Notizie di cronaca nelle Marche
La gestione del territorio e la pulizia degli ambienti fluviali torna nelle mani degli agricoltori che potranno raccogliere e utilizzare il legname depositato negli alvei o sulle sponde dei fiumi, la cui presenza è stata spesso responsabile di vere e proprie dighe che hanno impedito alle acque di defluire a valle.

“Una manutenzione del territorio che nel tempo era stata tolta dal quotidiano del mondo agricolo per essere affidata a costosi appalti esterni o, addirittura, abbandonata in ossequio a dannose posizioni ideologiche” commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche.

Ed era stata proprio Coldiretti Marche, dopo l’alluvione del 25 settembre, a tornare a battere per avere una legge che ripristinasse la possibilità delle aziende agricole di intervenire in questo senso. Istanza ascolta con l’arrivo del cosiddetto “Decreto Legna” presentato a Roma dal ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera, il marchigiano Mirco Carloni.

“La norma – spiega Carloni - permette agli agricoltori di raccogliere il legname depositato naturalmente – in seguito a eventi atmosferici o meteorologici - nell’alveo dei fiumi, dei torrenti, sulle sponde di laghi e fiumi e sulla battigia del mare. Si potrà così prevenire il dissesto idrogeologico nelle aree interne oltre a contenere i consumi energetici grazie alla produzione di energia. Diminuirà, quindi, l’abbattimento di alberi da combustione. È importante semplificare queste procedure. Dietro alle catastrofi naturali non c’è solo il cambiamento climatico, ma anche l’eccessiva burocrazia. Impedire agli agricoltori di raccogliere il legname e di prendersi, quindi, cura del loro territorio, può causare accumuli torrenziali. Noi vogliamo che chi si impegna a mantenere pulito dal legname il fiume almeno non venga multato”. Sono previsti 500mila euro per i progetti che dovranno riguardare, per il momento, le aree colpite da eventi calamitosi e il materiale raccolto sarà destinato alla produzione di energia termica, per la vendita o l’autoconsumo. “Quella degli agricoltori è una storia di persone che producono il cibo ma che gestiscono anche il territorio – conclude la presidente Gardoni – Fa parte della nostra cultura: da sempre il mondo agricolo si è preso cura del territorio e degli ambienti fluviali. Questo decreto segna un ritorno alla normalità e la vittoria del confronto tra la politica e il settore nell’interesse di tutti i cittadini”.
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Sbloccato il piano per la ricostruzione delle 228 scuole che hanno aderito agli accordi quadro del Piano straordinario di ricostruzione degli edifici scolastici danneggiati dal terremoto del 2016.

 Ne dà notizia  la Struttura commissariale che fa capo al commissario Guido Castell,i al termine della videoconferenza con i 72 soggetti attuatori.

 Gli interventi su edifici soggetti a tutela sono 47, quelli non vincolati sono 181. In totale il valore degli interventi è pari a 899 milioni di euro, di cui 643 milioni per i lavori, così ripartiti a livello regionale: 201 milioni in Abruzzo per 48 scuole; 93 milioni nel Lazio per 31 scuole; 319 milioni nelle Marche per 91 scuole; 284 milioni in Umbria per 58 scuole.
    Imprese e professionisti che avevano risposto alla gara, gestita dalla centrale di committenza Invitalia, per la formazione degli elenchi ora potranno essere reclutati dai soggetti attuatori (Comuni e altri enti proprietari delle scuole) per le diverse fasi della ricostruzione: dalla progettazione al collaudo.

   «Le scuole e il grande servizio che garantiscono per le famiglie e le comunità locali svolgono una funzione fondamentale anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento, che contraddistingue le aree interne e in particolare i territori dell'Appennino centrale", ha detto Castelli. "L'obiettivo di tutti noi è fare presto e bene e questo significa anche assistere al meglio i Comuni e gli enti proprietari delle scuole nel delicato passaggio dai progetti ai cantieri veri e propri - ha aggiunto - Grazie al supporto di Invitalia, anche in fase di attuazione, sarà possibile la migliore e più veloce realizzazione degli interventi».

 Per le scuole si rende possibile ora la partenza delle progettazioni mentre, per quelle che erano già dotate di progetto, potranno partire gli affidamenti dei lavori.
 Gli accordi quadro aggiudicati sono due, su 43 aree territoriali e articolati in 4 sub lotti prestazionali: servizi tecnici, verifica, lavori e collaudo.
Gli operatori economici che hanno partecipato alla gara sono stati 533, per un totale di 165 offerte economiche.
   
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le procedure e i prossimi interventi, che consentiranno di passare dagli accordi quadro ai contratti specifici per ciascun edificio scolastico. I soggetti attuatori avranno a disposizione il supporto della Struttura commissariale in tutte le fasi della procedura.




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Ricostruzione e riparazione si saldano, diventando le due direttrici principali di azione per gli interventi nell’area del Cratere del sisma 2016, con l’obiettivo di fare dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal terremoto un nuovo modello di sviluppo.

L'avvio di questo nuovo percorso è stato reso possibile dall'approvazione in via definitiva il 7 marzo, da parte della Camera dei deputati, del Decreto ricostruzione. Un provvedimento indispensabile per le zone terremotate, che contiene norme a lungo attese da amministrazioni locali e operatori economici, la cui finalità è stata anche quella di formalizzare la doppia funzione del Commissario: oltre a essere il promotore della ricostruzione fisica, diventa anche il soggetto delegato alla riparazione (intesa come rigenerazione socio-economica) dei territori colpiti dal sisma del 2016.

Nel Decreto ricostruzione sono state varate misure particolarmente importanti, a lungo attese, come quella relativa alla stabilizzazione del personale a tempo determinato impiegato nella ricostruzione e altre azioni, volte alla semplificazione amministrativa. Inoltre, al fine di rafforzare l’aggregazione delle comunità locali, è stata introdotta la norma che deroga stabilmente al numero minimo degli alunni che sono richiesti per la formazione delle classi fino all'anno 2028-2029. Infine, il Decreto è intervenuto su alcuni meccanismi della ricostruzione delle attività economiche, come l’anticipazione dell’IVA per gli immobili destinati alle attività produttive.

"Si parte a spron battuto nell’opera di ricostruzione post sisma 2016 del Centro Italia. Al Commissario Guido Castelli spetterà anche l'opera di risanamento, in termini socioeconomici. Abbiamo concordato che entro un decennio - spiega il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci - possa esaurirsi l'opera di ricostruzione con fondi pubblici, anche perché una attività celere e concreta scongiura il pericolo della sfiducia degli abitanti dei centri colpiti e quindi dello spopolamento e dell'abbandono dei territori. Al tempo stesso stiamo lavorando per predisporre un disegno di legge più articolato sulla ricostruzione post calamità che prevederà, fra le altre cose, un termine ultimo di nove anni per il completamento dei lavori. Non è possibile - conclude il ministro - che in Italia le macerie debbano restare al loro posto anche per cinquant'anni."

Il Commissario Castelli ha sottolineato: “Con il Decreto ricostruzione il Governo, in sinergia con la Struttura commissariale e il Parlamento, è andato a risolvere problemi di cui da tempo i territori colpiti dal sisma del 2016 chiedevano la soluzione. Un provvedimento inequivocabilmente dalla parte dei cittadini colpiti dal terremoto e dell’Appennino centrale. Il doppio ruolo del Commissario, incaricato sia della ricostruzione che della riparazione, è una intuizione del Governo Meloni che ha guidato la stesura degli emendamenti e i vari interventi migliorativi, componendo un provvedimento organico. Il DL è stato un passaggio indispensabile per avviare un sistema di interventi tesi a garantire la ripresa dell’Appennino centrale. Lavorando insieme al ministro Musumeci - ha concluso Castelli - sono certo che riusciremo a realizzare quella fase attuativa della ricostruzione che ci consentirà di passare dalle norme ai cantieri”.

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Sotto effetto di alcool e stupefacenti in sella al suo ciclomotore è finito contro un albero procurandosi gravi ferite. Denunciato dai carabinieri un quarantatreenne di Pioraco.
L'incidente è avvenuto nei giorni scorsi. I carabinieri della stazione di Pioraco, a seguito dei rilievi e degli accertamenti effettuati, hanno denunciato alla procura della repubblica il quarantatreenne del luogo che alla guida del suo ciclomotore nei giorni scorsi, ne ha perso il controllo finendo per impattare contro un albero a bordo strada, distruggendo il mezzo su cui viaggiava e provocandosi ferite tali da richiedere  l’intervento di una eliambulanza.
Le circostanze del sinistro hanno spinto ad ulteriori accertamenti sanitari, al termine dei quali, l'uomo è risultato avere nel sangue un tasso alcolemico pari ad oltre tre volte il massimo consentito. Inoltre, è emerso che il quarantatrenne aveva anche fatto uso dii sostanze stupefacenti.

c.c.
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“Le Terre del Tartufo” al festival Tipicità di Fermo. Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, ha presentato insieme al sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, un progetto di promozione turistica denominato “La SS77 del gusto” che ha nell’incontro del tartufo e dei prodotti della montagna con le specialità marinare il suo fulcro.

«È un’idea che mette insieme aree interne e costa adriatica, unite dalla SS77, una via di transito che ha un grande valore turistico poiché è la principale strada di comunicazione con l’Umbria” ha sottolineato Gentilucci. «Riuscire a creare un meccanismo virtuoso di scambio tra chi più ha in termini turistici, e chi, come le aree interne, ferite dal sisma, è rimasto indietro su questo fronte, è la scommessa che abbiamo deciso di giocare insieme con Civitanova Marche, affidandoci a dei singolari testimonial del territorio, “Il Doppiatore Marchigiano”, alias Riccardo Lombardelli e Alberto Barabucci. Le Terre del Tartufo sono un’eccellenza delle Marche che merita di essere conosciuta ed esplorata» ha concluso Gentilucci, «una risorsa per tutta la regione poiché propone un territorio ricco di storia, cultura, prodotti tipici, biodiversità… non a caso siamo la porta d’ingresso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini”.
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Poste Italiane conferma il suo impegno verso il territorio e, anche in un’ottica di riqualificazione urbana, ha avviato a Pieve Torina la sostituzione e l’installazione della cassetta smart 2.0.

 Oltre a restituire lo splendore del tipico colore rosso fiammante alle storiche cassette rosse che dal 1961 arredano le nostre città, queste nuove, più piccole, sono dotate di tecnologia IOT e sensori utili per rilevare temperatura, l’umidità, pressione atmosferica, quantità di polveri sottili e del biossido di azoto nell’area interessata. Tutti questi dati saranno regolarmente aggiornati durante la giornata e, inoltre, saranno disponibili anche le medie annuali, mensili e semestrali.  Le cassette smart 2.0 sono anche in grado di inviare informazioni al palmare del portalettere sulla quantità di corrispondenza presente al loro interno. Questo ovviamente riduce l’impatto ambientale e rende più efficiente il lavoro del portalettere, che evita il passaggio se la cassetta è vuota.

 Terminata la fase sperimentale, con oltre 400 cassette smart installate su tutto il territorio italiano, delle quali 300 nei piccoli comuni, adesso si procede all’installazione delle cassette postali 2.0 che saranno circa 650 su tutto il territorio italiano.

 
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Una vera e propria task force di archeologi, architetti e storici dell’arte per velocizzare le pratiche della ricostruzione degli edifici tutelati, comprese le oltre 600 chiese danneggiate dal sisma di sette anni fa. Firmato in mattinata l’accordo tra l’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche e la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Un'intesa che allarga la squadra di professionisti al lavoro sulle pratiche del terremoto. Arriva dunque un primo, attesissimo segnale di svolta da parte del commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli in materia di velocizzazione burocratica della ricostruzione. Una risposta alle richieste delle istituzioni del territorio, sindaci e vescovi su tutti, che chiedevano un intervento per il problema della Soprintendenza, emerso come vero e proprio collo di bottiglia della ricostruzione. Carente, infatti, il personale fino ad oggi destinato allo smaltimento delle pratiche sisma negli uffici dell’ente per la tutela dei beni culturali, architettonici e paesaggistici. Ora ci si attende un cambio di passo.

Scendendo nel dettaglio, la convenzione siglata da Usr e Soprintendenza durerà tre anni e avrà il compito di velocizzare le pratiche di autorizzazione per la ricostruzione del patrimonio storico, artistico e architettonico danneggiato dal terremoto del 2016, compresi gli edifici sottoposti a tutela. Sarà l’Usr delle Marche ad occuparsi delle assunzioni di professionisti che entreranno nella squadra della ricostruzione. Questi si occuperanno delle attività di pre-esame degli interventi e del monitoraggio dello stato di avanzamento delle pratiche. «L’accordo firmato oggi rappresenta un ulteriore importante tassello per lo snellimento e la velocizzazione delle pratiche di ricostruzione - ha dichiarato il presidente della regione Marche e assessore alla ricostruzione, Francesco Acquaroli -. La collaborazione tra l’Usr e la Soprintendenza è fondamentale, soprattutto nella fase che si sta avviando, in cui il processo di ricostruzione avrà sicuramente un’accelerazione nella parte attuativa. Stiamo dando il via ad una fase nuova della ricostruzione, finalmente la fase dei cantieri, e passaggi come questo colgono la volontà di mettere tutti i soggetti nelle condizioni migliori per sbloccare pratiche e progetti e dare concretezza tangibile al ripristino dei territori colpiti».

l.c.
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È di tre denunce e tre patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza il bilancio dei controlli straordinari effettuati dagli uomini dell'Arma della Compagnia di Camerino in occasione dell'ultimo giovedi’ universitario.
Un'attività svolta dai carabinieri al fine di contrastare l'abuso di alcol e sostanze stupefacenti e prevenire gli incidenti stradali.
I controlli mirati hanno in particolare interessato i punti di ritrovo abituale della movida camerte in località Le Mosse.
È qui che un trentenne, un ventisettenne ed un ventiduenne, sono stati fermati in distinti momenti  tra le due e le quattro della notte. I tre giovani sono stati  sottoposti ad alcool teste per tutti e tre è scattato il deferimento all'Autorità giudiziaria per violazione dell’art 186 del codice della strada, il ritiro della patente e, solo per uno di loro, la decurtazione di 10 punti per l’alto livello etilico riscontrato

C.C.








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Per le amministrazioni comunali elette nel 2021, come quella di Castelraimondo, si sta approssimando il traguardo del primo terzo di mandato. È possibile allora cominciare a fare qualche bilancio di quanto realizzato ed è quanto il gruppo consiliare di minoranza intende consuntivare in questa breve nota.

Una premessa è d’obbligo: un anno e mezzo non è molto e spesso i tempi della macchina pubblica, soprattutto per opere importanti, vanno oltre questo limite ma è pur vero che è un tale periodo ha una sua rilevanza e avrebbe dovuto permettere di impostare una serie di attività e progetti. Usiamo il condizionale perché il bilancio appare ai nostri occhi gravemente deficitario.

Dopo quindici mesi di amministrazione la ricostruzione post-terremoto, sia pubblica che privata, langue in grave ritardo. Recentemente l’ufficio tecnico comunale ha iniziato a ridurre l’arretrato sia delle pratiche legate al sisma che di quelle ordinarie ma sta di fatto che cantieri aperti non se ne vedono ancora. Gli uffici comunali, ospitati in una situazione precarissima da oltre sei anni, non vedranno una sistemazione migliore entro lo spirare di questa amministrazione e anche la macchina organizzativa comunale soffre ed esprime difficoltà e disagio; lo stabile acquistato per ospitare il centro operativo comunale, il cosiddetto “Palazzo della Cartiera”, è ancora in attesa di un progetto e l’unica cosa certa è che i costi per la ristrutturazione saranno altissimi.

L’opera di riqualificazione del centro - l’asso nella manica di amministratori che si definivano esperti e che assicuravano di avere già predisposto ogni cosa - fa bella mostra di sé da più di un anno: uno scavo a cielo aperto che dà luogo non solo ad un pessimo vedere ma che costituisce anche fonte di disagio e di pericolo; nel frattempo i costi sono aumentati considerevolmente e ci si chiede quale sarà l’evoluzione futura del progetto originario. Una cosa si è comunque trovato il modo di farla: il senso unico in corso Italia; fortunatamente il disgraziato restringimento posto all’imbocco sud è stato rimosso, perché allora a questo punto non riaprire la circolazione nei due sensi? Ci si vuole complicare la vita ad ogni costo e senza scopo?

Il cavalcavia, per cui già due anni fa si diceva imminente un intervento di ristrutturazione, deve attendere che si realizzi una strada alternativa prima di procedere alla chiusura e al conseguente risanamento. Il cinema Manzoni, malgrado sia stato interessato da danni relativamente importanti, è chiuso da sei anni e lo resterà senz’altro per i prossimi sei. In tutto questo non si è adottata alcuna pianificazione né urbanistica, né economica né di nessun altro genere e in questa assenza di un quadro organico che possa indirizzare opportunamente gli interventi, si procede con costosi investimenti sulle rotatorie senza però incidere sulle reali necessità.

Fin qui le cose non fatte; per quanto riguarda le realizzazioni abbiamo avuto un periodo natalizio pieno di luce, si è trovato il modo per dispensare qualche favore qua e là a spese dei cittadini e si stanno spendendo somme ingentissime per realizzare le strutture edilizie di una fantomatica scuola per manager dell’ospitalità della quale, malgrado le ripetute richieste, nulla si sa. Un quadro che sembra abbastanza sconfortante ma in linea con la filosofia di questa amministrazione che per la buona stagione sta cominciando a programmare spettacoli densi di lustrini e cotillons: il resto, può attendere. 
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È una vera e propria pioggia di finanziamenti quella in arrivo nei comuni colpiti dal sisma del 2016. Nell’incontro tra i sindaci del cratere, il commissario straordinario Guido Castelli e l’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche avvenuto qualche giorno fa, infatti, è arrivato l’annuncio dei nuovi stanziamenti decisi dalla struttura commissariale alla ricostruzione. Sefro non è un eccezione alla regola: tre milioni e mezzo di euro arriveranno nelle casse comunali non appena Castelli avrà varato le ordinanze specifiche per l’autorizzazione alla spesa di ciascun comune.

Diversi gli interventi che il paese della trota si troverà nelle condizioni di poter avviare nei prossimi mesi. Stando infatti alle parole del sindaco, Pietro Tapanelli, entro la fine del mese di marzo i fondi dovrebbero essere a disposizione e la macchina organizzativa potrà partire. In alcuni casi si dovrà cominciare dal principio, ovvero dalle progettazioni, in altri si potranno avviare i cantieri. Per quello che riguarda, nel dettaglio, le opere che verranno portate avanti, Sefro si prepara ad intervenire ai suoi impianti sportivi, al muro di contenimento del torrente Scarzito, alla strada di accesso alla frazione di Sorti-Cerreto e ancora al palazzo comunale, due cimiteri e al rifugio “Valle Scurosa”.

La priorità assoluta, nei termini dello stato di avanzamento della progettazione e, soprattutto, del volume dello stanziamento previsto, è quella che riguarda gli impianti sportivi comunali. «Parliamo dell’intervento che impatta in maniera maggiore sui fondi stanziati – commenta il sindaco di Sefro, Pietro Tapanelli –. Dei tre milioni e mezzo di euro in arrivo, infatti, ben uno e mezzo sarà impiegato nella ristrutturazione degli spogliatoi e, più in generale, nel ripristino degli impianti, compreso il manto del campo sportivo danneggiato durante la prima fase emergenziale post sisma dalle tende e dal passaggio dei mezzi di emergenza e di soccorso. In questo caso la progettazione dell’intervento è già stata effettuata, quindi sarà il primo dei lavori a partire. In seguito ci occuperemo degli altri, per i quali gli stanziamenti sono tutti intorno ai 200mila euro. Siamo stati un comune relativamente fortunato, infatti, in occasione del terremoto. Questi finanziamenti sono comunque una boccata d’aria che ci permette di fare un altro passo verso il ritorno alla normalità».

In foto una panoramica di Sefro

l.c.
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