Promulgata dalla struttura commissariale, che fa capo a Giovanni Legnini, l’ordinanza speciale per Pioraco che "regolamenta” la ricostruzione del quartiere Madonnetta  e le modalità di ricostruzione degli immobili pubblici e privati già presenti nell’area Madonnetta e da delocalizzare.

Un lavoro di squadra riuscito grazie alla massima collaborazione di cittadini coinvolti e istituzioni. 

Nell’Ordinanza viene acquisita la planivolumetria predisposta dal Comune di Pioraco ed approvata con delibera di Giunta comunale n. 119 del 18 novembre 2022, che costituisce proposta di PSR, si dispone la procedura semplificata per l’adozione della proposta di PSR del quartiere Madonnetta nonché l’approvazione degli interventi urgenti e propedeutici relativi alla demolizione degli edifici e alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria.

Per gli interventi relativi alle demolizioni, alla realizzazione degli immobili ERAP  e alle opere di urbanizzazione  è stato stanziato un importo presuntivo di spesa pari a €7.997.782,00

E’ stato predisposto un programma di recupero unitario e coordinato tra gli edifici interessati per la stretta interazione tra la ricostruzione pubblica e privata, dando priorità alle demolizioni e realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, per lo stretto legame morfologico tra la pianificazione dell’opera pubblica e assetto urbano dell'insediamento privato, che vede le opere di urbanizzazione ritagliare il lotto per determinare gli attacchi a terra degli edifici;

In merito alla ricostruzione privata in sito, la proposta di PSR contiene la esatta localizzazione del singolo edificio con variazione del sedime, nel rispetto dei limiti di altezza e di volume dettati dagli studi scientifici dell’Università Politecnica delle Marche. 

L’acquisizione delle aree per la realizzazione delle opere di urbanizzazione da parte dell’USR si fonda sulla definizione di un accordo che prevede la cessione volontaria dei suoli da parte degli amministratori di condominio all’USR e la consequenziale riconsegna dei lotti una volta realizzate le opere di urbanizzazione.

In merito alla delocalizzazione degli immobili di proprietà dei privati che hanno optato per la ricostruzione fuori dell’area Madonnetta questa potrà avvenire mediante ricostruzione in altro sito ovvero mediante acquisto di un nuovo immobile presente sul territorio del Comune o di comuni limitrofi, anche al fine di contenere il consumo di suolo.

Per i 14 immobili di proprietà dell’ERAP, al fine di diminuire la volumetria sul quartiere, quest’ultimo con atto di assenso alla delocalizzazione delle 14 unità oggi presenti nel quartiere “Madonnetta”, nonché alla cessione delle aree originarie (sedimi e pertinenze, o loro corrispondenti diritti se indivise) provvede ad emanare un avviso pubblico volto a raccogliere manifestazioni di interesse da parte di soggetti pubblici e privati per l’individuazione in territorio comunale delle più opportune soluzioni di delocalizzazione/riacquisto delle suddette proprietà e, ad esito della manifestazione di interesse, individua in territorio comunale le più opportune soluzioni abitative per la delocalizzazione delle 14 unità immobiliari di sua proprietà e/o il riacquisto di abitazioni equivalenti sismicamente adeguate o da adeguare ai sensi di legge, sulla base di una valutazione di costi/benefici improntata ai criteri sopra indicati. 
Parte la gara unica di appalto da quasi 900 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione di 227 interventi di ricostruzione e riparazione delle scuole danneggiate dal terremoto nel centro Italia nel 2016. L’Accordo Quadro per le scuole, che vale nel complesso 1,3 miliardi di euro, è stato presentato a Roma dal Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, con il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, e Giovanni Portaluri, responsabile dell’Area competitività e territori di Invitalia, che sta gestendo i bandi, appena pubblicati.

“La gara unica d’appalto per la progettazione ed i lavori su 227 scuole nelle quattro Regioni colpite dal sisma – sottolinea il Commissario Legnini - è un’operazione inedita ed innovativa, che si avvale delle deroghe possibili, e che punta ad una ricostruzione più rapida delle scuole. Si tratta di una scelta strategica per i territori colpiti dal terremoto, arricchita dalla decisione di porre criteri di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e sicurezza sismica alla base della selezione degli operatori economici candidati ad eseguire i lavori”.

Le scuole ricostruite finora sono 24, altri 22 cantieri importanti sono all’opera, e con l’accelerazione degli ultimi due anni, ci sono oggi altri 130 interventi in fase di avanzata progettazione. Non tutti i soggetti attuatori, tuttavia, specialmente i piccoli comuni, possiedono la capacità di gestire gare a volte molto complesse con la dovuta celerità. L’Accordo quadro mette a loro disposizione un elenco di professionisti ed imprese che si sono già qualificate per i lavori attraverso il bando, e che possono essere immediatamente incaricate con un semplice Ordine di Attivazione.

I bandi riguardano nel complesso 227 interventi sulle scuole. Il primo riguarda gli interventi su 179 edifici scolastici non vincolati, per un importo totale di 686 milioni di euro: 44 in Abruzzo (161 milioni di euro), 28 nel Lazio (83 milioni), 67 nelle Marche (235 milioni) e 41 in Umbria (206 milioni). Il secondo bando riguarda gli interventi sugli edifici vincolati, che sono 47, per un importo complessivo a gara di 213 milioni di euro: 4 in Abruzzo (40 milioni di euro), 3 in Lazio (10 milioni), 23 nelle Marche (84 milioni) e 17 in Umbria (79 milioni).

Nasce nel Centro Italia colpito dai devastanti terremoti del 2009 e del 2016 una rete integrata per la ricerca e l’innovazione, la prima che si realizza in Italia, che coinvolge tutte le Università ed i principali centri di ricerca di un territorio.

L’iniziativa, unica nel suo genere, e finanziata con 60 milioni di euro dal Pnrr Aree Sisma, ha mosso i suoi primi passi con l’insediamento del Comitato di Indirizzo, dove sono rappresentati gli atenei di Camerino, L’Aquila, Teramo, Chieti[1]Pescara, Perugia, Macerata, Roma La Sapienza, Tuscia, la Politecnica delle Marche, l’Università per stranieri di Perugia, e Gran Sasso Science Institute, Parco Tecnologico dell’Alto Lazio, Istituto di Geofisica e Vulcanologia e l’Istituto di Fisica Nucleare, che vi aderiscono.

Le Università e gli istituti collaboreranno per la creazione di quattro centri di ricerca ed alta formazione in alcuni settori chiave, alle Marche il settore scienza e tecnica delle ricostruzioni, con quattro poli di coordinamento ed il coinvolgimento di tutte le altre Università per la creazione di una rete di conoscenze anche per favorire la nascita di sistemi imprenditoriali locali.

Entro il 31 marzo si concluderà la fase di progettazione dell’intervento, ed entro giugno dovranno essere definite le convenzioni per l’avvio delle attività.

“La rete degli atenei del Centro Italia - ha sottolineato il Commissario Giovanni Legnini - è la prima iniziativa che a livello nazionale vede coinvolti diversi istituti universitari e di ricerca nella progettazione di centri destinati a dare impulso alla creazione di ecosistemi della conoscenza, fondamentali per collegare la formazione alle esigenze del tessuto economico e delle comunità locali. Promuoviamo un sistema per mettere in rete saperi e tecnologie destinate non solo a rafforzare la ricerca universitaria, ma a dotare le aree colpite dai sismi dell’Appennino centrale di riferimenti importanti per promuovere lo sviluppo economico in collaborazione con le reti di impresa presenti sul territorio, sfruttando anche le sinergie con gli investimenti privati che possono essere attivati grazie ai bandi del Pnrr Aree Sisma destinate alle imprese che si stanno mettendo a punto in queste settimane”.

Nella Giornata nazionale dedicata alla sicurezza nelle scuole prende il via il piano da un miliardo e 300 milioni di euro per l’immediato rafforzamento e la ricostruzione di tutti gli istituti danneggiati dai terremoti nel Centro Italia, il primo programma in assoluto che copre in maniera sistematica tutti gli edifici scolastici del territorio. Lo ha annunciato il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, insieme al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso della cerimonia per ricordare le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.

Tra il Commissario e il Ministero è stato stipulato un accordo di collaborazione e coordinamento delle attività per inquadrare tutti gli interventi necessari, che riguarderanno circa 450 plessi scolastici in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Accanto alle 250 scuole del cratere che erano già oggetto di un finanziamento di 624 milioni di euro per la ricostruzione o la riparazione dei danni post sisma, il censimento condotto presso tutti i comuni delle quattro regioni ha fatto emergere altri 190 istituti che necessitano di interventi di riparazione e ricostruzione, per un importo di ulteriori 650 milioni di euro, di cui una parte messi a disposizione dal Ministero.

A dare corpo ai nuovi interventi, ed accelerare quelli già in corso, sarà un’Ordinanza Speciale, che prevede l’utilizzo di poteri in deroga alla normativa per un’esecuzione più celere delle opere necessarie, già predisposta e che il Commissario Legnini sottoporrà nei prossimi giorni all’approvazione della Cabina di Coordinamento Sisma. Il protocollo sottoscritto, intanto, istituisce tra Struttura commissariale e Ministero un Tavolo tecnico di coordinamento che ha il compito, tra gli altri, di ottimizzare gli interventi evitando sovrapposizioni di finanziamenti. Prevede inoltre la creazione di Tavoli regionali di confronto permanente, in modo da assicurare un raccordo efficace tra le diverse istituzioni.

“La firma del protocollo nella Giornata nazionale sulla sicurezza nelle scuole, è un atto importante perché per la prima volta si stabilisce un coordinamento stretto tra la ricostruzione e la programmazione scolastica – ha detto il Commissario Legnini - Si tratta di un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso quest’estate, insieme alle Regioni e agli Uffici Speciali della ricostruzione, con il quale ci siamo posti l’obiettivo ambizioso e doveroso di garantire agli studenti e al personale scolastico di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, una ricostruzione in tempi ragionevoli e allo stesso tempo adeguata ai massimi profili di sicurezza”. 
Sono quasi 27 mila i cittadini che, alla scadenza del 30 settembre, hanno prenotato formalmente la Richiesta di Contributo per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto del 2016. Le manifestazioni di volontà giunte sulla piattaforma elettronica del Commissario Straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, riguardano 37 mila edifici con oltre 70 mila singole unità immobiliari al loro interno, con un costo stimato di 14,5 miliardi di euro. Considerando le pratiche già presentate agli Uffici della Ricostruzione, approvate o ancora in fase istruttoria, le Richieste di contributo presentate o prenotate con la Manifestazione di volontà sono in tutto 47.274, e riguardano 58.566 edifici, per oltre 125 mila unità immobiliari. I costi presunti per la riparazione e ricostruzione di questi edifici ammontano, tenendo conto anche delle Richieste già presentate, a 19,7 miliardi di euro.

“Abbiamo chiesto ai cittadini che non avevano ancora presentato la Richiesta di contributo di prenotarla formalmente, ed hanno risposto in modo massiccio entro il termine previsto. Voglio ringraziarli perché è un segno molto concreto della fiducia che viene riposta nella ricostruzione post sisma, finalmente decollata. Oggi sappiamo con certezza quanto lavoro resta da fare per completarla e quante risorse sono necessarie: siamo solo ad un terzo del cammino, ma è chiaro che servono maggiori fondi di bilancio, rispetto ai 6 miliardi stanziati, per finanziare quest’operazione”, sottolinea il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.

All’appello mancano ancora 20mila edifici per i quali i proprietari non hanno presentato richiesta di contributo e per questo la Cabina di Coordinamento Sisma, che si è riunita a Roma, ha deciso una proroga del termine per presentare la manifestazione di volontà al prossimo 15 dicembre, chiedendo ai Sindaci un ulteriore sforzo per sollecitare l’adesione di tutti i cittadini interessati
Convocata per questo giovedì 30 settembre la Cabina di coordinamento Sisma 2016, integrata dalla Struttura di missione e dai rappresentanti del cratere L’Aquila 2009 e dal Dipartimento Casa Italia, che dovrà definire i programmi unitari per i due crateri da finanziare con tali risorse A darne l’annuncio il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini a margine della cerimonia che si è svolta, alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Parco della Memoria de L’Aquila.

“Il percorso avviato diversi mesi fa, finalizzato a individuare le misure per coniugare il rilancio economico e sociale ai processi di ricostruzione dei due crateri – ha detto Legnini - è stato oggi autorevolmente suggellato nelle parole del Presidente del Consiglio. Dopo che il Governo e il Parlamento hanno provveduto a stanziare un miliardo e 780 milioni di euro e ad emanare le norme per la gestione unitaria degli interventi, con una governance che vede insieme non soltanto i due crateri 2009 e 2016, ma anche i tre livelli di governo, centrale, regionale e locale. Entro la fine dell’anno individueremo con le Regioni ed i Comuni i progetti sui territori e definiremo i bandi per il sostegno alle imprese. E’ un’occasione unica – ha concluso il Commissario Legnini - che richiede il massimo impegno e la collaborazione di tutti i soggetti istituzionali coinvolti chiamati ad affrontare una sfida decisiva per il futuro dell’Appennino centrale”.
Visita a Matelica nell’impianto produttivo della “Antonio Merloni” del Commissario Straordinario Giovanni Legnini, accompagnato dall’assessore regionale Guido Castelli, dal direttore dell’Usr Stefano Babini, dal dirigente Daniela Del Bello e dal sindaco della città Massimo Baldini. Una realtà storica che, dopo il terremoto, ha rischiato di chiudere i battenti a causa dei gravi danni, riportati, in particolare, da uno dei capannoni produttivi.   

La sua ricostruzione rappresenta un’iniezione di fiducia per tutto il cratere, un modello di ripartenza, 17.000 metri quadrati per oltre 200 lavoratori e una “burocrazia” che funziona: è così che un’azienda rinasce e ricostruisce, in quello che è uno dei cantieri più grandi del post sisma.

Tante difficoltà, che oggi sembrano un lontano ricordo grazie a un lavoro sinergico che coinvolge diverse e decisive componenti, tra cui la Regione, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e l’imprenditore Paolo Sparvoli, che ha rilevato l’azienda nel momento più duro e che ha illustrato i passi avanti fatti verso la piena operatività del sito, dove si produce anche serbatoi gpl e bombole per il gas.

matelica

«Siamo davanti al più grande intervento di ricostruzione su un immobile produttivo enorme, che dà lavoro a più di 200 persone - spiega l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli -Sappiamo che negli ultimi mesi è stato possibile imprimere un’accelerazione grazie all’Usr, capace di gestire con estrema flessibilità tutte le innumerevoli difficoltà amministrative, che sembravano inizialmente insormontabili. Si tratta dell’ennesima prova di come la ricostruzione sia partita, proprio perché la Regione, di intesa con l’Unità commissariale, ha saputo affrontare la situazione con un nuovo piglio ed una rinnovata interpretazione delle cose, diretta non tanto a garantire adempimenti quanto l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi».

«Data la dimensione e l’importanza della “Merloni” sul territorio, c’è stata sin da subito sinergia tra la parte più burocratica e amministrativa dell’Usr e le necessità della ditta – continua la dirigente Del Bello - Sono stati coniugati tutti gli interventi, dalla delocalizzazione temporanea (con un contributo di circa 1,5 milioni di euro) per consentire di non arrestare la produzione, fino all’intervento di ricostruzione, che peserà circa 22 milioni di euro. Il tutto si è inserito in un contesto di crisi della ditta di appartenenza, risolta maniera positiva tanto da avere evitato il conseguente fallimento proprio grazie alla collaborazione di tutto l’Usr. A tal proposito devo ringraziare la squadra dei collaboratori, che ci ha messo impegno e cuore, insieme alla “Merloni” e ai suoi tecnici che hanno avuto sempre interesse a dare continuità ad un’azienda che porta effetti benefici sul territorio e sulle famiglie che hanno proseguito ogni giorno ad esserci e lavorare: ci hanno creduto e lo abbiamo fatto anche noi».

f.u.
Più di 10 mila domande di contributo approvate su 20 mila presentate, 3.300 delle quali nel solo primo semestre 2021, con la concessione di 2,7 miliardi di euro per la riparazione e la ricostruzione degli edifici danneggiati. Cinquemila edifici riparati con la consegna di oltre 12 mila abitazioni ed il rientro a casa di altrettante famiglie, con una forte accelerazione nell’ultimo anno, che ha segnato anche l’avvio concreto, sia in termini di avanzamento dei lavori che della spesa erogata, delle oltre 2.600 opere pubbliche finanziate dalle Ordinanze.

Questi alcuni dei dati del Terzo Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-2017 aggiornato alla fine dello scorso mese di giugno, che sarà presentato il prossimo 23 agosto, in una conferenza stampa a Rieti, dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.

Un Rapporto, scrive il Commissario nell’introduzione, che “ci consegna numeri positivi, segno di un’attività che assume finalmente un passo più adeguato alle aspettative dei cittadini colpiti dal sisma, ma anche l’evidenza della necessità di continuare con grandissimo impegno il lavoro intrapreso. Gran parte della ricostruzione deve ancora essere realizzata e le condizioni di sofferenza dei cittadini persistono, ma abbiamo la storica opportunità di una ricostruzione sicura e sostenibile e di nuovi strumenti per il rilancio economico del Centro Italia”, aggiunge Legnini, che trascorrerà questa settimana, con molti suoi collaboratori, passeggiando tra paesi e montagne dell’Appennino ferito dal sisma, e firmerà venerdì 20 ad Arquata del Tronto il Protocollo di collaborazione con i Parchi Nazionali dei Sibillini e del Gran Sasso-Laga.
Il Rapporto, che segue quello di dicembre 2020, fa il punto a metà anno sulla ricostruzione privata e su quella pubblica, con focus su scuole, chiese, sms solidali, macerie, sulle nuove Ordinanze Speciali e su quelle approvate nel corso degli ultimi sei mesi.
Grazie alla progressiva implementazione della nuova piattaforma elettronica della ricostruzione, destinata a sostituire il sistema Mude, ed al miglioramento della qualità dei dati, il Rapporto contiene anche una prima analisi sull’attività delle 2.659 imprese capofila e dei poco più di 7 mila tecnici impegnati in Centro Italia, così come una stima del numero di unità residenziali interessate: 52 mila quelle per le quali è stata presentata richiesta di contributo, 12 mila riparate, 13 mila circa attualmente in cantiere.

Il Rapporto sarà presentato dal Commissario Giovanni Legnini, insieme a un Focus sullo stato della ricostruzione di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, i tre centri maggiormente colpiti dalla scossa del 24 agosto 2016, in una conferenza stampa a Rieti lunedì 23 agosto alle ore 11
c.c.
Arriva una prima risposta al problema del rincaro dei prezzi di alcuni materiali per l’edilizia che sta interessando anche il cratere della ricostruzione post sisma 2016, dove in questo momento ci sono circa 5 mila cantieri aperti, molti dei quali stanno sperimentando difficoltà. In attesa di una revisione puntuale del prezzario sulla base del quale si calcola il contributo pubblico di ricostruzione, quest’ultimo viene aumentato del 6% per le unità residenziali e dell’11,1% per quelle produttive, un valore pari all’incremento dell’indice Istat dei prezzi per il settore delle costruzioni maturato dal 2017 a oggi.

Anche i cittadini che hanno già ottenuto il decreto ed hanno avviato i lavori dopo il primo gennaio 2021 potranno accedere alla revisione del contributo con il pagamento dell’ultima rata dei lavori. La norma contro il caro-prezzi è contenuta nella nuova Ordinanza del Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, sulla quale è stata raggiunta oggi l’intesa dei Presidenti delle Regioni e dei Sindaci nel corso della Cabina di Coordinamento.

“Le misure adottate oggi per far fronte alla crescita dei prezzi sono il massimo che è possibile fare con il potere d’Ordinanza. Eventuali ulteriori misure su questo fronte possono essere introdotte in sede legislativa o con una revisione puntuale del prezzario, che è un’operazione laboriosa e lunga, tenendo conto che alcuni prezzi potrebbero anche riflettere una componente speculativa. L’aumento del contributo in base all’indice Istat, che è rilevante perché si applica a tutte le voci di spesa, comunque porta i prezzi della ricostruzione a valori più coerenti con quelli di mercato”, ha detto il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.

L’Ordinanza Imprese prevede numerose altre misure per semplificare e rendere più agevole l’attività dei soggetti coinvolti nella ricostruzione, che sta acquistando ritmi importanti, e sopperire ad alcune carenze di mercato, come la stessa disponibilità delle imprese edili sul territorio. L’Ordinanza semplifica e accelera i pagamenti erogati dalle banche sulla base degli Stati di avanzamento delle opere, prevede un aumento dal 40 al 50% della quota dei lavori che possono essere dati in subappalto e rende meno stringenti i requisiti che le stesse imprese devono avere per eseguire un certo tipo di lavori. Sempre per venire incontro ai cittadini e ai tecnici, si prevede che l’impresa esecutrice degli interventi possa essere indicata fino a due mesi dopo la concessione del contributo. Si stabiliscono inoltre nuovi criteri, più certi, per il rimborso dei danni prodotti dal sisma ai beni strumentali delle imprese, come impianti e arredi. Viene poi sospeso, in attesa di un riordino normativo della materia, l’obbligo di contestuale demolizione delle strutture temporanee dove sono state delocalizzate le imprese nel momento del ripristino della struttura originaria. Si amplia, infine, la possibilità di usare i fondi Inail per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nella stessa riunione è stato raggiunto l’accordo anche su quattro nuove Ordinanze Speciali in deroga, che riguardano la ricostruzione dell’Università di Macerata, degli immobili della Prefettura di Macerata, di quelli della Provincia di Teramo, ed interventi per fronteggiare i dissesti idrogeologici nell’alta Valle del Nera, e su due altre Ordinanze, una che avvia la terza fase degli studi di approfondimento sulle faglie e svincola le aree dove si può già ricostruire, un’altra che stanzia 100 milioni di euro per il rimborso dei danni causati dal maltempo nel Gennaio 2017 nel corso della crisi sismica in Abruzzo e nelle Marche.
Parte il piano straordinario da oltre 500 milioni di euro per le verifiche di vulnerabilità, il ripristino dei danni e l’adeguamento antisismico delle scuole danneggiate dai terremoti del 2016. Gli interventi dovrebbero riguardare per ora 184 edifici scolastici, 55 dei quali nelle Marche, che hanno subito danni diretti dal sisma e che sono stati identificati attraverso un censimento affidato alla società pubblica SOSE.

L’accordo per dare avvio al programma è stato firmato a Roma dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, e dal Capo del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Elisa Grande. L’intesa prevede anche l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto incaricato del monitoraggio e di definire le linee guida per la qualità della progettazione degli interventi. Le risorse per l’attuazione del piano, che ammontano a 523 milioni di euro, arrivano dal Fondo istituito dal Decreto 50 del 2017 a disposizione presso il Ministero dell’Economia ed attivabile su richiesta del Commissario e del Dipartimento Casa Italia.

“Si tratta di un piano molto ambizioso, che rafforza il ruolo del Dipartimento Casa Italia nel coordinamento delle ricostruzioni, e che dimostra come l’interlocuzione ed azioni comuni tra soggetti istituzionali possono portare risultati concreti per il tessuto economico e sociale" ha detto il Capo Dipartimento Elisa Grande, sottolineando “l’importanza della collaborazione con il Commissario anche nell’ottica del Codice delle Ricostruzioni sul quale stiamo lavorando insieme”.

“L’accordo con Casa Italia – le parole del Commissario Giovanni Legnini – ci permette di concretizzare una scelta di priorità assoluta nella ricostruzione pubblica post sisma, che è quella di garantire la sicurezza e la qualità degli edifici scolastici, e che dal punto di vista operativo si concretizzerà a settembre con l’emanazione di un’apposita Ordinanza speciale in deroga che definirà puntualmente le opere da eseguire, d’intesa con i presidenti ed i sindaci”.

I nuovi interventi sulle scuole si aggiungono a quelli già finanziati dalle Ordinanze già emanate dal Commissario per un importo complessivo di 624 milioni di euro. Si tratta, in particolare, dell’Ordinanza 14 che prevedeva la realizzazione ex novo di 20 plessi scolastici, dei quali 16 sono già stati consegnati, e dell’Ordinanza 109, che contemplava la ricostruzione di 202 istituti. Nel complesso, le somme a disposizione per l’adeguamento sismico, la riparazione e la ricostruzione delle scuole ammontano a 1,1 miliardi euro e riguardano 406 istituti scolastici nelle quattro Regioni colpite dai terremoti del 2016-2017. 
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