Il nome dell'ex vice presidente della provincia Deborah Pantana, che alcune indiscrezioni vorrebbero pronta a scendere in campo come candidato sindaco di Bolognola alla guida di una squadra di cui farebbe parte anche l'attuale sindaco Cristina Gentili, ha suscitato la secca smentita del primo cittadino.

"Non ho ancora sciolto la riserva su un'eventuale mia candidatura e ritengo che il mio nome sia statto fatto impropriamente - le parole del sindaco Gentili - In realtà ancora non si conosce la data precisa delle elezioni per cui c'è ancora tempo per riflettere ed eventualmente decidere. Sono ancora in bilico per cui una decisione da parte mia sarà presa dopo l'estate e sulla base dello sviluppo degli eventi. L'unica cosa certa è che, nel caso esista un gruppo creato dalla Pantana, io non ne faccio parte. La nostra terra ha bisogno di serietà e senso di responsabilità - conclude - ed usare nomi di altre persone per ottenere attenzione mediatica non è di certo quello di cui ha bisogno Bolognola".

f.u.



Il fermento politico che in questi giorni sta interessando Bolognola, in vista delle elezioni amministrative in programma il prossimo autunno, non è direttamente proporzionale alla grandezza del paese.

Nonostante i pochi elettori, infatti, (137 residenti ndr), sono diversi i nomi di chi vorrebbe impegnarsi per rilanciare il piccolo centro dell’entroterra che negli ultimi anni ha dovuto lottare per lo spopolamento, la perdita dei servizi e la valorizzazione di luoghi turistici con grandi potenzialità.

Il primo ad uscire allo scoperto era stato Gianluca Balducci, già fondatore dell’associazione Case Pintura, che si è messo all’opera per dar vita ad una lista civica composta da persone del posto.

“Non avrebbe senso dividersi così – aveva ammesso Balducci - qualora venisse fatto sono pronto a mettermi in gioco anche con l’altro gruppo. L’importante - conclude - è che si crei il confronto che finora è mancato”.

Sull’altro fronte il sindaco uscente, Cristina Gentili, non aveva sciolto le riserve confidando una forte “stanchezza dovuta a cinque anni difficili. Se dovessi candidarmi – aveva annunciato – lo farei solo per senso del dovere e per non lasciare il Comune in mano ad un commissario prefettizio”.

Ed è su questa scena che spunta la terza possibile protagonista: Deborah Pantana.

Le ultime indiscrezioni, infatti, la vedrebbero impegnata nel cercare di formare una squadra che possa sollevare la Gentili da un impegno diretto, ma comunque farla restare all’interno di un gruppo che ha bisogno di unità per puntare alla rinascita della montagna.

Un impegno, quello dell’ex consigliere comunale di Macerata, vice presidente della Provincia e candidata alle ultime elezioni regionali, che trova riscontro nelle sue origini legate alla montagna.

Più volte, nei mesi scorsi, Deborah Pantana era intervenuta a difesa dell’entroterra sottolineando come bisognasse “trovare il modo per collaborare tutti insieme. Arriveranno diversi fondi dall’Europa e, solo se siamo tutti uniti – aveva detto – , tali risorse potranno essere impegnate nei territori che maggiormente hanno pagato lo scotto del sisma e della pandemia”.

Ancora nulla di certo sulla sua candidatura, dunque, anche se il puzzle politico del Comune più in alto delle Marche sembra definirsi sempre di più: unico comun denominatore, al di là dell’appartenenza politica, resta sempre l’unione. Ammesso che si riesca ad ottenerla.

GS
L'entroterra continua a perdere servizi ed il futuro dei centri colpiti dal sisma e dallo spopolamento appare sempre più incerto.
In una zona dove alle difficoltà imposte dalla natura si aggiungono anche quelle dei servizi che sono costretti a guardare ai numeri piuttosto che al sociale, i sindaci continuano la loto battaglia e questa volta lo fanno per difendere la filiale di Fiastra di Banca Intesa San Paolo.

Ad ottobre, infatti, chiuderanno le filiali di Fiastra e di Valfornace, lasciando di fatto una grossa porzione della montagna maceratese priva di un servizio importante.


Un problema che non riguarda, però, solo il paese sul lago, ma un bacino più ampio abituato a fare riferimento a quella zona come la popolazione del vicino comune di Bolognola.

Dopo l'annuncio del direttore di zona che ha ribadito la decisione di chiudere i battenti per una precisa scelta azienda, come accadrà per tutte le filiali che operano in immobili non di proprietà, sono subito intervenuti i sindaci di Fiastra, Valfornace e Bolognola.
I primi due, Sauro Scaficchia e Massimo Citracca, avevano già avvisato il direttore che "in pochi mesi le filiali avrebbero avuto a loro disposizione degli spazi consoni, ricavati dagli edifici pubblici che in questi mesi si stanno ricostruendo a ritmo serrato". Ma evidentemente a nulla è valso questo impegno.


Cristina Gentili, sindaca di Bolognola, il comune più alto delle Marche, si dice "preoccupata per gli effetti che questa decisione avrà sul territorio, per il servizio che fornisce alle aziende che vi operano e a tutte le famiglie. Per raggiungere la prima filiale disponibile, gli abitanti di Bolognola saranno costretti a percorrere più di 70 km in auto tra andata e ritorno".

Il paradosso è che verrà mantenuta la filiale di Muccia, come sede distaccata di Pieve Torina, quando i due comuni distano pochi chilometri uno dall'altro - ha sottolineato Scaficchia - . Abbiamo l'Ufficio postale a mezzo servizio, ogni anno dobbiamo lottare per mantenere le scuole e i presidi medici, ora sparisce un altro servizio essenziale in un momento cruciale per la ricostruzione: noi ci siamo esposti personalmente con i cittadini affinché aprissero i conti dedicati alla ricostruzione nelle filiali dei nostri piccoli comuni, ma ora ci ritroviamo la banca a trenta chilometri di distanza”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Massimo Citracca, sindaco di Valfornace: “Il nostro territorio, da tutti considerato come un gioiello in termini di bellezza paesaggistica e naturalistica, non può essere costantemente frustrato da scelte che vengono prese altrove, seguendo logiche squisitamente speculative: è ora che le continue operazioni di acquisizioni bancarie vengano bilanciate dal mantenimento dei servizi sul territorio. Per questo auspichiamo un ravvedimento da parte della Dirigenza di Banca Intesa, ma anche attenzione da parte delle istituzioni Regionali, affinché intervengano ufficialmente al fine di scongiurare i tagli degli sportelli dell’entroterra”.

GS
"Sarà una decisione dell'ultimo momento". Il sindaco uscente di Bolognola, Cristina Gentili, non scioglie la riserva sulla sua candidatura in vista delle prossime elezioni amministrative.
Da un lato, infatti, Gianluca Balducci si è detto pronto a mettere in campo una civica alternativa e, dall'altro, il sindaco uscente ha come obiettivo principale quello di evitare il commissariamento qualora non ci fossero candidati: "Avevamo valutato la ricandidatura in vista delle elezioni che, inizialmente erano in progamma a maggio, poi con il rinvio il lavoro si è arenato. Ammetto che siamo molto stanchi - dice - perchè veniamo da cinque anni difficili in cui sono state gestite solo le emergenze. 
La lista non sarebbe quella vecchia - confida - ma un nuovo gruppo che potrebbe impegnarsi a scendere in campo.
Dal momento, però, che ci sono altre figure pronte a candidarsi e quindi il commissariamento sarebbe evitato, è possibile che io decida di farmi da parte.
Conosco il senso del dovere e so che Bolognola ha bisogno di un grande lavoro, per questo motivo sono consapevole a cosa andrei incontro ricandidandomi, ma anche quanto sia importante non far commissariare il paese perchè significherebbe perdere del tempo prezioso".
A frenare la decisione di Cristina Gentili sono, quindi, i cinque anni di gestione dell'emergenza del sisma prima, del Covid poi e della questione idrogeologica legata al suo territorio: "Se dovessi ricandidarmi - conclude - mi piacerebbe capire cosa significa amministrare un paese in condizioni normali, visto che in questo mandato non è stato possibile: sono stata eletta a giugno 2016 e due mesi dopo c'è stata la prima scossa che ha rivoluzionato le nostre vite".

GS


Potrebbe essere una corsa a due quella che interesserà l’appuntamento alle urne ad ottobre in programma a Bolognola.
Non solo il sindaco uscente, Cristina Gentili che, anche se non ha ancora sciolto le riserve sembra avere tutte le carte in regola per ricandidarsi, ma si lavora anche alla formazione di un’altra squadra.
La volontà nasce da Gianluca Balducci, già fondatore dell’associazione Case Pintura, che si è messo all’opera per dar vita ad una lista civica composta da persone del posto.
“Il mio obiettivo - confida - non è quello di andare contro nessuno, ma solo dare al consiglio l’opportunità di un contraddittorio o un appoggio con pareri diversi. Quello che secondo me non va a Bolognola è la mancanza di confronto - dice - . Molti altri centri ascoltano i consigli di quartiere, interpellano i cittadini, tutte iniziative che qui non vengono fatte”.
Un altro punto importante, secondo Balducci, riguarda i componenti: “Mi piacerebbe creare un gruppo con tutte persone di Bolognola. Prendere un rappresentante per ogni villa e uno per ogni settore. Anche se so già che questo sarà lo scoglio più grande”. Ancora bocche cucite per quanto riguarda il candidato sindaco che potrebbe guidare la civica.
Nonostante il paese non conti nemmeno 200 abitanti, il fermento politico c’è, tanto che, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe una terza persona impegnata nel creare un altro gruppo.
“Non avrebbe senso dividersi così - ammette Balducci - qualora venisse fatto sono pronto a mettermi in gioco anche con l’altro gruppo. L’importante - conclude - è che si crei il confronto che finora è mancato”.

GS
Anche il Comune di Bolognola ha la fibra ottica: l'infrastruttura tecnologica è a disposizione di sempre più famiglie, dopo che a fine 2020 erano terminati i lavori per l'installazione. Uno strumento importante per lo sviluppo e per l'attrattività di Bolognola, visto che oggi, con lo smart working che si è reso necessario, avere una buona connessione internet è fondamentale per chiunque.

La fibra "aiuta" Bolognola sia nei termini della comodità per i cittadini, sia per l'attrattività verso chi pensa a trasferirsi in montagna, secondo la sindaca Cristina Gentili: "Ovviamente sotto il periodo Covid è una grandissima fortuna: sia per lo smart working dei cittadini, sia per quello degli impiegati comunali, alcuni dei quali lavorano da remoto fuori dal territorio comunale. Credo che sia anche un grande strumento di sviluppo: chi ha già a casa Bolognola, chi vuole affittarne una, chi vuole pensare di cambiare stile di vita una volta finita l'emergenza Coronavirus, con la fibra avrà la possibilità di essere comunque connesso. Avere la fibra ottica quassù significa anche, magari, solleticare qualcuno a volersi trasferire".

l.c.
L'entusiasmo che nei giorni scorsi pervadeva gli animi dei gestori degli impianti sciistici di Bolognola si è trasformato in delusione e rabbia.
Proprio per questo ieri, a seguito della decisione del governo di tenere chiuse le stazioni sciistiche fino al 5 marzo, la società Bolognola-ski ha consegnato al sindaco, Cristina Gentili, la divisa degli impianti sciistici.

Giacomo Zanchetti e Francesco Cangiotti direttore degli impianti della stazione sciistica di Bolognola non accettano la decisione comunicata agli operatori a meno di 12 ore dalla riapertura degli impianti: "Bolognola Ski sarebbe stata l’unica stazione da sci delle Marche a garantire sicurezza e ad essere pronta ad ospitare il 30% dei clienti così come imposto da regolamento - dicono - , un esempio virtuoso per la regione Marche che vede giovani imprenditori non arrendersi nelle innumerevoli difficoltà che questo territorio ha subito negli anni, lavorando sempre con entusiasmo e professionalità".

150221859 2911983812411935 5564303403138606781 n 1
Il sindaco con la divisa

“Abbiamo deciso di consegnare la divisa della nostra stazione sciistica, perché non è una questione di chiusura o non chiusura ma è una questione di dignità del lavoro, del modo -dice Giacomo Zanchetti - dietro a quella divisa ci sono tutti i nostri sforzi, i nostri ragazzi che insieme a tutta la società credono nel territorio e nelle sue potenzialità. La notizia di chiusura fino al 5 marzo è arrivata come una doccia gelida, senza alcun rispetto per le persone e per il lavoro. Ristori mai arrivati da marzo dello scorso anno e ora accumuliamo ulteriori danni economici relativi a gli investimenti che abbiamo affrontato solo perché abbiamo creduto nel nostro lavoro e abbiamo affrontato con la massima diligenza e rispetto tutti i protocolli”.

“Ennesimo rinvio, di una stagione mai iniziata - afferma Francesco Cangiotti, direttore degli impianti - che vede la delusione nelle istituzioni e la speranza ormai svanita di un rilancio di questo settore che è cardine di un’economia di un intera vallata”.

Il disappunto non solo nei confronti del governo centrale, ma anche verso la Regione che non ha preso prosizione: "Questo è un gesto simbolico, di grande disappunto  - scrivono -, nei confronti delle istituzioni “alte” e non dal nostro sindaco e dell’intera giunta che fin da subito hanno dimostrato la massima solidalità e vicinanza per noi gestori per l’accaduto. Sconforto anche nei confronti di tutte le autorità delle Marche che non hanno espresso nessun parere e nessuna presa di posizione, come accaduto in Veneto e Lombardia lasciandoci al completo abbandono".

GS




Chi avrebbe avuto la possibilità, questa mattina, sarebbe già stato sulle piste maceratesi per approfittare della neve scesa sabato scorso.
Invece sul più bello, è proprio il caso di dire, il governo ha fermato tutto.
Ha fermato una stagione che non aveva ancora fatto in tempo a decollare e, nonostante le perdite registrate dai gestori degli impianti, c'era comunque la volontà di approfittare degli ultimi weekend prima del bel tempo.
Giorni di speranze, investimenti e lavoro per preparare le piste, ma a 12 ore dall'apertura il ministro Speranza blocca tutto.
Comune la rabbia da parte dei gestori degli impianti di Sassotetto e Bolognola e anche dei sindaci.
"Le nostre attività non hanno un interruttore per accendere e spegnere in poco tempo - commenta Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve - . Bisogna programmare, lavorare diversi giorni prima, battere le piste. Una situazione sempre molto difficile da gestire all'ultimo momento. Siamo rammaricati, ma prendiamo atto che debba prevalere la salute e la sicurezza dei clienti e dei collaboratori. A livello economico è stata una annata drammatica. Aspettiamo che ci siano degli interventi che ci permettano di guardare al futuro".

Stabilire la chiusura fino al 5 marzo significa, infatti, decretare la fine di una stagione mai iniziata, perchè sugli Appennini è difficile che le temeprature permettano di sciare dopo quella data.
Ma se chiudere gli impianti significa evitare i contagi e limitare la pericolosità della variante inglese, il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, si chiede quale differenza ci sia dal momento che ieri la sua città ha accolto comunque tante presenze: "Resto molto sorpreso da questa determinazione del governo - dice - . Noi abbiamo messo in campo tutte le forze per essere pronti a partire. La decisione sembra fuori luogo perchè ieri la montagna era comunque invasa da molte persone con chalet e ristoranti funzionanti. Che senso ha non aprire gli impianti - si chiede - . Questo è un danno a tutto l'indotto, non solo a chi cura la montagna, ma a tutta l'economia che lavora con lo sci e che coinvolge tutta la vallata". 

Amareggiato il direttore di Bolgnola Ski, Francesco Cangiotti, che su Facebook ha scritto: "Ci abbiamo creduto fino alla fine con le parole e con i fatti.
A 12 ore dal apertura, dopo giorni di lavoro e investimenti economici come la biglietteria elettronica, l’acquisto dei materiali di sicurezza covid, la battitura delle piste, l’innevamento artificiale, è imbarazzante tutto quello che sta accadendo.
Siamo di nuovo costretti ad annullare l’apertura della stazione e ormai decretare la fine della stagione sciistica mai iniziata.
Noi come tutti gli esercenti funiviari e con essi le professionalità del settore ci siamo visti imporre una chiusura totale, senza aver nemmeno un ristoro. Ci siamo accollati tutte le spese per garantire le varie apertura sempre vanificate, cercando di garantire sempre la massima sicurezza.
Ci riteniamo più seri del nostro governo, quindi nei prossimi giorni comunicheremo le modalità di rimborso degli skipass che sono stati acquistati online. Intanto avvieremo una azione legale nei confronti del governo per risarcimento danni".
Dura nei confronti del governo anche la sindaca di Bolognola, Cristina Gentili: "Un danno al paese e al morale. Mi viene da dire che forse è ora che al governo ci vada qualcun altro e che i ministri che ricoprono questo ruolo inizino a lavorare per capire cosa significa e quanti danni hanno creato.
Gli investimenti sono stati tanti e nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire che li rimborseranno. Sono quasi cinque anni che, come sindaco, subisco le decisioni di chi è nelle alte sfere e che non conosce il territorio. Le emergenze vanno gestite a livello territoriale".

Sul tema, ha deciso di intervenire anche Roberto Poaloni, capogruppo di minoranza di Belforte del Chienti, con una nota a sostegno dei gestori degli impianti: "La trovo una scelta assurda - scrive - è  irrispettoso e incomprensibile. Pensare che il problema dei contagi siano gli sciatori significa non conoscere la realtà delle piste o aver visto un impianto di risalita nella propria vita.
I gestori degli impianti hanno investito e lavorato in questi giorni per la riapertura e ora con un preavviso ridicolo gli viene detto che non possono aprire.
Una vergogna - aggiunge - , è palese che chi decide non conosce la vita normale e non sa cosa significa avere una attività economica. Stavolta sono fortemente contrario per la scelta fatta dal governo e credo che si sia commesso un errore. Stiamo parlando di uno sport individuale che si pratica con guanti, occhiali, casco e sottocasco, nel quale il distanziamento è naturalmente garantito dalla lunghezza degli sci. Esprimo la mia vicinanza ai gestori degli impianti delle Marche e del resto d'Italia".

GS
Bolognola inaugura la quarta opera pubblica della ricostruzione. Nel comune dell’alto maceratese, oggi è il giorno del taglio del nastro della nuova area camper: sei piazzole, tutte con tettoia per garantire protezione anche dai rigori invernali. La sindaca Cristina Gentili scherza proprio sulle coperture: “Dalle nostre parti è il caso di mettere una protezione, visto che andiamo a dormire col sole e ci svegliamo a volte con un metro di neve. Non ci sembra il caso di farci trovare impreparati”.
La sindaca prosegue: “Abbiamo recuperato delle roulotte donate dagli italiani dopo il sisma; la priorità per l’utilizzo delle piazzole sarà per coloro che hanno la seconda casa inagibile, mentre se non saranno utilizzate, ovviamente, saranno a disposizione dei turisti. A quattro anni dal sisma quest’opera significa tanto per noi, stiamo ripartendo”.

bologn area camper 4
Al centro Cesare Spuri e a destra la sindaca Gentili

In occasione del taglio del nastro ha parlato anche il direttore dell'Ufficio Ricostruzione Regionale, Cesare Spuri: “L’idea era quella di dare delle aree a chi ha perso la seconda casa, in modo da continuare a mantenere vivo lo splendido territorio dell’alto maceratese, incentivando il turismo. Il Comune di Bolognola ha potuto beneficiare anche di donazioni di roulotte che verranno messe a disposizione. Far ritornare nell’area chi aveva le seconde case è fondamentale. Fare qualcosa per il turismo significa muovere l’economia dei residenti, rendere vive queste terre e portare investimenti fondamentali per la ripresa dell’area”.

Red.

bologn area camper 1
In prima fila il presidente della regione Acquaroli

bologn area camper 2
La nuova area camper

bologn area camper 3
Il 30 ottobre sarà il giorno dell’inaugurazione della quarta opera pubblica della ricostruzione a Bolognola: finanziata dai fondi per la ricostruzione, sorgerà una nuova area camper con sei piazzole, tutte con tettoia. La sindaca Cristina Gentili scherza proprio sulle coperture: “Dalle nostre parti è il caso di mettere una protezione, visto che andiamo a dormire col sole e ci svegliamo con la neve. Non ci sembra il caso di farci trovare impreparati”.

La sindaca prosegue poi spiegando i dettagli: “Andremo a recuperare delle roulotte donate dagli italiani dopo il sisma: questa sarà un’area che andrà a collocarsi nella zona dei centri sportivi ed è già andata in gestione. La priorità per l’utilizzo delle piazzole, come spiegato nel bando, sarà per coloro che hanno la seconda casa inagibile, mentre se non saranno utilizzate, ovviamente, saranno a disposizione dei turisti”.

Red.
Pagina 2 di 2

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo