Notizie di cronaca nelle Marche
Tragedia a Camerino. Nella mattinata di oggi un giovane di circa vent’anni si è tolto la vita impiccandosi. È successo alla Rocca Borgesca, tra le 7 e le 8. A dare l’allarme un passante, che ha allertato i carabinieri della stazione camerte. Immediato l’intervento dei militari, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118. Per il ragazzo non c’era però più nulla da fare.

I carabinieri indagano sul movente del gesto, mentre dai primi rilevamenti effettuati sul posto non emergono dubbi sulle dinamiche. Si tratta di un gesto volontario. Al momento del gesto il giovane non aveva con sé i documenti.
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Si rinnova anche quest'anno la tradizione del pranzo di Natale organizzato dalla Croce Verde di Macerata.

Dalle 9 alle 11 presso il ristorante Il Ghiottone  sito in via Gramsci 30 a Macerata, le persone segnalate dalla Caritas, dalle Parrocchie e dall'assessorato ai servizi sociali del Comune di Macerata, potranno ritirare il pranzo da asporto.
Nel ringraziare tutti coloro che anche questa volta hanno voluto condividere con Croce verde l'iniziativa, il presidente Angelo Sciapichetti torna a sottolineare lo spiriito solidale che caratterizza il pranzo la cui finalità è quella di far sentire, almeno nel giorno di Natale, meno sole le persone fragili, quelle che per i più svariati motivi sono rimaste indietro, che non ce la fanno : 
«Il Natale è la festa della serenità e della speranza. Offrire un pasto pronto da consumare in questa occasione così significativa, vuol dire alleviare le difficoltà di chi vive questa festa nella precarietà economica o nella solitudine e aiuta a trascorrere il Natale col calore e la gioia che dovrebbero sempre caratterizzarlo. La crisi morde e c'è bisogno di gesti concreti. 

La Croce Verde di Macerata intende essere sempre più a fianco di chi ha bisogno. Per questo, nei primi giorni di gennaio -  aggiunge il presidente Sciapichetti-   terremo a battesimo a Macerata "il pronto soccorso della solidarietà",  che verrà aperto nello spazio di Laura" in Via Arcangeli,per distribuire generi di prima necessità agli aventi bisogno della città e dei comuni limitrifi
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Lo scorso 19 dicembre la stazione carabinieri di Sarnano ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione dell’Ufficio di Sorveglianza di Macerata nei confronti di un quarantaduenne di origini straniere 
L’uomo era stato condannato per atti persecutori nel 2020 dal Tribunale di Macerata e si trovava attualmente sottoposto al regime della misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali- dal marzo 2022-; proprio nel mese dicembre 2022  la Corte di Appello di Perugia lo ha condannato all’ulteriore pena di 6 anni di reclusione, oltre a 27.000 euro di multa per il reato di spaccio, posto in essere a Sarnano negli scorsi anni.


A seguito quindi del provvedimento di unificazione di pene concorrenti per i nuovi titoli di reato, dovrà scontare una pena residua di 7 anni e 4 mesi di reclusione (incompatibile con il regime della misura alternativa).

L’uomo, tradotto al carcere di Fermo, dovrà scontare la condanna fino al luglio 2029 e all’esito sarà sottoposto alla misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio dello stato, previo accertamento e valutazione della pericolosità da parte del Magistrato di Sorveglianza.

Nel pomeriggio dello stesso giorno,  i carabinieri di San Severino Marche hanno sottoposto all’ordine di esecuzione per la carcerazione dell’Ufficio di Sorveglianza di Macerata, un italiano di 55 anni,  residente in altra provincia,  già affidato in prova ai servizi sociali presso una comunità terapeutica locale.

Condannato con sentenza definitiva (Tribunale di Isernia e Corte d’Appello di Campobasso) nel tempo per molteplici reati, quali rapina, truffa, ricettazione, violazione legge in materia di armi ed evasione, l'uomo era stato ammesso, nel mese di giugno di quest’anno, al regime alternativo alla detenzione per seguire un programma di recupero legato allo stato di tossicodipendenza, con vigilanza affidata ai carabinieri di San Severino Marche in relazione al rispetto delle prescrizioni.

L’uomo, ultimamente ha tuttavia  manifestato insofferenza verso le prescrizioni e le regole da rispettare all’interno della Comunità, con episodi segnalati dai militari all’Autorità giudiziaria.

Il cinquantacinquenne, condannato complessivamente a 13 anni di reclusione, è stato sottoposto alla sospensione dell’affidamento in prova e all’ordine di carcerazione mentre si trovava all’ospedale di Macerata, per aver ingoiato dei chiodi la sera del 18 (come manifestazione di insofferenza verso la permanenza nella struttura di recupero terapeutico).
Preso in carico per la vigilanza dalla Polizia Penitenziaria di Fermo, sarà tradotto in carcere una volta dimesso dalla struttura sanitaria. Dovrà scontare la pena residua di 4 anni e sei mesi di reclusione.
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Contrasto degli illeciti in materia di articoli pirotecnici. Denunciati 7 responsabili e posti sotto sequestro oltre 830 mila "botti”  per un totale di circa  1,8 tonnellate di fuochi d'artificio illecitamente stoccati
È il bilancio dell'operazione "Fuochi sicuri"  svolta dal 
Nucleo polizia economica finanziaria di Macerata

Nell'ambito delle attività di lotta alla contraffazione e commercio di prodotti non sicuri, contrasto agli illeciti in materia di articoli pirotecnici e in particolare,nel dare esecuzione alle disposizioni diramate dal ministero dell’Interno e alla sensibilizzazione da parte del Prefetto, in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che prevedono l’intensificazione della vigilanza nello specifico settore, la Guardia di Finanza ha innalzato la soglia di attenzione non solo nei confronti dei “botti” illegali, ma anche verso le attività autorizzate di rivendita dei fuochi artificiali.

In tale contesto, gli uomini del Nucleo polizia economica finanziaria di Macerata  – all’esito di una capillare attività info-investigativa svolta sull’intero territorio provinciale, attraverso un compiuto monitoraggio di tutti gli esercizi dediti al commercio di artifizi pirotecnici – hanno effettuato, in distinti momenti, controlli nei confronti di diversi operatori commerciali, riscontrando per cinque di essi, operanti nelle zone interne del maceratese e sulla costa, gestiti da cittadini di nazionalità cinese, modalità non idonee di stoccaggio di numerosi fuochi d’artificio, rinvenuti nei luoghi di esercizio dell’attività nonché presso magazzini e depositi nella disponibilità dei medesimi operatori, in assenza di idonee precauzioni. Gli stessi si trovavano ammassati alla rinfusa, unitamente ad altro materiale, in dispregio della vigente normativa, la quale prevede che tali prodotti debbano essere conservati in imballaggi di trasporto appositamente approvati e posti a distanza di due metri da altra merce.

I fuochi d’artificio, in gran parte appartenenti alle categorie “F1 e F2”, tra cui spiccavano bengala, fontane, batterie pirotecniche, non potevano essere custoditi con le modalità riscontrate, atteso che la disciplina di settore, anche a seguito dei numerosi episodi di vittime e feriti registrati ogni anno in occasione del Capodanno, regola in maniera puntuale e stringente le cautele da adottare per il relativo deposito.

Nel corso dei controlli, i Finanzieri hanno, inoltre, appurato che una delle ditte interessate poneva in vendita specifico materiale pirotecnico sebbene priva della prescritta licenza prefettizia.

Al termine delle operazioni, le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro di oltre 830 mila pezzi, per un totale di circa 1,8 tonnellate di fuochi d’artificio, e alla denuncia alla locale Autorità Giudiziaria dei cinque titolari delle imprese controllate e di altri due soggetti facenti capo alle stesse, per il reato di illegale detenzione di materiale esplodente.

In corso anche ulteriori accertamenti finalizzati alla ricostruzione dei flussi di denaro movimentati al fine di verificare la posizione dei responsabili dal punto di vista fiscale.


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I dirigenti di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Coldiretti Macerata hanno consegnato in questi giorni la statuina del Presepe 2022 raffigurante un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde, ai Vescovi delle Diocesi di Macerata, Camerino, San Benedetto Fermo e Ascoli Piceno Piceno.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.
Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

La statuina per il Presepe 2022 vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

statuina 2022

consegna statuine Macerata 1
La consegna delle statuine al vescovo Mons. Nazzareno Marconi e all’arcivescovo di Camerino San Severino Marche nonché Vescovo di Fabriano e Matelica, Mons. Francesco Massara, è avvenuta alla presenza del segretario generale di Confartigianato Giorgio Menichelli e del componente di Giunta Renzo Leonori, del presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, dei vice Antonio Fainelli e Francesco Guzzini, del presidente della sezione di Macerata, Ulderico Angelelli e del direttore Giordano Nasini.

“Quest’anno portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre frontieconomico, sociale, ambientale – hanno detto i responsabili delle due associazioni - La piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si vive. Il nostro impegno è quello di rendere le nostre imprese sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.
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Un Natale all’insegna dell’arte ceramica quello offerto dal comune di Appignano ai cittadini e ai tanti visitatori del suggestivo borgo marchigiano.

Appignano, tra le 45 città italiane di antica tradizione ceramica ha aderito anche quest’anno all’iniziativa nazionale “Buon Natale ceramica” promossa dall’AiCC, Associazione italiana Città della ceramica, con un percorso artistico unico nelle principali chiese e conventi tra mostre di presepi e opere natalizie create a mano dai maestri ceramisti della città.

“Vogliamo offrire ai nostri cittadini e visitatori un percorso artistico a tema natalizio ricco della bellezza e dalla creatività della nostra arte ceramica – ha dichiarato il Sindaco Mariano Calamita - Tante e suggestive sono le mostre e le esposizioni di opere appositamente create dai nostri ceramisti per il Natale che raccontano storie antiche e contemporanee, in continuità con la tradizione e l’identità del nostro borgo.”

Tra le iniziative più originali la mostra di presepi in ceramica creati all’interno di bottiglie per lanciare messaggi di pace e di speranza nella società moderna. Realizzate a mano delle ceramiste di Appignano dell’ associazione AppCreativa le opere si possono ammirare nel chiostro del Convento dei frati di Forano fino al 31 gennaio 2023.
Mostra Presepi in bottiglia 1
Nato nell’antica Grecia, il mito del messaggio nella bottiglia vive e si rinnova nella tradizione natalizia proprio nella città della ceramica e racconta di vita attuale.

Al messaggio universale di pace e di fraternità che porta in se la rappresentazione del presepio si aggiunge infatti il messaggio personale di ogni artista che ha partecipato all’iniziativa, custodito nella creazione dell’opera stessa.

Sedici sono le affascinanti creazioni in mostra che rappresentano i presepi all’interno di bottiglie, realizzate in ceramica con tecniche miste, dei veri e proprio gioielli dove terra, acqua, fuoco si fondono con le anime e con i messaggi degli artisti, nella più antica tradizione del borgo di Appignano.

La mostra invita i visitatori anche a scrivere il loro messaggio personale e a lasciarlo in una grande bottiglia prima di uscire dal chiostro, desideri e preghiere che verranno gelosamente custoditi dai frati del Convento di Forano.
Mostra Presepi in bottiglia 2

In una sezione della mostra sono esposte anche le opere pittoriche di artisti locali che hanno voluto lanciare il loro messaggio con la propria arte.

Sempre al Convento di Forano è possibile visitare il grande presepio meccanico realizzato dai frati, dove la sacra famiglia e i personaggi della rappresentazione sono allestiti all’interno di un’ opera che riproduce in scala il Convento stesso.

Altre esposizioni di presepi artistici in ceramica si possono visitare nella Chiesa della Madonna Addolorata e nella chiesa di Gesù Redentore dove in particolare si possono ammirare anche le sessanta opere in ceramica che decorano un grande albero natalizio, scolpito in legno, donato dalla ditta CLC.

Un progetto della Taruschio Ceramica di Appignano, condiviso da tutti i ceramisti locali, che offre ai visitatori un’esplosione di creatività di arte ceramica, opere realizzate con tecniche miste, a forma di sfere, cubi, medaglioni e campanelle create dagli artisti del Borgo . Un albero di Natale di circa tre metri che racchiude la sintesi dell’artigianato della tradizione locale nelle sue materie principali, la ceramica e il legno e che svetta nella punta con una magnifica opera tornita a mano dalla ceramista Laura Scopa.







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Operazione di servizio della Tenenza di Camerino a contrasto della commercializzazione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza. Sequestrati oltre 4 mila aricoli non conformi alle norme 

Continua, da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Macerata, l’attività di controllo economico del territorio, ulteriormente intensificata nel periodo natalizio e finalizzata alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, con particolare riguardo al settore della contraffazione, dell’abusivismo commerciale e della sicurezza prodotti, a tutela dei consumatori.

In tale contesto, i militari della Tenenza di Camerino hanno focalizzato l’attenzione sulla merce esposta in vendita presso un esercizio commerciale di Tolentino, individuando, dopo un approfondito esame, oltre 4.800 decori natalizi non conformi agli standard di sicurezza imposti dalla vigente normativa.

Alla luce di quanto emerso dal controllo e in considerazione del fatto che il commerciante non è stato in grado di esibire la documentazione attestante l’idoneità dei prodotti messi in vendita, gli stessi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo mentre il titolare è stato segnalato alla locale Camera di Commercio per i provvedimenti di competenza sotto il profilo amministrativo.

A cura dei militari della Tenenza di Camerino saranno, inoltre, esperiti i conseguenti accertamenti per verificare eventuali profili di irregolarità anche dal punto di vista fiscale.
Foto 1 Camerino
L’operazione di servizio si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo a tutela dell’economia legale: contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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«Mi trovo costretto a ritornare sulla questione degli accorpamenti degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio, dopo aver letto le considerazioni del sindaco di San Severino Marche, considerazioni che ritengo alquanto scomposte e del tutto incomprensibili, soprattutto quando si parla della difesa delle aree interne».

Così il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli , in risposta alle dichiarazioni del primo cittadino di San Severino Marche Rosa Piermattei.
 
«Giova precisare che l’esigenza di andare a modificare gli istituti scolastici presenti sul territorio, in dissonanza con le linee guida deliberate dall’assemblea legislativa della Regione Marche con atto n. 39 del 4 ottobre 2022 che testualmente riporta: “Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa deve essere derogato e non deve applicarsi ai Comuni colpiti dal sisma del 2016 e compresi nell’articolo 1 dell’ordinanza del commissario straordinario n. 101/2020”, il quale individua i comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, deriva prevalentemente dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche che vuole accorpare le due realtà scolastiche presenti nel suo territorio: l’Ipsia “Ercole Rosa” (attualmente sede associata dell’Ipia “Pocognoni” di Matelica) e l’Itis “E. Divini”.

Detto accorpamento - continua Lucarelli - colpisce automaticamente il comune di Matelica il quale, per un mero discorso di numeri, con il distacco dell’istituto “Ercole Rosa” verrebbe a perdere la dirigenza dell’Ipia “Pocognoni”.

Ed ecco che viene tirato in ballo il comune di Camerino con il suo Itcg“Antinori”: al fine di rimediare alla mancanza di numeri derivanti dalla proposta di accorpamento del comune di San Severino Marche, la provincia di Macerata propone la fusione dell’istituto “Antinori” di Camerino con l’Ipia “Pocognoni” di Matelica.

L’accorpamento dell’istituto “Ercole Rosa” con il “Divini”, che viene fatto passare dal sindaco di San Severino Marche come una risposta al territorio (non si sa a quale domanda!), nella sostanza di territori ne va ad indebolire due specifici, quello di Camerino e quello Matelica. Camerino perché perderebbe l’autonomia dell’ITCG “Antinori”, scuola in forte crescita, basti pensare che negli ultimi tre anni ha registrato un incremento di circa il 30 per cento di iscrizioni, e Matelica perché perderebbe un bacino importante di studenti che provengono dalla vallata del Potenza.

Vorrei chiedere al sindaco di San Severino Marche per quale motivo la sua proposta, definita “intelligente e lungimirante”, ha trovato il parere contrario di quasi tutta l’assise dei sindaci presenti alla conferenza provinciale delle autonomie, di gran parte delle sigle sindacali (che evidenziano come questa fusione comporterebbe la riduzione del personale ata, già oggi fortemente ridimensionato), della scuola Itcg “Antinori”, Ipia “Pocognoni” e anche dello stesso Itis “Divini”.

Il dirigente scolastico dell’Itis “Divini”, nella riunione del 21 settembre 2022, dichiara espressamente che l’accorpamento proposto non deriva da esigenze didattiche e scolastiche bensì da una mera volontà del comune, mettendo poi in evidenza come il vero problema dell’Itis sia la mancanza della sede. Quindi l’invito che rivolgo alla mia collega Piermattei è di impegnarsi per risolvere il problema degli spazi nel Comune che amministra, senza fare scelte che vanno a ledere altri territori.

E’ indispensabile rimarcare che la città di Camerino è da sempre il punto di riferimento della formazione scolastica, di ogni ordine e grado, nell’area montana e non solo e che questa è la sua vocazione anche per la presenza di un’antica Università degli Studi.

Quindi se il nobile intento del Sindaco di San Severino Marche fosse stato quello di tutelare le aree interne, l’unica proposta che doveva fare era quella di potenziare gli istituti scolastici della montagna, quindi anche di Camerino, sia per vicinanza territoriale che per vocazione storica.

Il sindaco di San Severino Marche si chiede come mai non mi abbia mai incontrato - evidenzia Lucarelli - . Questa è l’unica cosa che mi lascia veramente confuso, poiché sono io a non averla mai vista, e da quello che mi risulta, il sindaco Piermattei non ha mai partecipato ad incontri ufficiali sulle scuole. Forse i suoi collaboratori non l’hanno informata di quando sono stato presente.

Inoltre, riunioni che hanno il solo scopo di creare acredine tra territori già duramente provati non andrebbero convocate, quando c’è una legge superiore che va a garantire lo status quo.

Volendo condividere la visione futuristica del sindaco di San Severino Marche - conclude la nota firmata da sindaco di Camerino Roberto Lucarelli - per quello che riguarda la riorganizzazione dei servizi fondamentali del territorio, la invito ad estendere il suo stesso ragionamento illuminato alla sanità dove potremmo proporre insieme di accorpare l’ospedale di San Severino Marche a quello di Camerino per “fare il bene comune dei territori e dei cittadini che vi abitano”.

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«Il primo tassello di un progetto molto ampio che vedrà la totale trasformazione dell’infrastruttura della scuola, sperando che ciò porti anche ad altri miglioramenti sul piano sociale, culturale e cittadino».

Così il Sindaco Franco Capponi ha aperto l’incontro organizzato con le famiglie, il corpo docente, il personale ATA e alla presenza del Dirigente dell’Istituto Paladini Silvia Mascia Paolo, per presentare il nuovo polo scolastico di Passo Treia da parte dell’Amministrazione comunale. Un polo innovativo, sicuro e ben attrezzato, a consumo energia praticamente pari a zero, che sarà integrato a un sistema di spazi verdi e percorsi ciclo-pedonali di attraversamento per accedere all’area. Sarà in grado di ospitare 16 classi, comprendendo due classi d’asilo nido (per circa 40 bambini), quattro classi di scuola per l’infanzia e dieci classi di scuola primaria. Tutto per un progetto di quasi 8 milioni di euro che sarà realizzato grazie a due distinti finanziamenti già ottenuti: 4,7 milioni con i fondi sisma per interventi che rivestono importanza essenziale ai fini della ricostruzione; 2.388.214,80 di Fondi MIUR per la scuola d’infanzia 0-6 anni a cui sono stati associati ulteriori fondi dell’Ente per la quota di co-finanziamento del 21 per cento pari a 634.841,92 euro a cui si aggiungono le risorse per il ristoro dei maggiori costi dei lavori e delle forniture approvate dal Governo Draghi.

«Sarà il primo progetto a partire con l’ordinanza 31 - ha detto il sindaco Franco Capponi - Lo scorso 15 settembre è stato approvato in Giunta il progetto esecutivo per avviare il procedimento per la realizzazione del primo stralcio del polo scolastico, ovvero la scuola dell’infanzia, che è stato appaltato in questi giorni – ha proseguito il primo cittadino. Per la primaria e la palestra è stato redatto un progetto di fattibilità tecnico economica al fine della verifica di congruità dell’importo richiesto e l’incontro di questa sera con i progettisti che hanno vinto l’appalto di servizi per la realizzazione della nuova scuola Primaria intende far partecipi della fase di progettazione anche il corpo docente e le famiglie. La scuola si configura come “civic center” in grado di fungere da motore del territorio e valorizzare aspetti sociali, formativi e culturali».

Nuovo polo scolastico

Guardando al progetto, almeno per la parte riguardante la scuola primaria e la palestra, viene superata la centralità dell’aula con le sezioni che diventano home base, una casa madre da cui si parte e a cui si torna, caratterizzate da una grande flessibilità e variabilità d’uso; lo spazio laboratoriale è concepito come “spazio del fare” che accoglie strumenti e risorse per la creazione di contesti di esperienza. Ne sono esempio i contesti immersivi e le simulazioni ad alta fedeltà di situazioni concrete, anche attraverso le tecnologie digitali.

Sono stati pensati anche spazi informali e di relax definito da una serie di elementi che potranno consentire agli studenti delle pause confortevoli fisico. Uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità; una matrice (struttura spaziale) con alcuni punti di maggiore specializzazione. «Devo ringraziare l’istituto Paladini, la dirigente Silvia Mascia Paolo e tutti i professori e le famiglie presenti – ha aggiunto Capponi - L’edificio della oramai ex scuola dell’infanzia Elettra Caracini inoltre non sarà demolita (anche per la sua valenza storica e identitaria per Passo Treia, che non possiamo e non vogliamo né demolire, né scordare), sarà adibito a spazio per un centro sociale rivolto soprattutto agli anziani che già hanno manifestato la volontà di costituirsi in un circolo».

Presenti anche la responsabile al settore urbanistico e alla ricostruzione del Comune di Treia che gestirà il coordinamento di tutta l’iniziati essendo il R.U.P dell’intervento l’Arch. Michela Francioni, l’architetto Lauretta Massei del settore lavori pubblici, il responsabile dell’area scuola e servizi sociali Orazio Coppe e l’architetto Daniele Rangone che ha presentato le idee innovative con cui il gruppo di progettazione di Torino “Gruppo settanta7” con alle spalle progettazioni di oltre 200 scuole in Italia, si è approcciato all’iniziativa di Passo Treia .

Foto scuola infanzia

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"In questo ateneo studentesse e studenti sono al centro; le nostre esigenze vengono prima di tutto ed è con grande gioia e soddisfazione che oggi possiamo dire che le studentesse e gli studenti tornano fisicamente al centro, al centro della città di Camerino. Tutto ciò che è stato realizzato rappresenta un altro passo verso la rinascita di questo posto".
Così una emozionata  Claudia Venturini, studentessa dell'Università di Camerino, in occasione del taglio del nastro del restaurato Residence Next Generation di proprietà dell'Arcidiocesi. Sul freddo pungente che ha fatto da contorno alla cerimonia, a vincere è stato il calore di una giornata che ha aperto un nuovo spiraglio alla speranza di rinascita di una città martoriata dal sisma e dell'intero entroterra,
A fare gli onori del padrone di casa, il vescovo Francesco Massara che ha accolto le tante autorità presenti, a cominciare dal sottosegretario per l'università e la ricerca Augusta Montaruli, il governatore Francesco Acquaroli, il commissario straordinario Giovanni Legnini, il rettore di Unicam Claudio Pettinari, il sindaco Roberto Lucarelli e i colleghi primi cittadini del territorio. 

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Realizzato dall'impresa Gaspari in venti mesi, l'intervento di recupero finanziato con 5 milioni di euro. oltre che nel rifacimento degli impianti e realizzazione del cappotto termico, è consistito nel restauro e miglioramento sismico della struttura muraria, ottenendo un incremento del 60 per cento. L'ampio edificio di tremila metri quadri di superfice ospiterà circa 130 posti letto per studenti universitari e sarà gestito dall'Erdis.
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«È questo solo un altro passo verso la rinascita di Camerino - ha aggiunto la rappresentante della comunità studentesca di Unicam-. Potrei citarvi moltissimi altri esempi di tutto il lavoro che è stato fatto e che si continua a fare per rendere la vita universitaria un'esperienza sempre migliore». Citando poi i passi di due canzoni, Claudia Venturini ha voluto testimoniare il prezioso lavoro che ogni giorno la governance dell'Università di Camerino svolge silenziosamente dietro le quinte. «Un lavoro che non si interrompe mai, ogni volta puntando l'asticella  sempre più in alto. Si costruisce ogni giorno con tutte le forze,anzi, si ricostruisce. Con la testa bassa e con lo sguardo dritto a quel futuro che non crolla, ma che vogliamo riprenderci, strappandolo dalle mani della rassegnazione e della paura».
In evidenza il ruolo fondamentale della collaborazione e della condivisione d'intenti: «È bello sapere che c'è qualcuno su cui poter contare, che condivide con noi la gioia e la fatica, che guarda nella stessa nostra direzione, che ha nel cuore la nostra stessa passione. Passione che richiede impegno, rinunce,insomma, un grande spirito di sacrificio, ma che ci rende felici. Incontrare persone appassionate che amano il proprio lavoro  e il proprio territorio è una delle cose più belle che ci possano capitare. L'immenso grazie va anche al nostro arcivescovo perchè nei suoi occhi ho visto la voglia e la determinazione di fare la propria parte per rendere questo un posto migliore. Una persona estremamente appassionata, disposta a spendersi e donarsi per la sua comunità. Mi auguro che questo senso di collaborazione sia un segno visibile che se si vuole fare qualcosa, si può fare la differenza.
Questo è un dono che abbiamo l'obbligo di custodire e valorizzare; è una prova di grande e calorosa accoglienza che avviene proprio a ridosso del Natale. il che fa assumere a tutto una nota ancor più significativa».
Un'opera che si è potuta realizzare soltanto grazie alla sinergia fattiva di tutti gli attori convolti,  dai progettisti agli operai del cantiere, dalle istituzioni centrali, regionali a quelle locali che hanno dispiegato il loro impegno nei più diversi settori. 
Grande la soddisfazione di monsignor Franceso Massara:  «Sicuramente questa struttura è il segno che la ricostruzione si può fare, si può fare bene e in tempi brevi - ha dichiarato- credo quindi che quello di oggi è un segnale di gioia e di bellezza per la città, per l'università e per tutto il territorio».
C.C.
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* Approfondimento della notizia nel prossimo numero di Appennino Camerte
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