Cinque anni dal sisma dell’agosto 2016. Alle 3.36 del mattino una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 devasta Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto provocando 299 vittime. E' l'inizio di quella che l'Ingv definirà la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso.
Ingenti i danni a Castelsantangelo sul Nera, unico comune della Provincia di Macerata ad essere inserito all'epoca nel cratere sismico.


Il ricordo del sindaco Mauro Falcucci: “Il pensiero va a quelle persone che magari non ci sono più e sono purtroppo scomparse dopo. il terremoto.  Il primo pensiero va alla Casa di Riposo che fu il primo immobile ad essere dichiarato inagibile già alle 5 e 30 del mattino di quel famoso 24 agosto. Ricordiamo quella data con commozione ma anche con tanta paura- dichiara Falcucci-. Se noi non avessimo infatti effettuato quegli interventi di miglioramento sismico derivanti dal terremoto del 1997, avremmo non soltanto annoverato dei morti ma avremmo probabilmente avuto dei danni estremamente gravi, non dico alla pari di Arquata, ma sicuramente similari. Castelsantangelo è molto vicina ad Arquata del Tronto e per via del sisma stesso, in quel momento il Monte Vettore era quasi in amplificazione.
Il ricordo va dunque a quella mattina- prosegue il sindaco Falcucci-; riuscimmo a portare via la pelle ed eravamo tantissimi. A Castelsantangelo c’erano circa 4000 persone in quanto il paese conta circa 1250 abitazioni e, per la quasi totalità si tratta di seconde case. Tanti quelli tornati per la stagione estiva anche perché va ricordato che in quegli anni il momento era delicato anche sotto il profilo economico e, molti si riversavano appunto nelle seconde case accompagnati da amici e parenti. E quella mattina fu un fuggi fuggi; scapparono tutti e la Valnerina sembrava il raccordo anulare. Detto questo, ci attrezzammo e quello che dispiacque subito è che fummo dimenticati dal decreto fiscale. A dire il vero dobbiamo ancora capire se la colpa fu d
ella Regione o del Ministero- ricorda Falcucci-, fatto sta che noi fummo esclusi dal primo decreto fiscale che dava delle agevolazioni immediate. All’epoca fui chiamato ad iniziare i contatti con la cabina di regia ad Arquata del Tronto e con il Commissario d’allora, l’attuale Capo Dipartimento della Protezione Civile Curcio”.
Tenacia e tanti sacrifici hanno caratterizzato sin da quel momento la comunità e lo stesso operato del primo cittadino di Castelsantangelo, la cui forte determinazione in 5 anni non è mai venuta meno.
Vogliamo e pretendiamo attenzione per una garanzia di rinascita per questi territori e la pretendiamo sotto il profilo fiscale- rimarca Falcucci-. Ho visto il Rapporto del Commissario Straordinario Legnini che ha dato una significativa svolta a tutto il processo di ricostruzione, tuttavia, ad una lettura attenta dei dati, si vede sì che le pratiche sono partite ma questo è avvenuto soprattutto a margine del cratere, mentre quelle dentro il cratere stanno soffrendo perché è quella una ricostruzione difficile.
Per quel che ci riguarda – evidenzia Falcucci- noi siamo contentissimi di essere riusciti a portare a termine il nostro compito- Lo scorso 12 agosto abbiamo completato l’approvazione dei Piani Attuativi e abbiamo avute le ordinanze speciali per fare i sottoservizi di tutte le frazioni. Adesso dobbiamo soltanto accelerare; a brevissimo faremo una assemblea pubblica in cui cercheremo di stimolare i proprietari di immobili nella costituzione degli aggregati che nel nostro comune sono oltre 300 e, sollecitare i professionisti a progettare e ricostruire perché vogliamo vedere quanto prima e in tempi rapidissimi i cantieri che partono. Ormai le condizioni pianificatorie ci sono tutte e, non da meno, possiamo contare su uno strumento attuativo sistemato sotto il profilo idrogeologico. Aspetto non da poco che siamo riusciti a portare a casa e che farà parte della variante del Piano di assetto idro-geologico del bacino dell’Appennino Centrale. Nell’ottenimento di questo risultato siamo stati fortunati ad avere illustri nomi delle pianificazioni e delle competenze italiane, quali il prof. Braga considerato il numero uno della sismica, il prof. Prestininzi e, da ultimo, l’architetto Boeri che ci ha dato delle indicazioni di come ricostruire “autentico, ma non identico”.
Quindi- prosegue il sindaco gettando lo sguardo al futuro- le carte in regola ci sono tutte. Dobbiamo soltanto partire ma, nello stesso tempo, è indispensabile che, dalla montagna alla parte della provincia di Macerata più colpita tutti insieme si chiedano quelle attenzioni che sono necessarie per una ricostruzione. Non nego infatti di essere fortemente preoccupato sul rischio che possa venir meno quanto da tutti auspicato per queste realtà, attraverso le nuove generazioni. Temo infatti che il rischio sia soprattutto per le seconde generazioni. L’attaccamento a queste realtà non può prescindere dal praticare il territorio e credo che i segnali li dobbiamo dare a quella seconda generazione che, vuoi per motivi oggettivi o di lavoro,  si è dovuta allontanare. È per questo che dobbiamo accelerare i tempi e dare certezza di ricostruzione. Le risorse ci sono, dobbiamo soltanto attivarci tutti insieme e, chiedere quei benefici fiscali misurati sui danni, perché altrimenti da noi non ritorna più nessuno”.
c.c.
Numeri positivi quelli del Terzo Rapporto della Ricostruzione del Centro Italia che il Commissario Giovanni Legnini, ha presentato questa mattina
Dati significativi che segnalano un'accelerazione importante e  un passo più adeguato alle aspettative dei cittadini colpiti dal sisma, ma che evidenziano nel contempo la necessità di non abbassare la guardia e continuare con grandissimo impegno il lavoroe losforzo  intrapreso. A fronte di dati confortanti che danno atto dei progressi raggiunti e trasmettono grande fiducia,  i problemi sono ancora aperti Persistono le condizioni di sofferenza dei cittadini e c'è tanto grande lavoro da compiere. Incentrata dunque anche sulle cose che non vanno al fine di migliorarle e ottenere una risposta sempre più celere, la conferenza stampa che si è svolta in presenza e in collegamento telematico nel giorno simbolico della vigilia di ricorrenza di quel tragico 24 agosto 2016, costato la vita a 299 persone.
"Domani- ha detto il commissario straordinario Giovanni Legnini- è il giorno della memoria. Si compiono 5 anni e dobbiamo ricordare con quella commozione che l’intero Paese mostrò all’indomani di quel tragico evento. Un pensiero dunque ai familiari delle vittime e a tutte le persone che hanno subito molte sofferenze, subito dopo il sisma ma anche in questi anni, sofferenze, che in parte insieme alla pazienza, permangono.
Lo dimostrano i dati di cui diamo conto con il Rapporto, a disposizione di tutti con la pubblicazione di oggi sul sito della struttura commissariale. Ci sono segnali positivi ma c'è molto ancora da fare e- ha detto Legnini- il modo migliore per onorare la memoria di quei morti e per mostrare rispetto per le sofferenze di molte persone è ricostruire, ricostruire in tempi ragionevoli e farlo in sicurezza. Dunque,  sicurezza degli edifici, sicurezza dei territori. E poiché domani sarà il giorno della memoria consentitemi anche di rivolgere un pensiero ai circa 2000 morti dell'ultimo dei gravissimi terremoti che ha colpito Haiti che ha determinato distruzione e una sofferenza che tutti abbiamo potuto vedere ed ascoltare”.
Passando al secondo punto del giorno il Commissario Legnini ha sottolineato che quando un anno e mezzo fa è iniziato il percorso, l’obiettivo era quello di recuperare la fiducia dei cittadini nella possibilità di farcela. L’ostacolo da superare erano le lungaggini e la lentezza delle procedure.

“A seguito di molteplici interventi di semplificazione sburocratizzazione e rafforzamento delle strutture- ha affermato- adesso noi abbiamo procedure efficaci che funzionano e ne costituiscono una riprova i dati sintetici che presentiamo oggi; abbiamo un quadro di risorse finanziarie forse senza precedenti e oltre il contributo che copre come noto anche le seconde case, per una scelta importante del governo nel 2017 abbiamo anche la possibilità di aggiungere i superbonus edilizi del 110%​, il che rende la possibilità di ricostruire particolarmente vantaggiosa, per avere edifici sicuri, sostenibili, per garantire la connessione digitale che dobbiamo garantire anche per altri versi e, l’effcienza energetica.
E poi- ha continuato Legnini- i ringraziamenti li voglio fare all’inizio e non alla fine, perché questi risultati rappresentano il frutto di un lavoro di squadra: una governance multilivello che ha un livello centrale di emanazione del governo che io rappresento insieme ad una squadra che è finalmente molto coesa e forte, fatta di persone competenti che voglio tutte ringraziare per il lavoro che quotidianamente portano avanti, congiuntamente ai 4 USR delle regioni, agli Uffici Sisma dei 138 comuni del cratere e tutte le altre istituzioni come le Sovrintendenze, le diocesi che, da alcuni mesi, svolgono una funzione di stazione appaltante per la ricostruzione delle chiese , i cittadini e i loro comitati, il personale degli uffici, i professionisti, le imprese nonché i due sub-commissari ingeneri Soccodato e Loffredo che mi affiancano e che hanno un ruolo molto importante per le ordinanze speciali in deroga”.

Quindi, nel tracciare in sintesi i dati del Terzo Rapporto della Ricostruzione, il Commissario Giovanni Legnini ha aapunto evidenziato che il numero delle domande è arrivato all’incirca alla cifra di 20 mila e 700 e che l’incremento dell’ultimo anno è stato del 60 per cento, registrando quasi un raddoppio nell’ultimo anno e mezzo
“Un numero molto importante perché riguarda grossomodo un terzo dei progetti attesi e, di questi, 10.263 sono i decreti emanati, ovvero l'autorizzazione all’apertura dei Cantieri e il finanziamento accordato per 2 miliardi e 700 milioni di euro di impegno finanziario, con un tiraggio della spesa che è cresciuta significativamente negli ultimi mesi. In tutto il cratere- ha proseguito Legnini- ad oggi noi abbiamo più di 5000 cantieri aperti anche se è difficile scorgerli per via dell’estensione enorme del territorio e circa 5 mila sono gli interventi già conclusi con 12 mila unità abitative restituite ai cittadini mentre 13 mila sono le unità abitative in corso ricostruzione e 52 mila quelle oggetto delle 20.700 domande a cui mi riferivo prima”. Per dare un’idea più compiuta della accelerazione che si è prodotta, Legnini ha evidenziato che nei primi 6 mesi di quest’anno sono state decretati circa 3300 cantieri, per una media di 550 al mese e 25 a giorno lavorativo autorizzati e finanziati.
Un numero che è davvero rilevante e che finalmente dà ritmo a questa ricostruzione”. Numerosi inoltre sono gli interventi pubblici già finanziati che si aggirano nell’ordine dei 2600 ricomprendendo anche le circa 900 chiese: “La ricostruzione pubblica è più lenta di quella privata ed ha subito un significativo impulso negli ultimi anni e si avvarrà degli effetti delle ordinanze in deroga, strumento del quale ci siamo muniti da poco tempo e che abbiamo emanato negli ultimi mesi e fino al 12 di agosto. Sono 25 le ordinanze in deroga, capaci di fornire ai comuni maggiormente distrutti e dalle situazioni più critiche e complesse quel di più in termini di procedure celeri e semplici, in termini di risorse, di supporto tecnico-amministrativo capace di far decollare anche la ricostruzione dei centri storici distrutti”.

Per fare l'esempio che più desta attenzione nell'opinione pubblica in riferimento al sisma del 24 agosto 2016 il Commissario ha voluto in particolare soffermarsi sui Tre Comuni che più hanno subito distruzione il 24 agosto, sottolineando che ad Amatrice i cantieri aperti sono circa 200 “Non c’è solo la prima e più importante gru con la quale si è avviata la ricostruzione del centro storico ma occorre notare che Amatrice ha ben 69 frazioni molte delle quali attendono risposte che noi dobbiamo fornire. So che il Comune sta provvedendo con i programmi straordinari insieme all’USR e da parte nostra stimoleremo per chiudere il più rapidamente possibile anche quelle programmazioni. Ai 200 cantieri aperti fa capo una risorsa attribuita e concessa ai privati di 126 milioni di euro il che fa capire che ad Amatrice la ricostruzione è in una fase abbastanza avanzata; certo, quella spianata della distruzione deve essere ancora realizzata ma sono state avviate opere pubbliche molto importanti come l’ospedale che è in una fase significativo, l’istituto alberghiero aperto poche settimane fa e poi c’è la parte del tunnel dei sotto-servizi. L’Ufficio territoriale del Lazio infatti, col coordinamento del sub-commissario realizzerà un progetto di sottoservizi molto innovativo per il sistema nervoso della nuova Amatrice. E la stessa operazione replicheremo nei centri storici maggiormente devastati”. Nell’annunciare poi che il dettaglio dei dati, per i quali la struttura commissariale è in procinto di dotarsi di una nuova piattaforma che diverrà concreta tra qualche mese al fine di aumentare il grado di trasparenza e leggibilità delle decisioni. Giovanni Legnini ha tenuto a rimarcare che il processo di semplificazione è stato raggiunto grazie al varo di numerose ordinanze e all’introduzione di rilevanti innovazioni sia dal punto di vista della procedura amministrativa che della ricostruzione pubblica. Il processo si concluderà con il Testo Unico la cui bozza è già stata resa pubblica e distribuita a tutti i portatori di interesse durante il mese di luglio.

“Abbiamo dato il termine del 15 settembre per osservazioni e proposte da parte dei cittadini, comitati, sindaci e regioni e di quanti vorranno concorrere, dopodiché provvederemo al varo nelle settimane successive per avere entro l’anno un Testo Unico”. Tra i dati in evidenza per positività anche quelli che riguardano il rapporto tra la struttura commissariale e i cittadini, diventato più fluido, più aperto ed efficace: in una anno sono stati 2.274 i quesiti inviati ai quali è stato dato risposta anche con importanti pareri. Dei 2274 ticket inviati è stata data risposta ad un numero di 2125 in un tempo medio di 7 giorni . Partecipazione dei cittadini che si manifesta in questa forma attraverso il servizio assistenza sisma ma anche attraverso i Piani Attuativi e i comitati. Nel porre in rilievo il quadro importante delle risorse finanziarie garantite dal Governo e dal parlamento sia per la ricostruzione privata che conta i sei miliardi del plafon sisma garantito dalla CDP e a fronte del quale le domande toccano 5.6 miliardi di euro “il che significa che una volta che avremo smaltito le giacenze e il governo sa che avremo bisogno di nuovi stanziamenti e confidiamo sul fatto che ve ne possano essere. Risorse importanti toccano anche la ricostruzione delle opere pubbliche; ammontano a 1mld e 700 mila euro con l’ultimo bilancio e un altro miliardo circa è già disponibile oltre a quello già impegnato e, entro l’anno vareremo un nuovo programma di opere pubbliche, nonché un programma per le chiese e ordinanze speciali per tutte le scuole, Da finanziare vi sono altre 184 altri strumenti speciali per le caserme e le altre strutture. Ma la novità più rilevante degli ultimi tempi è il fatto che questo processo di ricostruzione adesso si avvarrà di risorse molto importanti anche per lo sviluppo e la rinascita economico-sociale dei territori”. Di 160 milioni le risorse sul contratto nazionale di sviluppo che viene attuato dal Ministero per la Coesione territoriale; 60 milioni per i Centri di Ricerca e l’Alta Formazione, 1 mld 780 milioni sia per il cratere del Centro Italia che per quello dell’Aquila. che è in via di programmazione e che con una norma approvata a fine luglio, è stato affidato alla cabina di coordinamento delle due governance della ricostruzione”.

Ma, a fronte della sintesi dei significativi dati, il Commissario non ha mancato tuttavia di segnalare la preoccupazione che il ritmo di 25 decreti al giorno richiede una capacità organizzativa e attuativa che del pari comincia a mostrare un calo
“Sempre di più ci viene detto dai territori che le imprese se ne vanno, che i materiali sono aumentati (e abbiamo provveduto a questo con una prima importante misura), che i tecnici e gli istituti professionali non ce la fanno. Tutto questo ci è noto- ha concluso il Commissario- e se vogliamo mantenere questo ritmo, che è doveroso mantenere per il rispetto dei cittadini e dei territori, è chiaro che dobbiamo aumentare la capacità organizzativa. Nel rapporto sono dunque ricompresi anche dati mai pubblicati prima sul numero dei professionisti iscritti nell’elenco e quelli che lavorano, sugli incarichi ecc e, sui 23 mila professionisti iscritti nell’elenco speciale, quelli che hanno ricevuto almeno un incarico sono 7 mila il che significa che c’è una platea molto più estesa. Le imprese che lavorano e hanno almeno un cantiere aperto sono 2659 e il numero procapite medio per imprese e per professionisti non è elevatissimo. Bisogna dunque che si manifesti una migliore capacità attuativa; noi siamo perché le imprese e gli studi professionali di questi territori abbiano la priorità ma se vogliamo ricostruire in tempi ragionevoli occorre ampliare la platea. Ci vogliono più imprese e professionisti- ha ribadito Legnini- perché le sfide che abbiamo di fronte sono molto impegnative”. Da ultimo una sottolineatura ai tempi della ricostruzione; in Friuli ci vollero circa 15 anni, in Irpinia 40.
“I tempi sono quelli storici che conosciamo ma, se manteniamo il ritmo dell’ultimo anno, la ricostruzione sarà abbastanza rapida e nei prossimi anni il grosso comincerà già a vedersi.
Se il ritmo dovesse rallentare, di certo non dipenderà da noi, ma dalla capacità realizzativa” .
Da queste parole la formulazione di un appello: “Professionisti, imprese, venite a lavorare nel Centro Italia. È un messaggio di fiducia questo: potete fidarvi delle procedure, dei tempi di erogazione delle risorse e di una governance che oggi è ben strutturata, molto professionalizzata e capace di fornire le risposte. Mi auguro dunque che questo possa accadere, in maniera tale che le risposte che i cittadini attendono, possano essere date al più presto”.
C.C 

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