Notizie di cronaca nelle Marche
Beve dalla fontanella e viene rapinato. Denunciato il responsabile. I fatti risalgono alla tarda serata dello scorso 28 giugno a Tolentino. Intorno alle 23, un uomo si era avvicinato ad una fontanella per bere un po’ d’acqua. Lì ha incontrato un’altra persona, a lui sconosciuta, che stava riempiendo una borraccia. Qualche parola di circostanza per attaccare bottone, poi la colluttazione. Lo sconosciuto lo ha colpito ad una spalla e alla nuca, gli ha strappato di dosso il borsello ed è scappato a bordo di un’auto.

Nel borsello, oltre al portafogli, ad un portamonete e alla sua tessera sanitaria, c’era anche il telefono cellulare. Per questo la vittima si è rivolta ad alcuni passanti in modo da poter chiamare i carabinieri, intervenuti sul posto per i primi accertamenti del caso. Da lì è partita la macchina investigativa, supportata dalla videosorveglianza del comune, dalla testimonianza della vittima e dai tabulati telefonici del telefono rubato. Tutti gli indizi hanno puntato su un uomo già gravato da precedenti specifici. Sulla base di questo, il Pubblico Ministero ha emesso un decreto di perquisizione a carico del sospettato. Durante le operazioni i carabinieri sono riusciti a recuperare la refurtiva proprio a casa dell’indagato, mettendo il bottino sotto sequestro. L’uomo è stato denunciato a piede libero per rapina e la sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.

l.c.
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Si è chiusa dopo oltre cinque anni la vicenda giudiziaria legata al camping “Il Quercione” a Ussita. Caduti in prescrizione i reati contestati all’ex sindaco Marco Rinaldi, assolto nel merito l’ex primo cittadino Sergio Morosi per insussistenza dei fatti. Il giudice Marika Vecchiarino ha inoltre disposto il dissequestro dell’area, sotto sigilli dal maggio del 2017. La zona tornerà ora a disposizione del comune e della società che si occupa della sua gestione.

Una sentenza «che non ci è ancora stata notificata dal tribunale di Macerata, ma che accogliamo con soddisfazione – commenta la sindaca Silvia Bernardini –. I sigilli non sono ancora stati rimossi, ma a breve il camping sarà nuovamente a disposizione della società che si occupa della sua gestione. È un’ottima notizia per Ussita, che dal maggio di cinque anni fa è rimasta sprovvista di una struttura ricettiva. Verranno effettuati tutti gli accertamenti sui rischi idrogeologici e non appena sarà possibile il campeggio verrà riaperto. La speranza è che possa essere nuovamente un punto di riferimento per il turismo durante tutte e quattro le stagioni».

Oltre alle piazzole di sosta per le roulotte, il campeggio contiene anche venti bungalow e un ristorante «che però è inagibile – continua la sindaca –. Al tempo la gestione fu costretta a delocalizzare l’attività e al momento della riapertura non sarà possibile riattivare immediatamente quel locale. Tra i requisiti per l’apertura non c’è però obbligo di avere un ristorante all’interno della struttura. Nonostante questo, quindi, il campeggio potrà comunque essere fruibile. La priorità rimane quella di permettere ai turisti di tornare a visitare Ussita e di poter essere ospitati in maniera adeguata. I primi lavori saranno quelli di pulizia generale, necessari dopo oltre cinque anni di chiusura forzata. L’obiettivo è di riaprire quanto prima e di dare una spinta al turismo».

l.c.

In foto il camping a maggio 2016
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Dopo 38 anni di servizio, Alberto Piantoni da alcuni giorni è in pensione. Assunto dal comune di San Severino Marche nel 1984 come operatore ecologico, è poi passato al servizio segnaletica e ha svolto mansioni da autista. Nel suo ultimo incarico ha assunto il ruolo di coordinatore degli addetti esterni alle manutenzioni.

Una serata di saluti quella che ha riunito i colleghi e gli amici. Con loro anche il sindaco Rosa Piermattei, il presidente del consiglio comunale Sandro Granata, l’assessore ai lavori pubblici Paolo Paoloni e il responsabile dell’area tecnica Massimo Boldrini. Insieme hanno augurato a Piantoni una buona pensione, ringraziandolo per il lavoro fatto in quasi quaranta anni di servizio.
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Si è svolto lo scorso 17 ottobre all'Università di Camerino, un tavolo di lavoro di simbiosi industriale con il coinvolgimento di 31 imprese diverse tra loro pronte a condividere sinergia e sostegno nonché scambio di risorse su energie, materiali, acqua, logistica con l'obiettivo di perseguire una strategia di economia circolare. 
Il tavolo è stato coordinato e gestito dall'Enea, agenzia nazionale per l'efficienza energetica, che collabora con l'Università di Camerino nell'ambito del progetto Marlic (Marche applied researche laboratory for innovative composites) cofinanziato dalla Regione Marche attraverso il Por Fesr 2014-2020.  
L’ iniziativa è  stata organizzata anche grazie al contributo della Camera di Commercio delle Marche e Confindustria Macerata.

Simbiosi 2
La simbiosi industriale coinvolge, attraverso un approccio integrato, industrie dissimili e tradizionalmente separate, che appartengono a settori produttivi diversi e a catene separate di fornitura, al fine di creare una rete per promuovere strategie innovative e vantaggi competitivi attraverso lo scambio di risorse (materia, energia, acqua e/o sottoprodotti, competenze, logistica ecc.). Tra gli aspetti chiave che consentono il realizzarsi della simbiosi industriale ci sono dunque la collaborazione tra imprese e le opportunità di sinergia disponibili in un opportuno intorno geografico ed economico.

Enea ha sviluppato per prima, a livello nazionale, una metodologia per l’implementazione della simbiosi industriale; ha inoltre creato e gestisce la piattaforma www.industrialsymbiosis.it.

Il tavolo di lavoro ha avuto l’obiettivo di attivare sinergie tra le imprese del territorio marchigiano al fine di valorizzare scarti industriali e, in generale, risorse di altra natura che le aziende possono avere in eccedenza (ad. Es cascami energetici, servizi, capacità, logistica, ecc.).
Simbiosi 3
Le 31 aziende che vi hanno preso parte, appartenenti a diversi settori produttivi (agroalimentare, tessile, calzaturiero, fabbricazione di materie plastiche, chimico, recupero e preparazione al riciclaggio dei rifiuti, edile) hanno potuto confrontarsi e mettere in potenziale condivisione risorse.
Simbiosi 4
Dai primi risultati emerge che le aziende presenti hanno messo in condivisione 153 risorse in totale (34 in input e 119 in output) attraverso il confronto operato ai tavoli, sono state individuate circa 63 possibili sinergie. A queste se ne potranno aggiungere altre come risultato delle elaborazioni dei dati che verrà svolta da ENEA a valle dell’evento.

Le sinergie emerse verranno esaminate al fine di valutarne la fattibilità tecnico-operativa, anche attraverso la collaborazione delle imprese coinvolte e di eventuali interlocutori interessati.

La giornata si è aperta con i contributi di Claudio Pettinari, Rettore Unicam; Anna Torelli della Regione Marche; Giovanni Manzotti della Camera di Commercio della Regione Marche; Gianni Niccolò di Confindustria Macerata; Vincenzo Castorani di HP Composites e Capofila del progetto Marlic ; Enrico Marcantoni di Unicam e responsabile scientifico del progetto Marlic; Savina Pianesi di Delta (Società del gruppo Plados Telma) e responsabile del sotto-progetto De-manufacturing, sempre parte della piattaforma Marlic; Laura Cutaia, Responsabile del Laboratorio Sspt-User-Rise di Enea.  
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Un’altra quarantina di pecore uccise di cui 25 in attesa di partorire un agnellino sono state predate dai lupi. L’ennesimo raid di branchi sempre più vicini alle case e ai centri abitati che mette in apprensione allevatori e cittadini. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi a Gualdo. I lupi hanno colpito nel tardo pomeriggio all’imbrunire. E per il bestiame non c’è stato scampo. Come da prassi l’allevatore ha contattato il servizio veterinario dell’Asur che è arrivato sul posto per contare le perdite e per constatare l’effettiva attribuzione dell’attacco. Oltre ai lupi si aggirano anche cani inselvatichiti ma per gli allevatori sono comunque danni ingenti tra perdita dell’animale e mancanza di reddito. Gli indennizzi che la Regione riconosce coprono a stento lo smaltimento delle carcasse e, per di più, non sono riconosciuti le morti collaterali come nei casi di animali schiacciati nella calca o andati perduti nella fuga. Senza contare che oltre al danno diretto delle uccisioni, va calcolata la perdita di reddito dovuta anche al crollo della produzione di latte, causa stress, degli animali sopravvissuti. Nella provincia di Macerata negli ultimi anni ha registrato una media di 31 attacchi all’anno, il 34% dell’intera regione, secondo gli ultimi dati della Regione Marche. In tutta la regione nel 2021 da gennaio a settembre si sono verificati 59 assalti, tutti di lupi, in 38 aziende. Sono state 273 le predazioni: 236 pecore o capre, 21 vitelli e 16 tra puledri e asini. Negli ultimi 4 anni sono stati predati oltre 1500 animali. Coldiretti da tempo denuncia che la presenza di questi animali nei pressi dei centri abitati è il segno più evidente di un equilibrio degli habitat che è stato perduto. Secondo la Coldiretti "la popolazione di lupi, stimata dall’Ispra nell'ambito del progetto Life WolfAlps EU, parla di circa 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Dato che i numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo vogliamo impegnare le Istituzioni a definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi UE come Francia e Svizzera per la difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati".
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Taglio del nastro questa mattina a Camerino per la nuova sede temporanea degli uffici comunali in via Conti di Statte.
Su una superficie di 2700 metri quadrati, in un unico edificio sono da oggi raggruppati tutti i settori operativi del Comune di Camerino.   
Simbolica la data scelta per l'inaugurazione, coincidente con il sesto anniversario di una delle scosse più forti che stravolsero la vita e la fisionomia dei centri dell'entroterra maceratese.
Doppio il significato legato a quella data che, al ricordo della sofferenza e della forza di non mollare, aggiunge le energie del lavoro compiuto sin qui per ristabilire una situazione che superasse l'emergenza e la precarietà.
Ne portano il segno e l'esempio tutti i livelli delle tante istituzioni che la festosa cerimonia ha riunito oggi a Camerino, città delle Marche tra le più colpite e secondo centro dell'intero Cratere per livello di danneggiamento.
Sei anni in cui gli stessi dipendenti comunali, seppure in spazi ridotti e non senza difficoltà, hanno speso tutte le loro energie per garantire un costante e prezioso servizio alla cittadinanza.
Con l'introduzione musicale della banda città di Camerino, al taglio del nastro della funzionale e moderna costruzione interamente finanziata dalla Protezione civile nazionale con i fondi dell'emergenza per la cifra di due milioni e mezzo di euro, con il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e l'intera giunta comunale, sono intervenuti il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Subcommissario straordinario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, il presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli, il vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il presidente del consiglio comunale Cesare Pierdominici. 
piazzale davanti sede
Intensi e significativi gli interventi che si sono susseguiti dal palco, in una giornata che ha trovato una sintonia e una condivisione particolare nelle parole che sono state pronunciate, anche da parte della folta schiera di sindaci del terriitorio arrivata in città a testimoniare vicinanza e unione d'intenti.

Lucareli sede
Subito i ringraziamenti del primo cittadino si sono rivolti a quanti hanno reso possibile questo positivo traguardo che permetterà una migliore organizzazione e un più proficuo lavoro degli uffici comunali,  ma - ha detto Roberto Lucarellil'inaugurazione di oggi vuole testimoniare la necessità di un cambio di passo. Il segno di oggi è il punto zero di una fase della ricostruzione che deve essere necessariamente diversa. Noi siamo un territorio che già  soffriva, dove lo spopolamento era già forte e dove il sisma ha accelerato alcuni processi. Oggi quelle misure diverse, anche economiche, debbono essere necessariamente impegnate in maniera di 'distinguo' - ha sottolineato il sindaco -. Quella filiera istituzionale che oggi è qui rappresentata in tutte le sue espressioni, dall'ente locale al Governo centrale, deve impegnarsi per quella che è e deve essere la rinascita di un territorio che è terriorio montano».
Ad oggi, su una popolazione di circa seimila residenti, le persone fuori casa nel comune di Camerino sono 1730, tra coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione o abitano le soluzioni abitative di emergenza «dunque, anche nella riparizione dei fondi del Pnrrr,  il rapporto con una città di sessantamila abitanti è sicuramente diverso, perchè diverse sono la parte sociale ed economica - ha continuato Lucarelli rimarcando la necessità di 'leggi speciali' riferite alle aree montane-, altrimenti domani ci troveremo a parlare di scuole senza alunni, a fare la lotta tra comuni, a puntellare quelle istituzioni che invece debbono rimanere salde sul territorio.
Da questa bella giornata - ha concluso-  deve nascere quella collaborazione territoriale che inizi a fare della nostra città un grosso punto di riferimento per tutta la Regione Marche e per il Centro Italia».
Acquaroli camerino
Proprio alle complessità e alle difficoltà legate ai sei anni del sisma e alle peculiarità del territorio dell'entroterra, hanno fatto riferimento le parole del Governatore Francesco Acquaroli.
"Quello che è accaduto, è un dramma che ha cambiato il volto sociale, economico e urbanistico dei territori e ha fatto anche riflettere rispetto all'approccio che le istituzioni hanno avuto rispetto alle emergenze. Con molta difficoltà oggi la fase dell'emergenza è stata superata  e ci accingiamo a velocizzare la fase della ricostruzione che però - ha affermato Acquaroli- necessariamente ci impone delle riflessioni, soprattutto in relazione alle strategie da mettere in campo.
Occore quindi che la filiera istituzionale sia in grado di mettere in campo quelle azioni rivolte non solo a garantire la ricostruzione privata e pubblica ma a dare anche il segnale di una rivitalizzazione economica e a riconoscere la centralità di questi territori affinché possano rinascere, non così come li si è lasciati la sera del 26 ottobre 2016, ma con delle opportunità aggiuntive ulteriori. È questa la sfida dei servizi, quella delle scuole che non debbono rappresentare una battaglia continua. Dobbiamo innescare un meccanismo che, una volta per tutte, sappia proiettare una programmazione che, da qui a prossimi mesi, porti a garantire le risorse, gli strumenti e la programmazione. Solo così potremo ottenere che, dopo anni di devastazione e sofferenza, si arrivi ad una fase dinamica e con più certezze, capace di ricollocare questi territori nella centralità che è importante per tutta la regione. Lo dico con la consapevolezza che lo spopolamento delle aree interne non è grave solo per le Marche ma per tutta l'Italia. Se perdiamo questo patrimonio, è come se noi rinunciassimo ad una parte della nostra capacità di prodotto interno lordo, ad una parte della nostra identità e capacità di essere attrattivi. Noi non lo dobbiamo consentire». 

Al di là del sicuro segnale di ripresa, l'inaugurazione dei nuovi uffici comunali, è stata anche  l'occasione per lanciare una rflessione più ampia sui temi delle emergenze che sempre più stanno riguardando varie zone di un fragile Paese.   

 Ripercorse e rivissute emotivamente le fasi concitate dei primissimi momenti seguiti alle scosse del 2016 con la mobilitazione di tanti gruppi di Protezione civile impegnati nel soccorso alle popolazioni, il capo Dipartimento Fabrizio Curcio, ha evidenziato come la presa di coscienza del dramma sia avvenuta rapportandosi con realtà che avevano ognuna proprie specificità, per ciascuna delle quali si è cercato di individuare la chiave per rimettere in moto subito quello che serviva.
Curcio si è poi riallacciato ai temi approfonditi in precedenza, perché "se si è affrontato il prima e il durante, davanti c'è un dopo che è di ripresa ma anche momento di analisi rispetto ai problemi che c'erano prima- ha dichiarato -. Perchè io non conosco emergenze che abbiano risolto problemi preesistenti ma ho solo conosciuto emergenze che li hanno amplificati. Allora noi dobbiamo recuperare l'opportunità "drammatica" di fare una riflessione sul dopo e sul come agire riguardo ad alcuni territori che avevano già delle dinamiche difficili, per riportarli a diventare risorsa. Un percorso che noi come sistema di protezione civile possiamo solo accompagnare. Un percorso che è di ricostruzione non solo materiale ma sociale, organizzativa, economica, lavorativa culturale». 

La sfida futura si concentra soprattutto sui comuni più colpiti dalla devastazione, secondo il subcommissario Gianluca Loffredo, che ha puntato l'attenzione sulle aree interne dove, sebbene da tempo segnate dallo spopolamento, «una comunità c'è ed è importante accelerare e dare una qualità anche economico-sociale agli interventi.
Il problema è del legislatore a livello nazionale - ha sottolineato-. Occorre mettere in campo una ordinarietà della straordinarietà, in quanrto la straordinarietà  non può cogliere impreparate  sotto le future comunità che si  troveranno di fronte a problemi simili, sotto il profilo organizzativo funzionale e di gestione». 

Nel corso della cerimonia, a conclusione degli interventi, l'amministrazione ha voluto rendere omaggio ai dipendenti comunali che hanno raggiunto il pensionamento negli ultimi 10 anni. 
vescovo Massara sede
A precedere il taglio del nastro, la benedizione dell'arcivescovo Francesco Massara il quale ha formulato l'augurio che la nuova sede comunale sia un luogo di rinascita e d'accoglienza e che possa essere a servizio di tutti i cittadini e del territorio.


 Carla Campetella
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Duro colpo inferto dalla guardia di finanza di Macerata al commercio illegale e al lavoro nero. I militari delle fiamme gialle hanno sequestrato, a seguito di un’operazione che ha coinvolto i reparti del gruppo di Macerata, della compagnia di Civitanova Marche, delle tenenze di Camerino e Portorecanati, oltre ottomila articoli ritenuti nocivi per la salute dei consumatori, molti dei quali pronti per essere venduti nella ricorrenza di Halloween.

Due i negozi sottoposti a controllo a Macerata, con sequestro di cinquemila pezzi tra articoli e giocattoli, un esercizio commerciale controllato a Civitanova Marche nel quale, oltre al sequestro di 100 giocattoli, è stato scoperto anche l’impiego di un lavoratore in nero e di uno irregolare (per tale reato in materia di lavoro il titolare rischia sanzioni che possono arrivare ad oltre 30.000 euro), 300 articoli sequestrati in un negozio a Camerino e 2400 articoli di utensileria, cancelleria e accessori vari sequestrati a un ambulante che operava nel mercato settimanale di Portorecanati sono il bilancio della complessa operazione.

Ulteriori accertamenti verranno esperiti per verificare eventuali profili di irregolarità anche da un punto di vista fiscale.


Foto 2 26.10.2022

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Operazione congiunta di carabinieri, polizia e guardia di finanza volta a contrastare i fenomeni criminosi durante le ore di “movida” notturna lungo la costa.

Gli agenti hanno controllato alcuni locali notturni di Civitanova Marche, identificando 77 persone alcune delle quali sono state sottoposte a perquisizione, e sottoposto a controlli 11 veicoli.

In un disco club situato sul lungomare di Civitanova, la Guardia di Finanza ha segnalato alla Prefettura un ventiduenne albanese, sorpreso dall’unità cinofila in possesso di un piccolo quantitativo di hashish per uso personale.

Nel centro città, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno ritirato la patente di guida ad un ventitreenne albanese residente in Italia da oltre un anno, che guidava con titolo di guida straniero non convertito.

La Polizia di Stato ha contestato tre infrazioni del Codice della strada. In particolare due utenti sono stati sanzionati per guida senza assicurazione e un altro per guida senza patente.
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Tre giorni dedicati a uno dei padri della rivoluzione verde che ha cambiato l’agricoltura mondiale. A Castelraimondo “rivive” la figura di Nazareno Strampelli con una serie di eventi a 80 anni dalla sua morte organizzati dal comune.

Il genetista di Crispiero è stato protagonista, inizialmente, nella giornata di venerdì scorso di due momenti dedicati alle scuole elementari e medie del plesso scolastico intitolato proprio a suo nome. In collaborazione con la Compagnia Teatrale Fabiano Valenti di Treia, è stato messo in scena lo spettacolo “Neno e il miracolo del pane”, basato su un testo di Fabio Macedoni e con la scenografia di Francesco Facciolli.

strampelli valenti

Nella giornata di sabato, invece, evento aperto al pubblico a Borgo Lanciano con un convegno sugli aspetti più rilevanti dell’opera di Nazareno Strampelli attraverso il contributo dei maggiori esperti sull’argomento. A coordinare la tavola rotonda è stato il conduttore Alvin Crescini. Nella prima parte del meeting è stata approfondita l’opera e gli studi in generale di Strampelli, nella seconda focus sull’eredità lasciata dal genetista con il suo lavoro che viene diffuso e analizzato ancora oggi in ambito scientifico e universitario, con diverse tecniche tutt’ora in uso per l’ibridazione di determinati tipi di grano. Al termine dell’incontro un momento conviviale con una cena a tema con spettacolo teatrale.

Domenica invece spazio al cinema. Alle ore 17 è stato proiettato il film “L’uomo del grano”, pellicola del 2009 del regista Giancarlo Baudena incentrata proprio sulla vita di Strampelli e disponibile su Prime Video. «Strampelli ha contribuito a ridurre la fame nel mondo in maniera epocale, nel 2009 5 milioni di ettari di terreno in Cina erano coltivati con i suoi grani – afferma il sindaco Patrizio Leonelli – dedicare delle giornate alla sua figura con ospiti interessanti e illustri è stato bellissimo e utile per farci conoscere meglio questo personaggio che è un vero e proprio esempio di vita. È importante continuare su questa linea, studiando insieme nuovi momenti e incontri per valorizzare la sua figura, il suo lavoro e i suoi luoghi natali».

Grande soddisfazione anche per l’assessore alla Cultura Elisabetta Torregiani. «Tre giornate molto interessanti, a partire dagli appuntamenti nelle scuole – spiega l’assessore– tramite il teatro i ragazzi hanno conosciuto la figura di Strampelli divertendosi e capendo l’importanza degli studi e la perseveranza. Non affidandosi alla “magia”, ma affrontando le cose dal punto di vista scientifico. Il convegno del sabato, tramite i numerosi interventi, ha permesso invece a tutti di capire l’importanza della divulgazione e del lavoro di Strampelli, con azioni di ibridazione dei grani replicate allo stesso modo ancora oggi. Significativa la degustazione dei pani che ha permesso a tutti di toccare e assaggiare i prodotti di quanto detto in precedenza».

Fondamentale, per l’amministrazione comunale, il supporto della Regione Marche per l’organizzazione di un evento tanto atteso quanto importante. «La Regione è vicina ad appuntamenti profondi e culturalmente elevati come quello delle giornate di Strampelli – conferma il consigliere regionale e comunale Renzo Marinelli –le nostre zone sono ricche di personaggi e storie che hanno cambiato la storia del paese e del mondo. Partendo da piccoli borghi con umiltà e sacrifici. Proprio come ha fatto Strampelli, nato a Crispiero e decisivo a livello internazionale».

Tra i tanti ospiti presenti al convegno del sabato, protagonista anche l’Università di Camerino. «Un evento molto importante per far conoscere questa figura straordinaria – commenta Gianni Sagratini, direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam - sappiamo che Nazareno ha insegnato all’Università di Camerino ed è stato assistente del professor Fabrini alla facoltà di Farmacia prima di trasferirsi a Rieti. Oggi Unicam per certi versi nel settore agroalimentare lavora nel segno di Strampelli e continuerà a farlo grazie alla profondità dei suoi studi». Chi opera praticamente sulla scia dell’opera del genetista di Crispiero è l’Agroservice, azienda di San Severino Marche che è leader in Italia nel campo delle sementi. «A lui dobbiamo tantissimo, noi come gruppo Agroservice crediamo di essere degni eredi del suo metodo per ottenere nuove varietà e avere un miglioramento genetico – dice Tommaso Brandoni, presidente dell’azienda -. Come fruitori delle sue invenzioni riteniamo che la sua figura vada veramente approfondita, ci ha fatto molto piacere partecipare e soprattutto conoscere le sue nipoti».

convetgno

Forte il legame tra Castelraimondo e Rieti, le due città che oggi lo ricordano con convegni e approfondimenti. «È bello continuare a portare eventi nel nome di Strampelli, sia a Castelraimondo dove è nato che a Rieti dove ha operato per lunga parte della sua vita – afferma Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti e autore di diverse pubblicazioni su Strampelli -. C’è un grande messaggio scientifico da trasmettere, ma anche un grande messaggio morale. Parliamo di una persona che se avesse voluto sfruttare economicamente i suoi lavori sarebbe stato uno dei più ricchi del mondo, invece ha vissuto con lo stipendio da funzionario statale. Non ha mai cercato il denaro e ha dedicato la sua vita alla ricerca».

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Un incidente stradale si è verificato nella tarda mattinata in località San Vittore di Cingoli, dove un quarantenne di Filottrano che viaggiava in sella ad una moto per cause in corso di accertamento ha perso il controlo del mezzo rotolando sull'asfalto.

Allertati i soccorsi, sul posto sono giunti i sanitari del 118 che viste le condizioni del centauro hanno allertato l'eliambulanza per il trasporto all'ospedale regionale di Torrette dove l'uomo si trova ricoverato in gravi condizioni.
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