Il comune di Matelica richiede lo stato di calamità naturale a causa della grave situazione che si è venuta a creare nei vigneti del territorio per via del maltempo.

Le abbondanti piogge, che a metà giugno sono addirittura sfociate in delle vere e proprie “bombe d’acqua”, hanno gravemente compromesso la produzione vitivinicola non solo per i danni diretti dei violenti rovesci, ma anche per l’impossibilità degli agricoltori nell’eseguire trattamenti fitosanitari ai vigneti o vederli vanificati proprio a causa delle piogge. Questo ha provocato il diffondersi di specie fungine che hanno distrutto buona parte del raccolto e provocheranno problemi anche nelle prossime annate, in quanto alcune piante non potranno essere più curate e diventeranno improduttive.

In molti casi quest’anno non ci sarà proprio raccolto, provocando inevitabilmente delle importanti ripercussioni economiche che metteranno a rischio i bilanci delle aziende agricole, con gravi contraccolpi sull’occupazione locale. Per questo motivo il Comune di Matelica ha emesso una delibera in cui richiede alle autorità istituzionali nazionali e regionali preposte, il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Si richiede altresì alle autorità preposte di concedere agli imprenditori agricoli colpiti gli aiuti, le agevolazioni e gli sgravi economici necessari per il ripristino delle colture danneggiate, nonché un sostegno per la perdita del reddito.

L’atto è stato trasmesso al presidente della Regione Marche, all’assessore all’Agricoltura della Regione Marche,al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e ai comuni di Castelraimondo, Camerino, Pioraco, Esanatoglia, Gagliole, Cerreto D’Esi e Fabriano in qualità di produttori del Verdicchio di Matelica, affinché valutino di condividerne il contenuto e possano richiedere per i loro enti il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

«La situazione è diventata settimana dopo settimana sempre più preoccupante – commenta il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Denis Cingolani – molti viticoltori sono in ginocchio e quest’anno non raccoglieranno nulla. Basta fare un giro per i vari vigneti per rendersi conto della situazione. Purtroppo, si tratta di danni che si ripercuoteranno anche sulle prossime annate. La nostra economia locale si basa in maniera importante sulla produzione del Verdicchio di Matelica, per cui il rischio è quello che tutto ciò si ripercuota sull’occupazione e su altri settori, innescando scenari che non possiamo permetterci di vivere».
Educare al riuso e ad evitare l’abuso della plastica fin dalla tenera età. È l’idea dietro al regalo che l’amministrazione comunale di Matelica ha voluto fare ai bambini della prima elementare della scuola “Lodi”. Come da qualche anno a questa parte, quasi come un benvenuto, i piccoli alunni hanno ricevuto infatti una borraccia metallica, in modo da abbattere l’utilizzo delle bottigliette usa e getta. Un’iniziativa che fa il paio con quella della consegna di posate riutilizzabili per il pranzo alla mensa scolastica che, a Matelica, ha permesso di eliminare lo spreco di quasi 60mila posate usa e getta ogni anno.

«La sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono temi di stretta attualità e di grande importanza – spiega il vicesindaco e assessore alla nettezza urbana, Denis Cingolani –. Per questo crediamo che le buone abitudini vadano insegnate ai bambini sin da giovanissimi. Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma il valore che passa attraverso queste iniziative è di grande portata. Lo scopo, in futuro, dovrà essere quello di avere degli istituti scolastici capaci di fare a meno della plastica usa e getta e soprattutto quello di formare una generazione di giovani capace di interessarsi e di agire positivamente nei confronti dell’ambiente».
Giornata importante sul fronte della ricostruzione post sisma per la città di Matelica che ha “recuperato” uno dei suoi condominii più grandi.

A sei anni dal terremoto del 2016, è infatti tornato agibile il complesso residenziale “Belvedere” di via Bachelet, con ben 28 famiglie che sono potute rientrare nelle loro abitazioni. In un clima misto tra gioia e commozione, al taglio del nastro simbolico sono intervenuti i parroci don Ruben Bisognin e don Lorenzo Paglioni per la benedizione di rito, insieme a loro anche il sindaco Massimo Baldini, il vicesindaco Denis Cingolani, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Elia Pacini (residente del condominio), i responsabili della ditta esecutrice dei lavori e l’amministratrice del condomino Lucia Pettinelli.

«Un grazie particolare agli organizzatori della cerimonia, mentre a tutti i condomini va il nostro più vivo augurio – hanno detto Baldini e Cingolani -. Che questo importante taglio del nastro sia simbolo di speranza e di ripartenza per tutto il nostro territorio, con l’auspicio che a breve tutte le persone sfollate possano tornare nelle loro case».
E sono sette. Anche nel 2022, per il settimo anno consecutivo, la città di Matelica riceve il riconoscimento di “Spighe Verdi”, la “bandiera blu” dell’economia rurale.

Un premio che è stato annunciato in videoconferenza dalla Fee Italia (Foundation for Environmental Education, organizzazione che rilascia nel mondo anche il riconoscimento “Bandiera Blu” per le località costiere).

In tutto sono 63 i comuni scelti per le “Spighe Verdi” 2022: rispetto al 2021 ci sono 7 new entry e 3 uscite, con Matelica che continua la sua bella tradizione grazie al suo patrimonio rurale e al continuo miglioramento delle pratiche ambientali. Spighe Verdi, infatti,è un programma per lo sviluppo rurale sostenibile che ogni anno premia le località italiane al top in questo settore. Nel rapporto che si crea tra comune, agricoltori e comunità locale sta il successo di Spighe Verdi, un programma flessibile e adattabile per promuovere buone pratiche ambientali in diversi contesti territoriali. Nel programma è centrale il ruolo che ha l’agricoltura nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità.

«Una conferma che ogni anno ha un valore sempre maggiore – spiega il vicesindaco e assessore all’Agricoltura Denis Cingolani - In primis per l’importanza del premio che certifica le buone pratiche della nostra città, poi perché riuscire per 7 anni di fila a superare determinati standard non è cosa da tutti. Un plauso va alle nostre realtà locali che investono sulla sostenibilità, unica via per un futuro che deve andare sempre più verso questa dimensione».

Nelle Marche, oltre a Matelica, le altre “Spighe Verdi” sono state assegnate a: Esanatoglia,Grottammare, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia e Sirolo. La regione marchigiana con 9 località premiate è la seconda in Italia, dietro solo al Piemonte che nel 2022 ha conquistato ben 10 “Spighe Verdi”.
La ZTL di Matelica divide il consiglio.
Dopo l'annuncio del vicesindaco Denis Cingolani, il gruppo di minoranza guidato da Alessandro Delpriori ha subito replicato: “L’assessore alla Viabilità nonché vicesindaco del comune di Matelica parla di condivisione, anche con la componente minoranza politica in commissione (cd. opposizione, aggiungiamo). Niente di più falso ed errato - denunciano - . Di significativo, per quanto ci riguarda, c'è stata la sola presa d’atto di un provvedimento voluto esclusivamente dalla maggioranza e presentato in commissione. Prendere atto - precisano i consiglieri d’opposizione - non significa condividere e “Per Matelica” non ha affatto condiviso questa scelta. Come si fa ad essere d’accordo sullo spendere soldi pubblici per una soluzione che non risolve alcun problema - si chiedono - , anzi, in un periodo di crisi ed incertezze come questo,  ne andrà a creare di più (soprattutto sulle spalle di cittadini, residenti e non, e commercianti, che in ogni caso dovranno rispondere di multe e cali di fatturato). Se qualcuno - concludono i consiglieri - pensa che sbandierando il solito ipocrita buonismo accompagnato dal sorriso ammaliatore si riesca a far passare le verità che vuole, si sbaglia di grosso”.

A.B.


A partire da mercoledì 9 giugno sarà attivato l'impianto di rilevazione degli accessi nella zona traffico limitato, ossia i varchi elettronici nel tratto di Corso Vittorio Emanuele da Piazza Enrico Matteo a Spiazzo Beata Mattia. “L'impianto avrà un funzionamento passivo nel primo mese, nel senso che non rileverà in maniera automatica violazioni e sanzioni - spiega Denis Cingolani, vicesindaco ed assessore con delega a polizia urbana e viabilità - . Tutto questo su indicazione del competente Ministero che ne ha autorizzato l'esercizio, ed anche per venire incontro alla necessità di far conoscere preventivamente l'esistenza della rilevazione degli eventuali accessi irregolari”.

All'ingresso della zona a traffico limitato verrà posta la segnaletica indicante la limitazione degli accessi nelle varie giornate e fasce orarie: residenti, domicilianti, commercianti ed aventi diritto all’accesso nei giorni ed orari nei quali vige la limitazione dovranno accreditarsi per ottenere il pass abbinato alla targa sul portale https://ztl-matelica.sismic.it/; la regolamentazione interesserà anche la sosta limitata con dispositivo a tempo ed a pagamento.

In questa prima fase la Polizia Locale effettuerà controlli sia sugli accessi che sulla sosta. “La pianificazione della mobilità e viabilità urbana già attivata nel 2020, con un procedimento partecipato e condiviso con i comitati di cittadini e commercianti, ha avuto uno sviluppo rallentato per motivi legati alla pandemia da Covid-19 - spiega Cingolani - Le attività di confronto costruttivo anche con la componente di minoranza politica in commissione sono state ritenute necessarie da questo assessorato ed hanno portato ad una significativa condivisione - conclude l’assessore - È giunto il momento di  passare alla prima fase”.

A.B.
Fumata nera del Comitato consultivo di coordinamento dei sindaci dell'ATA 3 di Macerata. In merito, infatti, all'individuazione delle aree da destinarsi a siti idonei per la nuova discarica i rappresentanti dei comuni partecipanti hanno deciso di indire un nuovo incontro con la presenza anche dell'assessore regionale all'ambiente Stefano Aguzzi.

"Come è noto da diversi anni, la discarica di Cingoli, che riceve i rifiuti della nostra provincia, è quasi in esaurimento - commenta il vice sindaco di Matelica Denis Cingolani - Ad oggi ulteriori rinvii per un qualsiasi motivo non sarebbero quindi opportuni. I tempi per ogni decisione sono veramente stretti, tanto che probabilmente a breve parte dei nostri rifiuti dovranno essere portati nella discarica di Fermo. Ventuno comuni, tra cui anche Matelica, con una lettera hanno richiesto, al Presidente dell’ATA 3 Pettinari, di annullare le due delibere approvate in precedenza dall'assemblea per definire le aree idonee. Come azioni alternative si propongono diverse soluzioni da studiare direttamente con la Regione Marche, deputata a stilare il nuovo piano. Proprio per queste motivazioni abbiamo chiesto un incontro con la presenza dell'Assessore regionale Stefano Aguzzi, delegato tra l’altro all'ambiente. In quella sede si cercherà di comprendere meglio cosa prevederà il nuovo piano regionale e se è vero che si contemplerà la creazione di due sole discariche, una a nord ed una a sud della regione a servizio comune di tutte e cinque le province. Il comune di Matelica come dichiarato più volte, continuerà a ribadire in ogni sede che è fermamente contrario nell'ospitare una discarica su tutto il territorio comunale - conclude Cingolani - Anche se non di propria competenza, esprime anche la netta contrarietà per quanto riguarda i territori limitrofi che fanno parte comunque della DOC del Verdicchio di Matelica. Questa nostra posizione è una posizione ferma ed irremovibile, condivisa da tutto il Consiglio comunale, che va a tutelare le tante attività impegnate nell’enogastronomia di qualità".
Al fianco dell'assessore dimissionario, Rosanna Procaccini, anche il vicesindaco di Matelica Denis Cingolani che, attraverso un post su Facebook ha evidenziato la sua posizione in favore dei matelicesi: "Esprimo tutta la mia solidarietà a Rosanna Procaccini - dice ai microfoni di Radio C1...inBlu - che da oltre 30 anni si batte per i diritti e i servizi di questo territorio, in particolar modo per quanto riguarda la materia sanitaria e per l'ospedale di Matelica.
Un ospedale che da tanti anni è stato depredato di tutti i servizi essenziali e lasciato cadere in disgrazia per scelte politiche, a mio avviso, scellerate. Viene lasciato scoperto un territorio di 15mila abitanti. Matelica è uno dei poli industriali più sviluppati dell'Alto Maceratese e chiede a gran voce che vi siano dei servizi essenziali per la sanità. In merito alla vicenda che ci ha colpito la scorsa settimana - aggiunge - vorrei chiarire che noi non facciamo mercimonio politico sulla pelle degli anziani delle case di riposo, anzi noi vogliamo tutelare queste persone affinchè abbiano una collocazione idonea ed adeguata perchè rappresentano un bene di tutta la comunità.
Vanno però tutelati anche gli interessi di Matelica perchè i cittadini ci hanno dato fiducia e noi dobbiamo batterci affinchè venga trovata una soluzione per l'ospedale Mattei.
È necessario un tavolo comune, anche con il territorio, per pensare ad una sanità diffusa e diversa di quella pensata fino ad oggi".

Infine il chiarimento sulla riapertura del nosocomio: "Nessuno ha detto che oggi sia la data di riapertura - precisa - , magari lo fosse. Stiamo attendendo che venga mantenuta una promessa fatta dall'Asur e dalla Regione per l'apertura immediata e la ripresa dei servizi sanitari della nostra struttura".  

GS
Non si è fatta attendere la replica della Giunta Baldini, a Matelica, all’attacco lanciato dal gruppo di minoranza nella giornata di ieri in merito ai talloncini appesi alle lampade votive del cimitero.
“Non vogliamo scendere nella solita diatriba spicciola che ridicolizza ed offende senza mezzi termini l’operato attento degli uffici comunali preposti - si legge nel comunicato della maggioranza, nel quale vengono poi riportate le parole di Giuseppe Corfeo, Comandante della Polizia locale - Il talloncino apposto su alcune utenze e concessioni cimiteriali è una procedura disposta dal sottoscritto ormai attuata già dal 2017. Si tratta di un avviso con il quale si chiede all’utente di contattare l’ufficio senza specificare nè esporre dati personali o sensibili, nè tanto meno motivazioni. L'invito si rende necessario nei casi in cui il destinatario non sia raggiungibile ovvero non riscontri la corrispondenza inviatagli oppure risulti irreperibile”.
Gli fa eco l'assessore Denis Cingolani: "Il talloncino - precisa - non è per chi non ha pagato l'utenza, ma per reperire gli intestatari della tomba e farli interagire con gli uffici comunali. Non vengono affissi su tutte le lapidi, ma solo nel caso in cui non sono più reperibili gli intestatari della tomba. La vergogna, come descritto dalla attuale minoranza che nel 2017 era maggioranza, non sta nel fatto che abbiano segnalato la questione solo ora, ma bensì di sottolinearla oggi e a ridosso della commemorazione dei defunti che si è conclusa qualche giorno fa".

AB
GS
È polemica a Matelica per la lettera che il sindaco Massimo Baldini avrebbe inviato al presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, contenente una mappa affiancata da una relazione nella quale si suggerisce di localizzare un “digestore anaerobico” (impianto a biogas) ed un impianto di selezione del multimateriale indicando sei siti idonei.

Il gruppo di opposizione Per Matelica, con a capo Alessandro Delpriori, è immediatamente insorto: “Sindaco Baldini, chi ha individuato i luoghi? Perchè parla di ulteriori impianti, e quali sono i progetti dell’amministrazione riguardo alla gestione provinciale dei rifiuti?”, si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo consiliare, che non ha risparmiato dalle critiche nemmeno al vicesindaco Denis Cingolani: “Nel Consiglio comunale del 26 giugno l’Assessore Cingolani ha dichiarato che lo stesso Sindaco di Matelica aveva presentato degli emendamenti in Consiglio provinciale contro la localizzazione della discarica nel nostro territorio, rileggendo poi i verbali di quella seduta provinciale è uscita fuori la verità: non è stato presentato alcun emendamento”.

A tale attacco lo stesso Cingolani ha così replicato: “Delle sei aree individuate nel nostro territorio l’unica con grado 2, avente dunque maggiore probabilità di essere adibita a discarica, è quella posizionata al confine con Cerreto d’Esi, quasi del tutto occupata dal vigneto della Monacesca: a livello di analisi dei microcriteri la presenza di colture dop, doc ecc. rappresenta un criterio escludente all’insediamento di discariche. Il Comune di Matelica – prosegue il vicesindaco - ha votato favorevolmente, con Delibera di Assemblea ATA n. 9 del 26/06/2020, il sistema di individuazione dei Macro e Micro criteri localizzativi sulla cui base verrà avviata la fase attuativa per l’individuazione delle aree da adibire a discarica, criteri che sono gli stessi individuati dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti: di certo non è stato il Comune di Matelica ad individuare le sei aree, come falsamente affermato da Per Matelica, o ad imporre i criteri di localizzazione: ha cercato semmai di ampliare quelli previsti nel piano regionale stesso, come da nota inviata al Presidente della Provincia in data 08/07/2020 con prot. n. 10486”.

Alessio Botticelli


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