Notizie di cronaca nelle Marche
Tragico incidente sul lavoro nel tardo pomeriggio a Portorecanati dove un uomo, titolare di una ditta, mentre stava lavorando in cima ad una scala sul terrazzo di una palazzina è precipitato al suolo.  perdendo la vita sul colpo.

Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, che stava sistemando alcune tubature, ha perso l'equilibro cadendo e andando a sbattere contro le scala del palazzo.

Sul posto i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che costatarne il decesso, e i carabinieri della locale stazione che indagano sulle cause della tragedia.

f.u.

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Hanno riaperto le proprie porte, dopo i due anni contrassegnati dalla pandemia, gli spazi di C.A.S.A., Cosa Accade Se Abitiamo, l’associazione di promozione sociale creata dopo il terremoto a Frontignano di Ussita e presieduta da Chiara Caporicci.

Il “porto di montagna”, spazio utilizzato per residenze di artista ospitando scrittori, sociologi, fotografi, videomakers che realizzano insieme ai membri dell’associazione progetti legati al territorio, ha di nuovo aperto i battenti ospitando Francesco Tavoloni.

“Un ragazzo che abbiamo incontrato questa estate mentre era in cammino nelle nostre zone per un reportage volto a conoscere, dare voce e indagare sulle comunità rurali dell’Appennino centrale – precisa la presidente Caporicci – Così abbiamo deciso di aprire il porto di montagna a lui per farlo restare nei nostri meravigliosi luoghi in un periodo di maggiore riflessione, come può essere la stagione invernale, e permettergli di realizzare il proprio progetto, partecipando anche alle attività della nostra comunità”.

Così, al cadere della neve, Francesco è stato subito messo all’opera munito dell'immancabile pala.

f.u.
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Scuole aperte da domani, giovedì 13 gennaio, a Tolentino.

Questo dispone la nuova ordinanza emanata dal sindaco Giuseppe Pezzanesi che in precedenza aveva disposto la chiusura degli istituti scolastici, con conseguente attivazione della didattica a distanza, per l'intera settimana.

"Il nuovo provvedimento si è reso necessario dopo aver preso atto dalla disposzione perentoria del Governo, confermata dalla nota della Prefettura, e della risposta dell'Area Vasta 3 di Macerata che sugli attuali contagi rinvia ad un parere del centro epidemiologico della Regione Marche - precisa il sindaco - Pertanto, causa del dilatarsi dei tempi procedurali e a fronte della posizione del Governo in merito alla riapertura immediata delle scuole, abbiamo deciso di non procrastinare la chiusura e di revocare l'ordinanza emanata nei giorni scorsi".

f.u.
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Un progetto innovativo da 14 milioni di euro, un edificio adeguato alle nuove normative, moderno, sicuro e in grado di garantire la continuità delle cura ospedaliere anche in caso di calamità. Questa in sintesi la nuova palazzina emergenze dell’ospedale “Profili” di Fabriano che sarà realizzata dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte della Conferenza dei servizi, presentato nella città della carta dall’assessore regionale alle Infrastrutture e all’Edilizia sanitaria e ospedaliera Francesco Baldelli.

Il progetto, che recepisce alcune indicazioni dell’amministrazione comunale di Fabriano, riguarda la realizzazione di un nuovo edificio caratterizzato da una pianta rettangolare di dimensioni lineari pari a 45 x 28 metri, su una superficie totale di 1200 mq a piano, per un totale di 3.600 mq.

“Il percorso fatto con l’Amministrazione Regionale ci ha consentito di approfondire alcuni aspetti che ci stavano a cuore tra cui soprattutto la riorganizzazione dell’area parcheggio a servizio dell’ospedale che già attualmente presenta notevoli criticità e che la realizzazione della nuova struttura avrebbe potuto aggravare se non presa nella giusta considerazione - le parole del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli - Da parte della Regione abbiamo trovato massimo ascolto e disponibilità. Ora rimane in sospeso l’altra questione che ci preme venga affrontata e risolta ossia il recupero dell’ala dell’Ospedale tutt’ora inagibile in seguito al sisma del 2016 per la quale i fondi del PNRR potrebbero rappresentare una opportunità da non perdere”.

La struttura si svilupperà su 3 livelli - seminterrato, piano terra e primo piano -, con un ultimo livello tecnico, posto sulla copertura dell’edificio, da realizzare in struttura leggera e in carpenteria metallica, all’interno del quale saranno inserite le componenti impiantistiche principali a servizio dell’edificio.

“Pandemia e terremoti – ha osservato l’assessore Baldelli – hanno posto in primissimo piano l’esigenza di garantire sia la sicurezza degli edifici che la continuità dei servizi sanitari in caso di eventi calamitosi. Gli interventi previsti tengono conto di questi elementi”.

Coerentemente alla destinazione d’uso, dedicata cioè in caso di eventi calamitosi alla continuità dell’attività chirurgica e di terapia intensiva, oltre che alle prestazioni di diagnostica, si realizzerà infatti una struttura sismicamente isolata, capace di mantenere l’intera funzionalità anche in caso di scosse telluriche.

f.u.
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Si è tenuta l’udienza di merito presso il Tar Marche per la discussione dei ricorsi presentati, ormai 6 anni fa, dal comitato per la tutela del Bartolomeo Eustachio e dal Comune di San Severino.

I due ricorsi contro il provvedimento di soppressione di uno dei reparti migliori della Regione, il punto nascite settempedano appunto, presso cui si rivolgevano donne da ogni parte d’Italia, sono stati uniti per la discussione di merito.

A rappresentare il comitato erano presenti gli avvocati Marco Massei e Stefano Filippetti e, per il Comune, Simona Tacchi e Mario Cavallaro.

“Fra le argomentazioni del comitato abbiamo fatto presente - spiega Massei - che il punto nascite di San Severino venne chiuso senza alcuna garanzia per le gestanti circa l’attivazione della Stam (Sistema di Trasporto Assistito Materno) e della Sten (Sistema di Trasporto di Emergenza del Neonato). Questi due servizi non sono stati attivati. Inoltre, in merito alla sicurezza del reparto maternità di Macerata, che avrebbe dovuto accogliere tutti i nuovi utenti, avevamo prodotto, già all’epoca, dei documenti del primario del punto nascite di San Severino nonché del direttore del reparto di Macerata. Quest’ultimo definiva la struttura maceratese obsoleta e non idonea a ricevere il carico delle gestanti dalla montagna e, in generale, dal reparto settempedano”.

Dopo sei anni invece, l’Asur, per tentare di correre ai ripari e smentire in qualche modo le argomentazioni del comitato, ha presentato un documento col quale si dichiara che le carenze sono state sanate: “Troppo facile - torna a dire l’avvocato Massei - produrre un documento in cui si garantisce di aver fatto fronte alle difficoltà dellepoca. Ciò che va censurato è la legittimità del provvedimento allepoca con l’analisi della situazione all’epoca, non dopo sei anni”.

Il comitato ha poi presentato un’altra argomentazione a partire dalla sentenza del Tar Marche sulla chiusura del punto nascite di Fabriano: “Nel 2019 il Tar aveva legittimato l’operato dellAsur affermando che nel piano dell’Area Vasta 2 fosse già scritto che l’ospedale fabrianese avrebbe dovuto perdere il punto nascite. Sulla base di quella pronuncia siamo costretti a rilevare che nel piano dell’Area Vasta 3 non era scritto affatto che il punto nascite dovesse essere soppresso. Insomma - incalza Massei - se la sentenza per Fabriano è giusta, allora per sopprimere il nostro punto nascite il direttoreavrebbe dovuto prima prevederlo nel piano dellArea Vasta 3”.

Per la sentenza bisognerà ora attendere circa un mese o un mese e mezzo, nella speranza che la giustizia possa riconoscere e accogliere tutte le argomentazioni. “Resta l’amarezza nel pensare che sia sufficiente allegare oggi una documentazione per giustificare una decisione di sei anni fa. L’accentramento non è positivo per la sanità, servono strutture e servizi di prossimità, questo il covid ce lo ha fatto capire molto bene. Restiamo quindi fiduciosi in un esito positivo”.



Gaia Gennaretti
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“Prevenire per ridurre il rischio di contagio e di diffusione della malattia”.

È l’invito rivolto dall’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della regione Mirco Carloni, ai tecnici, riuniti in videoconferenza, in vista dell’attivazione dell’Unità di crisi di gestione della Peste suina africana.

Un virus che non colpisce l’uomo, ma che sta ugualmente allarmando per i danni economici arrecati al settore agroalimentare e zootecnico. I primi focolai sono già stati rilevati in Italia, non nelle Marche, per cui è necessario attivare tutte le misure di prevenzione e contenimento della malattia, alla cui diffusione contribuisce la popolazione selvatica dei cinghiali.

“Non possiamo permetterci di inseguire l’evoluzione della situazione, ma dobbiamo cercare di prevenirla e, soprattutto, gestirla – ha ricordato Carloni – Dobbiamo valorizzare le opportunità offerte dalla rete venatoria e zootecnica per adottare tutte le misure di prevenzione possibili”.

All’incontro hanno partecipato tecnici regionali, dell’Asur, dell’istituto zooprofilattico Umbria Marche, polizia provinciale e carabinieri forestali. Dalla riunione sono emerse indicazioni che andranno formalizzate dalla Regione Marche e che integreranno le disposizioni nazionali vigenti. Alcune sono già state emanate, come quelle relative alla vigilanza passiva – da parte dei cittadini, allevatori, cacciatori – per segnalare alle autorità competenti l’avvistamenti di carcasse di animali selvatici. Altre, come le misure di biosicurezza per evirare contatti tra allevamenti e selvatici, verranno formalizzate con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e l’insediamento dell’Unità di crisi.

“Siamo in una situazione di allerta e non ancora di emergenza, che stiamo affrontando con le dovute attività. L’Unità di crisi, che insedieremo, fornirà tutte le ulteriori indicazioni tecniche e operative che adotteremo per gestire la situazione”, conclude il vicepresidente Carloni.
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Non sarà Michele Franchi, sindaco di Arquata del Tronto, a rappresentare i Comuni marchigiani del cratere sismico nella cabina di coordinamento per la ricostruzione. Nella giornata di ieri, Anci Marche ha fatto sapere che il ruolo verrà temporaneamente ricoperto da Valeria Mancinelli – già nell’organo come coordinatrice delle quattro Anci terremotate – in attesa della nomina definitiva di un rappresentante dei sindaci marchigiani. Una decisione che fa discutere, dopo che oltre 60 primi cittadini del cratere hanno proposto il nome di Franchi come portavoce. Proprio il sindaco di Arquata del Tronto ha quindi scritto alle istituzioni e al Commissario Giovanni Legnini per sollecitare una nomina definitiva e per chiedere chiarimenti sui motivi di una scelta, che “disattende la volontà della stragrande maggioranza dei sindaci del cratere marchigiano – evidenzia il primo cittadino di Arquata –. Nonostante io nutra grande fiducia nei confronti di Mancinelli e di Curti (ex sindaco di Force, ndr), credo che sarebbe stato opportuno scegliere la strada della continuità: negli ultimi anni questo ruolo è stato ricoperto da Aleandro Petrucci, che ho affiancato come vicesindaco e in seguito come facente funzioni. Arquata è il Comune più colpito nelle Marche e sarebbe stato giusto riconoscerci questo status. Non si tratta di mettersi in luce – precisa Franchi – ma di dare seguito al lavoro iniziato cinque anni fa e di avere un rappresentante che sappia quali sono le vere criticità della ricostruzione”.

Franchi chiude con la stoccata alla presidente di Anci Marche e con la richiesta, urgente, di avere quanto prima un rappresentante: “Penso che sia inopportuno fare politica anche sul terremoto. Evidentemente da Anci Marche vorrebbero un rappresentante diverso da quello indicato da quasi tutti i sindaci del cratere. Le Marche sono l’unica regione a non aver ancora nominato un rappresentante – chiude Franchi – e questa polemica non è sorta in Abruzzo, Lazio e Umbria, dove i rappresentanti sono stati confermati. Ci auguriamo che a stretto giro di boa accada lo stesso per le Marche”.

l.c.
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Da domani si torna a sciare sulle piste di Bolognola.
La neve caduta in questi giorni e l’impianto di innevamento artificiale consentiranno di poter accogliere gli sciatori per un fine settimana sulle piste baciato dal sole

"In questi giorni abbiamo lavorato molto - afferma il titolare di Bolognola Ski Francesco Camgiotti -; soprattutto sulla parte alta, la neve caduta è stata un po' spazzata via dal vento. Da domani comunque riusciremo a garantire la sciabilità della pista 1 e del campo scuola, serviti dal tapis roulant e dallo skilift Pintura 1. 
Poi, a partire da venerdì e a seguire sabato e domenica, apriremo anche il tapis roulant Madonnina, a servizio di bob e slittini. Ci aspettiamo dunque un bel fine settimana. Le previsioni meteo sono buone con un bel sole che splenderà a partire da domani e, almeno fino a lunedì, per cui pensiamo ad una ottima affluenza. Tutti i noleggi che sono in stazione saranno aperti così come la scuola sci .
Per quel che riguarda la stazione sciiistica di Frontignano - aggiunge-  stiamo ultimando i lavori all'interno del Rifugio e del ristorante e stiamo ultimando le prove sulle seggiovie, in vista del collaudo dell'Ustif che speriamo avvenga per la fine della prossima settimana così che, entro fine mese, si riesca ad aprire al pubblico la stazione".
c.c.
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Ad oggi, Montecavallo è l'unico Comune della provincia di Macerata Covid Free.
Secondo il report dei contagi che ogni giorno viene diffuso dalla regione, il paese sembra ben resistere all'urto della quarta ondata pandemica, registrando tra i residenti zero positivi e meno di cinque quarantene.
In due anni di pandemia, anche nei periodi più critici, il piccolo comune dell'entroterra montano di 115 anime, non ha mai superato il numero di dieci positività.
"Grazie a Dio attualmente non abbiamo nessun caso- dichiara il sindaco Pietro Cecoli-. La comunità è molto attenta e non abbassa la guardia. Chiaro tuttavia che in questa fase così 'disperata'e fluttuante di contagi che aumentano, per ribaltare la situazione basta che una persona del posto si rechi al lavoro e incontri un altro individuo che è positivo al Covid. L'essere ad oggi Covid Free - precisa Cecoli- non è dunque merito del Comune o di chissà cosa. È solo un po' di fortuna e il fatto di stare molto attenti. Con questo virus infatti anche se si è vaccinati non si è immuni da contagi. Non abbassare mai la guardia è il minimo che possiamo fare: mascherina dappertutto e poi, come predico sempre ai miei cittadini, chi non si è ancora vaccinato deve assolutamente provvedervi. È un gesto di responsabilità e di civiltà quello che si deve fare". 
c.c.

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Nuove regole, in vigore da domani 12 gennaio, sono state emanate dal Dipartimento Salute della Regione Marche per la diagnosi di positività al Covid e per uscire da isolamento e quarantena.

DIAGNOSI DI POSITIVITÀ

La prima novità è che il caso positivo è diagnosticato da Tampone molecolare positivo o da Tampone Antigenico Rapido effettuato in farmacia, dal medico di medicina generale o pediatra di libera scelta o da laboratori analisi e strutture autorizzati. I soggetti positivi non devono effettuare ulteriori tamponi di conferma dopo il primo tampone positivo, sia esso un antigenico rapido o un molecolare, ma devono adottare da subito le norme di isolamento indicate sul sito della Regione.


CASO POSITIVO – NUOVE DISPOSIZIONI PER FINE ISOLAMENTO E GUARIGIONE

Il tampone “di uscita” può essere effettuato presso un Drive Through o, in alternativa, se non si riceve un appuntamento in tempo utile il test antigenico rapido può essere effettuato a cura del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta o presso una farmacia o un laboratorio convenzionato e autorizzato.

Resta valido che i lungamente positivi asintomatici vengono riammessi in collettività al 21° giorno dopo il primo tampone positivo, senza necessità di test.


CONTATTO STRETTO – NUOVE DISPOSIZIONI PER FINE QUARANTENA

Il tampone “di uscita” può essere effettuato presso un Drive Through o, in alternativa, se non si riceve un appuntamento in tempo utile il test antigenico rapido può essere effettuato a cura del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta o presso una farmacia o un laboratorio convenzionato e autorizzato.

In virtù di tale disposizione si possono effettuare i tamponi antigenici certificati anche da:

- Medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta;

- Farmacie convenzionate, per le quali si ricorda la necessità dell’inserimento dei dati nel portale regionale;

- Laboratori analisi e strutture autorizzate e accreditate ai sensi della Legge regionale 21/2016 (ex DGR 146/2020)

I casi ancora sintomatici sono sottoposti a sorveglianza e potranno effettuare il tampone di controllo soltanto dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi.



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