Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è di nuovo al centro del programma di finanziamenti da parte del Ministero dell’Ambiente in merito a progetti per interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Dopo aver ottenuto risorse per 3 milioni e 800 mila euro già nel 2019, sotto la presidenza Gentilucci, l’Ente, ora guidato dal professor Andrea Spaterna, ha centrato nuovamente l’obiettivo e si è visto approvare una nuova progettualità con un finanziamento di 4,5 milioni di euro.

“Un risultato importante, frutto del lavoro sinergico che abbiamo portato avanti in questi mesi con tutti gli stakeholders, in primis con gli amministratori locali” sottolinea Andrea Spaterna. 15 i progetti presentati, quasi tutti incentrati sul tema della mobilità dolce e dell’implementazione delle piste ciclabili, “nell’ottica di promuovere sempre più un turismo sostenibile e responsabile – prosegue Spaterna – in linea con quelle che sono le priorità di un territorio bellissimo e pieno di risorse ma altrettanto fragile, che va supportato, sostenuto e salvaguardato”. Il dato fondamentale è la condivisione delle scelte progettuali: “Su questo abbiamo incentrato il nostro lavoro e questa vuol essere la misura del coinvolgimento del Parco nelle politiche di gestione del territorio: una strategia di intervento condivisa con i diversi attori, a cominciare dai sindaci”. Tra le progettualità presentate anche interventi per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi di servizio, diradamenti selettivi delle faggete della Valle dell’Ambro e la riqualificazione energetica di edifici sportivi e scolastici. “Investimenti significativi - conclude Spaterna - che ricadranno sull’economia complessiva del territorio e che rendono evidente il ruolo del Parco nel fungere da attrattore di risorse che, altrimenti, non sarebbero attivabili”.

c.c.
Fondi devoluti all'ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini per la ricostruzione dell'area faunistica di Castelsantangelo sul Nera grazie ad una parte dei proventi della vendita de "La notte della polvere", opera, scritta da Massimo Dell’Orso e Maria Cristina Garofalo.

“Il Parco aveva già beneficiato di una donazione derivante dalla prima edizione del libro e in questi giorni ha ricevuto un nuovo contributo sempre riferto a questa pubblicazione. Non solo, gli autori in più occasioni hanno dimostrato sensibilità e disponibilità a suggerire e proporre soluzioni utili al recupero dell’area faunistica, che ha visto Massimo Dell’Orso come gestore e custode fino alla sua triste scomparsa. Ad oggi, come Parco, abbiamo attivato le procedure e le risorse per far ripartire a pieno il funzionamento e la fruibilità del centro faunistico, mentre il comune di Castelsantangelo sul Nera sta operando per la messa in sicurezza dell’area”.

(Andrea Spaterna)

Andrea Spaterna Presidente PNMS


A parlare è il presidente dell’ente, Andrea Spaterna. “Voglio anche ringraziare Maria Cristina Garofalo per aver deciso di donare al Parco, in forma indiretta, anche i suoi diritti d’autore per il libro «Le terre di cristallo», continuazione de «La notte della polvere». Sono romanzi che raccontano il terremoto e la natura da un punto di vista singolare e che aiutano a conoscere il territorio del Parco e la sua bellezza, peraltro con una voce poetica davvero sorprendente. Mi auguro” conclude Spaterna “di poter ospitare, appena le condizioni lo consentiranno, una presentazione di questi interessanti libri nella sede del Parco, anche per ribadire l’impegno dell’Ente a ripristinare quanto prima l'area faunistica di Castelsantangelo sul Nera ”.

(Maria Cristina Garofalo)

Maria Cristina Garofalo



f.u.





















































































































































































































































































































































































































































































































Avvicendamento alla direzione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La direzione di Carlo Bifulco, iniziata nel 2016 quando, arrivando direttamente dal Portogallo dove stava svolgendo la sua attività di ricerca in Ingegneria Forestale e delle Risorse Naturali all'Università di Lisbona, ha assunto la guida del Parco, è terminata lo scorso 31 agosto.
Al suo posto, temporaneamente, la direzione è stata affidata a Maria Laura Talamè.
Bifulco lascia una realtà presa in carico durante le drammatiche conseguenze del sisma, ma che è riuscito comunque ad amministrare in una situazione di emergenza. Ora, a subentrare nel ruolo di direttore in qualità di facente funzione Maria Laura Talamè, dipendente del Parco dal 1998. "La scelta del Consiglio Direttivo è ricaduta sulla responsabile dell'ufficio promozione ed educazione ambientale del Parco - dichiara il presidente Andrea Spaterna - una donna di grande esperienza e di acclarate competenze gestionali, che, siamo convinti, saprà traghettare efficacemente la direzione per i prossimi mesi, fino alla nuova nomina da parte del Ministero dell'Ambiente". 
A lui fa eco il vicepresidente Alessandro Gentilucci: "Nel ringraziare l'ingegner Bifulco per il lavoro sin qui svolto con competenza e passione, voglio augurare un buon lavoro alla dottoressa Talamè, certo che saprà interpretare questo ruolo nel migliore dei modi".

GS
Esattamente 4 anni fa cominciava l’esperienza di Carlo Bifulco come direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un curriculum importante alle spalle, con studi in ingegneria naturalistica e gestione dei parchi che l’hanno portato a ricoprire il ruolo di direttore del Parco Nazionale del Vesuvio e ad insegnare in prestigiose università come quella di Coimbra, in Portogallo, di Murcia, in Spagna, e alla Federico II di Napoli. Poi l’approdo il primo settembre 2016 in quel di Visso, al Parco dei Monti Sibillini, in un momento tutt’altro che facile a causa degli eventi sismici che hanno segnato in modo significativo la “sua” direzione che, ricordiamolo, scade oggi, 31 agosto 2020.

Nonostante ciò, o forse proprio per questo, Bifulco ha saputo qualificare il suo impegno cercando di restituire al Parco, per quanto possibile, un ruolo non di gendarme del territorio bensì di avveduta tutela e valorizzazione in un’ottica collaborativa con gli enti locali non ponendosi mai pregiudizialmente contro, offrendo idee e suggerimenti per condividere, nei progetti proposti, gli obiettivi del parco.

Rivendico il numero di autorizzazioni e nulla osta concessi in questi anni a chi, ovviamente, aveva il diritto di ottenerli, ma anche che pochissimi sono i casi in cui ci siamo trovati ad esprimere parere negativo: solo quando era evidente che le richieste cozzavano palesemente con la normativa vigente sottolinea Bifulco.

A lui chiediamo di tracciare una panoramica delle principali attività svolte in questi quattro anni di servizio che lo hanno visto collaborare dapprima con il presidente Oliviero Olivieri, poi con Alessandro Gentilucci ed infine con l’attuale presidente Andrea Spaterna.

Subito dopo il terremoto abbiamo predisposto, di concerto con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un programma di attività per promuovere la ripresa socio-economica dei territori colpiti dal sisma che vertesse su alcuni punti cardine: in primis la conservazione e gestione della biodiversità, del territorio e del paesaggio; lo sviluppo e la promozione del turismo sostenibile; la continuazione dei progetti di ricerca e di educazione ambientale; l’implementazione di una capacità di dialogo con gli altri enti di gestione del territorio; una revisione del modello organizzativo dell’ente volta ad acquisire una maggior efficienza, trasparenza e sostenibilità.

A proposito di biodiversità, vogliamo dare qualche numero del Parco?

Cominciamo dai lupi: 16 branchi con una popolazione totale stimata ad oggi tra i 75 e gli 81 esemplari. 129 camosci, numero minimo certo di esemplari censiti nel 2018 che però, secondo i più recenti rilevamenti, potrebbero sfiorare le 230 unità. Una stima di oltre 350 cervi censiti con il metodo del bramito. 743 cinghiali rimossi tra catture ed abbattimenti solo nel 2019. Relativamente agli anfibi 10 specie rilevate nell’ultimo censimento di cui 7 con stato di conservazione favorevole. E poi ancora un trend in crescita sulla presenza delle coturnici, 14 specie di chirotteri censite, il ripopolamento dei corsi d’acqua del Parco con trote mediterranee e, dulcis in fundo, il Chirocefalo del Marchesoni che, nonostante le cattive condizioni climatiche, continua a resistere anche in virtù degli accorgimenti e protezioni che come Parco abbiamo messo in atto: mi riferisco in particolare alla rete di protezione che abbiamo applicato in quota, intorno al lago di Pilato.

Sulla biodiversità nel Parco abbiamo fatto il punto nel marzo del 2019 presentando i risultati dei progetti scientifici in atto in un convegno tenutosi a Preci che ha previsto la presentazione di relazioni e libri, ma anche dibattiti e tavole rotonde cui ha partecipato il vicepresidente di EuroParc, Paulo Castro. Un momento di confronto interessante mai realizzato sinora, a 25 anni dalla istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Di solito gli allevatori e gli agricoltori si lamentano, giustamente, dei danni al patrimonio zootecnico e agricolo causato da lupi e cinghiali…

Sì, però segnalo come si sia riscontrata una progressiva diminuzione dei danni registrati e della richiesta dei relativi indennizzi, a significare una buona gestione combinata delle popolazioni di lupo e cinghiale. Siamo passati da circa 232.000 euro di indennizzi pagati nel 2016, ai circa 86.000 euro del 2019… E come Parco abbiamo messo in atto una serie di iniziative come, ad esempio, i contributi per l’elettrificazione dei recinti, prima per la difesa delle greggi e ora per la difesa delle colture, o il recentissimo bando per selettore di cinghiali.

Torniamo un attimo sulla questione delle autorizzazioni e dei nullaosta e concentriamoci sul 2019 per capire come il Parco interagisce con il mondo esterno…

Come già sottolineato, ho cercato di dare un’impronta di chiara efficienza ed approccio collaborativo al nostro operato. Solo nell’anno passato, ad esempio, abbiamo istruito 217 pratiche di nullaosta rilasciandone 115 positive, 100 positive in conferenza dei servizi e soltanto due negative. Abbiamo stilato 56 pareri di Valutazione di Incidenza Ambientale positivi e un parere di VIncA negativo. Abbiamo istruito 113 autorizzazioni paesaggistiche, e potrei continuare con le autorizzazioni delle attività sportive e per i voli dei droni… Mi sembrano numeri che parlano da soli.

Il sisma ha comportato anche l’abbandono della storica sede di Visso per inagibilità della stessa e, dunque, l’esigenza di una delocalizzazione forzata che ha visto gli uffici distribuirsi tra Visso, Tolentino e Foligno…

La scossa del 26 ottobre 2016 ha reso gli uffici inagibili, le repliche del 30 ottobre li ha resi inaccessibili. Tuttavia, sin da subito, abbiamo cercato di riorganizzarci e dopo pochi giorni, il 4 novembre 2016, l’operatività è ripresa quasi al 100% grazie alle delocalizzazioni attivate presso l’istituto Zooprofilattico di Marche e Umbria con sede a Tolentino e presso gli uffici di Foligno della Protezione Civile dell’Umbria. A Visso, nei container che ospitavano il Comune, avevamo a disposizione uno spazio per gestire le prime urgenze e far fronte alle prime richieste: tra queste, ad esempio, quella di aiutare gli allevatori, viste le difficoltà di sistemazione del bestiame a causa del crollo di numerose stalle, con una raccolta fondi da destinare all’acquisto di recinzioni elettrificate a protezione degli animali.

Quali sono le progettualità che, nonostante l’emergenza, hanno caratterizzato il lavoro del Parco nel primo periodo post sisma?

Di sicuro il rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile, un processo condiviso e partecipato tra enti e soggetti pubblici e privati del territorio che ha consentito di individuare strategie di rilancio per l’economia turistica e liberare risorse per oltre 20 milioni di euro nel quinquennio 2018/22. Parliamo di 99 progetti imperniati sulla sostenibilità ambientale come impronta qualificante. Il Parco ha ricevuto il certificato di rinnovo della CETS a fine 2019, presso gli uffici della Commissione Europea a Bruxelles. Voglio ricordare che quello dei Monti Sibillini è stato il primo parco nazionale italiano ad aver ricevuto questa attestazione e ad aver ottenuto il rinnovo già tre volte.

Altro intervento importante la possibilità di recuperare risorse per il ripristino dei sentieri rimasti danneggiati dal terremoto che sebbene rappresentassero soltanto il 20% del totale hanno comunque limitato la fruibilità complessiva del Parco trattandosi di percorsi qualificanti come la zona di Monte Bove, l’Infernaccio, le cascate dell’Acquasanta, il sentiero dei mietitori…

E comunque l’assoluta continuità dei lavori in corso, dalle pratiche di nullaosta alle valutazioni di incidenza ambientale ai tanti progetti scientifici da seguire e monitorare…

Finalmente, a dicembre 2018, la riunificazione del personale in un unico spazio, una sorta di ritorno a casa…

Si, dopo due anni siamo riusciti a far tornare tutto il personale in una sede provvisoria, ma unica, nel Comune di Visso. Non solo, abbiamo avuto la possibilità di implementare la pianta organica con l’inserimento di nuove figure a tempo determinato. Tutto questo ci ha ridato la determinazione necessaria per affrontare i mesi a venire, nella consapevolezza che entro un tempo ragionevole sarebbero iniziati i lavori per la costruzione della sede temporanea del Parco, e così è avvenuto perché a settembre 2019 è stata posta la prima pietra e ad ottobre 2020 è previsto il trasferimento degli uffici nella nuova sede.

Nel frattempo, il Parco è divenuto collettore di fondi straordinari messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente per un programma di interventi incentrati sull’adattamento e sulla mitigazione del cambiamento climatico. Una opportunità che si ripeterà anche nel 2020…

Lo stanziamento previsto per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel 2019 è stato di oltre tre milioni di euro e sono stati approvati dal Consiglio Direttivo ventiquattro nuovi progetti che hanno una disponibilità di fondi già incamerati dall’ente con una apposita variazione di bilancio. Per il 2020 è in corso la definizione di un nuovo programma di interventi per un totale di circa 4.5000.000 euro. Si tratta di risorse importanti che contribuiranno senz’altro al rilancio dell’intero territorio montano.

Risorse ma anche nuove idee per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Mi riferisco in particolare al forest bathing, uno dei suoi cavalli di battaglia. Cosa c’è dietro questa formula che sta prendendo sempre più piede come nuova frontiera della salute a contatto con la natura? Cosa può diventare una foresta per il Parco oltre a risorsa ambientale?

Il forest bathing in realtà è una disciplina antica, perché il valore e la conoscenza delle piante come strumenti per il benessere sono antichi quanto l’uomo. Si tratta quindi di osservare la foresta come uno spazio di rigenerazione fisica e spirituale per chi vuole immergervisi. Ma niente new age, vi sono elementi scientifici che provano come questa disciplina possa davvero attivare forme di cura integrative grazie a sostanze come i monoterpeni che interagiscono con la pelle e le mucose ed hanno ricadute positive sulle funzioni immunitarie e più in generale sul benessere complessivo di ognuno di noi. L’impegno, mio e del consiglio direttivo, in questi ultimi mesi, è stato quello di implementare questa idea e partecipare alle attività di EUROPARC nell’ambito del progetto Healthy People Healthy Parks individuando nel parco Nazionale dei Monti Sibillini degli itinerari appropriati dove svolgere attività di forest bathing. Ci candidiamo ad essere il primo parco in Europa dove il forest bathing può sperimentarsi in modo totale, un’esperienza immersiva che porti a considerare il Parco come serbatoio di salute per tutta la popolazione ed in particolare per il recupero delle sindromi dovute allo stress. Nell’aprile 2020 avremmo dovuto tenere un convegno di lancio del forest bathing nei Sibillini con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente ma purtroppo l’emergenza covid 19 ha bloccato tutto. Rimane tuttavia la definizione di un percorso che porterà inevitabilmente a considerare le foreste come una risorsa legata ad un turismo salutare, sempre più diffuso tra chi ama sperimentare forme consapevoli e responsabili di viaggio, cammino e sosta.

Quali questioni aperte ancora permangono per il futuro del Parco?

Purtroppo ancora tante. Penso ad esempio alla necessità di assicurare una convivenza possibile tra antropizzazione e natura, come del resto è nella storia millenaria di questi luoghi, abitati da sempre, e dove si è saputo costruire un equilibrio tra uomo ed ambiente. Il terremoto purtroppo ha distrutto questo delicato equilibrio ed il rischio desertificazione è divenuto reale nel senso che in molti hanno deciso di lasciare la montagna. Accelerare sul piano della ricostruzione, nel rispetto dello straordinario patrimonio naturale del territorio, potrebbe significare ridare un futuro a chi ha scelto di rimanere qui, nonostante le difficoltà. Altro aspetto delicato è senz’altro quello legato alle risorse idriche ed ai cambiamenti climatici. Inutile nascondersi dietro ad un dito, il problema è evidente e c’è, con tutte le sue ricadute anche sulla vita di ognuno di noi. Dovremo saper sfruttare al meglio le riserve di acqua di cui disponiamo individuando strategie condivise senza fughe in avanti frutto di speculazioni o campanili.

Anche sul piano della comunicazione il Parco ha cercato di interagire con i tanti appassionati di queste terre che, soprattutto nel periodo post sisma, hanno conosciuto una solidarietà davvero straordinaria.

Cominciamo dal sito. L’idea di creare l’oracolo della Sibilla ossia organizzare un motore di ricerca che potesse aiutare il visitatore del sito a costruirsi la propria vacanza in base ai propri gusti ed alle proprie esigenze si è rivelata vincente. E poi la pagina facebook del Parco, con aggiornamenti costanti sia sulle iniziative che sulla fruibilità dei sentieri e delle strade, con post che hanno segnato numeri impressionanti in termini di like, soprattutto quelli dove protagonisti sono gli animali. Importante anche la capacità di relazione con gli organi di informazione grazie al nostro ufficio stampa... insomma, anche qui un lavoro di qualità affidato ad un piano informativo che evitasse scivolate o fronti polemici, con l’intenzione di favorire la conoscenza del Parco, delle sue peculiarità, di diffondere una modalità intelligente di approccio all’esperienza della visita.

Insomma, tutto rose e fiori?

No, chiaramente no. Ma se dovessi dare un giudizio per questa esperienza direi che è sicuramente positivo. Certo, l'Ente in questi anni si è adeguato con fatica alle innovazioni normative legate al suo funzionamento. Non solo: il Parco si trova in difficoltà a causa di un organico estremamente ridotto. Nonostante ciò, sono felice di poter dire che nel mio ruolo di direttore sono riuscito anche a migliorare il piano delle relazioni interne tra alcuni funzionari, a fungere cioè da fluidificatore per garantire a tutti uno spazio di buon lavoro e di crescita. È una eredità importante che spero, chi verrà dopo di me, saprà valorizzare. Certo, l’aver saputo creare anche un buon piano di relazioni con il consiglio direttivo, penso in particolare ad Alessandro Gentilucci, mi ha aiutato nello svolgere quest’incarico, e mi piace salutarvi con le parole che mi ha scritto il presidente Andrea Spaterna qualche tempo fa, in occasione degli auguri di Pasqua:

Carissimo Carlo,

nel farTi gli auguri, non posso non rivolgere anche a Te un ringraziamento particolare. Dal primo momento in cui sono arrivato al Parco mi hai supportato (e sopportato) in una maniera che non avrei mai osato sperare. Sei stato e continui ad essere uno straordinario compagno di viaggio che, come nessuno, sa infondere sicurezza e tranquillità; la Tua assoluta competenza rappresenta la migliore garanzia per affrontare ogni problematica con la consapevolezza di non sbagliare.

Andrea Spaterna
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha nuovamente tutti gli organi direttivi e di indirizzo nella piena funzionalità. Dopo la nomina in ottobre del presidente Andrea Spaterna, cui ha fatto seguito quella del presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, sono entrati a far parte del direttivo, con decreto del Ministro dell'Ambiente, anche Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino, e Giammario Ottavi, ex sindaco di Cessapalombo (ed attuale vice sindaco) in rappresentanza dell’Unione Montana dei Monti Azzurri.
"Si ricomincia in un percorso virtuoso - dichiara Alessandro Gentilucci, vice presidente dell'ente - che ha portato il parco ad essere tra la gente, ma soprattutto ad assecondare i problemi della popolazione. In un momento drammatico come quello del post sisma, dove lo spopolamento si è avvicendato con la desertificazione cui si è aggiunta anche l'emergenza Covid 19, ritengo che riuscire a portare avanti questo percorso con le varie progettualità messe a disposizione di ogni singolo comune significa che l'Ente Parco rappresenta un valore aggiunto anche dal punto di vista ambientale. Oggi ancor di più ce ne rendiamo conto visto che la pandemia ci sta dicendo di fermarci con tutto questo inquinamento".

f.u.
A tu per tu, intorno al camino, con Andrea Spaterna, il nuovo presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
E' questo l’invito dell’associazione Cosa accade se abitiamo (C.A.S.A.) per sabato prossimo alle 16.
L’appuntamento è nella sede dell’associazione a Frontignano di Ussita. "L’obiettivo - si legge in una nota dell'associazione - è quello di conoscere una delle figure chiave del territorio e avere la possibilità di poter condividere con il presidente le problematiche post sisma e le esigenze della popolazione, sviluppando in un dialogo informale sia le criticità che le opportunità di far parte di un territorio protetto. 
L’invito alla popolazione di Ussita è quello di portare le proprie domande e considerazioni sul territorio”.
Ancora una volta, il "porto di montagna" (così viene spesso definitita la C.A.S.A di Ussita), accende i riflettori su una realtà che rappresenta una spinta importante di rinascita e turismo per il territorio montano.

GS
Presentato "Sibillini anime Selvagge", il nuovo calendario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Alla conferenza stampa che si è tenuta a Visso nella sede del Parco hanno preso parte il presidente Andrea Spaterna eil suo vice Alessandro Gentilucci. Ospiti dell'incontro l'ex presidente Oliviero Olivieri, e il predecessore storico Domenico Ciaffaroni sindaco di Montefortino, il direttore Carlo Maria Bifulco, il primo cittadino di Norcia Nicola Alemanno, la vice comandante del reparto Carabinieri del Parco, Capitano Daniela Mandoloni con i carabinieri forestali appuntati scelti, Giuseppina Fedeli e Barbara Silvi, nonchè il presidente regionale dell'AFNI, Associazione Fotografi Naturalisti Italiani Maurizio Giorgi e  l'appassionato di fauna Carlo Vecchioli.

Nella foto Maurizio Giorgi, il presidente Andrea Spaterna e il vice presidente Alessandro Gentilucci 
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La nuova uscita del calendario del Parco Nazionale, un'occasione per raccontare peculiarità, bellezze e straordinarie meraviglie che riservano i Monti Sibillini. 
Il tema scelto per l'edizione 2020 è quello degli animali, immortalati in una serie di sapienti scatti in grado di esaltarne le caratteristiche e di comunicare la straordinaria biodiversità del Parco.
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A fare gli onori di casa e ad aprire la serie degli interventi, è stato il presidente Andrea Spaterna il quale, nel ricordare il lavoro fecondo sin qui svolto da tutti coloro che lo hanno preceduto, ha speso parole di gratitudine per la componente militare alla quale si deve uno straordinario supporto, profuso nel Parco e in tutto il territorio.
" Il Parco sta a cuore al territorio così come il territorio sta a cuore al Parco. Un connubio che c'è, deve continuare ad esserci e se possibile, implementarsi.- ha detto il presidente -.  Il calendario è una tradizione che si rinnova ogni anno, un modo molto efficace per raccontare il Parco attraverso le sue prerogative. Quest'anno si è scelto  di rappresentare la biodiversità sotto l'aspetto degli animali selvatici, biodiversità che è caratteristica generale di un contesto naturale che per essere evidenziata al completo, necessiterebbe di un calendario al mese, tante sono le tipicità e le caratteristiche intrinseche da valorizzare e divulgare. Raccontare è importante e questo calendario è come se svolgesse il ruolo di  portavoce e ambasciatore del territorio. Tutti abbiamo il dovere di promuovere sempre di più questo straordinario contesto ambientale, le cui bellezze spesso sono ancora sconosciute agli stessi abitanti. Il calendario- ha aggiunto Spaterna- è solo uno degli strumenti posti in essere e che ci auguriamo di aumentare ulteriormente". 
C.C.
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Insediato  ufficialmente  presso la sede dell'Ente Parco a Visso il nuovo presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna.
Nato a Perugia nel 1962, Prorettore dell'Università degli Studi di Camerino, professore ordinario della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Ateneo camerte e direttore sanitario dell’Ospedale Veterinario Universitario Didattico di Matelica, Andrea Spaterna aveva ricevuto il largo consenso della Commissione Ambiente di Camera e Senato negli audit svoltisi il 24 settembre ed il 1 ottobre. Di lì a breve era anche intercorsa la successiva firma del decreto di nomina da parte del Ministro dell’Ambiente Costa.
Sul nome di Spaterna il Ministro  ha ottenuto l'intesa con le regioni Umbria e Marche e proprio da qui si avvia il lavoro del nuovo presidente.
01 PNMS Spaterna Visso sede Pa 1
"Lo sforzo collettivo  dovrà essere quello di far percepire il Parco come una straordinaria opportunità di rilancio del tessuto socio-economico di un territorio drammaticamente piegato dai recenti noti accadimenti sismici. Cercheremo di farlo attraverso scelte integrate e condivise. Il mio sarà un impegno forte per far maturare nella gente che vive in quest'area, la consapevolezza di quelle che sono le potenzialità di questa grande risorsa naturale che è il Parco, motore per lo sviluppo futuro". Sono queste le prime parole del neopresidente che ha anche voluto ringraziare chi lo ha preceduto: "Alessandro Gentilucci, durante il suo incarico pro tempore, ha traghettato con competenza e determinazione il Parco nella fase post sisma e, prima di lui, Oliviero Olivieri ha svolto un lavoro egregio".

Nell'accogliere il suo successore, Gentilucci ha inteso ricordare come "al Parco si sia riusciti finalmente ad assegnare un ruolo guida nella gestione strategica del territorio". "Lascio un Parco dinamico - ha sottolineato il sindaco di Pieve Torina - e sono certo che su questa linea si continuerà a lavorare, avendo chiaro che l'obiettivo è contrastare la desertificazione delle comunità locali, un rischio che abbiamo cercato di scongiurare con importanti azioni mirate. Ricordo, ad esempio, la carta europea del turismo sostenibile che ci ha consentito di mettere a sistema per il quinquennio 2018/2022 oltre 20 milioni di euro di investimenti nel territorio del Parco e i circa 3 milioni e 800 mila euro di cui siamo stati destinatari con fondi del Ministero dell’Ambiente per proposte progettuali finalizzate ad interventi per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici".
Dello stesso tenore le parole del direttore Carlo Bifulco: "A Spaterna vanno i miei auguri per un buon lavoro. Tutela, salvaguardia e promozione del territorio del Parco sono gli obiettivi per i quali l'intero staff è sempre a disposizione del presidente, del consiglio direttivo e dell’intera comunità dei Sibillini".
Manca solo la nomina ufficiale da parte del Ministero per avviare l'impegno a Presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini per Andrea Sapterna.
Ieri la larga maggioranza in commissione per la nomina. Con 31 voti favorevoli e 5 contrari si potrà quindi procedere alla nomina, ma prima di parlare il docente dell'università di Camerino attende l'ufficialità del Ministero.
Intanto Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle esprime la propria soddifsazione: "Esprimo soddisfazione per il largo consenso espresso dalla Commissione Ambiente sulla nomina di Andrea Spaterna a presidente del Parco Nazionale dei Sibillini. Segno che l'autorevolezza della persona scelta, che al prestigioso curriculum scientifico in ambito veterinario associa una notevole capacità organizzativa, ha convinto i deputati" così Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera sul parere favorevole espresso dai commissari alla nomina di Spaterna, docente all'Università di Camerino, a presidente del Parco dei Sibillini".

GS

RESILIenza Mobilitazione e Opportunità per Crescere Insieme è un progetto che realizza una serie di azioni in contrasto alla povertà educativa, coinvolgendo 62 degli 87 comuni marchigiani del cratere sismico. L’obiettivo è quello di mobilitare le risorse personali, familiari e comunitarie che caratterizzano il percorso educativo alla resilienza. L’azione intende educare alla resilienza bambini e ragazzi, adolescenti e giovani, e lo fa attraverso una serie di iniziative trasversali e integrate che per due anni, fino al luglio 2020, animeranno il territorio. I servizi, estesi in tre province marchigiane, coinvolgono soprattutto il maceratese: l’Ats 15 (Comune capofila Macerata), l’Ats 16 (Comune capofila San Ginesio), l’Ats 17 (Comune capofila San Severino) e l’Ats 18 (Comune capofila Camerino). Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. È promosso dalla cooperativa sociale Opera, in partnership con Coos Marche Cooperativa Sociale, CSV Marche  e un'ampia rete di soggetti del Terzo settore, enti pubblici, privati ed istituzioni scolastiche. Venerdì 7 dicembre 2018 ore 11,30 Sala Convegni – Rettorato Unicam Via D’Accorso 16 – Camerino.

Interverranno: Andrea Spaterna, Pro Rettore Università di Camerino,Fabio Alessandrelli, presidente Opera. Società Cooperativa Sociale Diego Mancinelli, Cooperativa sociale COOSS. Simone Bucchi, presidente CSV Valerio Valeriani, Coordinatore Ambito Territoriale Sociale 16, 17, 18. 

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