lo svolgimento della gara ha trovato condizioni metereologiche favorevoli e, a debita distanza,  in tanti non hanno resistito comunque ad appostarsi per strada per inneggiare al passaggio degli atleti. "Faccio atletica da tanti anni ma non mi aspettavo di vincere. - ha detto al traguardo Luca Antonelli, arrivato con un tempo di 4,00,2.-. La mia gara è la maratona e dunque  vengo da distanze più lunghe. Sono felicemente sorpreso da questa vittoria e ringrazio mio fratello Michele che mi ha allenato e con il quale abbiamo lavorato bene sulla parte delle salite. Quello che mi fa veramente felice è l'aver riportato la spada al terziere che da tanti anni non la vinceva. Lo devo a tutti i ragazzi della squadra che mi hanno preso con loro come fossi un fratello". Grida di gioia dalle casacche verde- nero che hanno salutato la tredicesima vittoria con l'immancabile torre umana che ha preso vita questa volta dal prato della Rocca Borgesca, teatro della premiazione 2021.
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"Per l'intera giornata oggi abbiamo davvero cancellato tutto quello che di brutto la città ha vissuto da qualche anno a questa parte- ha commentato con gli occhi lucidi il capoterziere di Mezzo Carlo Croia-. È stato un segnale di ripresa molto bello: quarant'anni di Corsa alla spada e la vittoria  al palio. Hanno vinto i ragazzi e mi9 commuovo perchè dentro a questo ennesimo trionfo c'è il loro sacrificio. I ragazzi erano già pronti anche lo scorso anno ma poi non è stato possibile correre. Si erano pensate delle date alternative che poi purtroppo sono cadute tutte per forza di cose. Li abbraccio e li ringrazio tutti per l'attaccamento che hanno al terziere, soprattutto a questa manifestazione e alla città di Camerino".
Dietro a Luca Antonelli che si è portato a casa la spada realizzata quest'anno dall'armaiolo Augusto Caciorgna, sono giunti Giacomo Fedeli del terziere di Mezzo e Jacopo Falcioni di Sossanta, rispettivamente secondo e terzo al traguardo.

c.c.
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Un problema che dopo il lungo lokdown sembra aver assunto proporzioni importanti quello della presenza dei cinghiali nei centri abitati e a ridosso delle abitazioni. Dopo la segnalazione di qualche giorno fa del consigliere del comune di Caldarola Giovanni Ciarlantini, che invitava gli enti preposti ad adottare soluzioni opportune, un altro episodio è accaduto in contrada Castello, nel comune di Cessapalombo, dove una mandria di cinghiali ha attaccato e ucciso un cane che ignaro del pericolo stava attraversando un campo adiacente l'abitazione dei suoi proprietari.

Grande spavento per gli abitanti della casa, che hanno tentato in ogni modo, anche sparando petardi dalla finestra, di scacciare i cinghiali prima che attaccasero e purtroppo uccidessero il cane. Il timore della famiglia, comunque, è quello che gli animali selvatici possano recare danno anche alle persone e per questo stanno pensando di interessare l'ente Parco dei Sibillini affinchè provveda ad adottare le opportune e necessarie soluzioni.


Il cane attaccato dai cinghiali

cane morto
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Radioc1inblu

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